Concetti Chiave
- Giovan Battista Pergolesi, esponente della scuola napoletana del '700, si distingue come violinista e compositore durante la sua breve vita.
- La fama di Pergolesi esplode postuma nel 1752 con "La serva padrona", che scatena la "querelle des bouffons" e viene sostenuta dagli illuministi come esempio di rinnovamento musicale.
- Il "Stabat mater" di Pergolesi, pubblicato nel 1749, è considerato il suo capolavoro e viene elogiato per la sua capacità di trasmettere un profondo clima di partecipazione emotiva.
- Pergolesi introduce elementi operistici nella musica sacra, rompendo con le convenzioni retoriche e mantenendo il carattere sacro delle sue composizioni.
- La popolarità di Pergolesi nel '700 ha portato a molte false attribuzioni, ma la moderna musicologia ha chiarito la sua eredità musicale.
Da tempo è malato di tubercolosi ossea, e il male lo consuma rapidamente. Si spegne nel 1736, a soli 26 anni di vita.
Per molti anni è considerato solo come un giovane promettente a cui la morte ha impedito di dare il meglio di sé. Il nome e la fama di Pergolesi divampano improvvisamente in tutta Europa nel 1752, allorquando a Parigi va in scena La serva padrona, originariamente un intermezzo per l’opera Il prigionier superbo. Non solo riscuote un successo clamoroso, ma intorno ad esso si scatena una furiosa polemica, la cosiddetta “querelle des bouffons”: acerrimi detrattori sono coloro che accusano la composizione di non rispettare gli schemi classici dell’opera, a favore si schierano gli illuministi (Rousseau in testa) che salutano entusiasti La serva padrona come la realizzazione concreta dei loro ideali di rinnovamento musicale. La comunicativa diretta, immediata, schietta della melodia di Pergolesi porta effettivamente una ventata di aria nuova negli schemi fossilizzati dell’opera del ‘700. Accanto alla Serva padrona, Rousseau si innamora dello Stabat mater, giudicato dai posteri il più perfetto e commovente duetto mai uscito dalla penna di un compositore. Pubblicato per la prima volta a Londra nel 1749, lo Stabat mater diventa l’opera più ristampata di tutto il secolo e lo stesso Johann Sebastian Bach ne rielabora una parte in una sua composizione. Oltretutto, il fatto che sia l’ultima composizione di un autore morto giovanissimo (terminata probabilmente negli ultimi giorni vita) ne accresce il fascino e alimenta la leggenda.
Anche nello Stabat mater Pergolesi abbandona tutte le convenzioni retoriche, introducendo nella musica sacra modi e forme tipici dell’opera, con una libertà che appare rivoluzionaria. In realtà, l’uso di forme melodiche di derivazione operistica per nulla sminuisce il carattere “sacro” della composizione. Al contrario, è proprio questa caratteristica che permette a Pergolesi di rendere, come nessun altro, il clima di dolente partecipazione di Maria alla morte del Figlio: una silenziosa e rassegnata contemplazione che si apre come a una luce di speranza nel giubilante “amen” conclusivo (che qualche critico ha definito il più bell’“amen” della storia della musica). La popolarità di Pergolesi nel ‘700 è tale da indurre qualche editore senza scrupoli a stampare con il suo nome composizioni di altri musicisti, spacciandole per miracolosi “ritrovamenti”. Fortunatamente la moderna musicologia ha fatto piazza pulita di tante false attribuzioni e oggi la statura di Pergolesi appare più che mai legata ai suoi due grandi capolavori.
Domande da interrogazione
- Chi era Giovan Battista Pergolesi e quale fu il suo contributo alla musica del '700?
- Quali furono le circostanze della sua morte e come influenzarono la sua fama postuma?
- Qual è l'importanza de "La serva padrona" nella carriera di Pergolesi?
- In che modo "Stabat mater" ha influenzato la musica sacra?
- Come è stata trattata la sua eredità musicale nel tempo?
Giovan Battista Pergolesi era un compositore della scuola napoletana del '700, noto per la sua originalità. Nonostante la sua breve vita, ha lasciato un'impronta significativa con opere come "La serva padrona" e "Stabat mater", che hanno portato innovazioni nella musica dell'epoca.
Pergolesi morì giovane, a 26 anni, a causa della tubercolosi ossea. La sua morte prematura contribuì a creare una leggenda intorno a lui, e la sua fama crebbe notevolmente dopo la sua morte, specialmente con il successo de "La serva padrona" a Parigi nel 1752.
"La serva padrona" è stata fondamentale per la fama di Pergolesi, scatenando la "querelle des bouffons" a Parigi e venendo accolta con entusiasmo dagli illuministi come esempio di rinnovamento musicale.
"Stabat mater" di Pergolesi ha introdotto modi e forme tipici dell'opera nella musica sacra, rompendo con le convenzioni retoriche e creando un'opera di grande impatto emotivo, considerata uno dei duetti più perfetti e commoventi.
La popolarità di Pergolesi nel '700 portò a false attribuzioni di opere a suo nome. Tuttavia, la moderna musicologia ha chiarito queste attribuzioni, confermando la sua importanza attraverso i suoi capolavori autentici come "La serva padrona" e "Stabat mater".