Concetti Chiave
- Anfitrione, figlio del re di Tirinto, si innamora della cugina Alcmena e viene esiliato dopo aver accidentalmente ucciso il re di Micene.
- Rifugiatosi a Tebe, guadagna il favore del re Creonte e riprende la guerra contro Pterelao, conquistando Tafo con l'aiuto della figlia del re nemico.
- Durante la sua assenza, Zeus si unisce ad Alcmena assumendo le sembianze di Anfitrione, portando alla nascita dei gemelli Eracle e Ificle.
- Anfitrione muore combattendo contro i Mini, una tribù tessalica, lasciando un'eredità letteraria come simbolo di ospitalità e convivialità.
- Il mito di Anfitrione ispira opere di autori come Plauto, Molière e Giraudoux, rendendolo un emblema del padrone di casa esemplare.
Indice
Le origini di Anfitrione
Figlio del perseide Alceo, re di Tirinto, e di Astidamia, era profondamente innamorato della cugina Alcmena, figlia a sua volta di Elettrione, fratello di Alceo e re di Micene.
L'esilio e la vendetta
Avendo involontariamente ucciso Elettricne, mentre combatteva al suo fianco contro Pterelao re dei Tafii, Anfitrione fu cacciato dal regno da Stenelo, fratello del defunto e, dopo aver abbandonato l’Argolide, raggiunse la corte di Tebe seguito da Alcmena, che condivideva i suoi sentimenti.
Qui, dopo essersi accattivato le simpatie del re Creonte cacciando la terribile volpe del monte Teumesso, riprese le ostilità contro Pterelao per vendicare i fratelli di Alcmena e conquistò Tafo, grazie anche all’aiuto di Cometo, la flglia di Pterelao che, innamoratasi di Anfitrione, provocò la morte di suo padre strappandogli nel sonno il capello d’oro che, donatogli da Poseidone, lo rendeva immortale.L'inganno di Zeus e la nascita dei gemelli
Durante questa sua assenza, Alcmena aveva ricevuto la visita di Zeus che, assumendo le sembianze del marito, l’aveva posseduta poche ore prima che Anfitrione tornasse a casa dalla guerra. Dopo essersi unita nello stesso giorno anche con il legittimo marito, Alcmena generò i due gemelli Eracle e Ificle, i quali mostrarono ben presto e senza ombra di dubbio di quale unione fossero rispettivamente frutto: all’eccezionalità di Eracle si contrapponeva l’umanissima normalità di Ificle.
La morte di Anfitrione e la sua eredità culturale
Anfitrione morirà combattendo contro i Mini, popolazione tessalica che all’epoca di Omero si collocava in Orcomeno (Beozia). Seguendo una tradizione letteraria che da Plauto arriva fino a Molière e a Giraudoux, il personaggio di Anfitrione è divenuto il signore della mensa e dei conviti per antonomasia, il padrone di casa in grado di assolvere perfettamente i sacri doveri dell’ospitalità... forse grazie alla «generosità» con cui la sua casa «accolse» il padre degli dèi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini di Anfitrione e il suo legame con Alcmena?
- Come Anfitrione ha vendicato i fratelli di Alcmena?
- Qual è l'eredità culturale di Anfitrione?
Anfitrione era figlio di Alceo, re di Tirinto, ed era innamorato della cugina Alcmena, figlia di Elettrione, re di Micene.
Anfitrione vendicò i fratelli di Alcmena conquistando Tafo e uccidendo Pterelao, grazie all'aiuto di Cometo, figlia di Pterelao, che lo tradì.
Anfitrione è diventato simbolo dell'ospitalità perfetta, rappresentato in opere letterarie da Plauto a Molière, grazie alla sua generosità e al legame con Zeus.