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Parola in comune tra generazioni

Tra slang digitali e dizionari generazionali sempre più distanti, esiste una sorprendente espressione che mette d’accordo tutti: “ci sta”. Secondo uno studio recente, questa semplice formula riesce a superare il divario tra le generazioni, creando un raro punto di incontro linguistico tra Boomer e Gen Z.

Ecco gli esiti dello studio.

Indice

  1. Boomer e Gen Z accomunati dal gergo: uno studio lo conferma
  2. Un'espressione trasversale: quando abbiamo iniziato a usarlo?

Boomer e Gen Z accomunati dal gergo: uno studio lo conferma

Nel panorama sempre più frammentato della comunicazione, dove la Gen Z usa abbreviazioni, schwa e inglesismi presi dai social, e i Boomer preferiscono un registro più tradizionale e lineare, “ci sta” si rivela un punto d'incontro tra generazion.

L’espressione si adatta a contesti informali, quotidiani, ma riesce anche a insinuarsi nelle conversazioni professionali senza stonare.

A riportarlo è un’indagine condotta da 'Agen Food' su un campione di 1.200 italiani.

Oltre il 50% degli intervistati ha indicato “ci sta” come una delle espressioni più versatili, capace di comunicare consenso, complicità e approvazione. Che si tratti di un invito a cena, di una proposta di progetto sul lavoro o di un’idea espressa tra amici, “ci sta” risulta immediato, chiaro e soprattutto inclusivo.

Più di un semplice “ok”, “ci sta” porta con sé una sfumatura in più: quella del coinvolgimento emotivo. Secondo lo studio, l’espressione racchiude anche un “grazie per aver pensato a me” o un “bella idea, mettiamola in pratica”, restituendo un senso di partecipazione emotiva che va oltre l’assenso neutro.

Un'espressione trasversale: quando abbiamo iniziato a usarlo?

Curiosamente, molti degli intervistati non sono riusciti a identificare un momento preciso in cui hanno iniziato a usare l’espressione. Questo dato suggerisce che “ci sta” si sia lentamente radicato nel linguaggio comune, senza bisogno di passaggi generazionali o mode improvvise.

Nella quotidianità veloce di oggi, in cui il tempo per le spiegazioni lunghe scarseggia e il bisogno di comunicare in modo diretto è crescente, “ci sta” risponde perfettamente all’esigenza di sintesi e vicinanza. I Boomer lo apprezzano per la sua semplicità, i Millennial per la sua praticità e la Gen Z per la sua disinvoltura. E in un’epoca dove ogni parola sembra dividere, questa unisce.