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Concetti Chiave

  • Il racconto della caduta di Troia nell'Eneide si articola in due momenti: la gioia dei Troiani per l'ingresso del cavallo nella città e l'uscita dei guerrieri Achei che portano distruzione.
  • Enea esprime amarezza per l'incapacità dei Troiani di riconoscere il pericolo, accecati dalla gioia e ingannati dagli dèi nel giorno della loro rovina.
  • La narrazione mescola cronaca e lamento, riflettendo l'esperienza emotiva di Enea di fronte alla devastazione della sua patria.
  • La gioia dei Troiani si rivela un'illusione quando la città viene distrutta, con le fiamme che sostituiscono la luminosità della luna e le grida di dolore che prendono il posto degli inni di vittoria.
  • Il secondo libro dell'Eneide non è solo un racconto epico di Troia, ma anche un'epopea dei vinti, enfatizzando l'orrore della guerra e il dolore delle sue vittime.

Indice

  1. La Gioia Illusoria dei Troiani
  2. L'Amara Consapevolezza di Enea
  3. Il Dolore della Caduta di Troia
  4. L'Ingannevole Sollievo della Vittoria
  5. L'Epopea dei Vinti nell'Eneide

La Gioia Illusoria dei Troiani

Nella prima macrosequenza si riconoscono chiaramente due momenti successivi con due diverse tematiche: la gioia dei Troiani, che conducono in festa il cavallo dentro la città, e l'uscita dei guerrieri Achei dal ventre del cavallo. I due temi sono accostati rapidamente, con il passaggio dall'immagine dei Troiani che si sono addormentati felici a quella dell'armata nemica che avanza da Tenedo a portare la distruzione e la morte. L'accostamento delle due immagini crea un senso di pietà per il popolo di Priamo ed evidenzia tutta la falsità e l'inganno che l'hanno travolto. Quel cavallo, che esso interpreta come il simbolo della ritrovata libertà, è invece lo strumento della rovina.

L'Amara Consapevolezza di Enea

Nel suo racconto Enea sottolinea con amarezza il destino avverso alla sua patria e mostra l'incapacità dei suoi concittadini di comprendere il pericolo: essi, troppo impegnati nei canti, non si accorsero quanto il cavallo avanzasse minacciosamente; non intesero come segnale infausto il rimbombo delle armi proveniente dal ventre del cavallo; non vollero nemmeno credere alle parole di Cassandra quando previde l'imminente sciagura; ciechi nella loro «follia» (v. 15), ringraziarono gli dei facendo penetrare il cavallo nel luogo più sacro della loro città. Adesso Enea conosce la verità: che gli dèi tolsero il raziocinio ai Troiani nel giorno che per loro «doveva essere l'ultimo» (v. 20).

Il Dolore della Caduta di Troia

La narrazione è giunta al punto più doloroso e unisce la cronaca e il lamento, ed Enea mescola il racconto degli eventi con le espressioni della sua partecipazione emotiva.

Sono finiti i festeggiamenti dei Troiani, addormentati con la felicità per la fine della lunga guerra; ma intanto si apre il ventre del cavallo e ne emergono gli artefici della caduta di Troia. Dal silenzio notturno capace di nascondere i guerrieri che uccidono le sentinelle e aprono le porte, mentre la flotta greca scivola verso la costa e l'esercito penetra dentro le mura si passa allo strepito delle armi e degli uomini; la serena e diffusa luminosità della luna viene coperta dalle violente vampate delle fiamme che bruciano la città. A distanza di poche ore, nelle strade non si diffondono più gli inni di gioia ma le grida di dolore e i suoni delle trombe di guerra.

L'Ingannevole Sollievo della Vittoria

Appare chiaramente che il sollievo per la fine del conflitto e la gioia della vittoria erano solo un'illusione, mentre la verità era costituita dall'inganno dei Greci, dall'aggressione e dall'estrema sciagura.

L'ultimo inno per Troia è un canto di dolore, pronunciato dal sacerdote Panto, che pone il sigillo definitivo alla storia di una grande città: essa e la sua gloria non esistono più!

L'Epopea dei Vinti nell'Eneide

Il secondo libro dell'Eneide non è solo l'epopea di Troia, ma anche l'epopea dei vinti. A partire da Omero, tutta la tradizione aveva raccontato il conflitto dalla parte dei vincitori e aveva esaltato i loro valori. Il poeta romano, invece, si associa agli sconfitti, non solo perché da essi, attraverso Enea, fa discendere i Romani, ma soprattutto per la sua sensibilità umana, in cui predomina l'orrore per la guerra e per le sofferenze da essa generate.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del cavallo di Troia nella narrazione?
  2. Il cavallo di Troia è interpretato dai Troiani come simbolo di libertà ritrovata, ma in realtà è lo strumento della loro rovina, evidenziando l'inganno e la falsità che li travolgono.

  3. Come viene descritta la consapevolezza di Enea riguardo al destino di Troia?
  4. Enea esprime amarezza per il destino avverso della sua patria e sottolinea l'incapacità dei Troiani di percepire il pericolo, accecati dalla loro "follia" e ingannati dagli dèi.

  5. Quali sono le emozioni evocate dalla caduta di Troia?
  6. La narrazione mescola cronaca e lamento, con Enea che esprime il dolore per la caduta di Troia, passando dai festeggiamenti alla distruzione e al caos causato dall'attacco greco.

  7. In che modo viene rappresentato il sollievo della vittoria?
  8. Il sollievo per la fine del conflitto e la gioia della vittoria si rivelano un'illusione, poiché la verità è costituita dall'inganno dei Greci e dalla sciagura estrema che colpisce Troia.

  9. Qual è il tema centrale del secondo libro dell'Eneide?
  10. Il secondo libro dell'Eneide è l'epopea dei vinti, in cui il poeta romano si associa agli sconfitti, esprimendo orrore per la guerra e le sofferenze che essa genera, in contrasto con la tradizione che esaltava i vincitori.

Domande e risposte

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