Concetti Chiave
- Negli anni Venti, la radio e il cinema hanno reso popolare la canzone in Italia, nonostante il fascismo promuovesse melodie spensierate.
- Durante il regime fascista, l'Unione Radiofonica Italiana controllava le trasmissioni, escludendo influenze musicali straniere come jazz e blues.
- Nonostante le restrizioni, le canzoni italiane che raccontavano la vita quotidiana divennero popolari, creando la musica leggera.
- "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno è un esempio iconico di musica leggera, conosciuta a livello mondiale.
- La canzone di Modugno è diventata un simbolo di orgoglio per gli italiani, riconosciuta in tutto il mondo.
L'influenza della radio e del cinema
Dagli anni Venti con l'arrivo della radio e la diffusione del cinema, gli italiani iniziarono ad ascoltare ed apprezzare la canzone come noi la conosciamo oggi.
In questo periodo però, in Italia arriva il fascismo che diffonde melodie e testi del tutto spensierati, che aiutano gli ascoltatori a pensare un'Italia sana, gagliarda, dove tutto va bene.
Durante il fascismo, l'unica emittente radiofonica era l'Unione Radiofonica Italiana, la quale negava le novità che spopolavano oltre l'oceano. Le canzoni provenienti dall'estero, jazz, rumba, blues, non erano accettate in Italia.
La musica leggera italiana
Nonostante questo periodo, altre canzoni vengono lanciate e arrivano nei cuori della gente. Canzoni italiane, che raccontano i drammi della vita quotidiana del tempo e costituivano la musica leggera.
Un grandissimo esempio di musica leggera è la canzone ''Nel blu dipinto di blu'' di Domenico Modugno, la quale, anche se scritta dopo le due guerre, rappresenta il simbolo della musica leggera italiana. Viene incisa in tutti i Paesi del mondo ed ecco qui parte del testo:
Penso che un giorno così non ritorni mai più
mi dipingevo le mani e la faccia di blu
poi d’improvviso venivo dal vento rapito
e incominciavo a volare nel cielo infinito
Volare oh, oh
cantare oh, oh
nel blu dipinto di blu
Ormai è orgoglio degli italiani nel mondo.