Concetti Chiave
- I Greci consideravano Omero il poeta per eccellenza, nonostante i dibattiti sulla sua esistenza e origine, con tradizioni che lo collegano alla Ionia e a figure mitologiche.
- La questione omerica esplora le attribuzioni contestate dei poemi, con studiosi antichi e moderni divisi tra "separatisti" e "unitari" riguardo all'Iliade e all'Odissea.
- Milman Parry ha evidenziato la lunga tradizione orale dei poemi omerici, comparandoli a narrazioni epiche come quella della battaglia di Cossovo.
- La questione omerica si concentra sul passaggio dalla tradizione orale alla scrittura, con prove che i poemi furono trascritti non prima dell'8° secolo a.C.
- Barry B. Powell suggerisce che l'alfabeto greco fu sviluppato per fissare i poemi omerici, ipotizzando un intervento di un semita bilingue nel 8° secolo in Eubea.
Indice
La figura di Omero nella tradizione greca
I Greci consideravano i poemi Omerici come contenitori della memoria e della storia del popolo e non mettevano in discussione l’esistenza del compositore Omero.
Dubbi e teorie sulla paternità dei poemi
Negli ultimi secoli a.C.
sono emersi dubbi sull’argomento ancora oggi rimasti aperti.
Alcuni sostenevano che Omero fosse figlio di una ninfa, discendente di Orfeo o cantore cieco che errava per le città. Altri avevano costruito una biografia basata su un altro significato del suo nome. La tradizione lo vede originario della Ionia ma ci sono dei contrasti sulla collocazione temporale della sua nascita; Erodoto la fa corrispondere all’850 a.C. I Greci nonostante ciò fecero di Omero il poeta per eccellenza.
Evoluzione della critica omerica
I grammatici della biblioteca di Alessandria, in età ellenistica pubblicarono la prima edizione dei poemi omerici e li ripartirono in 24 libri ciascuno.
Misero in discussione un’unica attribuzione per due poemi con caratteristiche così diverse. Xenone ed Ellanico consideravano omerica solo l’Iliade e presero il nome di “separatisti”.
Aristarco di Samotracia con gli “unitari” considerò l’una il proseguimento dell’altra.
Nel rinascimento, con la ridiffusione del greco, si cominciò a pensare all’assemblaggio di più poemetti.
Da allora gli studi hanno preso due direzioni: gli “analisti” che cercano contraddizioni che neghino l’unità dei poemi, e “neounitari” che cercano un unico disegno; le teorie si sono progressivamente avvicinate.
La questione omerica moderna
Lo studioso californiano Milman Parry, dopo aver studiato il racconto della battaglia di Cossovo, comparò ad esso i due poemi omerici dalle cui caratteristiche evinse che entrambi avevano vissuto una lunga epoca di trasmissione orale.
Oggi la Questione omerica è incentrata sul passaggio da produzione orale a scritta. Dagli studi dell’evoluzione della scrittura in quei luoghi si evince che i poemi omerici non sono stati scritti prima dell’8° secolo a.C.
Teorie sulla trascrizione dei poemi
Secondo lo studioso Richard Janko possediamo le opere omeriche grazie agli aedi e secondo i suoi calcoli la trascrizione risale al periodo compreso tra il 775-750 a.C. per l’Iliade e poco dopo per l’Odissea.
Barry B. Powell elaborò una tesi: la scrittura fu introdotta in Grecia per fissare l’esametro.
Egli ipotizza un semita bilingue che abbia tentato di mettere per iscritto un canto greco apportando cambiamenti alla scrittura originale introducendo un alfabeto vero e proprio. Ciò sarebbe accaduto nell’8° secolo in Eubea.
Per Powell Iliade e Odissea sono opere dello stesso autore.
Domande da interrogazione
- Qual era la percezione dei Greci riguardo alla figura di Omero?
- Quali sono le principali teorie sulla paternità dei poemi omerici?
- Come si è evoluta la critica omerica nel tempo?
- Qual è la questione omerica moderna riguardo alla trascrizione dei poemi?
I Greci consideravano i poemi omerici come contenitori della memoria e della storia del popolo e non mettevano in discussione l’esistenza del compositore Omero.
Alcuni sostenevano che Omero fosse figlio di una ninfa o un cantore cieco, mentre altri basavano la sua biografia su un altro significato del suo nome. La tradizione lo vede originario della Ionia, ma ci sono contrasti sulla sua collocazione temporale.
La critica omerica ha visto i grammatici di Alessandria mettere in discussione l’attribuzione unica dei poemi, con i "separatisti" e gli "unitari" che avevano opinioni diverse. Nel Rinascimento, si è pensato all’assemblaggio di più poemetti, portando a studi che si sono divisi tra "analisti" e "neounitari".
La questione moderna si concentra sul passaggio da produzione orale a scritta. Studi suggeriscono che i poemi non furono scritti prima dell’8° secolo a.C., con teorie che indicano la trascrizione tra il 775-750 a.C. per l’Iliade e poco dopo per l’Odissea.