
La notte di Capodanno è, con ogni probabilità, la notte più famosa dell’anno.
Eppure non tutti conoscono la storia di San Silvestro, figura importantissima della cristianità e della storia in generale, festeggiata proprio il 31 dicembre.
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Chi era San Silvestro
Chi era, dunque, San Silvestro? Il 31 dicembre è la data della sua morte, avvenuta nel 335. Visto che si ignora il giorno della sua nascita, viene appunto festeggiata la sua “natività in cielo”, ovvero il passaggio dalla vita terrena a quella celeste.Contemporaneo di Costantino, che nel 313 aveva emanato il famoso editto con cui interrompeva le persecuzioni religiose nell’Impero romano, San Silvestro fu un sacerdote eletto vescovo di Roma alla morte di Papa Milziade. Diventa così il 33° pontefice nel 314, mantenendo lo scettro per ben 21 anni e assistendo al periodo di transizione dalla paganità all’accettazione della religione cristiana.
Due falsi storici hanno accompagnato per quasi duemila anni la storiografia intorno alla figura di San Silvestro. Il primo è quello che dice che fu proprio lui a battezzare Costantino. Cosa non vera: l’imperatore venne battezzato da Nicomedia, in Asia Minore. In secondo luogo, l'evento della celebrissima Donatio Constantini, documento che fin dal Medioevo fu sfruttato per legittimare e costruire il cosiddetto potere temporale della chiesa. Anche in questo caso si tratta però di un falso storico: Costantino, sì, fu il primo imperatore romano cristiano, ma ben poche furono le concessioni al Papa per quanto riguarda il piano politico. E tra queste non rientra quella, appunto, della donazione, che mai si sarebbe verificata nei fatti.
San Silvestro: il Papa della transizione e delle grandi chiese
Nonostante questo, però, Silvestro fu comunque una personalità centrale della storia. Fu proprio lui a gestire e ad accompagnare il passaggio dalla Roma pagana a quella cristiana. Una fase decisiva e complessa. Parliamo infatti di un territorio vastissimo, attraversato da sostrati di culture diverse, ognuna con le sue storie, le sue leggende, le sue festività e il suo credo, spesso in conflitto tra loro. Silvestro si trovò quindi ad affrontare un delicatissimo momento di trasformazione, ponendo le basi per il duraturo rapporto tra Stato e chiesa.Ma la sua parabola non si interrompe qui. Anche sul lato pastorale Silvestro gode di un ruolo di spicco. Si occupò di promuovere la liturgia e la costruzione delle grandi basiliche romane tra cui: una prima edificazione di San Pietro sul colle Vaticano (che non corrisponde però a quella attuale), San Paolo fuori le mura sulla via Ostiense, San Giovanni in Laterano e la basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Si tratta, oggi, di alcune delle chiese più visitate in tutto il mondo.
Alla sua morte, avvenuta come abbiamo detto il 31 dicembre 335, Silvestro fu sepolto in una delle sue costruzioni, ovvero nelle catacombe di Santa Priscilla.
A Roma, sono 3 le chiese a lui dedicate:
- San Silvestro in Capite, vicino a Via del Corso;
- la basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti, fondata proprio da lui stesso su un terreno donatogli dalla famiglia degli Equizi;
- la chiesa di San Silvestro al Quirinale.