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Concetti Chiave

  • Durante il fascismo, il jazz non fu ufficialmente vietato in Italia, ma venne comunque limitato attraverso la censura di testi in inglese e l'italianizzazione delle canzoni, dando vita alla "canzone jazzata".
  • Nonostante le restrizioni, esistevano circoli culturali e riviste che promuovevano il jazz, come il circolo di appassionati di jazz a Milano e la rivista "Pan", che pubblicava saggi su musicisti come Armstrong ed Ellington.
  • Radio Tevere, una stazione radio della Repubblica Sociale Italiana, trasmetteva jazz per aumentare la propria credibilità, e molti musicisti milanesi vi suonavano durante la Seconda Guerra Mondiale.
  • Figure come l'Orchestra Jazz Carlini e Gorni Kramer contribuirono alla diffusione del jazz in Italia, nonostante le influenze americane e i plagi evidenti di brani di Ellington.
  • Il Trio Lescano e artisti come Gorni Kramer hanno giocato un ruolo centrale nel trasformare la musica popolare italiana con elementi jazzistici, introducendo lo swing e influenze ritmiche d'oltreoceano.

Indice

  1. Musica jazz nella storia italiana
  2. Altre informazioni

Musica jazz nella storia italiana

Restiamo nel periodo degli anni 30; in questo periodo succedono diverse cose. Cosa succede al jazz durante il fascismo? Il jazz non è mai stato vietato per legge in questo paese. Il regolamento dell' EIAR (la RAI prima di chiamarsi così) diceva una cosa semplice, ovvero che la musica negra doveva essere abolita, ma non si sofferma sul jazz; parla solo di canzoni inglesi e nere.
Il jazz, con alcuni accorgimenti, si poteva suonare, infatti in questo periodo in Italia si traducevano sia nomi sia i testi delle canzoni (la musica però rimane la stessa); esplode in questo periodo la canzone jazzata, ovvero un modo di cantare canzoni in lingua italiana con uno swing jazzistico d'oltreoceano. L'unica soglia alla diffusione della musica quindi era la lingua inglese. Non è casuale che si continua a scrivere di jazz, in modo più storico ed analitico. Nel 1936 nasce a Milano un circolo di appassionati di jazz. Va comunque sottolineato che il jazz non era una musica favorita.
Quindi molte canzoni venivano tradotte in lingua italiana, spesso con testi davvero idioti. La differenza tra fascismo e nazismo era che il fascismo era una dittatura abbastanza feroce, ma gestita da idioti e personaggi ridicoli; mentre il nazismo era una dittatura decisamente più feroce gestita da veri criminali e soprattutto non erano stupidi.
Nel 1935 una rivista culturale del tempo (la rivista Pan) ospita uno scritto di Massimo Mila (uno dei maggiori storici della musica del '900) che trattava di Armstrong ed Ellington e ne parlava con grande competenza ed acume. E' un saggio che è ancora molto attuale ed appare in piena epoca fascista.
Tra il 43 ed il 45 nasce la Radio Tevere a Milano, una radio della Repubblica Sociale Italiana che doveva far finta trasmettere da Roma e trasmetteva jazz dalla mattina alla sera per avere maggiore credibilità; molti musicisti di Milano hanno suonato a Radio Tevere.

Altre informazioni

In questo contesto si pongono le ultime propaggini sia degli anni 20 sia della canzone jazzata. Partiamo dal 1932 e troviamo l'Orchestra Jazz Carlini di Sesto Carlini, molto vicina al mondo di Whiteman. Carlini era un clarinettista e sassofonista, spesso ospitava anche musicisti americani.
Ascoltiamo il brano "Stardust" suonata dall'orchestra e sentiamo anche il brano "Pacific Express" di un duo pianistico (Enrico Bormioli ed Alberto Semprini) del 1933. Questo è un pezzo che inizia lento, con questa idea del treno, poi accelera. Incominciano ad uscire anche scritti dopo gli anni 30, come il libro "Introduzione alla vera Musica di Jazz" di Giancarlo Testoni ed Ezio Levi (pianista ed arrangiatore).
I primi appassionati di jazz erano proprio nella famiglia di Mussolini, infatti Romano Mussolini è sempre stato un pianista di jazz, oltretutto un buon pianista con una buona tecnica. Invece Vittorio Mussolini è stato uno dei primi critici di
jazz ed ha avuto la brillante idea (poco prima della promulgazione delle leggi razziali del 38) di avvisare Ezio Levi (ebreo) di scappare dall'Italia.
La canzone jazzata è un momento importante per l'Italia; si prendono brani popolari di tipo melodico e si trasformano con la carica ritmica dello swing e della pronuncia jazzistica. Anche in Italia nascono i gruppi vocali, come ad esempio il Trio Lescano (https://it.wikipedia.org/wiki/Trio_Lescano Sandra, Caterinetta e Giuditta erano le cantanti che però erano olandesi). Ascoltiamo il brano "La Gelosia non è più di moda" del 1939 del trio con l'orchestra Cetra di Pippo Barzizza (https://it.wikipedia.org/wiki/Pippo_Barzizza). Lo stile dell'orchestra ovviamente è swing americano.
L'orchestra dell'EIAR diretta da Cinico Angelini (https://it.wikipedia.org/wiki/Cinico_Angelini rivale di Barzizza) ci presenta nello stesso anno "Saint Louis Blues" sempre con il trio Lescano.
Negli anni 30 avviene anche l'ascesa al successo del fisarmonicista Gorni Kramer (https://it.wikipedia.org/wiki/Gorni_Kramer). In quegli anni stato il miglior fisarmonicista del mondo, ha portato un retroterra culturale come qualcosa di veramente autoctono e poi è stato un grande arrangiatore e compositore (ha inventato la commedia musicale all'italiana, ha diretto l'orchestra della RAI, etc). Fino agli anni 60 è stato il signore della musica italiana e prendeva sempre spunto dalla musica americana, è stato anche un grande appassionato di Ellington. Ascoltiamo il brano "L'Espresso della Mattina" suonato con il suo gruppo (che è una semplificazione totale del pezzo Daybreak Express di Ellington) del 1936. Anche questo inizia lentamente e poi accelera, insomma è un plagio.
Sempre nel 1936 registra una famosa filastrocca ripresa dal '500 "Crapa Pelada", che però in quel periodo si pensava fosse attribuita a Mussolini; ovviamente negò sempre tutto. In questo brano sentiamo anche il trombettista Nino Impallomeni (primo grande trombettista del jazz italiano) e Aldo Rossi al sax alto. Anche in questo brano sentiamo un plagio di "Don't Mean a Thing" di Ellington.
Kramer per i fisarmonicisti era un idolo, inoltre era anche diplomato in contrabbasso; nel jazz la fisarmonica era vista molto male, addirittura Mulligan e Baker si rifiutarono di suonare con Kramer in televisione, perché era fisarmonicista.
Ascoltiamo il brano "Che Ritmo, Senti che Ritmo" suonato dal Quintetto Ritmico di Milano di Luciano Zuccheri che riprende molto la tecnica di Django. Anche il nome del gruppo riprende molto il nome del Quintette du Hot Club de France.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la posizione del fascismo nei confronti del jazz in Italia?
  2. Durante il fascismo, il jazz non fu mai vietato per legge in Italia. Sebbene il regolamento dell'EIAR richiedesse l'abolizione della "musica negra", il jazz poteva essere suonato con alcuni accorgimenti, come la traduzione dei testi in italiano.

  3. Quali furono alcune delle figure chiave del jazz italiano negli anni '30?
  4. Tra le figure chiave del jazz italiano negli anni '30 ci furono l'Orchestra Jazz Carlini di Sesto Carlini, il fisarmonicista Gorni Kramer, e il Trio Lescano. Anche Romano Mussolini, figlio di Benito Mussolini, era un noto pianista jazz.

  5. Come veniva adattata la musica jazz in Italia durante il periodo fascista?
  6. La musica jazz in Italia veniva adattata traducendo i testi delle canzoni in italiano e mantenendo la musica originale. Questo portò alla nascita della "canzone jazzata", che combinava melodie popolari italiane con lo swing jazzistico.

  7. Quali furono alcune delle influenze americane sul jazz italiano?
  8. Il jazz italiano fu influenzato da musicisti americani come Duke Ellington e Paul Whiteman. Gorni Kramer, ad esempio, era un grande appassionato di Ellington e spesso traeva ispirazione dalla musica americana.

  9. Qual era il ruolo di Radio Tevere durante la Repubblica Sociale Italiana?
  10. Radio Tevere, una radio della Repubblica Sociale Italiana, trasmetteva jazz dalla mattina alla sera per aumentare la sua credibilità, coinvolgendo molti musicisti di Milano.

Domande e risposte