Sintesi
Uomo e futuro - I cambiamenti dalle arti al cibo


Storia

Nei primi anni del 900 il capitalismo industriale si era sviluppato e diffuso in Europa occidentale e negli USA. La maggior parte delle nazioni europee si erano industrializzate. In seguito ai progressi economici, questa era venne denominata Belle Epoque, cioè un’età di benessere e sviluppo. Tutti i commercianti volevano vendere prodotti finiti sul mercato per svilupparsi economicamente e così nacquero le attività industriali che importavano materie prime, come fibre tessili e minerali. Però la sovrapproduzione portò al limite della saturazione il mercato interno. Tutto il denaro delle risorse finanziarie europee fu impiegato nella realizzazione di infrastrutture come ferrovie, porti, strade, che contribuivano per sviluppo economico nazionale. L’apparato produttivo subì una trasformazione cioè una produzione di massa, che era favorevole alle prospettive; la domanda saliva perché si producevano grandi quantità di beni che si vendevano a basso costo. Nella fabbrica automobilistica di Henry Ford, fu applicato il metodo della catena di montaggio, così che ogni settore costruiva dei pezzi che nel processo finale venivano assemblati. Ford attuò delle innovazioni: le ore di lavoro si ridussero da diciotto a otto con conseguente aumento di salario; questa organizzazione prese il nome di fordismo. Nonostante questo metodo apportasse fattori positivi come la frammentazione dei compiti che semplificava il lavoro degli operai, si rivelò comunque inconveniente perché era un sistema troppo rigido e i dipendenti non riuscivano ad adattarsi ai cambiamenti tecnologici, così le fabbriche impostate sul fordismo furono costrette a chiudere.

Italiano

In questa epoca si sviluppò il movimento del Futurismo.
I futuristi esplorarono ogni forma artistica, dalla pittura alla scultura, in letteratura riguardo alla poesia e al teatro, ma non trascurarono neppure la musica, l'architettura, la fotografia, cinema e la gastronomia.
La nascita ufficiale del movimento fu opera del poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti che nel 1909 pubblicò sul quotidiano parigino Le Figaro “il Manifesto del futurismo”.
Il futurismo nasce in un periodo di grande fase evolutiva dove tutto il mondo era stimolato da moltissimi fattori determinanti: le guerre, la trasformazione sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici, e le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione come il telegrafo senza fili, la radio e gli aeroplani; tutti fattori che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo. Il XX secolo era quindi invaso da un nuovo vento, che portava all'interno dell'essere umano una nuova realtà: la velocità. Le catene di montaggio abbattevano i tempi di produzione, le automobili aumentavano ogni giorno, le strade iniziarono a riempirsi di luce artificiale, si avvertiva questa nuova sensazione di futuro e velocità sia nel tempo impiegato per produrre o arrivare ad una destinazione.
Questa celebrazione del movimento e dell’azione, tese a glorificare il militarismo, la guerra, la virilità, e a disprezzare la donna e il femminismo.
È normale che il Futurismo, nascendo in un'epoca decadente, dove veniva esaltata la psicologia, l’anima e l’interiorità, abbia avuto tantissime contraddizioni. All'immobilismo scolastico e accademico ereditato dalle "tre corone" della poesia decadente (Carducci, Pascoli e D'Annunzio) i futuristi oppongono il distruttivismo e, all'armonia e alla raffinatezza, contrappongono il disordine delle parole.
Secondo i futuristi, questi poeti devono essere completamente rinnegati perché incarnano esattamente i quattro ingredienti intellettuali che l'avanguardia vuole abolire:
- la poesia morbosa e nostalgica;
- il sentimento romantico;
- l'ossessione della lussuria;
- la passione per il passato.
Marinetti e altri esponenti intendono rompere con il passato, ritenuto ormai morto e incapace di offrire al presente qualunque stimolo, sottolineando l’esigenza di rinnovare la società in ogni suo aspetto. Nel “Manifesto tecnico della letteratura futurista”, Marinetti proclama:
"... Rompere ogni legame con le forme poetiche tradizionali...
... Sperimentare linguaggi inediti...
... Abolire la punteggiatura... ”

I futuristi rivoluzionarono anche la tipografia attraverso l’utilizzo di differenti caratteri (corsivo, grassetto) per evidenziare alcune parole rispetto ad altre come troviamo nella raccolta “Zang Tumb Tumb”.

Ristorazione

Nell’anno 1930, nella "Gazzetta del popolo di Torino", appare il “Manifesto della gastronomia futurista”. In esso il poeta esponeva i fondamenti di un nuovo tipo di gastronomia. Secondo Marinetti bisognava eliminare la pastasciutta perché considerata un alimento difficilmente digeribile, che appesantisce e assonna. Illustra anche le altre rivoluzioni da portare a tavola e secondo la sua prospettiva, la chimica deve impegnarsi nell’inventare cibi in pillole che, distribuite dallo Stato, possano sfamare e nutrire il popolo e l’uomo non dovrà più lavorare per procurarsi il cibo. Negli ultimi punti del suo manifesto, afferma che bisogna mangiare con le mani e che vanno abolite le posate, poiché il cibo deve dare un “piacere tattile”; prevede inoltre dei “bocconi simultanei che contengono dieci, venti sapori da gustare in pochi attimi” capaci di “riassumere un’intera zona di vita”.
Il Manifesto della gastronomia futurista suscita subito accese discussioni, che si riflettono su numerosissimi giornali, soprattutto satirici. In tutta Italia vengono organizzate una serie di banchetti futuristi anch'essi ampiamente documentati dalla stampa. In seguito a tanto scalpore mondano, nel 1932 esce il libro “La cucina futurista”, curato da Marinetti e Fillìa, che oltre al manifesto riporta tutte le cronache giornalistiche dei banchetti futuristi, nuove ricette e istruzioni per perfetti pranzi futuristi e inoltre un "piccolo dizionario della cucina futurista", che chiude il libro, e un racconto inedito, dedicato al rapporto tra eros e cibo, che lo apre.
Il menu nell’epoca futuristica veniva compilato obbligatoriamente da tredici portate per scaramanzia, ottenendo così un documento appariscente e banale. Auguste Escoffie, celebre chef francese, con il suo “Le livre des menus” scritto nel 1912 assegna al termine menu due distinti significati: il primo indica l’insieme delle pietanze e delle bevande che entrano nella composizione di un pasto; il secondo si riferisce al cartoncino sui cui il programma è riportato. Il menu non è sempre esistito, ha fatto la sua prima comparsa all’inizio dell’Ottocento, quando il cosiddetto servizio alla francese, che prevede la disposizione contemporanea di tutte le portate sulla tavola, fu progressivamente sostituito da quello alla russa, in cui i piatti vengono presentati dai camerieri in ordinata successione. In questo modo non fu più possibile avere una visione globale e immediata dell’intero pasto e si rese necessaria la presenza di un’informazione scritta, il menu appunto, che ognuno trovava al proprio posto e sul quale era esposto il programma della serata. Il menu è una testimonianza affascinante di quanto e come si siano trasformate, in quasi due secoli, le nostre abitudini al ristorante e sono dei documenti indispensabili per tracciare una storia delle mode gastronomiche degli ultimi due secoli. Esaminandone i contenuti si può, per fare solo un esempio, ripercorrere il momento in cui, in Francia, nacquero i menu à la carte e i ristoranti cominciarono a vantare maggiori pretese di eleganza, offrendo ai commensali, oltre a un eccellente livello di cucina, ambienti alla moda e tavoli separati. Oggi, nei locali di maggiore prestigio, il menu, nella sua continua evoluzione, si presenta generalmente con una grafica sobria ma allo stesso tempo accattivante.

Alimenti e alimentazione

Oggi il modo di mangiare è totalmente cambiato, mentre prima si cercava di fare un menu abbondante ed elegante, adesso si va alla ricerca di piatti semplici e veloci. Anche se dal 1940 esisteva già la catena fast food del McDonald’s, dall’anno 2000 sempre più spesso, specialmente dalla fascia di età più giovanile, si fa abuso del cibo che offre questa società, così da compromettere la sua salute. Gli adolescenti dai 12 ai 18 anni si verificano mutamenti fisiologici riguardanti la rapida crescita e la necessità energetica e dei nutrienti è particolarmente elevata per quanto riguarda il calcio, ferro e le vitamine A, C, D. Per le ragazze è necessario un’adeguata quantità di principi nutritivi (minerali e vitamine), per preparare l’organismo ad affrontare futuri stress di gravidanza e menopausa. Per gli adolescenti, per avere una buona salute, devono consumare quotidianamente frutta e verdura, limitare l’assunzione di grassi e dolci e variare più possibile l’alimentazione. Ma gli alimenti nel nostro organismo oltre ad avere una funzione plastica, protettiva ed energetica, possono essere anche fonte di malattie. Questo può succedere quando l’alimento contiene sostanze tossiche che sono dannose per la nostra salute. La contaminazione chimica può derivare dall’ambiente o dai processi degli alimenti stessi, questi contaminanti hanno proprietà tossicologiche che possono essere acuti o cronici. La contaminazione di metalli sono molti diffusi, come il piombo, mercurio, cadmio, nichel. Il mercurio si trova nelle acque dei mari, e l’uomo potrebbe ingerire questa sostanza attraverso i prodotti ittici. Il cadmio si trova sulla crosta terrestre ed ha trovato un largo impiego nelle pile. Il nichel è utilizzato nella costruzione degli utensili di cucina, ed è pericoloso solo per i soggetti allergici e provoca prurito, rossori, desquamazioni della pelle. Le contaminazioni più frequenti si devono all’uso di fertilizzanti come i fitofarmaci. I nitrati, per esempio, sono utilizzati per arricchire i terreni di azoto. I nitrati, negli alimenti possono trasformarsi in nitriti e vengono metabolizzati parzialmente nello stomaco in nitrosammine, che sono cancerogene. I fitofarmaci comprendono, gli insetticidi, fungicidi e diserbanti che rimangono a lungo nell’ambiente. Queste sostanze sono liposolubili e quindi vengono immagazzinati e accumulati nel tessuto adiposo dell’uomo e degli animali. Le contaminazioni da farmaci, come gli antibiotici sono utilizzati per impedire gli effetti delle malattie, e vengono aggiunti al mangime per favorire al bestiame per accelerarne la crescita e incrementare la produzione di latte. Ingerire questi componenti chimici è veramente dannoso per la salute, quindi sarebbe meglio consumare i prodotti biologici.

Francese

Un produit biologique est un produit agricole issu d’un mode de culture ou d’élevage n’ayant pas recours aux produits chimiques de synthèse. La loi Bio interdit toute utilization d’herbicides, des pesticides, de fongicides, de colorants et de conservateur. Pour résumer cette loi, nous retiendrons la devise de l’agriculture biologique: cultivons le sol en respectant la nature, les animaux et les hammoes; produisons sans détruire et sans polluter. Le produit bio se distingue des autres produits alimentairs par son AB. La marque coute cher. Les charges pèsent sur le revenu des agriculteurs qui paient personnellement les contrôles annuels des organismes qui donnent le label. Les autres labels Bio sont: Label Rouge, CQC, AOC.

Legislazione

Gli agricoltori, come anche varie attività, possono vendere i propri beni attraverso un contratto di vendita.
Il contratto di vendita è un contratto che ha per oggetto il trasferimento di un bene verso il corrispettivo di un prezzo. Questo è un contratto tipico, ad effetti reali e a titolo oneroso, a prestazioni corrispettive e consensuale. Gli obblighi del venditore è consegnare la cosa nello stesso stato in cui essa si trovava nel momento della vendita, e inoltre garantire al compratore dell’evizione, cioè la sottrazione legale del bene al compratore. Deve garantire, anche, che l’oggetto non sia affetta da vizi o difetti. Vizio quando il problema rende la cosa inidonea all’uso a cui era destinata. In questo caso l’acquirente può richiedere la risoluzione del contratto. Difettosa quando il bene si può utilizzare ma il suo valore viene deprezzato, in questo caso il compratore può richiedere, entro i due anni della scoperta del difetto, la riduzione del prezzo del bene. Oggi sempre di più si usa la vendita a rate, si tratta di un contratto mediante il quale il compratore paga il prezzo in modo frazionato nel tempo. Il passaggio di proprietà avviene nel momento in cui si paga l’ultima rata. Grazie alle nuove tecnologie all’avanguardia, oggi si può acquistare anche online, qui il Codice di consumo tutela i consumatori con il diritto di recesso, e gli offre un tempo di dieci giorni per recedere al contratto, ottenendo l’intero prezzo pagato e dovrà restituire nelle stesse condizioni il bene acquistato.

Economia

È importantissimo in tutte le aziende avere una teoria del marketing che si basi sul presupposto che un prodotto comporta solo costi e non ha valore al momento della sua produzione. Il prodotto acquista valore se qualcuno lo vuole, e produce ricavi solo se venduto e rende profitto solo se il prezzo di vendita supera i costi ad esso inerenti. Il ruolo del marketing, consiste nell’osservare le operazioni dalla prospettiva del cliente e nell’organizzare le risorse così da soddisfare i bisogni del cliente. Il prodotto deve essere per legge qualitativamente accettabile, ma questo è un presupposto per entrare nel mercato. Il marketing riguarda fondamentalmente il cliente. Conoscere chi sono e quali bisogni hanno, rappresenta il primo passo per realizzare profitti. Accettare il marketing come una filosofia di gestione significa partire dai bisogni del cliente e poi pensare al prodotto, piuttosto che cominciare dal prodotto e poi sperare di venderlo. Conoscere la propria clientela è molto importante perché ci fa limitare il rischio delle proprie scelte. Lo studio della situazione di mercato ci da l’analisi della concorrenza, e per avere un buon rendimento dovremo vendere prodotti di qualità superiore, mettere servizi aggiuntivi, e vendere a prezzi accessibili a tutti, così saremo sicuri di avere molti clienti, che rappresenterebbero la nostra fetta di mercato. La soddisfazione del cliente, corrisponde sicuramente ad un ottima prestazione dell’azienda, così saremo sicuri che il cliente rimetterà piede nella nostra attività e ci farà guadagnare altri utili. L’analisi del ciclo di vita del prodotto consente di individuare in quale fase si trova una determinata attività produttiva. Durante la nascita del prodotto è importantissimo farsi conoscere attraverso canali pubblicitari e promozionali. È bene vendere il prodotto a prezzi sostenuti così da spingere il cliente ad acquistare quel bene. In fase di crescita il bene acquisterà più valore e farà avere più profitto. Quando il bene raggiunge la maturità, fa rallentare i ricavi perché ormai quel prodotto è ritenuto obsoleto, e se non si apporteranno modifiche e rinnovamento, quel prodotto avrà di sicuro un declino, quindi non verrà più venduto e sarà rimosso dal mercato.
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