Concetti Chiave
- Le note musicali, introdotte da Guido d'Arezzo, sono sillabe usate per il facile apprendimento della scala musicale, con un valore didattico e pratico.
- Le sillabe delle note derivano dalle prime sillabe di un inno a San Giovanni, con "do" che ha sostituito "ut" nel XVI secolo.
- Il metodo di notazione musicale di Guido d'Arezzo non si diffuse in Germania e Inghilterra, dove preferirono le lettere dell'alfabeto per le note.
- In Inghilterra, la nota "si" è chiamata B, mentre in Germania è H, mantenendo B per il si bemolle, seguendo l'uso latino.
- Il termine "solfa" deriva dall'esercitazione di solfeggio, associato alla ripetizione monotona, da cui "solfeggiare" e "solfeggio".
Lingua italiana e note musicali
Le note musicali non hanno un vero e proprio nome. Infatti, quando diciamo do, re, mi, fa, sol, la, si, si capisce che non sono dei nomi, ma delle sigle, cioè delle semplici sillabe che servono per farci ricordare più facilmente i diversi toni. Esse hanno esclusivamente un valore pratico e scolastico, dato che rendono più pronto e veloce l’apprendimento la scala musicale e ci aiutano a capire la posizione dei suoni e il rapporto o intervallo che intercorre tra l’uno e l’altro. Quindi hanno esclusivamente una funzione didattica.Il nome con cui chiamiamo le note sono in uso da più di novecento anni. Esse furono introdotte da frate Guido d’Arezzo che verso il 1030 inventò un nuovo sistema pere la notazione e lo studio del canto ecclesiastico, unica forma di educazione musicale esistente in quei tempi. Il suo metodo consisteva nell’insegnare a sentire e a fissare nell’orecchio le progressioni della scala musicale, facendo imparare a memoria l’inno a San Giovanni, composto qualche secolo prima da Paolo Diacono, un monaco cristiano storico, poeta e scrittore longobardo di lingua latina, vissuto nell’VIII secolo. Ogni versetto dell’inno iniziava con una nota che, progressivamente diventava sempre più alta, in modo tale che nel passare dall’una all’altra si veniva a formare la scala tonale. A ciascuna nota corrispondeva la prima sillaba di ogni versetto e queste prime sillabe furono utilizzate per indicare le diverse note. Questo è l’inno a San Giovanni:
UT queant laxis
REsonare fibris
MIra gestorum
FAmuli tuorum,
SOLve polluti
LAbii reatum,
Sancte Iohannes.
Traduzione
Affinché essi possano cantarecon voci libere
le meraviglie delle tue gesta
i servi tuoi,
cancella il peccato
dal loro labbro impuro,
o San Giovanni
Inizialmente, le sillabe con valore di note erano sei: Ut, Re, Mi, Fa, Sol. La a cui, in seguito, si aggiunse la settima Si, probabilmente ricavata dalle due iniziali dell’ultimo versetto – Sancte Iohannes. Nel XVI secolo “Ut” fu sostituito con “Do”.
Leggere le note per mezzo di queste sillabe si diceva “fare/cantare/recitare sol-fa, cioè la”solfa”, da cui sono derivati i termini “solfeggiare” e”solfeggio”. A questo proposito, possiamo ricordare l’espressione “È sempre la solita solfa”, riferito ad una ripetizione monotona e noiosa delle stesse parole, soprattutto quando vengono mossi rimproveri e recriminazioni. Infatti, l’esercitazione di solfeggio si svolge sempre con toni uguali a se stessi, generando quindi monotonia.
Questo modo di indicare le note musicali si diffuse ben presto in Europa, ma non in Germania e nemmeno in Inghilterra. Questi due paesi hanno preferito continuare a chiamare le note con le lettere dell’alfabeto. La motivazione sta nel fatto che l’astuzia tecnica per imparare a memoria le note inventata dal monaco di Arezzo è derivata dal latino e quindi si sarebbe adattata con difficoltà alle lingue di origine germanica. Esiste anche una differenza fra i due paesi: in Inghilterra il Si corrisponde a B mentre per i tedeschi, la stessa nota è chiamata H ed hanno conservato l’uso latino della lettera B per il Si bemolle.
Domande da interrogazione
- Chi ha introdotto il sistema di notazione musicale con le sillabe?
- Qual è l'origine delle sillabe utilizzate per le note musicali?
- Perché le note musicali sono chiamate con sillabe e non con nomi propri?
- Qual è la differenza nell'uso delle note musicali tra l'Italia e paesi come Germania e Inghilterra?
- Come si è evoluto il nome della nota "Ut"?
Il sistema di notazione musicale con le sillabe è stato introdotto da frate Guido d'Arezzo intorno al 1030.
Le sillabe utilizzate per le note musicali derivano dall'inno a San Giovanni, composto da Paolo Diacono, dove ogni versetto iniziava con una nota progressivamente più alta.
Le note musicali sono chiamate con sillabe per facilitare l'apprendimento e la memorizzazione della scala musicale, avendo un valore pratico e didattico.
In Italia si usano le sillabe per le note musicali, mentre in Germania e Inghilterra si preferisce usare le lettere dell'alfabeto per indicare le note.
Nel XVI secolo, la nota "Ut" è stata sostituita con "Do".