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Storia - lo scandalo di tangentopoli
Greco - Platone, Apologia di Socrate
Latino - Seneca, consolatio ad Marciam
Inglese - The Dead, first Joyce's masterpiece.
“… e li occhi scrutaron quella fier,
che testa d’uom e corpo avea giaguaro.
<< Giulio fu’ io,della Italia vera…”
(Inferno. La commedia del potere, primo canto, vv. 29-31)
“E il Duca disse:<<Quei è dei Fanfani,
mentre l altra fiera col cipiglio
l’amico che chiamai sempre
Forlani.
Custodi siam…>>”
(Inferno. La commedia del potere, primo canto, vv. 73-76)
“Ed una lupa, che di tutte brame
“Ed ecco, quasi al cominciar de l’ erta, sembiava carca ne la sua
una lonza leggera e presta molto, magrezza…”
che di pel macolato era coverta” (Inferno,canto I vv.49-50)
(Inferno,canto I vv.31-33)
“… ma non sì che paura non mi
desse
La vista m’apparve d’un leone.”
(Inferno,canto I vv. 44-45)
LA TRILOGIA DEL VI CANTO
Io gli rispuosi:<< Ciacco, il tuo
“ affanno
mi pesa sì,ch’a lagrimar mi’nvita;
ma dimmi,se tu sai,a che verranno
li cittadin de la città partita;
s’ alcun v’è giusto; e dimmi la cagione
per che l’ha tanta discordia assalita
>>.”
(Inferno, canto VI vv.58-63)
“Ahi serva Italia,di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
Non donna di province,ma bordello!”
(Purgatorio,VI canto vv. 76-78)
“Ahi gente che dovresti esser devota,
e lasciar seder Cesare in la sella,
se bene intendi ciò che Dio ti nota,
guarda come esta fiera è fatta fella
per non esser corretta da li sproni,
poi che ponesti mano a la predella.”
(Purgatorio,VI canto vv.91-96)
“O Alberto tedesco ch’abbandoni
costei ch’è fatta indomita e
selvaggia,
e dovresti inforcar li suoi arcioni,
giusto giudicio da le stelle caggia
sovra ‘l tuo sangue, e sia novo e
aperto,
tal che ‘l tuo successor temenza
n’aggia!”
(Purgatorio,VI canto vv. 97-102)
aut finis aut transitus
La morte: “Se invece la morte è come un
trasmigrare da qui in un altro luogo, e
sono vere le cose che si dicono, che cioè
sono là tutti i morti, quale bene vi
potrebbe essere maggiore di questo, o
giudici?” (Apologia di
Socrate,40e )
“O ancora,a qual prezzo uno di voi
accetterebbe di stare insieme con
Orfeo,Museo,Esiodo e Omero?”
(Apologia di Socrate,41a)
FINIS
LA MORTE COME
Dalla “Consolatio ad Marciam” di Seneca :
“mors dolorum omnium
exsolutio est” “est finis ultra quem mala
nostra non exeunt”
“Mors nec bonum nec malum est; id
enim potest aut bonum aut malum esse
quod aliquid est; quod vero ipsum nihil
est et omnia in nihilum redigit, nulli nos
fortunae tradit” TRANSITUS
LA MORTE COME
“Excessit filius tuus terminos
intra quos servitur, excepit
illum magna et aeterna pax”
(consolatio ad Marciam,Seneca) “Tandem ibi constitit
unde nil eum pellat, ubi
nihil terreat”
(consolatio ad
Marciam,Seneca)
“Ma allo stesso modo, Scipione, sull'esempio di questo tuo
avo e come me che ti ho generato, coltiva la giustizia e il
rispetto, valori che, già grandi se nutriti verso i genitori e
i parenti, giungono al vertice quando riguardano la patria;
una vita simile è la via che conduce al cielo e a questa
adunanza di uomini che hanno già terminato la propria
esistenza terrena e che, liberatisi del corpo, abitano il
luogo che vedi» - si trattava, appunto, di una fascia
risplendente tra le fiamme, dal candore abbagliante -,
«che voi, come avete appreso dai Greci, denominate Via
Lattea». (Somnium
Scipionis,Cicerone) The Dead
Joyce’s first masterpiece
“ Better pass boldly into that other world,
in the full glory of some passion, than fade
and wither dismally with age.”
“His soul had approached that region where
dwell the vast hosts of the dead. He was
conscious of, but could not apprehend, their
wayward and flickering existence. His own
identity was fading out into a grey impalpable
world: the solid world itself, which these dead
had one time reared and lived in, was dissolving
and dwindling.”
“His soul swooned slowly as he heard the
snow falling faintly through the universe
and faintly falling, like the descent of
their last end, upon all the living and the
dead.” Dubliners, The Dead by James Joyce