Concetti Chiave
- Le similitudini in Omero vanno oltre la semplice comparazione, arricchendo la narrazione con profondità e dettagli vividi.
- Nell'Iliade, le similitudini evocano la grandiosità della natura, mentre l'Odissea usa immagini più quotidiane e parsimoniose.
- Lo stile formularico dell'epica greca si basa su epiteti costanti, che legano formule e metro, con posizioni fisse nei versi.
- Le formule ricorrenti caratterizzano l'inizio e la fine dei discorsi, oltre a descrivere movimenti e battaglie.
- Scene tipiche rappresentano eventi comuni come banchetti e partenze, sottolineando la tradizione orale dell'epica greca.
Nelle similitudini, Omero supera i confini del mondo eroico e passa a esprimere la pienezza dell'esistenza in cui egli stesso vive. Queste similitudini non trovano la loro ragion d’essere soltanto nella comparazione: esse creano molteplici relazioni, illuminano una quantità di tratti particolari e donano profondità e colore ai fatti e alle figure. Inoltre, tali similitudini possiedono una propria vita autonoma e rivelano, attraverso una visione prettamente greca, ciò che è essenziale nelle cose.
Differenze tra Odissea e Iliade
Questa dualità di significato si concretizza nella forma linguistica, che spesso si sposta dalla comparazione al quadro autonomo. Tra Iliade e Odissea emerge una chiara differenza in materia di similitudini: l'Odissea le utilizza in modo più parsimonioso, ricorrendo frequentemente al mondo delle piccole cose quotidiane, mentre nelle similitudini dell’Iliade viene espressa una visione grandiosa della natura e delle sue forze elementari.
Stile formularico dell'epica greca
La lingua dell’Iliade e dell’Odissea è caratterizzata dall’importanza delle forme, un lascito del periodo della poesia epica orale. Tra gli elementi più importanti dello stile formularico troviamo:
- Epiteti costanti per personaggi e oggetti. Alcuni esempi sono Achille dal piede veloce o Briseide dalle belle gote. Questi epiteti esprimono il legame tra formule e metro e hanno spesso una posizione fissa nel verso, con alcuni che compaiono solo in specifiche declinazioni grammaticali.
- Formule per l’inizio e la fine del discorso, e per determinati movimenti e fatti di battaglia.
- Scene tipiche, che, tramite intere serie di versi, rappresentano eventi ricorrenti come il banchetto, il sacrificio, la vestizione dell’armatura o la partenza di una nave.