coltina
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Concetti Chiave

  • L'abitazione di Circe era fatta di rocce bianche ed era protetta da lupi e leoni ammansiti con incantesimi.
  • Le bestie, sebbene potenti, non attaccavano gli uomini, ma si comportavano come cani domestici, scodinzolando e sedendosi.
  • Polite, il compagno di Ulisse, sentì il canto di Circe e convinse gli altri a seguirlo, eccetto Euriloco, che sospettava un inganno.
  • Circe accolse gli uomini con cibo e bevande, mescolando malvagie erbe per far loro dimenticare la patria.
  • Dopo aver consumato il pasto, gli uomini furono trasformati in maiali, mantenendo però intatta la loro mente umana.

Edificata con lucenti pietre

Di Circe ad essi la magion s'offerse,

Che vagheggiava una feconda valle.

Montani lupi e leon falbi, ch'ella

Mansuefatti avea con sue bevande,

Stavano a guardia del palagio eccelso,

Né lor già s'avventavano; ma invece

Lusingando scotean le lunghe code,

E su l'anche s'ergeano. E quale i cani

Blandiscono il signor, che dalla mensa

Si leva, e ghiotti bocconcelli ha in mano;

Tal quelle di forte unghia orride belve

Gli ospiti nuovi, che smarriti al primo

Vederle s'arretraro, ivan blandendo.

Giunti alle porte, la deessa udìro

Dai ben torti capei, Circe, che dentro

Canterellava con leggiadra voce,

Ed un'ampia tessea, lucida, fina,

Maravigliosa, immortal tela, e quale

Della man delle dive uscir può solo.

Pòlite allor, d'uomini capo, e molto

Più caro e in pregio a me, che gli altri tutti

Sciogliea tai detti: "Amici, in queste mura

Soggiorna, io non so ben se donna o diva.

Che tele oprando, del suo dolce canto

Tutta fa risentir la casa intorno.

Voce mandiamo a lei." Disse, e a lei voce

Mandaro; e Circe di là tosto ov'era,

Levossi e aprì le luminose porte,

E ad entrare invitavali. In un groppo

La seguìan tutti incautamente salvo

Eurìloco, che fuor, di qualche inganno

Sospettando, restò. La dea li pose

Sovra splendidi seggi: e lor mescea

Il Pramnio vino con rappreso latte,

Bianca farina e mel recente; e un succo

Giungeavi esizïal, perché con questo

Della patria l'obblìo ciascun bevesse.

Preso e vôtato dai meschini il nappo,

Circe batteali d'una verga, e in vile

Stalla chiudeali: avean di porco testa,

Corpo, sétole, voce; ma lo spirto

Serbavan dentro, qual da prima, intègro.

Così rinchiusi, sospirando, fûro:

Ed ella innanzi a lor del cornio i frutti

Gettava, e della rovere e dell'elce,

De' verri accovacciati usato cibo.

Indice

  1. L'incontro con le bestie mansuete
  2. La voce incantatrice di Circe
  3. La trasformazione in maiali

L'incontro con le bestie mansuete

Trovarono in mezzo alla vegetazione l’abitazione di Circe, fatta di rocce bianche e protetta tutta attorno. Intorno c’erano lupi montani e leoni che ella ammansì con un incantesimo e delle erbe magiche. Le bestie non attaccarono gli uomini, anzi scodinzolavano e si misero a sedere sulle quattro zampe. Come i cani stanno attorno al padrone quando questo torna a casa dal banchetto, perché egli ha sempre buoni bocconi per loro, così questi si fecero attorno agli uomini di Ulisse, ma erano pur sempre lupi dalle forti unghie e leoni, e scodinzolavano, mentre gli uomini tremavano.

La voce incantatrice di Circe

Si fermarono davanti all’entrata della casa della maga dai lunghi riccioli, si sentiva a cantare fin da fuori con voce dolce, mentre tesseva una lunga tela magica, una tela lucente, soffice e ben fatta che solo gli dei riescono a tessere. Polite, il mio più caro amico, parlò ai compagni: “compagni, qualcuno la dentro canta mentre tesse, tutta la casa risuona della voce di questa dea o donna. Affrettiamoci a presentarci”.

La trasformazione in maiali

Gli altri la chiamarono ed ella aprì le porte splendenti e uscì subito, chiamandoli e loro, stolti, entrarono.

L’unico che rimase fuori fu Euriloco che pensava a qualche inganno della maga. Lei li fece entrare tutti e li fece accomodare; a quel punto gli diede formaggio e farina e miele e vino rosso. Poi nell’impasto del pane aggiunse malvagie erbe che facessero scordare loro la loro patria.

Dopo che elle porse il cibo agli uomini, essi subito bevvero e poi lei li colpì con una bacchetta e li chiuse nel porcile. Ed ecco che gli uomini si trasformarono in maiali, ma la mente era sana, come prima, da uomini. Essi piansero mentre la maga li chiudeva ed ella gettò loro ghiande e cornioli come mangime, come porci che stanno nel fango.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo delle bestie mansuete nell'incontro con Circe?
  2. Le bestie mansuete, come lupi e leoni ammansiti da Circe, non attaccano gli uomini di Ulisse ma li accolgono scodinzolando, creando un'atmosfera ingannevolmente accogliente.

  3. Come viene descritta la voce di Circe e quale effetto ha sui visitatori?
  4. La voce di Circe è descritta come dolce e incantatrice, risuonando mentre tesse una tela magica. Questa voce attira i compagni di Ulisse, spingendoli a entrare nella sua dimora.

  5. Quale precauzione prende Euriloco rispetto agli altri compagni?
  6. Euriloco, sospettando un inganno, decide di rimanere fuori dalla casa di Circe, evitando così la trasformazione in maiale che colpisce gli altri compagni.

  7. In che modo Circe trasforma gli uomini di Ulisse in maiali?
  8. Circe offre agli uomini un pasto con formaggio, farina, miele e vino, a cui aggiunge erbe magiche che li fanno dimenticare la loro patria. Dopo aver consumato il cibo, li colpisce con una bacchetta, trasformandoli in maiali.

  9. Qual è la condizione mentale degli uomini dopo la trasformazione in maiali?
  10. Nonostante la trasformazione fisica in maiali, gli uomini mantengono intatta la loro mente umana, rimanendo consapevoli della loro condizione e piangendo per la loro sorte.

Domande e risposte

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