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campionato della bugia

Hai mai raccontato una bugia? Certo che sì, tutti lo abbiamo fatto almeno una volta. Addirittura, esiste un'occasione in cui le bugie non solo sono permesse, ma addirittura celebrate e premiate. Stiamo parlando del Campionato della Bugia, un evento unico nel suo genere, che quest'anno ha un legame speciale con il mondo della scuola. 

I riflettori sono puntati su Le Piastre, un borgo incantevole alle porte di Pistoia, che il 2 e 3 agosto si trasformerà nella capitale mondiale della bugia. Sono oltre 300 i concorrenti che arriveranno da ben 40 Paesi sparsi per tutti e cinque i continenti. 

"Da parte nostra ci stiamo preparando a dovere per garantire la migliore riuscita dell’evento", ha annunciato il rettore dell’Accademia della Bugia, Emanuele Begliomini. Che ha anche promesso un'accoglienza fresca e originale, grazie al famoso "impianto di aria condizionata naturale" per cui Le Piastre sono celebri. 

Indice

  1. Una competizione internazionale
  2. Il tema comune, le categorie e i premi
  3. Tutti raccontano bugie

Una competizione internazionale

La portata internazionale di questo campionato è davvero impressionante. Basti pensare alla presenza di artisti e "bugiardi" provenienti da ogni angolo del globo: dallo Zambia alla Danimarca, dalla Cina a Tenerife, fino alla lontana Canberra. A dimostrazione che l'arte di inventare storie e barzellette non ha confini e che la fantasia è un linguaggio universale.

La manifestazione è suddivisa in cinque sezioni diverse, ma è quella dei disegnatori a fare il pieno di partecipanti, con ben 148 artisti pronti a stupire con le loro illustrazioni bugiarde. 

Il tema comune, le categorie e i premi

Il filo conduttore dell'edizione 2025 è: "La bugia va a scuola: racconti e immagini dal mondo dell’istruzione". Questo spunto ha ispirato a fondo i partecipanti di tutte le categorie, dando vita a creazioni davvero geniali.

Tra i vignettisti italiani in gara ci sono 52 artisti, mentre ben 70 aspiranti scrittori bugiardi hanno già sottoposto i loro lavori all'attenta valutazione di un giudice d'eccezione: lo scrittore Sandro Veronesi, che è il giudice unico di questa sezione. 

L'apice della competizione sarà domenica 3 agosto alle 16.30, con la sfida finale tra 25 concorrenti, divisi tra adulti e bambini, che si contenderanno il prestigioso titolo di miglior raccontatore bugiardo d’Italia.

E i premi non mancano di certo. Tra i riconoscimenti più attesi spiccano il premio Pitillo per la migliore battuta, il Graziano Gavazzi per la qualità della proposta e il Graziano Pisaneschi che premia la fantasia più sfrenata. E non finisce qui: ci sarà anche un premio speciale assegnato da una giuria composta esclusivamente da bambini.

Tutti raccontano bugie

Per quale motivo è stato scelto proprio il tema scuola? Semplice, le aule sono un vero e proprio laboratorio di bugie, e gli studenti sono senza dubbio i protagonisti più creativi in questo campo.

Chi non ha mai sentito parlare del leggendario "cane che mangia i compiti"? È diventato ormai un classico internazionale, un'ancora di salvezza per tanti momenti di difficoltà. Ma accanto a questa trovata storica, proliferano le giustificazioni più fantasiose: dalla sveglia che non suona per spiegare i ritardi cronici, al computer che si rompe proprio quando bisogna consegnare la ricerca, fino al diario dimenticato a casa nel momento più opportuno.

Durante le interrogazioni, poi, fioriscono dichiarazioni eroiche come "ho studiato tutta la notte" o il più diplomatico "non ho capito la consegna" per prendere tempo.

Ma non pensate che siano solo gli studenti a "mentire". Anche i genitori non sono da meno nella costruzione di queste piccole architetture narrative. Le assenze strategiche dei figli diventano improvvise malattie, i colloqui mancati si trasformano in comunicazioni mai ricevute, mentre durante i ricevimenti emerge spesso un ritratto idilliaco del proprio figlio che "a casa studia sempre" e "non ha mai problemi di comportamento".

E gli insegnanti? Beh, dal canto loro, ricorrono a bugie più sottili e pedagogicamente orientate. Dopo compiti dai risultati disastrosi, rassicurano che "la verifica era facile", mentre per motivare gli studenti promettono che certi argomenti "non saranno all’esame". I tempi di riconsegna degli elaborati corretti diventano sempre un "quasi pronti", e ogni decisione impopolare viene giustificata con un paterno "è per il vostro bene".

Infine, persino il sistema scolastico stesso alimenta le proprie finzioni istituzionali: i fondi promessi che "arriveranno presto", la connessione Internet che "funziona perfettamente" e l'illusione che "tutti gli studenti siano seguiti individualmente"

Queste piccole bugie quotidiane, però, non sono solo delle semplici scuse, ma dimostrano anche le difficoltà e le problematiche nel mondo dell’istruzione.

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