Concetti Chiave
- Eros, noto come Cupìdo presso i Romani, è il dio greco dell'amore potente e irresistibile, rappresentato come un giovane bellissimo armato di arco e frecce.
- La tradizione narra che Eros fu portato alla presenza degli dei da sua madre Afrodite, e Zeus consigliò di sopprimerlo a causa del potenziale caos che avrebbe causato.
- Nonostante il consiglio di Zeus, Eros fu nascosto nei boschi da Afrodite, dove crebbe nutrito dal latte delle belve feroci e sviluppò la sua abilità con l'arco.
- Nella mitologia romana, Eros è identificato come Cupido, figlio di Venere e Vulcano, noto per far innamorare uomini e dei colpiti dalle sue frecce.
- Le raffigurazioni artistiche di Cupido lo mostrano spesso come un bambino alato e bendato, simbolo del suo ruolo nel provocare amori ciechi e impetuosi.
Eros: il dio dell'amore
Eros (Cupìdo per i romani) è il dio dell’amore possente, della forza travolgente che spinge ed attrae gli uomini.
I greci raffiguravano Eros come un giovinetto di aspetto bellissimo, nudo, armato di arco e frecce con cui trafiggeva d’amore il cuore dei mortali e degli dei.
La nascita e l'infanzia di Eros
Secondo la tradizione, Eros, appena nato, fu portato da sua madre, Afrodite, al cospetto degli dei: Zeus intuì immediatamente quali e quanti danni il divino fanciullo avrebbe provocato, e consigliò alla madre di sopprimerlo.
La dea non seppe risolversi a ubbidire, e nascose invece il bimbo nel folto dei boschi, dove sopravvivesse nutrito dal latte delle belve feroci.
Era ancora molto giovane quando si costruì un arco e le frecce e cominciò quasi per gioco a esercitarsi, finché divenne un infallibile arciere. A fare le spese dell’abilità di Eros furono tutti coloro che, venivano raggiunti da una delle frecce, cadendo così inesorabilmente vittime del mal d’amore.
Cupido nella mitologia romana
I Romani identificarono il dio greco Eros con il loro Cupido (da cupere, “bramare”). Nella mitologia romana, era figlio di Venere, dea dell'amore, e di Vulcano, dio del fuoco. Noto soprattutto come il dio giovane e bello che si innamorò di Psiche, una fanciulla bellissima. In altri racconti appare come un ragazzo dispettoso che colpisce indiscriminatamente uomini e dei con le sue frecce, facendoli innamorare perdutamente. Nelle raffigurazioni artistiche di solito Cupido appare come un bimbo nudo e alato, spesso bendato, con arco e frecce.