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Sintesi

Collegamenti
Vampiro, tesina



Scienze: riferimenti alla zoologia (pipistrelli); analisi di un gruppo di malattie genetiche rare note con il nome di "porfirie".
Arte: cenni alla biografia di Van Gogh; un riferimento iconografico a Dante Gabriel Rossetti (Lady Lilith).
Storia: Giorgio III d'Inghilterra; Vlad III; la Contessa Dracula.
Letteratura: Isabel Allende (romanzo: Paula); mitologia antica; elenco di racconti, opere in prosa e poesia che fanno riferimento diretto al mito del vampiro o hanno per protagonista una femme-fatale, detta anche, per l'appunto, "donna-vampiro".
Inglese: J. Keats, opportunità di tradurre stralci di brani (per esempio, l'estratto dalla resa cinematografica del Dracula di Bram Stoker).
Greco: le Baccanti, Dioniso.
Estratto del documento

Desmodontidi

MICROCHIROTTERI EMATOFAGI

 (Desmodus rotundus)

Vampiro vero di Azara

 Diaemus youngi (Vampiro amazzonico)

 Diphylla ecaudata (Difillo senza coda)

Questi piccoli chirotteri originari dell’America centro-meridionale possiedono

incisivi lunghi e appuntiti mediante i quali mordono le loro prede.

Essi si nutrono leccando il sangue che sgorga dalle ferite che provocano:

consumano un pasto ogni notte (una “porzione” di sangue di 25-30ml) e

risentono fortemente di un eventuale digiuno.

Nella loro saliva è presente un polipeptide con funzione anticoagulante, dal

2003 in fase di sperimentazione in vista di un suo probabile futuro utilizzo

medico nel trattare casi di ischemia e trombosi. Chiamata “draculina”,

questa glicoproteina deve il proprio nome al famoso conte di Transilvania... e

Dietro le quinte della

leggenda

I Desmodontidi sono stati

scoperti (com’è ovvio, data

la loro localizzazione

dopo

geografica) il 1492;

dopo

sempre il viaggio di

Colombo è stato attribuito,

alle tre specie che abbiamo

citato, il tetro soprannome

che dà il titolo a questo

progetto.

Tuttavia, a quella data,

esistevano già, nel Vecchio

Mondo, innumerevoli miti

riconducibili al vampirismo:

Porfirie

“Porphyrogénnētos”, nell’impero

bizantino, era l’erede al trono di

Costantino: letteralmente, il

termine significava “colui che è

nato nella porpora”, che ha cioè

discendenza regale. Derivato dal

violetto,

greco πορφύρα, il

porfiria

termine condivide la

radice con il nobilissimo

appellativo dei sovrani d’Oriente,

senza tuttavia avere le stesse

implicazioni semantiche.

Ancora oggi, infatti, chi soffre di

una qualsiasi delle otto patologie

metaboliche ereditarie che

Eziologia

 Ippocrate fu forse il primo medico a imbattersi in

pazienti affetti da queste malattie e a descriverne gli

sconvolgenti sintomi, pur non comprendendone

l’origine.

 Negli anni ‘70 dell’Ottocento iniziarono ad

affastellarsi, in campo ematologico, le scoperte

necessarie per spiegarle scientificamente : in

particolare, gli studi del biochimico tedesco Felix

Hoppe-Seyer individuarono nelle porfirine (cui attribuì

egli stesso il nome) i pigmenti purpurei precursori del

gruppo eme dell’emoglobina.

 Successivamente, Joseph Stokvis, nel 1889, dopo

aver riscontrato la presenza di porfirine nelle urine di

Sintomatologia

Le porfirie si ripartiscono in due classi:

PORFIRIE ACUTE - presentano sintomi neurologici e assumono

caratteristiche degenerative;

nondimeno, due delle quattro tipologie di porfiria appartenenti a questo

gruppo implicano una sintomatologia cutanea (fotodermatosi).

PORFIRIE NON ACUTE - la principale caratteristica di queste quattro

porfirie consiste

nell’elevata fotosensibilità della pelle dei malati: esposta al sole, essa

si ulcera con estrema facilità. Tratto peculiare del morbo di Günther

(sindrome appartenente a questa classe) è inoltre l’eritrodonzia:

le porfirine, accumulandosi nello smalto, fanno risultare rossastri i

denti dei malati.

Tutti i tipi di porfiria, infine, comportano un’anemia di gravità variabile.

Come accade per la quasi totalità delle malattie genetiche, non esiste una

Tra fama e sventura

Van Gogh (1853-1890), il

famoso pittore olandese, fu

forse affetto da porfiria

acuta intermittente,

scatenata dalla sua

abitudine di bere l’assenzio.

I sintomi neurologici di

questa malattia lo portarono

prima a tagliarsi un

orecchio, poi a cercare

sollievo nella casa di cura

per pazienti psichiatrici di

Monarchia

e follia

Giorgio III d’Inghilterra (1738-1820),

primo sovrano del Regno Unito,

dovette la propria pazzia alla porfiria.

L’instabilità mentale non lo rese un

sovrano accorto e lungimirante:

accumulò 3.ooo.ooo di sterline di

debito pubblico, condusse malamente

la guerra dei Sette anni (1756-1763) –

vittoriosa solo grazie all’operato dei

suoi ministri e del precedente

sovrano – e promosse una politica

intollerante nei confronti delle

richieste di autonomia da parte delle

Paula

Isabel Allende, autrice

cilena, pubblicò, nel 1995, il

resoconto di un tragico

avvenimento che sconvolse

la propria vita familiare: la

malattia e la morte della

figlia Paula, appena

Nel 1991, la ragazza entra in coma,

ventottenne.

rimanendovi per un anno lunghissimo e

straziante: il 6 dicembre 1992, a San

Francisco, la morte ha la meglio e la

strappa all’affetto dei cari, che non

l’avevano mai lasciata sola.

La causa della prematura scomparsa di

Non solo porfirie

Il vampirismo non deve la sua genesi solamente all’osservazione delle rare

malattie genetiche multifattoriali appena descritte; elenchiamo perciò, qui di

seguito, altre patologie molto più comuni che possono aver influenzato le

credenze in merito, accostandole alle caratteristiche attribuite al vampiro

dalla letteratura e dalla fantasia:

Fotofobia

 Albinismo

 Congiuntivite (virale)

 Catalessi

 Coma

 specchi

Timore della luce solare e degli

Al vampiro appartengono due ulteriori peculiarità, non spiegabili per via

 Incarnato pallido

scientifica:

 Occhi vermigli

 Può essere ucciso se il suo cuore viene trafitto con un paletto ligneo di

 Capacità di risvegliarsi dalla morte

biancospino o frassino;

Mitologia

 La più antica testimonianza

riguardante creature “vampiriche”

risale ai tempi dei babilonesi, i quali

nell’edimmu,

credevano un’anima

tormentata che si pensava si nutrisse

dell’essenza vitale di chiunque

incontrasse. Era perciò molto

importante, presso i popoli antichi,

provvedere alla sepoltura dei morti in

 Antica tanto quanto la credenza

modo che il loro spirito non vagasse

mesopotamica è la figura di Lilith, i

mai più sulla terra, in cerca di

cui attributi si sono sovrapposti a

vendetta.

quelli dei demoni di Babilonia: il nome

di questa donna, ritenuta la prima

moglie di Adamo, significa “civetta” e

come questo rapace si mostra di

Tanatologia

 Algor mortis: calo della

temperatura corporea

successivo al decesso;

 Livor mortis: pallore causato

dalla stasi del sangue, non più

pompato dal cuore;

 Ritrazione dei tessuti:

apparente crescita dei capelli,

unghie e denti, in realtà

solamente più “esposti” per la

disidratazione di cuoio

capelluto, cute e gengive;

 Fuochi fatui: prodotti dalla

combustione dell’idrogeno

solforato, prodotto del

Nel mondo

antico

 Dalla Lilith del Talmud derivano le Lamie,

conosciute in Siria, Libia e Tessaglia come fiere dal

volto femmineo capaci di divorare gli individui di

sesso maschile. Si mostravano agli uomini

solamente dalla vita in su e li traevano in inganno

con la complicità della fioca luce lunare, che

nascondeva le loro fattezze. A Roma, le Lamie

divennero “Striges”, vecchie donne in grado di

trasformarsi in rapaci e di attaccare bambini e

 In seguito all’espansione dell’impero romano,

ragazzi con i loro artigli.

queste leggende penetrarono in Dacia, in Grecia

e nei paesi slavi: in Romania si fece largo allora

la “Strigoica”, un uccello assetato di sangue; le

Empuse erano invece mostri mitologici greci

che si aggiravano in boschi e crepacci da cui

In area slava

 Quelle che nella patria della filosofia e in

generale in Occidente furono presto riguardate

come superstizioni (per lo meno fino al

Medioevo) nei paesi dell’Est trovarono maggior

credito, sia perché erano già diffuse molte

credenze sulla “mobilità” dell’anima, che poteva

trasferirsi in animali, piante e altri esseri viventi

durante il sonno del suo proprietario, sia per la

massiccia presenza di zingari, i quali amavano

circondarsi di un’aura di mistero e invitavano gli

autoctoni a credere al fatto che essi

possedessero poteri soprannaturali.

 Quest’abitudine si ritorse contro gli zingari

In Scozia

Un ultimo esempio di vampirismo ante litteram si

ha nella “Baobhan Sith”, una fata immortale

che di giorno si rifugia in una bara per uscirne la

notte alla caccia di giovani con i quali danzare.

Non appena il cavaliere di turno si stanca di

ballare, la “Dama Verde”, com’è anche chiamata

per il caratteristico colore delle vesti, lo conduce

nel suo rifugio, di solito una grotta. Qui la donna

si serve delle proprie unghie affilate per far

sgorgare il sangue dello sventurato e banchettare

con esso fino all’alba. Le Baobham Sith si possono

trasformare in lupi, hanno paura di metalli come

l’acciaio e temono i cavalli a causa dei loro

zoccoli ferrati. La leggenda deriva probabilmente

dai Celti ed è stata ripresa dal poeta John Keats in

Riferimenti letterari

“Clarimonde,

pallid as a

figure of

 Libro dello Splendore (Lilith) marble, with

 Epopea di Gilgamesh (Vergine Nera) hands joined;

 Ars Poetica, Orazio (Lamia) her white

 Epodo V, Orazio (Lamia) winding-sheet

 Lamia and Other Poems, John Keats (Lamia) made but one

 Fasti, Ovidio (Strix) fold from her

 Bellum Civile, Lucano (Erittò) head to her

 “Comparse” in Luciano, Aristofane, Apuleio feet. A little

 Lenore, G.A. Bürger crimson drop

 La Sposa di Corinto, J.W. Goethe sparkled like a

 Ligeia, E.A. Poe speck of dew at

 Le Metamorfosi del Vampiro, C. Baudelaire one corner of

 Il Vampiro, J.W. Polidori  La Morte Innamorata, T.

her colourless

 Domnisoara Christina, M. Elide Gautier

mouth…”

 La Belle Dame sans Merci, John Keats (Baobhan

 Carmilla, J.S. Le Fanu

Nosferatu

“Questa parola non suona

forse come il grido del

rapace notturno che, allo

scoccare della

mezzanotte, chiama il tuo

nome? Attento, non

pronunciarla mai: perché,

se lo farai, i colori della

vita diventeranno pallide

ombre, gli incubi strisciati

via dal tuo cuore ti

perseguiteranno e si

nutriranno del tuo

sangue.”

Cinematogra

fia

Il gotico conte di Valacchia e la sua progenie

sono stati al centro di un numero

impressionante di pellicole, la maggior parte

delle quali ha ottenuto un notevole

successo. Il vampiro è diventato una star del

grande schermo già dal 1931, anno della

realizzazione dell’adattamento

cinematografico del romanzo di Bram Stoker

(1897): interpretato da Bela Lugosi, il quale

recitava in inglese pur non conoscendo la

lingua, fu trasposto in spagnolo anche se

all’epoca (non esistendo la tecnica del

doppiaggio) era necessario girare

nuovamente tutte le scene. L’ex tenente

dell’esercito ungherese fece del proprio  È stata la storia a prendere

“La vita spunto dalla letteratura, o la

letteratura dalla storia?

imita l’arte Benché venga spontaneo

allinearsi alla seconda ipotesi,

l’esame delle biografie di

più di personaggi come Vlad III di

Valacchia e la “Contessa

quanto Dracula” conduce a porsi la

questione; un motivo ulteriore che

spinge a chiedersi quanto finzione

l’arte non e realtà si compenetrino è la

 Tra il 13 febbraio 1913 e il 7 novembre 1929, in Germania, un serial

persistenza, anche in tempi

killer che passò alla storia come “il Vampiro di Düsseldorf”, Peter Kürten,

imiti la recenti, di eventi di cronaca che

commette una serie di omicidi tutti legati dallo stesso modus operandi: il

hanno il sapore di macabre

mostro assalta all’arma bianca le sue vittime, si fa inondare dal loro

fantasie...

vita” –

sangue con sadico piacere e ritorna periodicamente sul luogo del delitto

per ricordare le sensazioni provate. Solo nel 1932 le autorità riusciranno

Femmes Fatales

 Il Vampiro, C. Baudelaire

 La Dama Elegante, E. Praga

 Fosca, I.U. Tarchetti

 Tigre Reale, G. Verga (la contessa Nata)

 La Lupa, G. Verga (gnà Pina)

 Dalfino, G. D’Annunzio (Zarra)

 Il Trionfo della Morte, G. D’Annunzio (Ippolita Sanzio, “La Nemica”)

 Il Piacere, G. D’Annunzio (Elena Muti)

In vino, vita

 Sebbene sia solo un’azione rituale,

l’eucarestia consiste pur sempre nel cibarsi del

corpo e del sangue di Dio, simbolicamente

rappresentati dall’ostia consacrata e dal calice

di vino.  Non solo il Cristianesimo compie

un’identificazione così stretta tra la divinità e il

“fluido succo della vite”: anche il culto greco di

Dioniso, antecedente di molti secoli alla

venuta del Messia, istituisce un rapporto

identitario tra questa bevanda inebriante e il

dio della follia, come afferma Tiresia nelle

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