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Sintesi
Inglese: biografia di Walt Disney

Fisica: il volo di un areo

Italiano: Giovanno Pascoli (la poetica del fanciullino)

Latino: Apuleio (Le metamorfosi)

Filosofia: Sigmund Freud (L'interpretazione dei sogni)

Storia: il Nazismo

Geografia astronomica: le stelle

Educazione fisica: l'importanza dell'educazione fisica

Matematica: l'importanza della matematica

Storia dell'arte: la torre Eiffel; il castello di Pierrefounds
Estratto del documento

( Walt Disney in his office)

The film produced at the unheard cost of $1,499,000 during

the depths of the Depression, the film is still considered one

of the great feats and imperishable monuments of the motion

picture industry. During the next five years, Walt Disney

Studios completed other full-length animated classics such as

Pinocchio, Fantasia, Dumbo, and Bambi. Walt Disney's dream

of a clean, and organized amusement park, came true, as

Disneyland Park opened in 1955. Walt also became a

television pioneer, Disney began television production in

1954, and was among the first to present full-color

Wonderful World of Color

programming with his in 1961. Walt

Disney is a legend; a folk hero of the 20th century. His

worldwide popularity was based upon the ideals which his

name represents: imagination, optimism, creation, and self-made success in

the American tradition. He brought us closer to the future, while telling us of

the past, it is certain, that there will never be such as great a man, as Walt

Disney

Questa è la storia di un elefantino di nome Dumbo che possedeva un paio di buffe ed

enormi orecchie con le quali poteva fare cose mai viste… poteva Volare! Grazie al suo

amico Timoteo Dumbo un bel giorno imparò a volare… Un due, 6

un due,

un

due…

Andiam …e su,

o giù e su!

Dumbo! Un due

Giù… un due..

Svelto

svelto!

Metti i

motori al

regime,

aziona i

comandi..

Decolla ! 7

Guarda Stiamo

Dumbo, volando

stiamo oooooo

volando !

! Ehi,

vola

meglio

di un

aeropla

no 8

Nella fantasia Dumbo riusciva a volare grazie a un paio di enormi orecchie. Ma in

realtà non esistono elefanti che volano. E allora come fa un aeroplano a volare?

Un aeroplano si regge in volo grazie al flusso dell'aria che scorre al di sopra e al di

sotto delle sue ali. Questo flusso genera una "portanza", cioè una forza verso l'alto che

si oppone alla gravità, impedendo che l'aereo cada.

La figura qua sopra è pensata nel sistema di riferimento in cui l’ala è ferma e l’aria le

scorre sopra e sotto. Dopo il passaggio a fianco dell’ala il flusso dell’aria risulta

inclinato verso il basso: l’ala esercita sull’aria una forza detta Forza peso, diretta verso

il basso. Per il terzo principio della dinamica, l’aria esercita sull’ala una forza uguale e

opposta diretta verso l’alto. E’ questa la spinta che mantiene l’aereo in volo.

Contemporaneamente, il flusso d’aria spinge l’ala all’indietro, generando una forza

chiamata Resistenza che si oppone al movimento dell’ala.

Nella faccia inferiore dell’aereo è sufficiente il profilo inclinato dell’ala per spingere

verso il basso l’aria che giunge a contatto con la sua faccia inferiore: l’aria è spinta

verso il basso e spinge l’ala verso l’alto, proprio come si avverte quando si sporge la

mano, con il palmo aperto e inclinato, dal finestrino dell’automobile in movimento. Ma

la portanza calcolata tenendo conto di questo effetto è minore di quella che si osserva

sperimentalmente su un aereo in volo: anche ciò che accade sulla faccia superiore

dell’ala è importante.

Infatti l’aria che scorre sopra l’ala è deviata verso l’alto dalla forma dell’ala stessa e, in

questo movimento, spinge contro la massa d’aria che sta al di sopra e viene

compressa da essa. Però, una volta raggiunto il punto più alto del profilo, la stessa aria

può espandersi scendendo lungo l’ala; in questo modo, la corrente d’aria abbandona

l’ala con una direzione inclinata verso il basso.

di attacco)

Quando l’angolo (detto tra la direzione dell’aria e quello dell’ala diventa

troppo grande, la portanza sulle ali si annulla quasi improvvisamente e si ha il

fenomeno dello stallo. In questa condizione il flusso d’aria sopra l’ala si separa da essa

e non se segue più il profilo. Ciò compromette il meccanismo fluidodinamico che

genera la portanza dell’ala e l’aereo si trova a non essere più sostenuto. 9

Per capire come fanno gli aeroplani a volare basta prendere un cartoncino piegato a

ponte.

Appoggiamo il cartoncino piegato a ponte sul tavolo e soffiamo forte sotto.

Osserveremo così che il cartoncino piegato a ponte si abbassa. Soffiando sotto il

ponticello di cartone l’aria scorre più veloce, la pressione diminuisce e sotto il

ponticello si forma una depressione che ne provoca il risucchio. Anche se si soffia più

forte, generalmente il ponticello rimane aderente alla superficie. Insomma succede

che dove l’aria scorre più veloce essa spinge di meno e allora “vince” la spinta ( o

meglio la “pressione”) dell’aria che viaggia meno veloce.

Gli uccelli infatti “fanno scorrere più veloce” l’aria sulle ali perché si buttano verso il

basso e le battono, gli aeroplani invece hanno i motori per fare la stessa cosa.

Una sera a casa Darling succedeva che … 10

Peter, sono felice

che tu sia venuto

qui stasera o non

ti avrei mai

conosciuto!perché

da domani dovrò

CRESCERE!

Questa è l’ ultima

notte che passo Crescer

qui ! e?

No! Non

mi va!

Vieni

con

me.. 11

Dove

?

Nell’isola

che non Andiamo!

c’è! Seconda

Laggiù stella a

non destra e poi

crescerai sempre

mai. dritti. 12

Peter Pan è l’immagine di un bambino che non vuole crescere e non vuole avere

nessun contatto con la realtà, e ci ricorda che all’intero della nostra psiche o del nostro

cuore esiste un angolo in cui si mantiene intatto il nostro “bambino divino” o “bambino

interiore” che possiede le potenzialità e le modalità di agire dell’infanzia; basta

“risvegliarlo”. 13

Secondo Giovanni Pascoli il poeta coincide col fanciullo che sopravvive in fondo ad

ogni uomo, un fanciullo che vede le cose per la prima volta, con stupore e meraviglia.

Il fanciullo sopravvive anche nell’uomo adulto, ma normalmente viene soffocato dalla

ragione. Questo non accade nei poeti, che lo lasciano esprimere liberamente.

Il poeta fanciullo è colui che da il nome alle cose, è colui che riesce ad andare

nell’intimo di esse, e ad osservarle nella loro freschezza originaria.

Il Fanciullino è un saggio in cui Pascoli esprime nel modo più ampio la propria

concezione della poesia. Venne pubblicato sulla rivista fiorentina il “Marzocco” nel

1897 ed è il più importante ed esplicito discorso programmatico di Pascoli sul poeta e

sulla poesia, e contiene dunque la sua personale poetica.

Secondo Baudelaire la realtà è una foresta di simboli. Per il fanciullo invece la realtà è

immediata perché coglie direttamente l’essenza segreta delle cose, senza mediazioni.

Il fanciullo, cioè, si sottrae alla logica ordinaria, alla prospettiva comune, grazie alla

propria attività fantastica e simbolica. Di conseguenza, il linguaggio della poesia

scopre il mondo come se fosse nuovo: "tutto come per la prima volta", e ne illumina le

Correspondances

corrispondenze segrete (ricordiamo il celebre sonetto di Charles

Baudelaire). Perciò il fanciullo scopre quella trama di corrispondenze misteriose tra la

presenza del reale che le unisce come in una rete di simboli. La poesia di Pascoli, in

effetti, procede spesso in modo alogico, mediante accostamenti e simboli che vanno al

di là della visione consueta delle cose. Il simbolismo pascoliano vuole indicare la

strada della rivelazione di una verità segreta la cui chiave d’accesso nascosta

appartiene solo al poeta. Il senso del mistero si esprime attraverso una serie di

analogie simboliche, al termine della quale si intravede l’ombra affascinante o paurosa

di una verità assoluta, di cui l’interprete privilegiato, e anzi l’unico interprete, è il

poeta. Pascoli fa uso inoltre di onomatopee e fonosimbolismi, simboli più suoni. Pascoli

tenta poi una mediazione con il mondo classico e con la tradizione nazionale,

affermando l’utilità e la funzione sociale e morale dell’arte. La poesia è consolazione,

pacificazione delle tensioni sociali, reintegrazione attraverso la bellezza dell’armonia

tra gli uomini. In questo modo viene di fatto riaffermata la funzione sociale del poeta

come veggente e persino come profeta, proprio nel momento in cui stava per essere

spazzata via dalla nuova condizione storica.

Il fanciullo veggente, dotato di una vista più acuta di quella degli uomini comuni,

prigionieri delle abitudini e delle convenzioni del pensiero razionale, è colui che ha il

privilegio di spingere lo sguardo oltre le apparenze sensibili e i limiti della realtà

visibile, attingere all’ignoto, esplorare il mistero e coglierne immediatamente l’essenza

poesia pura

segreta. In questo ambito si colloca anche l’idea di : il poeta per Pascoli

non deve avere fini pratici, obiettivi morali o propagandistici, ma canta solamente per

cantare. Egli prende così come esempio Virgilio, che facendo poesia pura in tempi tristi

e travagliati, lancia un messaggio sociale, delinea una società in cui non “esploda” una

lotta tra classi, in cui non ci sia né miseria né ricchezza. Nella poesia “fanciullesca” e

“pura” vagheggiata da Pascoli è quindi presente un messaggio sociale, di un

socialismo umanitario e utopico, che invita all’affratellamento di tutti gli uomini, al di

là delle barriere di classe che li separano. Il

Così il fanciullo profeta è colui che induce alla bontà, amore e fratellanza. Nel saggio

Fanciullino c’è perciò anche un messaggio sociale, e cioè quello della fraternità tra

tutti gli uomini. 14

…….e così Pinocchio fece amicizia con Lucignolo: i due mangiavano dolci a più non

posso e si divertivano moltissimo.

Lucignolo: “Conosci il

paese dei balocchi?”

Pinocchio: “No è la

prima volta che ci

vado”

Lucignolo:” Anch'io!

Ma so che è proprio

un bel posto... Niente

scuola, né maestri, è

una pacchia, non si

studia mai e nessuno

ti scoccia!

Ma ben presto scoprirono che i ragazzi svogliati e maleducati che finivano nel paese

dei Balocchi venivano tramutati in asinelli…. 15

Che mi

succede

?

AAAAAH

Pinocchio

ti prego

aiutami,

chiama il

tuo grillo!

Ma ben presto anche Pinocchio……

Oh

povero

me! Che

cosa

faccio

adesso? 16

…diventò un asinello!!! 17

Così come Lucignolo e Pinocchio anche Lucio viene trasformato in asino. Lucio è il

protagonista di una delle opere più importanti di Apuleio. L’asino d’oro,

L’opera è costituita da 11 libri ed è conosciuta anche come ma questo

titolo non è originale: esso è attestato per la prima volta in Agostino ed è poi assai

frequente nella letteratura del Rinascimento e oltre. Molto importante e interessante,

perché riguarda la valutazione globale del romanzo apuleiano, è il suo rapporto con la

18

fabula Milesia. E’ l’autore stesso, infatti, a far espresso riferimento a tale genere

letterario, fin dalle prime parole del proemio rivolte al lettore:

Ecco, io voglio intrecciare per te svariati racconti alla maniera milesia, e carezzare le

tue orecchie benevole con un amabile sussurro… [

Metamorfosi I]

Il racconto si apre, dopo il proemio, con la presentazione del protagonista, Lucio ( il

quale narra in prima persona ), in viaggio per Ipata, città della Tessaglia: troviamo

dunque subito uno schema tipico del cosiddetto “romanzo” antico, quello del viaggio

sul cui asse narrativo si dispongono svariate avventure. Recandosi in Tessaglia, la

regione famosa nell’antichità per la presenza di maghe, Lucio è colto dal vivissimo

desiderio di imparare l’arte della magia. Il desiderio di Lucio è un aspetto della sua

curiositas, una caratteristica che gli procurerà disavventure e disgrazie di ogni genere.

Già durante il cammino egli apprende i paurosi effetti della magia su altri uomini

attraverso una lunga novella che gli viene raccontata da un occasionale compagno di

viaggio. Giunto ad Ipata e ospite in casa di Milione, la cui moglie è una maga, ha una

relazione con una servetta di lei, Fòtide, e per mezzo suo ottiene di far prova delle arti

della padrona; egli chiedi di essere trasformato in un uccello, ma per errore è mutato

invece in un asino, e apprende che potrà ritrovare la forma primitiva cibandosi di rose.

Incominciano da questo punto ( ossia dalla fine del terzo libro ) le avventure

dell’uomo-bestia, che conservando intelligenza e sensibilità umane, è costretto a

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