Concetti Chiave
- "Cavalleria Rusticana" è un'opera verista ambientata in Sicilia, che affronta temi di tradimento, gelosia e vendetta.
- Il Verismo, ispirato al Naturalismo francese, rappresenta la realtà quotidiana e i conflitti delle classi popolari con realismo e intensità drammatica.
- Puccini e Mascagni, influenzati dalla "Scapigliatura", hanno vissuto vite bohémienne, cercando di reinventare l'opera lirica con un nuovo linguaggio musicale.
- L'opera è stata rappresentata per la prima volta nel 1890 al Teatro Costanzi di Roma, segnando una svolta nel teatro lirico verso il realismo.
- "Cavalleria Rusticana" di Mascagni si basa su un racconto di Giovanni Verga e utilizza una scrittura vocale che esprime l'intensità dei sentimenti umani.
Indice
Personaggi
• Santuzza, una giovane contadina (Soprano)• Turiddu, un giovane contadino, appena tornato dal servizio militare
(Tenore)
• Lucia, madre di Turiddu (Alto)
• Alfio, un carrettiere, marito di Lola (Baritono)
• Lola, moglie di Alfio (Mezzosoprano)
• Personaggi del popolo (uomini donne e bambini),
• Coro (dietro la scena)
L’opera venne rappresentata per la prima volta nel 1890, al Teatro Costanzi di Roma
Atto unico
In un paesino della Sicilia, alla fine dell'Ottocento, un giovane contadino da poco rientrato dal servizio militare, Turiddu, canta una serenata alla sua amante, Lola, moglie del carrettiere Alfio.Nella piazza della chiesa, i contadini tornano dal lavoro, ammirando la bellezza della natura. Una di loro, Santuzza, si avvicina alla mescita di mamma Lucia, madre di Turiddu, per sapere dove può trovare suo figlio. Le risponde che ha lasciato il villaggio per negoziare il vino, ma Lola replica che è stato visto nel villaggio la sera prima, il che lascia perplessa mamma Lucia.
Il carrettiere Alfio arriva sulla piazza, lodando allegramente la sua professione e la fedeltà della moglie. Va incontro a mamma Lucia e le chiede di versargli del vino. Mentre lei gli spiega che Turriddu è andato a comprarne un po', anche lui afferma anche di averlo visto vicino a casa sua la mattina stessa. Invita poi i presenti a recarsi alla Messa di Pasqua, i cui canti sono già iniziati.
Una volta sola con Mama Lucia, Santuzza spiega che, prima di partire per l'esercito, Turiddu aveva giurato fedeltà a Lola Quando ritornò, la trovò sposata con Alfio e cercò di dimenticare il suo primo amore, intrattenendo una relazione con Santuzza, che lo amava follemente. Ma Lola, gelosa della loro felicità, ha sedotto nuovamente Turiddu, iniziando così una relazione adultera. Lucia poi si reca in chiesa, pregando per Santuzza.
Poi arriva Turiddu, alla ricerca di sua madre. Scoppia una violenta discussione tra i due ex amanti (Santuzza e Turiddu); Santuzza rimprovera Turiddu per la sua condotta, pur perdonandolo, per amore, ma lui la spinge via. Per andare a Messa (è la domenica di Pasqua). Lola passa davanti alla mescita e ne approfitta per schernire Santuzza. La discussione riprende, Turiddu finisce per spingere violentemente la giovane che cade a terra. Poi lascia la bottega per ritrovare Lola alla Messa.
A questo punto, arriva Alfio. Disperata, Santuzza rivela la relazione di sua moglie Lola con Turiddu. Alfio promette che il sangue scorrerà prima del tramonto e poi se ne va.
Segue un momento di calma prima della tempesta, rappresentata da un "Intermezzo" musicale.
La Messa è finita, la chiesa si svuota e mamma Lucia torna a casa. Turriddu invita tutti a venire a brindare nell’osteria della madre. Lola alza il bicchiere, brindando alla fortuna del giovane. Ma Alfio arriva nello stesso momento e rifiuta il bicchiere che Turriddu gli porge, dicendo che teme che qualcuno lo avveleni. Quest'ultimo capisce che un duello è inevitabile. Secondo l'usanza siciliana, i due uomini si baciano e Turriddu morde l'orecchio di Alfio.
Alfio esce di scena, ma prima ha dato appuntamento a Turiddu per un duello all’arma bianca (con il coltello). Turiddu va quindi a salutare sua madre, chiedendole di benedirlo come già aveva fatto prima di partire per l'esercito.
Se non dovesse tornare, le raccomanda di prendersi cura di Santuzza come se fosse sua figlia. La bacia e poi se ne va. Lucia, al culmine dell'angoscia, piange Santuzza si unisce a lei.
Una donna urla che Turiddu è stato ucciso. Le due donne crollano, ma l'onore è salvato.
“Cavalleria rusticana”, Verga e il Verismo
“Verismo” è innanzitutto un termine che definisce una corrente letteraria vicina al naturalismo francese, di cui Emile Zola è il rappresentante più significativo. Nell'ultima parte dell'Ottocento il Naturalismo si impose nei principali campi dell'arte con la volontà di riprodurre tutti gli aspetti della realtà, anche i più prosaici.L'opera non fa eccezione a questa corrente che sconvolge la letteratura, il teatro e la pittura. Tuttavia, con i suoi personaggi che cantano, il teatro lirico sembrava per sua natura estraneo a qualsiasi tentativo di “realismo”.
In Italia, due scrittori, Luigi Capuana, e soprattutto Giovanni Verga (1840-1922) rappresentano il Verismo che deve il suo sviluppo anche alla "Scapigliatura" milanese, movimento letterario e artistico molto popolare negli anni 1860-1880. La parola compare per la prima volta nel 1862, nel titolo di un romanzo di Arrighi che descrive giovani artisti “dai capelli arruffati” che conducono una vita da “bohémien”. Gli "Scapigliati", che apriranno la strada al "Verismo", sono artisti poveri, in rivolta contro ogni conformismo. Decisamente marginali e provocatori, rifiutano l'ordine sociale ma anche gli eccessi e certi aspetti del Romanticismo. Baudelaire è il loro poeta preferito.
La vita da “bohémien” di Puccini e Mascagni
Coltivando sogni di gloria, Puccini e Mascagni lasciarono la loro provincia natale (Lucca per il primo e Livorno per il secondo) per conquistare Milano, dove condussero una vita da “bohémien”, insieme miserabile ed esaltata. I due giovani artisti condividevano una modesta stanza, dividendosi pasti e ore di lavoro per non intralciarsi a vicenda. In una lettera del dicembre 1882, il giovane Puccini accenna alla sua camera da letto “molto, molto fredda”, nella quale manca “una di quelle economiche stufe a carbone che riscaldano molto bene”.Troviamo questa stufa nel primo quadro della Bohème: per scaldarsi Rodolfo vi getta casualmente il manoscritto del dramma che ha appena scritto. Tra Romanticismo tardivo e Realismo nascente, la quotidianità degli "Scapigliati" e la finzione si ritrovano nell'opera lirica quando Puccini decise di mettere in musica Scènes de la vie de bohème (1849) di Henry Murger, che sviluppa in quadri pittoreschi la vita della gioventù artistica parigina. Il segreto dell'eccezionale successo de La Bohème sta in questo potere di identificazione del pubblico con personaggi semplici e commoventi a cui un nuovo linguaggio musicale dà profondità. Questo sarà l'ideale dei "Veristi".
La maggior parte dei librettisti che scriveranno per la "giovane scuola" provengono dalla "Scapigliatura", e a loro dobbiamo La Bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904), ma anche La Wally (1892) di Catalani o Andrea Chénier (1896) di Giordano. Questa lista testimonia la diversità delle opere emerse durante il periodo del "Verismo", tra il 1890 e il 1904. Per quanto riguarda Puccini, possiamo precisare che solo Il Tabarro (1918) si pone chiaramente sotto l'egida della nuova estetica verista. Ricordiamo il Café Momus e la Barrière d'Enfer in La Bohème, l'imbarco delle prostitute a Le Havre in Manon Lescaut, o gioco del poker in La Fanciulla del West (1910).
Reinventare l'opera
Il verismo lirico ha inizialmente lo stesso volto del Verismo letterario di Giovanni Verga (1840-1922). Quest'ultimo si unì alle aspirazioni della gioventù riformatrice e contestatrice della "Scapigliatura", facendosi paladino delle classi contadine siciliane. Lo scrittore evoca con parole semplici la vita quotidiana dei contadini che popolano le aride regioni del Mezzogiorno. Le loro vite sono scandite dalle passioni e dalla violenza di un implacabile codice d'onore. Ma hanno anche rivendicazioni politiche: giudicano negativamente l'industrializzazione del Nord Italia dove regna una borghesia accusata di aver tradito gli ideali del Risorgimento. Il Verismo sarà una “estetica della coltellata” nel momento in cui si costituirà il partito socialista italiano.Era necessario reinventare l'opera lirica dopo il regno incontrastato di Verdi e la presenza travolgente di Wagner. Per questo l'arte lirica abbandona i luoghi del potere e il mondo simbolico della mitologia per seguire gli aspetti della vita contadina. Mentre Verdi componeva l'Otello prediligendo uno stile di scrittura troppo lontano da quello che lo contraddistingueva per il grande pubblico, Mascagni si rivolse direttamente alle classi popolari con il suo adattamento di Cavalleria rusticana. La base è uno dei racconti della raccolta che Verga pubblicò nel 1880, Vita dei campi. I codici di questa cavalleria "rusticana" sono dettati dal rigoroso senso dell'onore siciliano. Basta un solo atto di grande densità drammatica, per lo svolgersi di un brutale e sanguinoso regolamento di conti, in un paesino della Sicilia, il giorno di Pasqua. Già Bizet aveva aperto la strada con Carmen (1875), chiaro modello a cui Mascagni si è ispirato. Con La Traviata (1853), Verdi aveva scelto di raccontare la caduta di un'antieroina "perversa", il cui tragico destino era parte della realtà del suo tempo e quindi dell'uomo della strada. Mascagni persegue fino in fondo questa ricerca di realismo, a cui aggiunge una dimensione regionalista. La Sicilia entra nell'opera con una tragedia contadina dove si scontrano la passione e il desiderio di vendetta, esacerbati dalla violenza della gelosia.
In Cavalleria rusticana la scrittura vocale è costantemente portata dalla passione e la parola parlata viene utilizzata ogni volta che è necessario tradurre la febbrile e la forza prorompente dei sentimenti. Tutti gli ingredienti del verismo sono presenti.
Aggiungiamo che Cavalleria rusticana (versione teatrale curata dallo stesso Verga) era stata portata in scena per la prima volta nel 1884 con una delle attrici più famose del suo tempo, Eleonora Duse, nel ruolo di Santuzza. Uno "stile" di interpretazione verista, spogliato di ogni leziosità, si impone allora come segno della modernità.
Domande da interrogazione
- Chi sono i personaggi principali di "Cavalleria Rusticana" e quali sono i loro ruoli vocali?
- Dove e quando è stata rappresentata per la prima volta l'opera "Cavalleria Rusticana"?
- Qual è il tema principale dell'opera "Cavalleria Rusticana"?
- Come si inserisce "Cavalleria Rusticana" nel movimento del Verismo?
- Quali sono le influenze letterarie e culturali dietro l'opera "Cavalleria Rusticana"?
I personaggi principali sono Santuzza, una giovane contadina (Soprano), Turiddu, un giovane contadino (Tenore), Lucia, madre di Turiddu (Alto), Alfio, un carrettiere, marito di Lola (Baritono), e Lola, moglie di Alfio (Mezzosoprano).
L'opera è stata rappresentata per la prima volta nel 1890, al Teatro Costanzi di Roma.
Il tema principale è un dramma amoroso ambientato in un paesino della Sicilia alla fine dell'Ottocento, che include tradimento, gelosia, e vendetta, culminando in un duello mortale.
"Cavalleria Rusticana" si inserisce nel Verismo rappresentando con realismo e passione la vita quotidiana e i conflitti delle classi popolari siciliane, seguendo l'estetica della "coltellata" e del realismo letterario e artistico dell'epoca.
L'opera trae ispirazione dal Verismo letterario di Giovanni Verga e dal movimento della "Scapigliatura" milanese, riflettendo la vita bohémien degli artisti e l'aspirazione a un teatro lirico che rappresenti la realtà quotidiana e le passioni umane con autenticità.