Concetti Chiave
- Elena appare per la prima volta nel brano, impegnata nella tessitura, e viene esortata da Iride ad assistere al duello tra Menelao e Paride.
- Priamo riconosce la bellezza divina di Elena, ma anche il suo ruolo involontario nelle sventure legate alla guerra di Troia.
- Elena, oppressa dal senso di colpa, è consapevole del rancore dei Troiani, suscitando più compassione che sdegno per il suo destino.
- La capacità oratoria è fondamentale nel mondo greco, come dimostra Antenore che ricorda l'abilità espressiva di Menelao e Odisseo durante l'ambasciata a Troia.
- Odisseo impressiona con la sua voce potente, dimostrando che la forma e l'espressione sono più memorabili del contenuto stesso del discorso.
Indice
Elena e il suo ruolo nel mito
Nel brano appare per la prima volta Elena che, sebbene sia considerata dal mito come la causa della guerra di Troia, comparirà nel poema solo in altri tre episodi. La sua prima immagine ce la presenta intenta nella tessitura, attività domestica tradizionalmente affidata alle donne. Ne viene distolta da Iride, che la esorta ad assistere a quanto avviene sul campo di battaglia, in cui sta per svolgersi il duello tra Menelao e Paride, ovvero tra il suo primo marito e quello attuale. Allora, presa dalla nostalgia per Menelao e per il mondo che con lui aveva abbandonato, si reca sulle mura. Qui suscita diverse reazioni negli anziani del regno.
Reazioni degli anziani alla bellezza di Elena
Priamo riflette la duplice considerazione, tipica del mondo greco tradizionale, del fascino femminile: da un lato essi non possono sottrarsi al potente messaggio della bellezza di Elena, dall'altro, ne evidenziano gli aspetti rovinosi.
Gli anziani non si accaniscono contro Elena criticando il suo comportamento, piuttosto prendono atto che la sua bellezza è divina ma fonte di sventure e si augurano che se ne vada al più presto.
Diverso è l'atteggiamento di Priamo che, intuendo il disagio di Elena, la tratta con affettuosa benevolenza, attribuendo non a lei, ma alla volontà di Zeus, la responsabilità della guerra.
Il senso di colpa di Elena
Tuttavia, la gentilezza del suocero non basta a rasserenare la donna; mentre indica a Priamo e agli altri anziani alcuni condottieri dell'esercito acheo, fra i quali il capo supremo Agamennone, un tempo suo cognato, le sue parole tradiscono la profonda pena che le consuma l'animo. Oppressa dal peso della sua posizione, Elena è pienamente consapevole che l'ammirazione e la comprensione che alcuni le dimostrano non basta a compensare il rancore che la maggior parte dei Troiani prova nei suoi confronti; la severità con cui Elena giudica se stessa e il proprio comportamento ci fanno capire quanto grande sia il senso di colpa per ciò che ha fatto. In ultima analisi, Elena suscita più compassione che sdegno e appare più vittima che colpevole: la sua bellezza è stata causa, per volontà degli dèi, di una serie di avvenimenti ai quali la donna non ha liberamente scelto di partecipare ma che hanno travolto la sua esistenza.
L'arte oratoria nell'Iliade
Anche nell'Iliade prima manifestazione letteraria greca si riscontra la traccia dell'attenzione riservata all'arte del parlare. In questo brano lo spazio dedicato alle parole di Antenore, l'anziano consigliere di Priamo, sottolinea come la capacità oratoria fosse il principale metro di giudizio per valutare gli individui. In occasione della loro ambasciata a Troia, più di ogni altra caratteristica dei messaggeri achei, è rimasta impressa la loro abilità nell'esprimersi. Menelao era bravo («parlava speditamente: poche parole, ma a voce alta e chiara», r.67); ma anche le qualità di Odisseo, sebbene fosse più basso di altri e apparisse addirittura stupido, si manifestano appena prende la parola nell'assemblea. Non è il contenuto del discorso di Odisseo che colpisce Antenore, al punto da essere trascurato nel ricordo: è invece il modo in cui l'eroe utilizza la voce («mandava fuori dal petto la sua gran voce e quelle parole come tanti fiocchi di neve nell'inverno», rr. 72-73) ad attrarre l'attenzione dei presenti e rimanere impresso nella memoria.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Elena nel mito della guerra di Troia?
- Come reagiscono gli anziani alla bellezza di Elena?
- Qual è il senso di colpa di Elena?
- Qual è l'importanza dell'arte oratoria nell'Iliade?
- Come viene descritta l'abilità oratoria di Odisseo?
Elena è considerata la causa della guerra di Troia, ma nel poema appare solo in pochi episodi. La sua bellezza è vista come divina ma anche fonte di sventure.
Gli anziani riconoscono la bellezza divina di Elena ma la considerano anche causa di sventure. Priamo, invece, la tratta con benevolenza, attribuendo la responsabilità della guerra a Zeus.
Elena si sente oppressa dal senso di colpa per la guerra e il rancore dei Troiani. Nonostante l'ammirazione di alcuni, si giudica severamente, sentendosi più vittima che colpevole.
Nell'Iliade, l'arte oratoria è fondamentale per valutare gli individui. Le abilità di Menelao e Odisseo nel parlare sono particolarmente apprezzate e ricordate.
Odisseo, nonostante l'apparenza, impressiona per la sua abilità oratoria. La sua voce e il modo di esprimersi lasciano un'impressione duratura, più del contenuto del suo discorso.