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parola chiave dell’articoloNella notte tra il 4 e 5 novembre del 1605, in Inghilterra si è consumata la cosiddetta “congiura delle polveri”.
fonte foto: via Fattiperlastoria.it

Si tratta di un complotto, orchestrato da alcuni cattolici estremisti, ai danni dell'allora Re Giacomo I d'Inghilterra. Un episodio che ancora oggi viene ricordato e celebrato in alcune parti del Regno Unito: fu il giorno in cui fallì un attentato alla vita del re. Ma cosa successe e perché la vicenda prese questo strano nome? Scopriamolo insieme.

Le cause della “congiura delle polveri”

Tutto iniziò con la morte della regina Elisabetta I Tudor. Non avendo figli alla regina succedette Giacomo VI di Scozia, figlio della cugina di Elisabetta Maria Stuart (fatta giustiziare dalla sua stessa cugina nel 1587). Il giovane salì al trono con il nome di Giacomo I, Re d'Inghilterra. Il nuovo sovrano comincia il suo regno stipulando un trattato di pace con il re di Spagna Filippo III. Il trattato di pace avrebbe dovuto garantire libertà di culto ai cattolici inglesi, ai margini della società durante il regno di Elisabetta I. La mancata promessa della libertà di culto però fece insorgere la comunità cattolica. Nel maggio del 1604 alcuni estremisti cattolici, giunti ormai alla conclusione che era impossibile giungere ad un accordo pacifico con il re, si riuniscono in una locanda per cospirare contro la corona.

La congiura dei cattolici

Del gruppo facevano parte Robert Catesby, Guy Fawkes, Thomas Percy, Tom Wintour e Jack Wright. Il piano, ideato da Catesby, consisteva nel piazzare dei barili di polvere da sparo nei sotterranei del Parlamento inglese e farli esplodere in modo da uccidere il re, i suoi primi due figli e i membri del governo. Il progetto comprende anche il rapimento della principessa Elisabetta, terza figlia di Giacomo, per farla poi succedere al padre. Il piano prevedeva di piazzare i barili in una cantina – acquistata da Thomas Percy - situata sotto la Camera dei Lord. Nei giorni precedenti l'episodio, tutto proseguì senza intoppi, con i congiurati che cominciano a disporre i barili di polvere da sparo, trasportandoli dalla casa di Catesby alla cantina attraverso il Tamigi.

L'arresto di Guy Fawkes

Gli ultimi dettagli del piano vengono decisi nel mese di Ottobre del 1605: toccherà a Guy Fawkes accendere la miccia. Tutto cambia il 26 ottobre del 1605, quando una lettera anonima viene recapitata a Lord Monteagle, un membro del Parlamento. La lettera avverte Monteagle di non recarsi alla seduta del Parlamento che si svolgerà la notte tra il 4 e 5 novembre. Il parlamentare consegna la missiva al Consigliere del re, Robert Cecil, che dà immediatamente istruzioni di perquisire i sotterranei della Camera dei Lord. La notte prima tra il 4 e 5 novembre, le guardie del re Giacomo I d’Inghilterra trovano e arrestano Guy Fawkes, mentre ispezionano i sotterranei della Camera dei Lord scongiurando così un attentato al re e al parlamento: viene così sventata la cosiddetta “Congiura delle Polveri“. Dopo giorni di torture, Fawkes confessò il piano, consegnando di fatto anche gli altri congiurati alla “giustizia del re”.
Data pubblicazione 5 Novembre 2022, Ore 9:45 Data aggiornamento 5 Novembre 2022, Ore 9:50
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