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Alimentazione - Gli additivi Alimentari
Legislazione - Il contratto di somministrazione
Ed Fisica - Le proteine nell'organismo umano
LA CUCINA MOLECOLARE
da gustare in pochi attimi”, capaci di “riassumere un’intera zona di vita”. Nel campo
della chimica era necessaria la creazione di pillole, il cibo “adatto ad una vita sempre
più aerea e veloce”, che potesse sfamare e nutrire il popolo evitando poi di lavorare
per procurarsi gli alimenti. Il manifesto della cucina futurista suscitò non poche
discussioni, espandendosi in Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti. Nel 1932
Marinetti scrisse il libro “La cucina futurista”, un “piccolo dizionario della cucina
futurista” con istruzioni per pranzi e banchetti futuristi ed un racconto del rapporto tra
eros e cibo. 6
Marinetti e il Futurismo
Filippo Tommaso Marinetti nasce nel 1876 ad Alessandria
d’Egitto, dove frequenta il collegio di gesuiti francesi.
Consegue nel 1894 il baccalauréat a Parigi e si iscrive alla
facoltà di Legge di Pavia. Ottiene la laurea nel 1899 e vince
un concorso parigino con il poemetto “La vieux marins”. Il
20 febbraio 1909 pubblica sul giornale parigino “Le
Figaro” il “Manifesto del Futurismo”, fondato su undici
punti che comprendono le arti, il costume e la politica. Per
Marinetti il futurismo “È un movimento anticulturale,
antifilosofico, di idee, di intuiti, di istinti, di schiaffi, pugni
purificatori e velocizzatori. I futuristi combattono la
prudenza diplomatica, il tradizionalismo, il neutralismo, i musei, il culto del libro.”
Il futurismo si colloca sull’onda della rivoluzione tecnologica nei primi anni del ‘900,
caratterizzata dall’esaltazione della fiducia nel progresso e dalla fine delle vecchie
ideologie. Si ritrovano inoltre ideologie riprese, tra gli altri, da Nietzsche, Bergson,
D’Annunzio, Zola. Il futurismo affonda le proprie radici in un periodo di profondi
cambiamenti, tali da mutare la percezione dello spazio e del tempo ed il modo di
vivere della gente comune. Per i futuristi la necessità di abolire musei e biblioteche
era essenziale per rimuovere il ricordo del passato. Esaltavano la velocità, la
modernità delle città industriali, il movimento, l’azione, il gesto violento, il
militarismo, la guerra come “igiene del mondo”. Disprezzavano il femminismo e la
figura della donna. Il movimento futurista cambiò in modo radicale le regole e la
sintassi della produzione poetica: i futuristi abolirono aggettivi e avverbi, quindi tutto
U B
MBERTO OCCIONI
“F ORME UNICHE NELLA
“La golosità è un atto del nostro giudizio, per la quale diamo la preferenza alle
”
CONTINUITÀ DELLO SPAZIO
cose che sono piacevoli al gusto su quelle che non hanno questa qualità.”
Anthelme Brillat-Savarin – Filosofia del gusto
LA CUCINA MOLECOLARE
ciò che implicava una pausa, incitavano invece l’uso dei
segni della matematica, della musica e dei verbi all’infinito.
In questo modo il poeta poteva esprimere “affannosamente le
sue sensazioni visive, uditive, olfattive, secondo la sua
corrente incalzante”. Si ricorre all’uso dell’onomatopea, si
plasmano parole aumentando o diminuendo il numero di
consonanti e di vocali; viene abolita la tradizionale tipografia
della pagina, utilizzando diversi colori di inchiostro e vari
caratteri. 7
Le novità apportate dal futurismo influenzarono autori come
Giovanni Papini, Dino Campana, Giuseppe Ungaretti ed in
particolar modo all’estero
Guillaume Apollinaire, in
Francia, e Vladimir V. Majakovskij in Russia.
Il futurismo però non si espanse solo nell’ambito
letterario, ma affondò le proprie radici anche in altri
campi, occupandosi di fotografia, cinema,
scenografia, musica; ricordiamo Carlo Carrà e
Giacomo Balla nell’ambito della pittura, Umberto
Boccioni nella scultura.
Venne però considerato come un movimento
ambiguo e contradditorio; si poneva come movimento G B
IACOMO ALLA
anti-borghese, ma esaltava la civiltà industriale ed il “L ”
A MANO DEL VIOLINISTA
capitalismo imperialistico borghese. Marinetti era un
anti-accademico, ma nonostante ciò divenne segretario
della Fascista Accademia D’Italia e partecipò ad entrambe le guerre mondiali e alla
guerra d’Etiopia. Nel 1942 seguì le truppe italiane in Russia combattendo sul fiume
Don. Dopo il crollo del fascismo fu uno dei combattenti per la repubblica di Salò.
Morì di infarto a Bellagio nel 1944.
Gli additivi alimentari
Secondo il decreto del 31 marzo 1965, per additivo alimentare si intende “una
sostanza priva di valore nutritivo aggiunto ad un alimento durante la fase di
“La golosità è un atto del nostro giudizio, per la quale diamo la preferenza alle
cose che sono piacevoli al gusto su quelle che non hanno questa qualità.”
Anthelme Brillat-Savarin – Filosofia del gusto
LA CUCINA MOLECOLARE
produzione, trasformazione, preparazione o conservazione allo scopo di mantenere
nel tempo le caratteristiche chimico-fisiche, evitando alterazioni, o per esaltarne
favorevolmente particolari caratteristiche di aspetto, di sapore, di odore o di
consistenza”. Gli additivi alimentari vanno sempre riportati in etichetta nell’elenco
degli ingredienti, nel loro nome scientifico (o “E” seguito da un numero) e con la loro
funzione. Le categorie maggiormente usate sono Emulsionanti, Addensanti e
Gelificanti. Proprio per l’uso di questi additivi questa pratica gastronomica ha sempre
destato preoccupazioni riguardo a eventuali effetti nocivi che ne potessero derivare;
gli additivi nella cucina molecolare non sono di fondamentale importanza, infatti, 8
come abbiamo già visto, esistono varie tecniche che, in alternativa ai tradizionali
sistemi di preparazione, possono cambiare i prodotti in modo significativo (azoto
liquido, alcool, zuccheri fusi). Il motivo fondamentale per cui si ricorre a queste
sostanze è la necessità di creare nuove forme e modificare le caratteristiche degli
alimenti; per questo motivo sono state introdotte dallo spagnolo Ferran Adrià come
Texturas, che significa consistenza.
Analizzerò in seguito gli additivi usati maggiormente.
Sferificazione
Sali di Calcio: Il calcio è un sale minerale, viene
impiegato assieme all’alginato di sodio per formare un gel
e quindi le tipiche sfere di questa tecnica. Il calcio si può
trovare in natura in molti alimenti, in particolar modo nei
latticini, nei fagioli e nei pesci, come le sardine. I
principali Sali di calcio usati sono il cloruro di calcio, i
lattati di calcio e il gluconato di calcio. Il cloruro di calcio
si ottiene nella procedura di produzione del carbonato di
sodio. Il lattato di calcio è un sale che deriva dall’acido P S
ROCESSO DI FERIFICAZIONE
lattico, si ottiene tramite il trattamento di quest’ultimo con una base di ioni di calcio
(carbonato di calcio). Dato che proviene dalla fermentazione degli zuccheri vegetali
non è allergico verso coloro che presentano intolleranze al lattosio. La parola lattato
deriva dal batterio lactobacillus, responsabile delle fermentazioni dei prodotti caseari.
Viene uilizzato principalmente per regolare l’acidità dell’alimento ed influenzare lo
sviluppo dei batteri; fornisce cibo per i lieviti nel pane e nella birra ed è in grado di
garantire la fermezza della cagliata di alcuni formaggi. Il gluconato di calcio deriva
dall’acido gluconico, viene trattato con ioni di calcio in un processo simile a quello
del lattato di calcio.
“La golosità è un atto del nostro giudizio, per la quale diamo la preferenza alle
cose che sono piacevoli al gusto su quelle che non hanno questa qualità.”
Anthelme Brillat-Savarin – Filosofia del gusto
LA CUCINA MOLECOLARE
Alginato di Sodio: appartenente
alla categoria di additivi ad
azione fisica, è un estratto di
alghe usato nei processi di
sferificazione per produrre
alimenti come il caviale. Le sue S 'A S
TRUTTURA DELL LGINATO DI ODIO
proprietà sono state studiate nel 9
1881 dal chimico inglese Stanford. L’alginato di sodio è un sale estratto dal liquido
della parete cellulare delle alghe brune, che aumenta la loro flessibilità. L’alginato di
sodio ha la proprietà di aumentare la viscosità di un prodotto se sciolto in acqua,
mentre forma il gel quando entra a contatto con una soluzione di calcio. Le sue
proprietà addensanti vengono utilizzate in salse, sciroppi e come stabilizzante in
gelati e frappè.
Gelificazione
Gomma di Gellano: polisaccaride naturale prodotto
attraverso la fermentazione di un alga da parte del
microrganismo Sphingomonas elodea. La gomma di
gellano presenta proprietà gelificanti, si discioglie in acqua
in un target di temperatura comprese tra 85-95 °C, la
gelificazione invece avviene ad una temperatura tra 10-80
°C. Questi gel non sono termoreversibili, cioè non vengono
alterati dal calore e si possono scaldare fino a 80°C senza
fondere; inoltre il gel mantiene la sua stabilità in un range
di PH molto ampio. La gomma di gellano viene utilizzata
nell’industria alimentare come addensante e stabilizzante,
non altera il sapore degli alimenti ed aumenta la loro resistenza alle variazioni di
temperatura durante il trasporto e lo stoccaggio. Generalmente viene usato in alimenti
come torte, prodotti da forno, gelatine, budini, marmellate; spesso viene usato come
alternativa all’amido.
Agar-Agar: si tratta di un polisaccaride, un elemento
costitutivo delle pareti cellulari delle alghe rosse. È
un buon gelificante che agisce a concentrazioni del
10%, basta mezzo cucchiaino da tè di agar-agar per
“La golosità è un atto del nostro giudizio, per la quale diamo la preferenza alle
cose che sono piacevoli al gusto su quelle che non hanno questa qualità.”
Anthelme Brillat-Savarin – Filosofia del gusto
LA CUCINA MOLECOLARE
ottenere la stessa forza gelificante di quattro fogli di gelatina. La gelatina si mantiene
stabile fino a 100°C poi si solidifica con il raffreddamento, l’agar-agar quindi è ideale
per creare gelatine sia calde che fredde. Siccome ha un prezzo piuttosto elevato,
nell’industria alimentare viene usato come addensate nei prodotti dolciari, zuppe e
gelati.
Algina o Acido alginico: l’algina è un
componente delle alghe marroni, determina la
flessibilità ed il grado di solidità delle cellule. 10
A seconda del grado di polimerizzazione,
cioè dei legami dei singoli componenti dello
zucchero, le catene di zuccheri comprendono
da 100 a 3000 unità; le caratteristiche
chimiche e fisiche degli alginati dipendono
dalla disposizione di queste catene, nonché
dalla loro provenienza, dal grado di
maturazione e dalle condizioni stagionali. La viscosità delle soluzioni di alginati è
determinata da diversi ioni (ad esempio il calcio, il potassio, il magnesio, il sodio) che
si possono depositare nella struttura del polisaccaride; questo deposito induce la
formazione di catene di zuccheri fra loro e quindi lo sviluppo di catene
tridimensionali. Questa reazione si svolge in modo rapido; è bene dunque lavorare
aggiungendo in modo preciso ioni di calcio oppure acidificando con soluzioni di
alginato di sodio. In questo modo è possibile produrre gelatine, pellicole e fibre nelle
dimensioni preferite. Nell’industria alimentare gli alginati vengono usati nella
produzione di budini, nella gelificazione di prodotti da forno, gelati, salse, zuppe e
come pellicola protettiva per carni e surgelati. Riveste un ruolo fondamentale nel
processo di sferificazione (alginato di sodio).
Citrato di sodio: è il sale di sodio dell’acido
citrico, si estrae prevalentemente dagli agrumi, ha
un sapore leggermente acidulo e non è un
composto tossico. Viene utilizzato
prevalentemente nell’industria alimentare per
prevenire la colorazione scura di frutta e ortaggi S C S
TRUTTURA DEL ITRATO DI ODIO
tagliati grazie alla sua azione antiossidante. Esso
è contenuto anche in molti alimenti come il lievito in polvere, formaggi fusi, latte in
“La golosità è un atto del nostro giudizio, per la quale diamo la preferenza alle
cose che sono piacevoli al gusto su quelle che non hanno questa qualità.”
Anthelme Brillat-Savarin – Filosofia del gusto
LA CUCINA MOLECOLARE
polvere, vino, bibite analcoliche, gelati, alimenti a base di carne. In genere il citrato di
sodio regola l’acidità e incrementa il PH nelle sostanze acide. Può essere utilizzato