Concetti Chiave
- Nabucco, presentato alla Scala di Milano nel 1842, riflette lo spirito indipendentista italiano dell'epoca.
- L'opera narra della schiavitù degli Ebrei sotto gli Assiro-Babilonesi, simbolizzando il desiderio di liberazione italiana.
- Il coro "Va pensiero" è diventato un inno all'unità d'Italia, evocando sentimenti patriottici e di nostalgia.
- La proposta di sostituire l'inno nazionale con "Va pensiero" evidenzia il suo significato culturale duraturo.
- Il testo del brano esprime un forte legame con la patria perduta, suscitando emozioni di memoria e resistenza.
Il Nabucco fu rappresentato per la prima volta nel 1842 presso la Scala di Milano: in Italia serpeggiava lo spirito indipendentista e ci si preparava concretamente alla liberazione dal giogo di protezioni straniere (Austria, Francia, Spagna). L'opera, che racconta degli Ebrei asserviti agli Assiro-Babilonesi, divenne ben presto il simbolo di questo desiderio di liberazione. E il coro "Va pensiero" intonato dagli ebrei resi schiavi, divenne un vero e proprio inno all'unità d'Italia.
Tale ruolo si è mantenuto nel tempo, tanto che qualche anno fa è stata lanciata addirittura la proposta di sostituirlo al nostro inno nazionale.Ecco uno stralcio di testo del brano:
Va' pensiero, sull'ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sïonne le torri atterrate...
Oh mia patria sì bella e perduta!
Oh membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima[3] ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!