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Concetti Chiave

  • Il mito di Tantalo racconta di un re che, per aver rubato il cibo degli dei e tradito i segreti divini, subisce una punizione eterna negli Inferi per il suo orgoglio.
  • Sisifo, noto per il suo inganno e la sfida alla divinità, viene condannato a spingere un masso su una collina per l'eternità, simbolo di un supplizio senza fine.
  • Niobe, figlia di Tantalo, subisce una tragica punizione per la sua hybris, con la morte dei suoi figli per mano delle divinità Apollo e Artemide.
  • Le divinità greche puniscono severamente chiunque minacci la loro superiorità, come illustrato nei miti di Tantalo, Sisifo e Niobe, rappresentando l'insolenza e la sfida ai poteri divini.
  • Tantalo è noto anche per un macabro episodio in cui offre suo figlio Pèlope come pasto agli dei, episodio che accentua la sua trasgressione morale e sacrilega.

Indice

  1. Il Tradimento di Tantalo
  2. La Vendetta di Apollo e Artemide
  3. Punizioni Divine nella Mitologia Greca
  4. Simboli di Insolenza e Supplizio
  5. I Miti di Tantalo e Sisifo
  6. Misfatti di Tantalo
  7. Il Racconto di Apollodoro

Il Tradimento di Tantalo

Il re Tantalo, essendo il figlio del nostro grandissimo Zeus, era stato ammesso sull'Olimpo ai banchetti a base di ambrosia, il mitico nutrimento riservato a tutti coloro che venivano definiti all’epoca immortali; Tantalo però si lasciò vincere dal suo dannato orgoglio per tanta fortuna e tradì i segreti divini ovvero di Dio rubando il cibo degli dèi per distribuirlo ai suoi amici che però in questo caso erano mortali.

Quest'ultimo personaggio mitologico, allora, colpì la figura di Sisifo con la folgore e lo fece precipitare negli Inferi, dove gli impose un esemplare castigo eterno.

La Vendetta di Apollo e Artemide

Niobe, che era conosciuta come la figlia di Tantalo e moglie del re di Tebe Anfione, era madre di molti ma molti figli e figlie di cui andava tanto orgogliosa da osare paragonarsi alla dea Leto. I figli di Leto erano due potentissime divinità, Apollo e Artemide, e vendicarono l'offesa recata alla madre uccidendo i figli di Niobe.

Punizioni Divine nella Mitologia Greca

Gli antichi Greci rappresentavano gli dei come entità immortali che tutelavano con cura la superiorità e la distanza che li separava dagli uomini, punendo severamente tutti coloro che le minacciavano. Nella mitologia vi sono numerosi personaggi che hanno pagato un caro e davvero molto salato prezzo per aver rivelato quelli che vengono chiamati come i segreti delle divinità, per aver ostacolato i loro voleri e le loro imprese, oppure per aver soltanto osato paragonarsi a loro.

Simboli di Insolenza e Supplizio

Vari protagonisti di queste storie sono rimasti famosi sino ai giorni nostri e sono tuttora usati come simboli per illustrare un comportamento insolente o un terribile supplizio; tra essi vi sono due personaggi, Tantalo e Sisifo, per i quali è prevista una pena senza fine, e una donna mortale, Niobe, che per orgoglio materno incontra una morte prematura.

I Miti di Tantalo e Sisifo

I primi due brani presentano, in modo sintetico ma completo, i miti di Tantalo e di Sisifo, illustrando prima la pena e poi la causa per cui i due protagonisti sono stati puniti da Zeus. Entrambi hanno commesso una colpa gravissima nei riguardi della divinità ed è significativo il fatto che sono puniti non per gli altri loro numerosi misfatti, ma perché appunto hanno avuto l'ardire di insidiare la superiorità divina.

La tradizione mitica, infatti, racconta anche altre azioni delittuose commesse da ciascuno dei due.

Misfatti di Tantalo

Si narra almeno un altro grave misfatto compiuto dal personaggio mitologico risalente all’epoca dell'antica Grecia che era la figura del personaggio di Tantalo: infatti può anche essere detto che per onorare gli dèi durante un festino, egli uccise il figlio Pèlope, lo cucinò e lo offrì ai suoi ospiti divini, i quali riconobbero quella carne e non ne mangiarono, e poi risuscitarono Pèlope. Ciò può essere vista come una cosa davvero molto macabra da noi lettori.

Il Racconto di Apollodoro

Il racconto di Apollodoro, tuttavia, tralascia questo fatto, che pure è moralmente molto grave, mentre si sofferma su quello che dagli antichi era ritenuto più sacrilego, il furto dell'ambrosia, perché costituiva un attentato alla superiorità degli dei sugli esseri umani.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il tradimento di Tantalo nei confronti degli dèi?
  2. Tantalo tradì gli dèi rubando l'ambrosia, il cibo divino, per distribuirlo ai suoi amici mortali, sfidando così la superiorità divina.

  3. Come si vendicarono Apollo e Artemide dell'offesa recata alla loro madre?
  4. Apollo e Artemide vendicarono l'offesa uccidendo i figli di Niobe, che aveva osato paragonarsi alla loro madre, la dea Leto.

  5. Quali sono i simboli di insolenza e supplizio nella mitologia greca?
  6. Tantalo e Sisifo sono simboli di insolenza e supplizio, puniti eternamente per aver sfidato la superiorità divina, mentre Niobe rappresenta l'orgoglio materno punito con la morte prematura.

  7. Qual è un altro misfatto grave commesso da Tantalo?
  8. Tantalo uccise suo figlio Pèlope, lo cucinò e lo offrì agli dèi durante un festino, ma gli dèi riconobbero la carne e risuscitarono Pèlope.

  9. Cosa tralascia il racconto di Apollodoro riguardo a Tantalo?
  10. Il racconto di Apollodoro tralascia il misfatto di cucinare Pèlope, concentrandosi invece sul furto dell'ambrosia, considerato più sacrilego dagli antichi.

Domande e risposte

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