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Sintesi

Introduzione Walt Disney - Tesina



La genialità di Walt Disney parte dalla semplicità, dal linguaggio comprensibile a tutti e dal riadattamento di storie che forse noi non avremmo mai letto. Infatti, ciò che mi affascina è il modo in cui egli riesce a catturare l’attenzione di grandi e piccini. Ogni persona, quando guarda un cartone Disney, rimane come incantata con lo sguardo immobile, e non si è veri “disneyani” se non si imparano a memoria battute e canzoni. Walt Disney è capace di farci abbandonare un mondo per entrare in un altro fatto di personaggi, ambientazioni e musiche spettacolari, dove tutto può diventare realtà.
Nella mia tesina di maturità cercherò di collegare alcuni cartoni di W. Disney a determinate materie scolastiche.
La prima parte sarà dedicata alla vita e alle opere di questo personaggio storico. In seguito analizzerò in ordine cronologico i suoi “Classici” facendo riferimenti ad argomenti di storia, filosofia, letteratura italiana, latina, greca e inglese, storia dell’arte, matematica e fisica.
Per esempio in “Biancaneve e i sette nani” è presente il mito e l’importanza della bellezza, riconducibile a Platone e Kant e tema fondamentale nella poetica di Oscar Wilde. “Pinocchio” si ispira all’opera Storia Vera di Luciano di Samosata; “Alice nel Paese delle Meraviglie” è collegabile all’interpretazione dei sogni di Freud e all’opera di Lewis Carroll. Importante è poi il parallelismo tra “Peter Pan” e la poetica del fanciullino di Giovanni Pascoli. Questi sono solo alcuni esempi di collegamenti che, insieme ad altri, verranno sviluppati nel corso della tesina.
I cartoni animati di questo grande uomo - che ci ha insegnato la storia, la letteratura ecc.- sono in grado di farci viaggiare in mondi paralleli e di farci ragionare perché molto spesso contengono una morale, talvolta anche nascosta. Egli ha creato un mondo tra sogno e realtà nel quale è possibile sognare ad occhi aperti e ci ha lasciato un importante insegnamento:

“Tutti i nostri sogni possono realizzarsi se abbiamo il coraggio di inseguirli.”



Collegamenti


Walt Disney - Tesina




Filosofia -

tema della bellezza in Platone e Kant
- l'interpretazione dei sogni di Freud



Inglese -

tema della giovinezza in Oscar Wilde



Greco -

Storia Vera di Luciano di Samosata



Italiano

- tema della follia in Pirandello
- poetica del fanciullino di Pascoli



Matematica -

sezione aurea, cerchio e triangolo



Latino -

le metamorfosi di Ovidio



Storia -

la rivoluzione russa e l'eccidio dei Romanov

Estratto del documento

Questo è il passo che descrive l’inghiottimento:

“Al vederla: ‘Siamo perduti’, dicemmo tutti quanti, e abbracciati insieme aspettavamo; ed eccola

avvicinarsi, e tirando a sé il fiato c'inghiottì con tutta la nave; ma non ebbe tempo di stritolarci, ché

fra gl'intervalli dei denti la nave sdrucciolò giù.

Come fummo dentro la balena, dapprima era buio, e non vedevamo niente; ma dipoi avendo essa

aperta la bocca, vediamo una immensa caverna larga e alta per ogni verso, e capace d'una città di

diecimila abitanti. Stavano sparsi qua e là pesci minori, molti altri animali stritolati, e alberi di

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navi, e ancore, e ossa umane. Nel mezzo era una terra con colline, formatasi, come io credo, dal limo

inghiottito”.

Curiosità

Negli anni ‘50 in America, il Grillo Parlante sponsorizzò attraverso gli spot

o pubblicitari le auto dell’American Motors e la cioccolata solubile della Baker.

o Nella prima scena del film, dove compare il Grillo Parlante, che si prepara a

narrare la storia, sullo sfondo si possono riconoscere i libri di altri due famosi

lungometraggi Disney, Peter Pan e Alice nel Paese delle Meraviglie.

Alice nel Paese delle Meraviglie -1951

2.4 Alice’s

Cartone animato di Walt Disney, ispirato al celebre romanzo di Lewis Carroll

Adventures in Wonderland del 1865.

“Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo.

Niente sarebbe come è perché tutto sarebbe come non è, e viceversa. Ciò

che è non sarebbe e ciò che non è sarebbe.”

Inizia così “Alice nel Paese delle Meraviglie”, la cui forza risiede soprattutto nei

Alice’s

personaggi e nel gusto per la follia.

, is Carroll’s first and most

Adventures in Wonderland

famous book. It follows a dream-like logic as Alice

falls asleep and dreams of falling down a rabbit

hole into which she had pursued a white rabbit.

She arrives in a surreal, illogical world, there Alice

meets fantastical talking animals and other

characters like the White Rabbit, the Mad Hatter,

the Duchess, and the Cheshire Cat. The story

proceeds in a series of episodes and ends with a

trial. At this point, she wakes up beside her sister

to whom she recounts the dream. An important

aspect of the book is its representation of the

body, in particular Alice’s body, which is

constantly mutating into bizarre shapes and sizes.

This manipulation contradicts the idea of temporal Alice nel Paese delle Meraviglie

growth into adulthood. 13

Il tema principale di questo cartone è il sogno, e

quando si dice sogno si pensa a Sigmund Freud,

padre della psicoanalisi. Nella sua opera,

Interpretazione dei sogni , egli ritiene che i sogni

siano “l’appagamento di un desiderio”. Il sogno

rappresenta per Freud “la via regia che porta alla

conoscenza dell’inconscio nella vita psichica.”

I principi fondamentali della psicoanalisi sono la

e l’inconscio. All’interno della psiche si

psiche tre parti: a) l’Es,

distinguono una base istintiva

guidata dagli impulsi aggressivi ed erotici; b) il

l’Io,

Super-Io, una struttura morale; c) fondamento

della personalità, che deve tener in conto entrambe

all’interno dei sogni distingue

queste realtà spesso in conflitto con loro. Egli, inoltre,

un contenuto manifesto (la scena onirica, vissuta dal soggetto) ed un contenuto

latente (l’insieme delle tendenze che danno luogo alla scena onirica). Il contenuto

manifesto dei sogni è la forma elaborata e travestita in cui si presentano i desideri

ogni sogno è la realizzazione di un desiderio, l’interpretazione consiste nel

latenti. Se

ripercorrere a ritroso il processo di traslazione del contenuto latente in quello

manifesto, al fine di cogliere i messaggi dell’Es, la forza impersonale e caotica che

costituisce la matrice originaria della nostra psiche. Egli è il primo a formulare una

teoria dei sogni che può aiutare nell'interpretazione di questi. Per Freud vi è una serie

di leggi che regolano la formazione del contenuto manifesto di un sogno. Capendo

come si formano i sogni è possibile, usando le stesse leggi, decifrarne il contenuto

latente. Tali leggi sono cinque:

1. Condensazione: è il collegamento tra elementi che nella veglia sono scollegati.

2. Spostamento: è l'attribuzione di un carattere di un elemento ad un altro

elemento.

3. Drammatizzazione: i contenuti latenti del sogno sono rappresentati nel sogno

manifesto tramite azioni o situazioni.

4. Simbolizzazione: è un elemento accettabile alla coscienza che nasconde un

contenuto inaccettabile.

5. Rappresentazione per l'opposto: il contenuto manifesto è l'opposto del

contenuto latente. Ossia ciò che ricordiamo di un sogno è l'opposto di quello

che in realtà è il nostro desiderio.

Perché si dimentica il sogno dopo il risveglio?

I sogni si conoscono solo per il ricordo che ne abbiamo da svegli. Infatti molte volte

ci sembra di ricordarne solo una parte, ma con il passare delle ore svanirà anch’essa.

I sogni troppo deboli e privi di significato vengono dimenticati, mentre quelli più forti

e significativi rimangono ben saldi nella nostra mente, questo è ciò che viene

chiamato fenomeno dell’intensità. Inoltre, affinché le sensazioni e le rappresentazioni

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rimangano nella nostra memoria, è necessario che non restino isolate ma che si

stabiliscano tra di esse delle concatenazioni e associazioni. Infine, un altro fattore

che porta alla dimenticanza dei sogni, è lo scarso interesse di tutti gli uomini verso di

essi.

Oggigiorno si cerca ancora il significato nascosto dei sogni…

“I sogni ci rammentano continuamente cose a cui abbiamo cessato di pensare e

che da lungo tempo hanno perso importanza per noi.” (Sigmund Freud)

Per quanto riguarda l’altro tema presente nel cartone, la follia, la si può collegare al

Uno, Nessuno e Centomila

romanzo di Pirandello. La sua opera infatti è piena di

richiami al mondo dei sogni, dell’inconscio e della follia. Questo romanzo mette in

evidenza la diversità che esiste tra come noi ci vediamo e come ci vedono gli altri,

non solo esteriormente ma anche interiormente. Ciascuno non è uno, ma centomila,

tante quante sono le immagini che gli altri si fanno di lui. Pazzo è chi, allo specchio,

si scopre diverso da come si credeva; e chi, come Vitangelo Moscarda, protagonista

dell’ “io”

del romanzo, avvia un processo di scomposizione della propria personalità.

Infatti la storia narrata in "Uno, nessuno e centomila" è proprio quella di una

progressiva "scomposizione dell'io”, per cui il protagonista si accorge, di fronte allo

specchio, di non essere quell'uno -uguale ed inseparabile- che credeva di essere per

sé e per gli altri. La conclusione, inoltre, vuole indicare un percorso di guarigione

attraverso una fuoriuscita dalla forma dell’esistenza per entrare nella vita.

Peter Pan - 1953

2.5

“Questa è una storia senza tempo, di ieri come

di domani, ma quanto al luogo non vi è dubbio.

Essa iniziò a Londra, in una strada del

quartiere di Bloomsbury…”

Questo è l’inizio di “Peter Pan”, cartone del 1953, ispirato

Peter e Wendy

all’opera teatrale di J. M. Barrie. Nella

Londra del ‘900 vive la famiglia Darling: papà Agenore,

mamma Mary e i loro tre figli Wendy, Gianni e Michele. I

genitori non sono d'accordo sull'educazione dei figli, il

papà ritiene indispensabile mantenere i piedi per terra, la

mamma, invece, sostiene i ragazzi nei loro voli di

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fantasia. L'eroe dei tre bambini è una strana creatura, un po' ragazzo e un po' folletto,

in grado di volare, che vive su un'isola circondato da bambini, sirene, pellerossa e

pirati. Una sera, quando i genitori

escono per recarsi ad un ricevimento, i

tre bambini ricevono la visita nella loro

stanza di Peter Pan, che insegna loro a

volare con l'aiuto della sua amica fata

Trilli, e li porta con sé verso l'Isola che

Appena arrivati sull’isola, il

non c'è.

benvenuto viene dato da Capitan

Uncino, che cerca di vendicarsi di Peter

poiché questo gli ha causato la perdita

della mano gettandola in pasto ad un In viaggio verso l’isola che non c’è

coccodrillo. Con l'aiuto di Spugna,

Uncino mette in atto un piano dopo l'altro per eliminare Peter, ma nessuno funziona.

A causa della sua gelosia, Trilly rivela il luogo segreto dove Peter vive; quando

realizza le conseguenze di tutto ciò, essa si riscatta rischiando la vita nell'esplosione

che avrebbe dovuto uccidere il ragazzo-folletto. Wendy e gli altri sono però prigionieri

sul vascello di Uncino, Peter lo sfida; alla fine Uncino ha un altro incontro col

coccodrillo e vinto non si farà vedere per un bel po’ di tempo. Wendy, durante la

permanenza sull'isola, si è occupata dei suoi fratelli, che però hanno ancora bisogno

dei genitori. E’ il momento di tornare a casa… Trilly, con la sua magia, conferisce al

vascello di Uncino il potere di volare, ora c'è Peter Pan al timone e fa rotta verso

Londra. Quando Agenore e Mary Darling tornano a casa, trovano i ragazzi nei loro

letti, ignari di tutto ciò che è successo.

Walt Disney, con questo lungometraggio, intendeva rivolgersi al bambino che c’è in

ognuno di noi. Ogni persona ha, o dovrebbe avere un lato infantile, una parte della

propria personalità che non vuole saperne di crescere.

Quest’idea è alla base della poetica di Pascoli. L’autore rappresenta il passaggio fra

Ottocento e Novecento, ed è considerato contemporaneamente l’ultimo dei classici

Il Fanciullino

e il primo dei moderni. La sua opera contiene la sua personale poetica.

Essa presuppone una duplicità: da un lato, il fanciullino è presente in ogni uomo;

dall’altro solo il poeta conosce come farlo rivivere e farlo parlare dentro di sé,

profondo di quelle piccole cose che l’adulto trascura. Il

sapendo trovare il significato

poeta coincide con il “fanciullino”, cioè con quella parte infantile dell’uomo che negli

adulti tende ad essere soffocata e che nei poeti trova libera espressione. Il fanciullino

vede ciò che in genere passa inosservato, guarda il mondo con stupore infantile

come se ogni cosa fosse una nuova scoperta. Così come il fanciullino è spontaneo,

anche la poesia deve essere

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