Fuga, stile Barocco italiano e francese e Setticlavio

Fuga

è una forma di espressione appartenente alla tecnica del contrappunto imitativo. Si sviluppa nel repertorio organistico. La struttura della fuga è molto creativa ed è composta da: esposizione; divertimenti; stretti. L’esposizione è caratterizzata da soggetto (sulla tonica) e risposta (sulla dominante), che si alternano per 4 volte. I divertimenti sono molto liberi e sono utili per andare verso un’altra tonalità, e possono essere in mezzo a dei soggetto-risposta. Gli stretti sono la parte finale della fuga, nella quale il soggetto e la risposta sono più ravvicinati e si sovrappongono spesso, infatti le entrate non sono ben chiare. Un importante fuga fu scritta da Bach “fuga in la minore BWV 543”. L’esposizione di questa fuga è costituita da un soggetto che va dall'acuto al grave con episodi in mezzo, e una risposta in canone. La parte centrale (divertimenti) non ha una chiara conclusione perché il pedale fa proseguire la progressione della risposta, tutti i divertimenti richiamano il soggetto. Negli stretti è presente un assolo del pedale, e la fuga si conclude con tre secchi accordi. Bach scrisse inoltre il “Clavicembalo ben temperato”, diviso in due libri è una raccolta di preludi e fughe in ordine di semitono. Di Bach vi è inoltre una raccolta intitolata “L'arte Della Fuga BWV 1080” ed è composta da 14 contrappunti di cui 4 canoni e 3 fughe; il secondo contrappunti è speculare al primo. Alcuni elementi caratteristici di contrappunto nell’arte della fuga di Bach sono: inversione; retrogrado; aumentazione; diminuzione. Tutti questi possono essere combinati fra loro. Nella scrittura fugata vi dev’essere l’indipendenza delle parti.

Stile Barocco italiano

La sonata barocca si divide in sonata da camera (comprende movimenti di danza stilizzati) e sonata da chiesa (scritta in stile severo, contrappuntistico. Il più importante esponente di questo periodo è Corelli (1653-1713), che scrisse 6 opere tutte da dodici sonate tra cui la più conosciuta è la follia, che corrisponde alla 12 dell’opera V. Le prime 4 opere erano in alternanza da chiesa e da camera, mentre le ultime due erano: per violino; per concerti grossi. Vi furono inoltre diversi musicisti di altra provenienza che scrivevano in stile italiano, come per esempio Quantz (1697-1773), esso scrisse un importante trattato per flauto. In questo stile vi è una grande ornamentazione, infatti molto spazio era lasciato all’improvvisazione dell’esecutore. Era difficile scrivere quindi dei manuali che parlassero dell’ornamentazione all’italiana, esistono però dei trattati per la “diminuzione”. La diminuzione consisteva nel sostituire i valori lunghi con figure di durata più breve. Nell’opera V Corelli, costituita di 6 sonate da camera e 6 da chiesa, sonate per violino e basso continuo, mise vari abbellimenti e diverse fioriture. La numero 2 di queste sonate è una sonata da chiesa costituita dai seguenti movimenti: 1. Grave; 2. Allegro; 3. Vivace; 4. Adagio; 5. Vivace. L’opera I è caratterizzata da sonate a tre, cioè divise in tre parti. Corelli nelle sonate da chiesa utilizzava spesso la polifonia e anche nel caso della sonata n.2 op. V.

Stile Barocco francese

Il musicista più importante dello stile barocco francese è Lully (1632-1687). Lully scrisse diverse cose per teatro ma anche per orchestra. Alcune delle sue composizioni sono:
_Marcia per la cerimonia dei turchi, ritmo puntato e si conclude in sol maggiore, la tonalità d'impianto è sol minore.
Borghese gentiluomo, di molière.
Oltre a lui un altro grande esponente è Charpentier, che scrisse Il Preludio in re maggiore, “Te deum”, caratterizzato da diversi abbellimenti e da “note inégales", che è un ritmo puntato alla francese nella quale vi è una nota lunga seguita da una più breve, (detto anche doppio puntato). Conosciuto anche come la sigla dell’Eurovision. Nel repertorio clavicembalistico francese troviamo invece:
Couperin, scrisse “l’Ordre” e “le tic toc choc”
Rameau, è stato un operista e teorico, che ha scritto (tradotto in italiano) “Gli Uccelli Ricordano” Le suites di Bach sono in forma di danza molto semplificate. La suites classica è organizzata in 4 movimenti + preludio: allemanda; corrente; sarabanda; giga. ← tutti bipartiti tranne il preludio
Bach scrisse in tutto:
6 suites per violoncello solo
6 suites francesi (per clavicembalo)
6 suites inglesi ( per clavicembalo)
6 partite (suite tedesche, anche queste per clavicembalo)
3 sonate e 3 partite per violino solo
4 suites per orchestra

Il setticlavio

si può suddividere in tre sotto categorie:
le chiavi di do: soprano (sul primo rigo dal basso); mezzosoprano (sul secondo rigo); contralto (sul terzo rigo); tenore (sul quarto rigo)
le chiavi di fa: basso (sul quarto rigo); baritono (sul terzo rigo)
le chiavi di sol: chiave di violino (sul terzo rigo)
Fuga, Stile Barocco Italiano e Francese, Setticlavio.