Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • La poesia epica si basa sulla memoria e la tradizione, non sull'inventiva individuale.
  • L'epica appare come un genere letterario già perfezionato, con origini poco conosciute.
  • I canti epici venivano trasmessi oralmente e arricchiti nel tempo attraverso rapsodi.
  • La scrittura era riservata a usi burocratici, mentre l'epica viveva attraverso la recitazione.
  • La registrazione scritta rappresenta un momento cruciale per la conservazione dei testi epici.

Indice

  1. La forza creatrice della poesia epica
  2. Origini e trasmissione dell'epica
  3. Il ruolo del cantore e della scrittura

La forza creatrice della poesia epica

La memoria, nella ripetizione sacrale e rituale della tradizione, e non la capacità inventiva è la forza creatrice della poesia epica.

Origini e trasmissione dell'epica

Quando incontriamo i primi esempi di epica, essa è già un genere letterario perfetto nelle sue regole. Ciò testimonia il fatto che la forma che conosciamo, anche nelle produzioni più antiche, giunge a noi ricca di un lungo passato; ma su questo passato, vale a dire sulle origini e sugli sviluppi attraverso cui l’epica passò per divenire come la conosciamo, non abbiamo indizi consistenti.

Possiamo solo dire che i canti epici nascono e vivono, arricchendosi nei contenuti e nelle forme, in una trasmissione orale per un tempo non precisabile, ma certamente molto lungo.

Il ruolo del cantore e della scrittura

Venivano fruiti in riunioni collettive di carattere sacro attraverso la recitazione del cantore, e venivano trasmessi da un cantore all’altro sia per quanto riguarda il repertorio delle storie (contenuto) sia per quanto riguarda l’abilità professionale di improvvisazione ed esecuzione (forma). La scrittura, anche se conosciuta, era riservata ad usi burocratici. Il testo esisteva solo nel momento in cui gli veniva data sostanza verbale da un cantore o rapsodo (la parola greca significa “colui che cuce insieme i canti”). Questo testo era dunque effimero come qualunque rappresentazione teatrale; poteva sopravvivere oltre le condizioni storico-culturali che lo avevano prodotto solo se si verificava l’evento capace di salvarlo e di trasmetterlo fissato in una forma durevole. Tale evento “salvifico” consiste nella registrazione scritta, che può essere considerata un’esecuzione del tutto particolare e privilegiata. Solo in un’epoca relativamente recente, e in momenti diversi per ogni ambito culturale, la redazione nella forma durevole della scrittura di un testo destinato alla recitazione e al canto (nei tempi antichi ogni recitazione era un canto) divenne abituale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la forza creatrice della poesia epica secondo il testo?
  2. La forza creatrice della poesia epica è la memoria, attraverso la ripetizione sacrale e rituale della tradizione, piuttosto che la capacità inventiva.

  3. Come avveniva la trasmissione dell'epica nei tempi antichi?
  4. L'epica veniva trasmessa oralmente per un lungo periodo, arricchendosi nei contenuti e nelle forme, attraverso la recitazione del cantore in riunioni collettive di carattere sacro.

  5. Qual era il ruolo della scrittura nella trasmissione dell'epica?
  6. La scrittura era riservata ad usi burocratici e il testo esisteva solo quando veniva recitato da un cantore. La registrazione scritta, che avvenne solo in epoche relativamente recenti, era un evento "salvifico" che permetteva al testo di sopravvivere oltre le condizioni storico-culturali.

Domande e risposte

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