Concetti Chiave
- Priamo esprime il suo dolore per la perdita di Ettore, il suo ultimo figlio rimasto, ucciso da Achille mentre difendeva la patria.
- Descrive il grande sacrificio di Ettore e il dolore insopportabile di un padre che ha perso molti figli, implorando pietà da Achille.
- Priamo si umilia al punto di baciare la mano dell'uomo che ha ucciso i suoi figli, sottolineando la profondità della sua sofferenza.
- Il dialogo tra Priamo e Achille evoca un momento di profonda commozione, con entrambi che condividono il dolore per le loro perdite personali.
- Achille, toccato dalla supplica di Priamo, mostra una momentanea vulnerabilità e condivide il suo dolore per la perdita di Patroclo e il padre lontano.
Lamento di Priamo per Ettore
"Cinquanta ne avevo quando vennero i figli dei Danai,
e diciannove venivano tutti da un seno,
gli altri altre donne me li partorirono in casa:
ma Ares furente ha sciolto i ginocchi di molti,
e quello che solo restava, che proteggeva la rocca e la gente,
tu ieri lo hai ucciso, mentre per la sua patria lottava,
Ettore... Per lui vengo ora alle navi dei Danai,
per riscattarlo da te, ti porto doni infiniti.
Achille, rispetta i numi, abbi pietà di me,
pensando al padre tuo: ma io son più misero,
ho patito quanto nessun altro mortale,
portare alla bocca la mano dell'uomo che ha ucciso i miei figli!"
Disse così, e gli fece nascere brama di piangere il padre:
allora gli prese la mano e scostò piano il vecchio;
entrambi pensavano e uno piangeva Ettore massacratore
a lungo, ranicchiandosi ai piedi di Achille,
ma Achille piangeva il padre, e ogni tanto
anche Patroclo; s'alzava per la dimora quel pianto.
Ma quando Achille glorioso si fu goduto i singhiozzi,
passò dal cuore e dalle membra la brama,
s'alzo dal seggio a un tratto e si rialzò il vecchio per mano,
commiserando la testa canuta, il mento canuto.
Supplica di Priamo ad Achille
"Avevo cinquanta figli quando arrivarono i figli dei Danai,
e diciannove venivano tutti dalla stessa donna,
gli altri, furono partoriti in casa mia da altre donne:
Ma il dio Ares ha sciolto per l'ira le ginocchia di molti,
e l'unico che era rimasto a proteggere la città e la sua gente
lo hai ucciso tu ieri, mentre lottava per la sua patria,
Ettore...Per lui sono oggi giunto alle navi dei Danai
Per riscattare il suo corpo da te, ti porto infiniti regali in cambio
Achille rispetta le divinità abbi pietà di me
pensando a tuo padre: ma io sono più misero di tuo padre,
ho sofferto più di ogni altro mortale,
ora sto portando alla bocca (baciando) la mano di colui che ha ucciso i miei figli!"
disse questo e gli fece nascere il desiderio di piangere il padre:
allora gli prese la mano e allontanò piano il vecchio;
tutti e due pensavano e uno piangeva a lungo Ettore il massacratore,
rannicchiandosi ai piedi di Achille,
Ma Achille piangeva il padre, e ogni tanto
anche Patroclo; si diffondeva per tutta la dimore il loro pianto.
Ma quando Achille glorioso si era goduto tutto il pianto,
gli passò dal cuore e dalle membra il desiderio,
si alzò all'improvviso con il vecchio per mano ,
commiserando la testa e la barba canuta.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del lamento di Priamo per Ettore?
- Come reagisce Achille alla supplica di Priamo?
- Qual è l'importanza del gesto di Priamo di baciare la mano di Achille?
- Cosa rappresenta il pianto condiviso tra Priamo e Achille?
Il tema principale è il dolore di Priamo per la perdita del figlio Ettore, ucciso da Achille, e la sua supplica per riavere il corpo del figlio in cambio di doni.
Achille è mosso a compassione dal dolore di Priamo, ricordando il proprio padre e il compagno Patroclo, e piange insieme a Priamo.
Il gesto simboleggia l'estremo dolore e umiliazione di Priamo, che si abbassa a baciare la mano dell'uomo che ha ucciso i suoi figli, per riavere il corpo di Ettore.
Il pianto condiviso rappresenta un momento di umanità e riconciliazione, in cui entrambi i personaggi si uniscono nel dolore e nella memoria dei loro cari perduti.