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“Tanta voglia di crescere per poi accorgersi che rimanere bambini è la cosa più bella che ci sia”,
Peter Pan (Jeremy Sumpter).
Vengono spesso considerati un prodotto per bambini, ma in realtà sono nati per gli adulti e ancora oggi, non fa differenza l’età, tengono tutti incollati allo schermo: sono i cartoni animati, così chiamati dall’italianizzazione, se vogliamo un po’ grezza, dell’americano "cartoon".
La vera e propria comparsa dei disegni animati va collocata nel Novecento, quando cominciò a prendere piede sugli schermi questa nuova forma di intrattenimento, che negli anni Trenta, in America, raggiunse con Walt Disney il top del successo; ed è soprattutto dei cartoni americani che ci occuperemo.
La mia tesina parlerà della storia della Walt Disney, partendo dalla trattazione letteraria della poetica del Fanciullino di Pascoli, per poi affrontare il periodo storico del Nazismo, citando alcune pellicole della Disney che lo ridicolizzano. Quindi, nella mia tesina di maturità passerò alla trattazione della tematica fiscale, la differenza tra imposte, tasse e contributi, citando un cartone che utilizza la figura di Paperino per convincere i cittadini ad adempiere all’obbligo di pagare le tasse. Poi tratterò la legge sul diritto d’autore parlando di Oswald, il coniglio fortunato e passerò alle imprese industriali. Per finire parlerò di Internet, del World Wide Web e di un personaggio di Paperinik, uno scienziato pazzo che crea un potente virus distruggendo la rete Internet. Infine concluderò con il Database.
Questa tesina riunisce i classici Disney come il famoso Donald Duck (Paperino) e Peter Pan, l’eterno bambino che non vuole crescere e si rifugia lontano dal mondo degli adulti visto pieno di pericoli e potrebbe avere ragione: chi non vorrebbe tornare per un istante bambino?
Italiano - Peter Pan e Pascoli, il fanciullino.
Storia - Disney contro il nazismo e il nazismo.
Diritto - Oswald, il coniglio fortunato e il diritto d'autore.
Scienze delle finanze - Paperino e le entrate pubbliche.
Economia aziendale - Le imprese industriali.
Inglese - Ewan Loke, Internet e World Wide Web.
Informatica- Il Database.
Pertanto, perduta la fede nella forza liberatrice della scienza, Pascoli fece oggetto
di meditazione proprio ciò che il Positivismo aveva rifiutato di indagare: il mondo
che sta al di là della realtà fenomenica, il mondo dell’ignoto e dell’infinito, il
problema dell’angoscia dell’uomo, del significato e del fine della vita. E concluse
che tutto è mistero nell’universo e che gli uomini sono creature fragili ed
effimere, soggette al dolore e alla morte, vittime di un destino oscuro e
imperscrutabile.
L’UMANITARISMO PASCOLIANO: Da questa constatazione Pascoli fu tratto a
formulare una teoria etico-sociale un po’ nebulosa, di origine sentimentale,
improntata a un generico umanitarismo. “La vita è bella, - dice nella prefazione a
Myricae – tutta bella, cioè sarebbe Pascoli esorta gli uomini a bandire, nei loro
rapporti, l’egoismo, la violenza, la guerra, a unirsi e ad amarsi come fratelli
nell’ambito della famiglia, della nazione e dell’umanità., se noi non la
guastassimo a noi e agli altri… Gli uomini amano più le tenebre che la luce, e più
il male altrui che il proprio bene. E del male volontario danno, a torto, biasimo
alla natura, madre dolcissima ”. E giacché il male e il dolore sono un prodotto
degli uomini e non della natura,
Soltanto con la solidarietà e la comprensione reciproca gli uomini possono
vincere il male e il destino di dolore che incombe su di essi. I due
Tale condizione umana è rappresentata simbolicamente nella poesia
fanciullini:
“Due fratellini, dopo essersi picchiati, messi a letto dalla madre, nel buio che li
avvolge (simbolo del mistero) dimenticano l’odio che li aveva divisi e si
abbracciano trovando l’uno nell’altro un senso di conforto e di protezione, sicchè la
madre, quando torna nella stanza, li vede dormire l’uno accanto all’altro e rincalza
con un sorriso le loro coperte ”.
IL SENSO DEL MISTERO: La poetica di Pascoli è legata alla sua concezione del
mistero come realtà che ci avvolge. A esplorare questo mistero si sono rivelate
impotenti tanto la filosofia quanto la scienza, perché l’una non ha saputo dare una
spiegazione sicura del mondo, l’altra non ha saputo assicurare all’uomo la felicità
promessa e il dominio incontrastato sulla natura. Ma là dove hanno fallito il
filosofo e lo scienziato può riuscire il poeta, il quale, anche se non perviene alla
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piena rivelazione del mistero, può illuminarlo mediante improvvise intuizioni,
Pag.
scoprendo il segreto della vita universale e le corrispondenze arcane tra le creature
e le cose. Partendo da questa capacità conoscitiva della poesia, Pascoli elaborò
una particolare poetica che va sotto il nome di “poetica del fanciullino”, dal titolo di
una sua prosa, in cui sviluppò il concetto prerazionale e intuitivo della poesia.
Fedone
>>| Egli prende lo spunto da un passo del di Platone: a Socrate che,
ormai deciso a bere la velenosa cicuta, ha parlato dell’immortalità dell’anima,
Cebéte e Sìmmia, pur convinti delle parole del maestro, dicono di aver paura
un fanciullino, che ha di questi sgomenti.
della morte, come se in essi ci fosse
Per Platone dunque, il fanciullino era il simbolo delle superstizioni e dei
terrori della morte e dell’oltretomba da cui siamo turbati sin dalla
fanciullezza e che sopravvivono in noi anche quando siamo adulti,
nonostante le persuasioni contrarie della ragione.
Pascoli s’impadronisce di questa immagine, ma fa del fanciullino il simbolo
dell’irrazionale: del modo, cioè, tutto particolare, ingenuo e incantato, di vedere
e di sentire che è proprio del poeta. Questo fanciullino -egli dice- è in tutti gli
uomini, i quali perciò sono tutti più o meno poeti, ma nella maggior parte di
essi, distratti e presi dalle loro attività pratiche, il fanciullino tace; in altri,
invece, più sensibili e sognanti,cioè nei poeti veri e propri, il fanciullino fa
sentire continuamente la sua voce di stupore davanti alla bellezza della natura
e al fascino del mistero. |<<
PUER UT POETA: A prima vista può sembrare che la “poetica del fanciullino” sia
un modo mitico di affermare la liricità della poesia, ossia l’idea della poesia
pura, genuina espressione del sentimento, immune da interferenze
intellettualistiche e da ogni finalità pratica. Vista sotto questo aspetto, essa è
analoga a quelle poetiche che possiamo definire, in senso lato, dal Vico al
Croce.
Ma, quando le poetiche romantiche parlano del poeta ut puer, intendono una
fanciullezza ideale, tipica della poesia che contempla stupita le cose. Pascoli,
invece, confonde questa fanciullezza ideale con la reale fanciullezza, chiusa in
un mondo limitato, e pertanto inverte i termini: passa cioè dal concetto del
poeta ut puer a quello del puer ut poeta, del fanciullo-poeta, facendo così
fare al poeta <<un vero e proprio regresso psicologico>>.
Con questo concetto del fanciullo-poeta si spiegano sia la tendenza a
pargoleggiare che guasta tante poesie di Pascoli –la tendenza, cioè, a fingere
un’anima fanciulla, artificiosa come lo sono tutte le finzioni- sia la condanna
della cosiddetta <<poesia applicata>>.
11
Giovanni Pascoli nel 1900
Pag.
Casa Pascoli. Lo studio del poeta con le tre
scrivanie: per la poesia italiana, per
quella latina e per la saggistica dantesca
Disegno del Pascoli
Un taccuino del laboratorio pascoliano
Storia
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Pag. Disney contro
il nazismo e le
pellicole a
tema
Nel corso della sua carriera Walt Disney e i suoi collaboratori, come tanti altri
cineasti, non rimasero esclusi dalla produzione
durante il tumultuoso periodo storico della
seconda guerra mondiale. Appunto tra il 1941 e
il 1945 gli studi Disney, dopo l’attacco
13
giapponese a Pearl Harbor, furono occupati da
soldati dell’esercito americano con la richiesta
Pag.
di creare film d'intrattenimento e d'istruzione
per i militari, nonché film di propaganda. A
Disney non piacque lavorare con molte delle
autorità militari e di governo che avevano il
compito di esaminare i suoi film. «Certune di
quelle persone, quando si infilavano
un’uniforme, si sentivano investiti di chissà
quale potere», si rammaricò nel 1956. «Proprio
non riuscivano a resisterle». Tra le tante
Education for Death: The Making of the Nazi (
pellicole a tema ricordiamo: 1943),
Der Fuehrer's Face (1943).
Education for Death: The Making of the Nazi
Il cortometraggio disneyano, tratto dal libro di Gregor Ziemer, scrittore e
pedagogista che visse a Berlino, racconta la storia del piccolo Hans, nato nella
Germania di Hitler. Viene quindi mostrata l’educazione nazista dei bambini, scene
terribili: viene narrato come un timido bambino indifeso possa diventare, con il
lavaggio del cervello, così spietato nell’uccidere. Hans viene sbeffeggiato dai
compagni di classe e dal professore per essere tanto altruista e buono con i più
deboli; il piccolo decide, ad un
certo punto, di unirsi alla marcia
nazista inneggiando al Führer,
cercando così di integrarsi con i
compagni e non sentirsi
inferiore. La sequenza dei
bambini che marciano continua
fino a al mutare della scena, con
i bambini che ora sono ragazzi
cresciuti, acclamati dalla folla. Si
verifica un altro cambio di
immagini: ora sono tutti adulti,
in un campo di battaglia, dove
continuano a marciare
ininterrottamente per Hitler. Alla
fine il paesaggio scompare e rimane solo più un triste prato ricoperto di
tantissime lapidi. Questo cartone esprime bene il lato più oscuro del nazismo con
la sua educazione improntata sulla bugia.
Der Fuehrer's Face (La faccia del Führer)
In questo cortometraggio il
protagonista è il divertente
Donald Duck
papero (Paperino).
L’inizio del cartone avviene con
l’entrata a passo di marcia, in un
ideale villaggio tedesco
tappezzato ovunque di svastiche,
di una banda musicale che
include Benito Mussolini alla
grancassa, Goering all'ottavino,
14 l'Imperatore Hirohito al
bassotuba, Goebbels al trombone.
Pag. Cantano inni in onore delle virtù
naziste. Nel frattempo Paperino sta
dormendo nella sua branda ma al
suono della marcia nazista alza
istintivamente il braccio in segno di
saluto a Hitler. Viene poi svegliato
quando passano vicino alla sua casa
e lo cacciano fuori minacciandolo
con la baionetta per mandarlo a
lavorare. La sua colazione consiste, a causa della crisi economica, in una tazza
di acqua con un solo chicco di caffè intinto, uno spray al gusto di bacon e uova
e del pane molto raffermo. Durante la colazione gli viene posta una copia del
Mein Kampf,
libro per un momento di rapida ma attenta lettura; poi la scena si
sposta in una fabbrica dove lavora. In questa catena di montaggio il
Paperino vi
suo compito consiste nell'avvitare le spolette di granate di artiglieria. Mescolate
alle granate ci sono ritratti del Führer, che lo costringono ad interrompere il lavoro,
ogni volta che appare un ritratto, per fare il saluto nazista. La velocità della catena
aumenta mentre Paperino deve continuare ad avvitare le spolette insieme al
saluto. Paperino alla fine non riesce a tenere il ritmo. Per di più viene
continuamente bombardato da messaggi propagandistici sulla superiorità della
razza ariana e sulla gloria derivante dal lavoro per il Führer. Paperino è obbligato a
fare turni straordinari, e soffre di frequenti allucinazioni, durante le quali vede
granate di artiglieria dappertutto. Solo quando le allucinazioni finiscono e si ritrova
nel proprio letto, a casa, negli Stati Uniti, capisce che è stato solamente un terribile
incubo. Alla fine, Paperino abbraccia una Statua della Libertà in miniatura,
ringraziando di essere cittadino degli Stati Uniti d'America.
La fine della Repubblica di Weimar
La crisi della repubblica e la radicalizzazione delle opposizioni: Nelle elezioni
presidenziali del 1925 venne eletto Hindenburg, esponente della destra. Nelle
elezioni politiche del 1928 la sinistra non riuscì a conquistare una solida
maggioranza e fu necessario quindi formare un governo di coalizione, che si rivelò
molto debole. Nel 1929, con la fine dei crediti statunitensi, la Germania entrò in
crisi economica. Sia a destra che a sinistra vi fu un processo di radicalizzazione
delle opposizioni, che portò alla caduta del governo (1930). Il nuovo cancelliere, il
cattolico moderato Bruning, decise di indire nuove elezioni. Il Partito nazista di
Hitler ottenne un ottimo risultato: il 18,3% dei voti.
La fine della Repubblica: Tra il 1930 e il 1932, Bruning restò al governo grazie
all’appoggio dell’ SPD che voleva difendere le istituzioni democratiche dal pericolo
nazista e comunista. Ma con il successo elettorale, Hitler era ormai diventato un
importante interlocutore politico anche per la destra non estremista. La grande
industria, gli agrari e l’esercito diedero il loro appoggio al Partito
nazionalsocialista che nelle elezioni del 1932 divenne il primo partito tedesco. Nel
1933 così venne affidato a Hitler l’incarico di formare il nuovo governo.
Il nazismo
Origine e fondamenti ideologici del nazismo: Il Partito nazista nacque nel clima
di delusione e di rabbia per gli esiti della pace di Versailles. Il nazionalsocialismo
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si inseriva infatti nel panorama della destra tedesca, nazionalista e militarista,
che rifiutava gli esiti della prima guerra mondiale. L’ideologia nazista
Pag.
aveva inoltre un aspetto anticapitalista, anche se la lotta di classe veniva
condannata in favore del corporativismo.
La purezza della razza: Nelle premesse ideologiche del Partito nazista era
centrale il concetto di purezza della razza del popolo tedesco, il mito
dell’arianesimo. Occorreva sottomettere le razze inferiori, creando una comunità
purificata da ogni elemento estraneo. L’apice del razzismo nazista fu
l’antisemitismo: il nazismo identificò nell’ebraismo la fonte di tutti i mali che
affliggeva la Germania. Ma la difesa della purezza della razza doveva essere
esercitata anche contro gli zingari, i portatori di handicap, gli omosessuali e i
malati di mente.
Hitler e il Fuhrerprinzip: I cardini del pensiero politico di Hitler erano:
La lotta contro il liberalismo e la democrazia, ritenuti simboli di
decadenza rispetto all’unità del corpo sociale ;