
UNA MORTE ORRIBILE - L’ha uccisa soffocandola con una maglietta. Un attimo prima, Federica Squarise aveva urlato «Basta», aveva tentato disperatamente di divincolarsi, ma Victor ”el gordo” è uno di quegli individui che non capiscono che quando una donna dice «no» significa «no». E così l’uruguaiano ha insistito, c’è stata colluttazione, la ragazza è rimasta per un attimo priva di sensi. Ma respirava ancora e il suo aggressore, intriso d’alcool e imbottito di chissà quali sostanze, si è fatto prendere dal raptus del panico e della violenza definitiva.
EMOZIONI - La nostra è una società dove si vive di emozioni. Le cerchiamo ogni giorno, ma nel contempo ne siamo anche sommersi, colpa anche dei mass-media e della risonanza offerta a certi eventi, per alcuni versi quadi morbosa. Perciò la morte di Federica ha sconvolto il nostro paese: molti di noi, seguendo la vicenda da giornali e telegiornali, l'hanno quasi adottata e hanno sperato che la sua storia potesse avere un esito positivo. Speranza che è stata spezzata quando è stato ritrovato il cadavere di Federica.
RIFLESSIONI - La morte di Federica non può e non deve essere dimenticata, perché altrimenti sarà stata inutile. Ci viene a ricordare che la vita è un bene prezioso e quindi bisogna essere sempre molto attenti nelle nostre scelte. Non possiamo affidarla nelle mani di uno sconosciuto, perché non possiamo essere sicuri delle sue reali intenzioni: Victor si presentava tanto amabile e poi si è rivelato un mostro.
Un mostro anche per effetto del micidiale cocktail di droghe e alcol, che hanno annebbiato la sua mente. Divertirsi non vuol dire perdere la testa, ma semplcimente stare bene. E come si può stare bene quando ti sei bruciato il cervello?