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Concetti Chiave

  • Arnold Schönberg, nato a Vienna nel 1874, inizia la sua carriera musicale come violinista e compositore in stile tardo romantico, ammirato da Mahler e Strauss.
  • Schönberg si allontana progressivamente dalla tonalità tradizionale, introducendo composizioni innovative che gli valgono una cattedra al Conservatorio di Vienna.
  • Oltre alla musica, Schönberg è influenzato dall'astrattismo di Kandinskij, che arricchisce il suo approccio compositivo.
  • A causa delle sue origini ebraiche, emigra negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale, dove vive fino al 1951, anno della sua morte.
  • La produzione musicale di Schönberg si suddivide in tre periodi distinti, culminando con il rivoluzionario uso della tecnica dodecafonica nel suo ultimo periodo.

Indice

  1. Le origini di Arnold Schönberg
  2. L'influenza di Kandinskij
  3. I tre periodi musicali

Le origini di Arnold Schönberg

Arnold Schönberg nasce a Vienna nel 1874 da una famiglia modesta. Si appassiona al violino grazie a un compagno di scuola, e diventa presto un buon strumentista. Si dedica alla composizione e nella prima fase compone pezzi in stile tardo romantico, per cui è ammirato da Mahler e Strauss. Dopo pochi anni inizia ad allontanarsi dalla tonalità e usa composizioni strumentali mai utilizzate prima. Grazie a queste sue idee originali il Conservatorio di Vienna gli affida la cattedra di composizione.

L'influenza di Kandinskij

Una delle passioni di Schönberg è la pittura, e l'astrattismo di Kandinskij esercita una forte influenza sul modo di comporre dell'artista. A causa della sua origine ebraica Schönberg è costretto a emigrare negli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale. Risiede negli Stati Uniti fino alla sua morte, nel 1951, ma viene seppellito a Vienna.

I tre periodi musicali

La musica di Schönberg può essere suddivisa in tre periodi: il primo periodo tardo-romantico di cui ricordiamo Notte trasfigurata, il secondo in cui abbandona la tonalità, di cui si ricorda Pierrot Lunaire, e l'ultimo periodo, quello più criticato e rivoluzionario, dove compone con la tecnica dodecafonica. Fanno parte di questo periodo concerto per pianoforte e Mosè e Aronne, un'opera rimasta incompiuta.

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