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Introduzione Vizio, tesina
La seguente tesina di maturità tratta del tema del vizio. La tesina abbraccia anche i seguenti argomenti nella varie discipline scolastiche: Charles Baudelaire in Italiano; Il Proibizionismo Americano in Storia; Analisi di Bilancio della HIPPOGROUP CESENATE S.p.A. in Ragioneria; Profili Giuridici delle Scommesse Online in Diritto; Le Imposte sui Giochi in Scienze delle Finanze; The Importance of a Secure Casinò Website in Inglese.
Collegamenti
Vizio, tesina
Italiano - Charles Baudelaire
Storia - Il Proibizionismo Americano
Ragioneria - Analisi di Bilancio della HIPPOGROUP CESENATE S.p.A.
Diritto - Profili Giuridici delle Scommesse Online
Scienze delle Finanze - Le Imposte sui Giochi
Inglese - The Importance of a Secure Casinò Website
(Riguardo inglese ho voluto esprimere il mio giudizio negativo sui siti che offrono di giocare online, presentando un ipotetico sito sicuro che pubblicizza un Casino immaginario che permette esclusivamente di visionare i servizi che il Casino da me proposto offre).
Fonte di Ispirazione e Lenta Distruzione…
Il Vizio e Charles Baudelaire.
Il “vizio” da sempre ha, con diverse accezioni, caratterizzato l’uomo.
Molti sono gli esempi che si potrebbero usare per spiegare ciò, ma credo che
per individuare le immense articolazioni del vizio e le complessità e
particolarità che lo circondano, non esista miglior esempio di quello di
Charles Baudelaire. Charles Baudelaire (1821-1867)
C ollocare Charles Baudelaire in una corrente letteraria ben definita risulta
abbastanza difficile, poiché la sua estrema originalità, il suo talento, la
sua voglia di rivoluzione,i suoi vizi, rendono la sua poesia libera da ogni
canone letterario.
Nella seconda metà dell’Ottocento Baudelaire inizia ad assumere piena
consapevolezza della propria persona, divenendo il più grande esempio di
“poesia moderna”,modernità che deriva principalmente dalla sua capacità di
spezzare i legami con il passato anticipando importanti temi e concezioni che
saranno protagonisti del secolo avvenire e che troveranno sbocco nel
Decadentismo.
Ma l’aspetto più affascinante di Baudelaire sta nella sua profonda
conoscenza delle trasformazioni ed evoluzioni della società, ed è proprio
questo ciò che lo rende testimone critico e sofferto dell’epoca in cui vive,
1
celebrando la sua immagine di poeta dandy ed emarginato.
Ciò che rende Baudelaire “l’incarnazione del vizio” è proprio questa sua
nei confronti della vita, l’infelicità che
forma di debolezza e di incertezza
stargli dietro come un’ombra…
sembra Tutti elementi di cui il vizio si
nutre,attaccando cosi la sua personalità e il suo stile di vita, dandogli ciò di
cui lui crede di aver bisogno e che secondo lui esalta il suo lavoro letterario.
Ma partiamo dalle origini di questo malessere.
Baudelaire era un bambino solo, in rabbiosa rivolta contro tutti, gran parte
della sua infelicità e del suo disagio derivavano dal difficile rapporto con la
famiglia, a causa della morte del padre e del successivo secondo matrimonio
della madre.
Con il patrigno Baudelaire non riesce mai a trovare affinità o intesa, al punto
da iniziare a condurre una vita sregolata e vivere in ambienti poco casti.
lo porta all’imbarco per l’India, a Calcutta,
Ciò viaggio che viene interrotto dal
poeta per tornare a Parigi, dove ha la possibilità, avendo raggiunto la
entrare in possesso dell’eredità paterna.
maggiore età, di
Ma il vizio continua a contraddistinguere ancora la sua quotidianità tanto
chela dispendiosa vita da lui condotta porta la famiglia ad intervenire,
vincolando il resto dell’eredità paterna.
Inizia cosi una situazione economica difficile per il poeta, che lo fa piombare
in un cumulo di ansia e disperazione non solo per i debiti contratti, ma anche
per il penoso problema di come guadagnarsi la vita giorno per giorno. Una
vita che non apprezza mai e che, inconsciamente,lo conduce verso
l’autodistruzione,viaggio in cui è accompagnato dal vizio fino all’ultimo attimo.
Dopo quindici anni dal suo viaggio in India riaffiora in Baudelaire la passione
per l’esotismo, che sfocia poi nella pubblicazione dei Paradisi Artificiali (1848-
1856) e dei Fiori del Male (1857).
La pubblicazione dei Fiori del Male definirà una linea di partenza per la
poesia moderna; alla sua comparsa, la raccolta fu sequestrata dalla polizia e
accusata di oscenità, cosa che porta il poeta a dover affrontare un processo.
Nonostante ciò, tutti i maggiori movimenti poetici successivi riconoscono in
Baudelaire un iniziatore, poiché è proprio grazie alla sua poesia che diventa
imperante e decisivo trovare nuovi modi di fare letteratura, nuovi linguaggi,
nuove voci, nuove musicalità, nuove suggestioni.
Ci si avvicina così al concetto di poesia assoluta, pura, in cui il testo poetico
ha come punto di riferimento soltanto se stesso: la poesia viene liberata dalle
strutture metriche e sintattiche tradizionali, elaborando un linguaggio nuovo
che permette di portare alla luce i legami misteriosi tra le cose e di
accentuare il distacco fra il linguaggio poetico e quello della comunicazione
ordinaria.
La parola quindi, deve possedere una magica virtù evocatrice di una realtà
profonda dietro alle apparenze, e deve avere la capacità di comunicare le
emozioni del poeta. Ne sono un esempio le figure retoriche,tra cui la
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, l’allegoria , l’analogia
sinestesia ecc., utilizzate per risaltare il significato
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connotativo della parola, andando oltre in semplice significato denotativo: in
una sola parola, il Simbolismo.
È possibile dunque ricondurre il simbolismo alla vita di Baudelaire:il poeta
vive in un esasperato individualismo, cercando esperienze estreme e spesso
l’arte come valore assoluto.
distruttive e provocatorie celebrando
Diversi pertanto gli aspetti su cui poggia il suo simbolismo: uno dei quali si
basa sul fatto che sotto la realtà apparente, si nasconde un’altra realtà
misteriosa e profonda, una realtà che manifesta la sfiducia verso la scienza,
la quale non è capace di penetrare nell’animo umano.
Il poeta può quindi penetrare la vita attraverso l’arte, che appare come l’unico
strumento con cui si può esplorare e rendere accessibile ciò che è ignoto e
irrazionale.
L’altro aspetto poggia sulla concezione della natura di Baudelaire: essa è
una “foresta di simboli” fatta di corrispondenze di profumi,
vista come colori e
l’aspetto musicale del linguaggio, privilegiando il
suoni: egli accentua inoltre
suono rispetto alle parole, arricchendolo di frasi evocative e misteriose.
I testi pertanto non sono particolarmente elaborati, contengono scarsi
elementi descrittivi e ciò dipende anche dalla particolare posizione che il
poeta assume nei confronti del mondo sociale, ovvero il suo non trovarsi in
sintonia con ciò che lo circonda lo porta in una posizione di isolamento.
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Questa sorta di isolamento fa di Baudelaire un Bohème , un uomo debole
incapace di realizzarsi e in perenne fuga dal mondo reale.
E tutto ciò si ritrova nella raccolta I Fiori del Male, raccolta che racchiude il
senso dei comportamenti del poeta lungo il corso della sua vitae dove
l’impronta del vizio risulta evidente, messa in evidenza dal suo rifugiarsi
disperato in tutto ciò che gli provoca felicità e soddisfazione, non rendendosi
conto che in realtà il suo rifugio non è altro che apparenza e morte.
Nonostante ciò il poeta spera di riuscire a trovare salvezza, come lascia
trasparire la scelta accurata del titolo: secondo lui infatti il poeta può riuscire a
riscattarsi dal Male trasfigurandone i motivi in Bellezza e traendone “fiori” di
un fascino nuovo.
Il senso del male e del peccato lo ossessiona e, il tentativo di uscirne,
attraverso le virtù esaltanti dell’Arte e dell’Amore, naufraga nella miseria
quotidiana della sua vita, inghiottita dallo “spleen”, inteso da lui come uno
stato patologico di cupa angoscia che può essere meglio rappresentato dal
male di vivere, inteso come una depressione spirituale dovuta alla solitudine,
all’impossibilità di stabilire un rapporto con l’ambiente, qualcosa che non è
frutto di un semplice umore nero ma è la conseguenza di non poter realizzare
se stessi attraverso il proprio ideale.
“L’idéal” è inteso come l’altro momento psicologico in cui ha luogo il conflitto
interiore dell’individuo: da una parte il desiderio di elevazione, visto quasi
come il desiderio di voler realizzare i propri sogni e le proprie aspettative;
dall’altra la degradazione, il senso di solitudine e inadeguatezza.
Oscillando tra i poli dell’idéal e dello spleen, il poeta si sente estraneo ad un
mondo che lo rifiuta e, conscio della propria incapacità di trasformarlo, assiste
impotente al tramonto di ogni speranza e alla vittoria dell'angoscia, che
diventa tragico emblema di tutto il suo essere.
Tutto confluisce cosi al Male, frutto della sua innegabile attrazione verso la
dannazione e della frattura fra uomo e realtà, che lo allontanerà sempre di più
appare cosi l’ultima e unica scelta del
dalla società e dalla vita. La Morte
poeta, intesa come azione liberatrice alle umane sofferenze che lo porterà
non importa dove, purché fuori dal mondo.
1
Dandy: figura eccentrica che si divertiva a stupire il pubblico, con atteggiamenti e gesti
provocatori, con il suo modo di vestire e di vivere.
2 figura retorica che prevede l’accostamento di due termini appartenenti a due
Sinestesia:
piani sensoriali diversi. (ES. Soffi di Lampi, Urlo Nero).
3 figura retorica che prevede l’accostamento e la comparazione
Analogia: tra due o più
parole seguendo la loro somiglianza semantica (cioè parole simili per significato).
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Allegoria: figura retorica per cui un concetto viene espresso attraverso un'immagine, con
la sostituzione di un oggetto ad un altro.
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Bohème: figura associata ad un punto di vista politico non ortodosso e privo di
affermazione sociale, che veniva spesso espresso attraverso rapporti sessuali
extramatrimoniali, frugalità e "povertà volontaria". Erano solitamente i figli delle più ricche
famiglie della nazione che tendevano a divenire poveri e dipendenti da alcool per copiare
fedelmente i loro ispiratori europei.
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Significato Connotativo: significato che va oltre quello letterale (denotativo), che tende ad
esprimere sentimenti e stati d’animo del poeta e ciò che lui vuole trasmettere con la
poesia.
Ma il suo intromettersi nella vita si traduce in una condotta poco pulita, in una
ricerca sempre più spasmodica di originalità rimedio alla noia, rimedio che
però lui ritrova nei paradisi artificiali del vizio che, qualsiasi esso sia, canta
con i versi :
L’Anima del Vino
L'anima del vino cantava nelle bottiglie:
"Uomo, a te io rivolgo, caro diseredato,
dal carcere di vetro e ceralacche vermiglie,
un canto pieno di luce e di fraterno afflato!
Io so quanto costa sulla collina infuocata,
di pena, di sudore e di cocente sole,
generare la mia vita e renderla animata,
ma non sarò affatto ingrato né crudele,
perché provo immensa gioia mentre scivolo
nella gola ad un uomo stremato dalle pene
e il caldo suo petto è come un dolce loculo
dove mi piace stare più che in fredde cantine.
Senti echeggiare i ritornelli delle domeniche
e la garrula speranza nel mio vibrante seno?
Gomiti sulla tavola e rimboccate le maniche,
tu mi glorificherai e ne sarai sereno;
accenderò lo sguardo di tua moglie, rapita,
a tuo figlio ridonerò forza e colori
e sarò per lui, fragile atleta della vita,
quell'olio che rassoda i muscoli ai lottatori.
In te discenderò, io, vegetale ambrosia,
grano prezioso dell'eterno Seminatore,
perché dal nostro amore nasca la poesia
che verso Dio spunterà, come un raro fiore.
Leggendo “L’Anima del Vino”si intuisce come il poeta cercasse di colmare i
“vuoti” della sua vita , la sua ansia, i suoi dolori. Questa è una delle cinque
poesie contenute nella quinta sezione dei Fiori del Male, intitolata “Il Vino” e
costituente la sezione centrale dell'antologia di Baudelaire, nella quale le
poesie sono dedicate all'esaltazione di questa bevanda.
In questa quinta sezione Baudelaire non è altro che un esule della società di
massa, da lui vissuta come un vero e proprio irrimediabile fallimento.
Da questo concetto iniziale si passa poi al modo in cui il poeta la affronta: la
fuga nei paesi esotici, nei sogni erotici, ma specialmente nell’ebbrezza del
vino.
Viene espresso un inno di gioia, speranza, gratitudine, ma oltre all'elogio del
vino, si celebra il suo effetto negativo,la malinconia,l'amarezza della
solitudine, la violenza e gli atti criminali stimolati dall'ebbrezza.
Dunque, oltre a esaltare i "benefici" del vino, Baudelaire invoca anche il
negativo del medesimo.
La sezione è incentrata completamente sull'effetto del vino e questa viene
ovviamente cantata dal poeta che più ne ha conosciuto gli aspetti.
Nella poesia in questione Baudelaire esalta tutta la meraviglia del sapore del
vino, il quale sembra subire una personificazione al punto che parla con
l’uomo e desidera finire nel suo corpo conscio che, dalla loro unione nascerà
qualcosa di buono e raro. Il legame che unisce uomo e vino si dimostra, in