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Storia: la seconda rivoluzione industriale
Italiano: il Naturalismo Francese; il Verismo
Storia dell'arte: Giovanni Fattori; Vincent Van Gogh
Educazione fisica: i disturbi del comportamento alimentare
Scopo della tesina
Lo scopo di questa tesina è far comprendere che da un bisogno così
materiale, come l’alimentazione, si può arrivare a essere influenzati su
tanti altri aspetti, da quello economico a quello psicologico, e che non
esiste alcuna separazione tra i bisogno materiali e quelli spirituali, ma
che anzi tra essi ci sia un forte legame, che non condiziona unicamente
l’individuo, ma l’intera società.
Materiale consultato
Il materiale utilizzato per questo approfondimento è per lo più ricercato
su siti Internet e sui libri di testo, sia degli insegnanti che personali; si
sono volute prendere quindi in esame diverse fonti per poi essere
amalgamate in questo unico testo, in modo da avere vari riscontri e
prospettive. Ludwig Feuerbach
La vita:
Ludwig Feuerbach nasce a Landshut, in Baviera, nel
1804, studia inizialmente presso l’università di teologia 4
di Heidelberg e poi a Berlino dove, nel 1825 passa alla facoltà di
filosofia. Nel 1828, dopo essersi laureato, consegue la libera docenza
presso l’università di Erlangen, dove tentò di ottenere la nomina a
professore straordinario, senza però riuscirvi a causa dalle sue posizioni
in materia religiosa (negava l’esistenza dell’immortalità personale e
ogni forma di trascendenza). Nel 1839 pubblica su una rivista, con la
quale collaborava, un saggio critico nei confronti della filosofia
l’Essenza del cristianesimo,
hegeliana. Nel 1841 viene pubblicata una
Essenza della religione.
delle sue più importanti opere insieme a l’ Muore
nel 1872 a Rechenberg.
La filosofia:
La filosofia di Feuerbach ha come presupposto teorico e metodologico
una critica radicale nei confronti dell’idealismo e della religiosa e del
modo di rapportarsi al mondo. Tale maniera, secondo il filosofo, consiste
sostanzialmente in uno stravolgimento dei rapporti reali fra soggetto e
predicato, tra concreto e astratto. Secondo Feuerbach, l’equivoco di
fondo dell’idealismo è quello di fare di ciò che in realtà è concreto
l’astratto, cioè di fare del soggetto il predicato, anziché fare dell’astratto
il concreto, ovvero del predicato il soggetto. Da ciò nasce il programma
feuerbachiano di un’inversione e correzione radicale dei rapporti fra
soggetto e predicato instaurati dalla religione e dall’idealismo.
La critica alla religione:
Applicando la sua metodologia materialista alla religione, Feuerbach
arriva ad affermare che non è Dio (l’astratto) ad aver creato l’uomo (il
concreto), ma viceversa, cioè è l’uomo ad aver creato Dio. Infatti, Dio
secondo Feuerbach, è solo la rappresentazione utopica di un ente in cui
tutte le qualità umane sono presenti e esso è proiettato in un
“fantomatico” aldilà. Feuerbach studia a questo punto le modalità
dell’origine dell’idea di Dio nell’uomo e ne sviluppa tre ipotesi:
a. Dato che l’uomo, come essere pensante, non si riconosce
solo come individuo finito, ma anche come una specie
infinita e onnipotente, egli immagina che possa esistere un
individuo in cui siano presenti tutte le qualità della specie e
chiama questo individuo immaginario Dio;
b. Dio, invenzione degli uomini, è stato creato come divinità in
cui tutti i desideri sono realizzabili e gli uomini vedono in lui
quell’individuo che applica l’opposizione umana tra volere e
potere;
c. il sentimento di dipendenza che l’uomo prova nei confronti
della natura. Esso lo spinge ad adorare quelle cose senza le
quali egli non potrebbe esistere come l’aria, l’acqua, la luce
e la terra. 5
L’alienazione e l’ateismo: “Dall’amore per Dio, all’amore per
l’uomo”:
Secondo Feuerbach, a prescindere dall’origine della religione, questa
alienazione,
costituisce comunque una forma di intendendo con tale
termine quello stato patologico secondo cui l’uomo scindendosi proietta
fuori di sé una potenza superiore, cioè Dio, alla quale egli si sottomette.
Ma se la religione si configura come un’“oggettivazione” alienata ed
alienante, in cui l’uomo si sottomette a un ente che non esiste,
togliendo tempo a se stesso, l’ateismo, a questo punto, non solo è un
atto di onestà filosofica, ma anche un vero e proprio dovere morale.
Infatti Feuerbach afferma che è arrivata l’ora che l’uomo riprenda a
porre l’infinito nel finito, cioè risolvere Dio nell’uomo e non l’uomo in
Dio. La critica a Hegel:
Secondo Feuerbach, l’hegelismo si configura come una teologia
razionalizzata, “mascherata”. Infatti secondo il filosofo tedesco, lo
Spirito hegeliano, analogamente al Dio della Bibbia, è un fantasma di
noi stessi. Ovviamente, conseguentemente all’importanza della filosofia
Hegeliana, una critica a quest’ultima equivale alla fondazione di una
nuova filosofia incentrata sull’uomo, contrapposta a quella idealistica.
Umanismo e filantropismo:
umanismo
La nuova filosofia delineata da Feuerbach ha la forma di un
naturalistico. Umanismo poiché fa dell’uomo l’oggetto e lo scopo del
naturalistico
discorso filosofico; poiché fa della natura la realtà primaria
umanismo
da cui tutto dipende, compreso l’uomo. Nucleo di tale
naturalistico è il rifiuto di considerare l’individuo come astretta
spiritualità e la concezione dell’uomo come essere che vive, soffre,
gioisce e avverte una serie di “bisogni” dai quali si sente dipendente. Un
«di carne e sangue».
essere quindi La sensibilità umana, secondo
Feuerbach, non si riduce a un atteggiamento puramente conoscitivo, ma
ha anche una valenza pratica, come dimostra l’importanza che da
all’amore. Ammettere che l’uomo è bisogno, sensibilità e amore
equivale ad ammettere che l’uomo ha necessità degli altri, ovvero il
fatto che l’“Io” non può stare senza un “Tu”. La messa in luce dei
condizionamenti naturali fa sì che in Feuerbach assuma importanza e
dignità la teoria degli alimenti.
“L’uomo è ciò che mangia”:
“teoria degli alimenti”
La di Feuerbach, punto chiave dell’analisi che si
vuol portare avanti in questo testo, nasce in seguito a una recensione
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positiva del filosofo, nel 1850, nei confronti di uno scritto
sull’alimentazione di Jakob Moleschott, fisiologo, filosofo e politico
olandese poi italianizzato, che divenne anche senatore del regno
italiano. Moleschott interpretava l’alimentazione come la base che rende
possibile il costituirsi e il perfezionarsi della cultura umana: un popolo
può migliorare, migliorando la propria alimentazione. Ispirato dallo
“Il mistero del
scritto del fisiologo, nel 1862 scrive un testo significativo:
sacrificio o l'uomo è ciò che mangia”. Nello scritto, Feuerbach, oltre a
(“Il mistero del sacrificio”),
voler trattare l’idea di Dio dove Dio viene
inteso, da Feuerbach, come l'eco del nostro grido di dolore e dove lo
stesso cristiano che vede nel miracolo l'opera di Dio, in realtà non sta
facendo altro che cercare di giustificare, tramite “il miracolo”, qualcosa
di inspiegabile all’uomo con leggi fisiche, tratta anche della cosiddetta
(“L’uomo è ciò che mangia”).
“teoria degli alimenti”
E’ grazie a questo concetto che è possibile dare alla filosofia
feuerbachiana un carattere non meccanicistico, in cui l’uomo è solo un
essere fatto di bisogni materiali, ma dargli, anzi, una curvatura
antropologica, sostenendo l’uomo come un essere vivente che si
distingue, dalle altre forme di vita, per la sua sensibilità. Infatti,
nonostante le idee e i sentimenti abbiano una radice fisica, per
Feuerbach, essi non possono essere ridotti a puro materialismo. In
questo modo Feuerbach tenta di superare quel dualismo di anima e
corpo sostenuto da idealisti e spiritualisti.
E’ importante quindi comprendere la dignità filosofica e politica che
“teoria degli alimenti”;
assume la ecco cosa sostiene Feuerbach a
riguardo:
«La teoria degli alimenti è di importanza etica e politica. I cibi si
trasformano in sangue, il sangue in cuore e cervello; in
materia di pensieri e sentimenti. L’alimento umano è il fondamento
della cultura e del sentimento. Se volete far migliore il popolo, in
luogo di declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione
migliore.»
Inizialmente la dottrina del filosofo fu definita “una forma volgare di
materialismo”, ma oggi è ampiamente rivalutata, essendo ormai chiaro
come essa ponga l’accento sull’unità psicofisica dell’individuo e sul fatto
che, se si vogliono migliorare le condizioni spirituali di un popolo,
bisogna innanzitutto migliorarne le condizioni materiali, iniziando
proprio dall’alimentazione.
La tesi di Feuerbach, a distanza di centocinquant’anni dalla sua
formulazione, trova conferma in una delle aree più recenti della
biomedica: la nutrigenomica. Studiando il rapporto tra le abitudini
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alimentari e l’insorgenza di patologie, questa scienza ha come obiettivo
la definizione di diete individuali salutari.
Inoltre, nel sottolineare l’importanza e la centralità di un’analisi dei
bisogni concreti dell’uomo, come quello di nutrirsi, Feuerbach pone
indirettamente l’accento anche sul problema del lavoro, fonte primaria
di guadagno e, quindi, di sostentamento. Sarà poi Karl Marx a compiere
un ulteriore passo in avanti in questa direzione, individuando lo stretto
rapporto di reciproca implicazione che lega i bisogni naturali degli esseri
umani con il procedere della storia nel materialismo storico.
I disagi del proletariato
La seconda rivoluzione industriale:
La seconda rivoluzione
industriale è un processo di
forte sviluppo industriale che si
ha intorno alla seconda metà
dell‘800 sino ad arrivare ai
primi del ‘900. Si differenzia
dalla prima, avvenuta nel XVIII
secolo, per via dei grossi
incentivi statali che vengono
fatti nei confronti del sistema
economico. La seconda rivoluzione interessò, in particolar modo, il
settore dell’acciaio, della chimica, poi in seguito dell’elettricità e del
petrolio. Fu l’invenzione di nuove macchine più efficienti e la
realizzazione di nuove fabbriche che favorirono un fenomeno di tale
portata.
Come già detto, si fecero grandi passi avanti in molti settori: ad esempio
in quello siderurgico e manifatturiero, con l’invenzione di materiali più
resistenti del ferro, come l’acciaio, e successivamente l’invenzione del
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cemento armato; nel settore chimico con l’invenzione di fertilizzanti e, in
campo farmaceutico, di disinfettati e analgesici; nel settore medico si
fecero importanti scoperte: come l’invenzione di strumenti di difesa da
malattie come la tubercolosi, la difterite, l'antrace, la peste, la lebbra,
la rabbia e la malaria; intorno al 1870 poi si approfondì lo studio
dell’elettricità e ciò permise la graduale diffusione della rete elettrica ad
uso civile per l'illuminazione (e successivamente l'utilizzo dei primi
elettrodomestici), nelle case e nei luoghi di lavoro.
Anche nel campo delle infrastrutture si
ebbero notevoli miglioramenti, in
particolare il sistema ferroviario venne
fortemente potenziato, ma anche quello
navale, con la costruzione di
transatlantici, e successivamente
l’invenzione dell’automobile sarà di
grande rilevanza.
Grazie alla scoperta dell’elettromagnetismo, anche le comunicazioni
migliorarono: si ideò il telegrafo, poi il telefono e infine la radio nei primi
anni del ‘900.
La seconda rivoluzione industriale porterà all’esordio di due nuove classi
sociali, differenti non solo da un punto di vista economico, ma culturale
e dell’istruzione: la borghesia industriale, classe guida del sistema
capitalistico che si sostituisce alla vecchia nobiltà conservatrice e che si
dedica al coordinamento del settore economico e finanziario, e il
proletariato, classe degli operai impiegati nelle fabbriche e alle
dipendenze dei borghesi capitalisti; con questa nascita si vedranno
affiorare anche sul panorama storico nuovi e numerosi problemi di
carattere sociale.
L’urbanesimo:
Un evento caratterizzante di questo periodo è senza dubbio
l’incremento demografico delle zone industriali e dei centri abitati, tanto
rivoluzione demografica,
da prendere il nome di ed essa porterà ben
dell’urbanesimo,
presto al cosiddetto fenomeno cioè lo spostamento di