
Greta Thunberg, la giovane attivista svedese diventata ormai simbolo in tutto il mondo dell'attivismo ambientale, è intervenuta ieri allo Youth4Climate, l’anticamera della Pre-Cop 26, ovvero il vertice preparatorio all’appuntamento annuale sul clima in programma il prossimo novembre e che vedrà coinvolti i leader mondiali riuniti per l'occasione a Glasgow.
Nel suo intervento, la promotrice del movimento “FridaysForFuture” non ha usato mezzi termini e si è scagliata contro la classe politica, rea di non avere a cuore le tematiche ambientali e di adottare soluzioni di comodo.
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Cosa ha detto Greta Thunberg a Milano: cos’è Youth4Climate?
L’evento si chiama Youth4Climate ed è un convegno internazionale sul cambiamento climatico che vede coinvolti 400 giovani, provenienti da ben 189 Paesi. In due giorni, i ragazzi redigeranno un documento da sottoporre ai leader mondiali che si riuniranno in Scozia il prossimo novembre. Nella mattinata di ieri sono intervenuti anche alcuni Ministri, tra cui Roberto Cingolani (Ministro per la transizione ecologica). La vera star dell'evento è però stata Greta Thunberg che ha rubato la scena a tutti.
Cosa ha detto Greta Thunberg a Milano: l'intervento contro i leader mondiali
La giovane attivista svedese, giunta in treno dalla Germania è intervenuta subito dopo l’ugandese Vanessa Nakate: “Il cambiamento climatico - ha sottolienato Greta - non è solo una minaccia, ma anche un’opportunità. Se dite cambiamento climatico, cosa vi viene in mente? A me i green jobs, i lavori verdi”. Poi se la prende con i veri responsabili del tracollo ambientale, i politici e leader mondiali: “Quelle che sentiamo dai nostri cosiddetti leader sono solo parole che non hanno portato a nulla. Speranze e sogni annegano in queste promesse. Sono trent’anni che aspettiamo. Più del 50% delle emissioni di CO2 è stata prodotta dal 1990, più di un terzo dal 2005. Tutti sanno cosa vogliono fare i governi, ma nessuno sa cosa hanno fatto davvero. I nostri leader difettano di azione. E non possono dire che ci stanno provando: fanno finta di avere politiche ambiziose ma continuano a sfruttare miniere”