Concetti Chiave
- I primi versi dell'Iliade contengono il proemio, che include l'invocazione alla Musa e la protasi, focalizzandosi sull'ira di Achille.
- Agamennone viola il codice eroico greco, rifiutando di liberare un ostaggio di guerra e scatenando l'ira di Apollo.
- Gli dèi giocano un ruolo attivo nella narrazione, intervenendo direttamente come nel caso di Apollo che provoca una peste.
- Lo stile formulare dell'epica omerica utilizza epiteti, patronimici e similitudini per arricchire la narrazione e renderla accessibile.
- Le similitudini nell'Iliade, come quella tra Apollo e la notte, rendono le storie comprensibili anche a un pubblico meno colto.
Il Proemio dell'Iliade
I primi sette versi dell’Iliade corrispondono al proemio, che è costituito da due elementi principali: l’invocazione alla Musa e la protasi.
▸ Con l’invocazione il poeta si rivolge alla Musa perché diventi la fonte del suo canto. Secondo la tradizione classica, il cantore era soltanto il tramite per mezzo del quale la Musa (divinità del canto) narra agli uomini le gesta memorabili di eroi o dèi.
▸ La protasi è l’enunciazione del tema principale raccontato dal poema.
In questo caso si tratta dell’ira di Achille e dei disastrosi eventi che ha determinato. Il poeta, dunque, ha scelto di non narrare tutta la guerra di Troia, ma solo i fatti scatenati dalla contesa tra Achille e Agamennone durante l’ultimo anno del conflitto. Agamennone, infatti, rinuncerà a Criseide solo dopo aver ottenuto in cambio la schiava di Achille, recandogli in questo modo una gravissima offesa, cui Achille reagirà ritirandosi dai combattimenti.La Violazione delle Regole
Dopo il proemio, il nucleo narrativo dei primi versi ruota intorno a un tema centrale della cultura greca antica: la violazione di una regola condivisa. Agamennone, infatti, non solo tratta con insolenza e offende un supplice (il sacerdote di Apollo, Crise), ma rifiuta di dare la libertà a un ostaggio di guerra in cambio di un cospicuo riscatto – come invece prevedeva il codice guerriero. In questo modo, Agamennone oltraggia le leggi umane e divine, macchiandosi del peccato di hybris. Il termine significa in greco “tracotanza”, “superbia” e indica una colpa estremamente grave: l’uomo è colpevole di hybris quando oltrepassa i limiti che gli sono stati assegnati dagli dèi. Il comportamento di Agamennone, infatti, provoca l’inevitabile ira di Apollo che interviene per punirlo.
Intervento Divino e Stile Omerico
Nell’Iliade, gli dèi partecipano alle vicende della guerra proteggendo o danneggiando i guerrieri e altri personaggi. Nei versi che abbiamo visto, dopo aver subito l’oltraggioso rifiuto da parte di Agamennone, Crise si rivolge direttamente ad Apollo con una preghiera per chiedere il suo immediato intervento. E il dio interviene, avanzando inesorabile «come la notte» e scatenando una terribile peste nell’accampamento.
I versi con cui si apre il poema sono un ottimo campionario dello stile formulare, tipico della narrazione omerica: il testo, infatti, è ricco di epiteti («Arco d’argento»), patronimici («Atride ») e formule fisse («bianco braccio»). Nell’Iliade, inoltre, il carattere delle imprese e degli atteggiamenti dei diversi personaggi viene espresso tramite efficaci similitudini. Frequenti sono gli accostamenti ai fenomeni naturali (o ad altri elementi della vita quotidiana), che risultavano comprensibili anche a un pubblico non colto: ne è un efficace esempio il confronto, sopra menzionato, tra Apollo e la notte.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli elementi principali del proemio dell'Iliade?
- Come viene rappresentata la violazione delle regole nella cultura greca antica?
- Qual è il ruolo degli dèi nell'Iliade?
- Quali sono le caratteristiche dello stile omerico nell'Iliade?
Il proemio dell'Iliade è costituito dall'invocazione alla Musa e dalla protasi, che introduce il tema principale del poema: l'ira di Achille e le sue conseguenze.
La violazione delle regole è rappresentata attraverso l'azione di Agamennone, che offende un supplice e rifiuta di rispettare il codice guerriero, commettendo hybris, una grave colpa di tracotanza.
Gli dèi intervengono attivamente nelle vicende della guerra, proteggendo o danneggiando i personaggi. Ad esempio, Apollo risponde alla preghiera di Crise scatenando una peste nell'accampamento greco.
Lo stile omerico è caratterizzato dall'uso di epiteti, patronimici e formule fisse, oltre a similitudini che accostano le imprese dei personaggi a fenomeni naturali, rendendo il racconto accessibile anche a un pubblico non colto.