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Concetti Chiave

  • Il proemio nei poemi epici, come l'Iliade, inizia con l'invocazione alla Musa e presenta il tema principale, nel caso dell'Iliade, l'ira di Achille.
  • L'ira di Achille non è solo un tema centrale ma rappresenta un elemento cruciale che influenza il corso della narrazione e della guerra di Troia.
  • La narrazione inizia con la contesa tra Agamennone e Achille, segnando il punto di partenza del racconto e riflettendo la tradizione orale degli aèdi.
  • La composizione ad anello, con il nome di Achille all'inizio e alla fine del proemio, è una tecnica narrativa utilizzata per enfatizzare il protagonista.
  • Le due ire di Achille, causate rispettivamente dall'affronto di Agamennone e dalla morte di Patroclo, sono momenti chiave che descrivono l'evoluzione del conflitto nel poema.

Indice

  1. Struttura del proemio epico
  2. Invocazione e tema centrale
  3. Achille e la composizione ad anello
  4. Il ruolo della Musa e Mnemosýne
  5. L'ira di Achille e le sue conseguenze

Struttura del proemio epico

I poemi epici si aprono sempre secondo uno schema fisso, che comprende l'invocazione alla divinità ispiratrice e la sintetica esposizione dell'argomento. Questi elementi, che nel loro insieme formano il proemio, comparvero per la prima volta nei poemi omerici, entrarono a fare parte del genere epico ritornando, pur modificati e variamente sviluppati, in tutte le sue opere, fino all'epica italiana rinascimentale.

Invocazione e tema centrale

Seguendo la traduzione di Cerri, percorriamo l'organizzazione interna del proemio.

Dopo l'invocazione alla Musa, il poeta indica il tema centrale del poema, l'ira di Achille (v. 1), seguito dalla rapida descrizione delle conseguenze che da essa derivano (vv. 2-5); di questi avvenimenti viene attribuita la responsabilità a Zeus (v. 5), il dio che ha il potere di determinare le vicende umane.

Achille e la composizione ad anello

Nei vv. 6-7 viene indicato l'inizio da cui procede la narrazione nel poema, che prende l'avvio da quando («dal primo istante in cui») avvenne la contesa tra Agamennone e Achille. Questa indicazione riflette il modo in cui l'aèdo eseguiva il suo canto: infatti, nell'ampio materiale narrativo relativo alla decennale guerra di Troia che era noto agli ascoltatori, l'aèdo doveva delimitare l'oggetto del suo canto indicando il punto di partenza del racconto.

Si deve anche osservare che il nome di Achille è

posto all'inizio e ripetuto a conclusione del proemio, e rappresenta una caratteristica della cosiddetta «composizione ad anello».

Il ruolo della Musa e Mnemosýne

La dea a cui Omero si rivolge è la Musa della poesia, che può concedere o negare all'aedo la capacità di elaborare la materia del canto. Nel caso particolare degli aèdi, essi tramandavano e recitavano i canti epici affidandosi soltanto alla memoria, e quest'ultima era tanto importante da essere raffigurata nella dea Mnemosýne, che significa appunto "memoria". Mnemosýne, in quanto madre delle Muse, operava tramite le figlie: perciò, quando un aèdo si accingeva a un'esecuzione, iniziava invocando la Musa, al fine di ottenere il supporto sia per l'ispirazione poetica sia per il ricordo dei suoi canti. L'ira di Achille come filo conduttore del poema

L'ira di Achille e le sue conseguenze

Subito dopo l'invocazione, Omero enuncia l'argomento del suo canto. Egli sceglie un solo tema fra i tanti che costituiscono il mito troiano: l'ira di Achille con le sue funeste conseguenze.

Potrebbe sembrare riduttivo limitare l'argomento del poema all'«ira funesta» dell'eroe greco, dal momento che l'iliade affronta la più vasta tematica della guerra di Troia. Bisogna però tenere conto del fatto che Omero, superando l'esposizione cronologica, ci immette direttamente nel cuore degli avvenimenti, iniziando la narrazione proprio nel momento più drammatico, quello dello sdegno di Achille, che pone in crisi tutto l'esercito greco.

Inoltre, questa ira è più vasta di quanto faccia supporre la protasi: sono due, infatti, le grandi ire di Achille. La prima divampa furiosa per l'affronto subito da Agamennone che, in cambio di Criseide, pretende Briseide, la schiava che costituiva il bottino di Achille; questi pertanto si asterrà dal combattimento per un lungo periodo, determinando con la sua assenza lutti e sconfitte per l'esercito greco. A questa ira segue quella causata dall'uccisione dell'amico Patroclo: ben più terribile, essa non è funesta per i Greci ma per i Troiani e soprattutto per Ettore, la cui morte segna la fine del poema.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura tipica del proemio epico nei poemi omerici?
  2. Nei poemi epici, il proemio si apre con un'invocazione alla divinità ispiratrice e una sintesi dell'argomento, come visto nei poemi omerici e successivamente nell'epica rinascimentale italiana.

  3. Qual è il tema centrale del poema secondo l'invocazione di Omero?
  4. Il tema centrale del poema è l'ira di Achille e le sue conseguenze, con la responsabilità attribuita a Zeus per gli eventi che ne derivano.

  5. Come si manifesta la "composizione ad anello" nel proemio?
  6. La "composizione ad anello" si manifesta con il nome di Achille posto all'inizio e ripetuto alla fine del proemio, delimitando il racconto.

  7. Qual è il ruolo della Musa e di Mnemosýne nel contesto del poema epico?
  8. La Musa è invocata per l'ispirazione poetica e il ricordo dei canti, mentre Mnemosýne, madre delle Muse, rappresenta la memoria essenziale per gli aèdi.

  9. In che modo l'ira di Achille funge da filo conduttore del poema?
  10. L'ira di Achille è il tema centrale che inizia la narrazione nel momento più drammatico, influenzando l'intero esercito greco e portando a conseguenze funeste per i Troiani.

Domande e risposte

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