
Sì, parliamo proprio del cubo di Rubik. Per alcuni è un semplice rompicapo, per altri è diventato quasi un lavoro vero e proprio come per Carolina Guidetti, 24 anni e campionessa di speedcubing.
Quest'ultima è una disciplina sempre più diffusa dove i concorrenti si affrontano nella risoluzione del cubo di Rubik nel minor tempo possibile.Carolina nella nuova puntata del podcast di Skuola.net, #FuoriClasse, ci ha parlato di cosa si nasconde dietro il cubo colorato e di come questa sua passione l'ha portata in giro per il mondo.
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Il cubo tra i banchi di scuola
Come ci tiene subito a sottolineare Carolina, "ero una studentessa abbastanza brava, nel senso che studiavo sempre, cercavo sempre di prendere voti decenti. Non ero la prima della classe, ma comunque sempre quella che era abbastanza preparata. Verso la fine del liceo però i professori hanno iniziato un po' a odiarmi perché ho scoperto la mia passione per il cubo da cui ero completamente ossessionata"."Durante le lezioni si sentiva spesso il rumore dei cubi sotto il banco però i miei voti sono sempre stati abbastanza buoni". Passione che tra l'altro è anche nata al liceo, "conoscevo un mio compagno di classe che sapeva risolvere il cubo in circa 20-25 secondi. Inizialmente lo prendevo in giro perché stava sempre con il cubo. Un giorno eravamo insieme sul treno e io mi annoiavo, quindi gli ho detto 'vabbè insegnami a risolvere sto cubo'. Lui non ha voluto insegnarmi e così appena tornata a casa, ho trovato un cubo che mio padre aveva dagli anni '80 e ho cercato su internet la soluzione"
"Da lì, non so perché, ma è proprio nata una passione e infatti è iniziata una vera e propria ossessione per risolverlo sempre più velocemente: adesso ci metto 10s. Risolvere il cubo in pochi secondi non è proprio un talento, ci vogliono tante ore di studio e pratica".
Il cubo come lavoro
Inizialmente "tutti mi dicevano che era una cosa strana e una cosa proprio da sfigati. Cioè tutti la vedevano come una cosa assurda del tipo 'perché lo risolvi di nuovo dopo che l'hai già risolto una volta?' Dopo un po' di tempo mi sono fatta coraggio e mi sono iscritta alla mia prima gara, ho conosciuto tante persone che come me erano appassionate e lì si è aperto un vero e proprio mondo"."Poi visto che conoscevo bene l'inglese ho pensato di prendere i video che guardavo in inglese su come migliorare e risolvere il cubo e rifarli in italiano. Ho aperto un canale YouTube che era super tecnico ma, durante la quarantena, ho capito che se parlavo del cubo nel modo giusto potevo effettivamente raggiungere tutti quanti e così è stato".
Le competizioni in giro per il mondo
Grazie al cubo dalle sei facce colorate "ho conosciuto un sacco di gente in tutta Italia e poi anche in Europa perché ho fatto anche due campionati europei. Mi sposto tanto per le gare; per esempio qualche mese fa ho partecipato ai campionati del Regno Unito. É stupendo conoscere tante persone che hanno la tua stessa passione"."Quando ho iniziato" - conclude Carolina - "non avrei mai immaginato che il cubo sarebbe diventato la mia vita: non solo mi ha dato la possibilità di conoscere il mondo dello speedcubing e di viaggiare ma anche di conoscere il mondo dei social e utilizzarlo per parlare della mia passione".
Paolo Di Falco