Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 39
Uomo e Animali tesina Pag. 1 Uomo e Animali tesina Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Uomo e Animali tesina Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Uomo e Animali tesina Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Uomo e Animali tesina Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Uomo e Animali tesina Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Uomo e Animali tesina Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Uomo e Animali tesina Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Uomo e Animali tesina Pag. 36
1 su 39
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Sintesi Uomo e Animali tesina


“Emozioni a sei zampe” è il titolo di un libro di Aldo La Spina, primo cinogogo (pedagogista del cane) d’Italia, che ho letto con molto interesse. Il libro presenta il nuovo metodo di "apprendimento emozionale" per educare il cane ed entrare in comunicazione diretta con esso. Ho deciso così di trattare il tema delle emozioni provate dagli animali e in particolar modo dal cane e del rapporto che si instaura con l’uomo all'interno della mia tesina di maturità. Ciò che si crea tra l’uomo e il suo cane è un legame speciale dove vengono ricambiate reciprocamente attenzioni: il nostro cane ha bisogno di noi per ricevere affetto, sicurezza, cibo, riparo; in cambio ci dà tantissimo, ma deve sentire che lo apprezziamo, che amiamo la sua compagnia, che la sua presenza ci dà gioia.
Quello che ci unisce al cane è l’emozione, perché è l’elemento che dà sostanza alla nostra vita, e senza emozioni non potremmo pensare, né percepire, né interagire con il resto del mondo. Le emozioni sono la forma di comunicazione più immediata, diretta e comprensibile. Se imparassimo ad ascoltare gli animali, sentiremmo anche le loro emozioni, perché possiamo percepirle a un livello che è fisico, primordiale, istintivo, non complicato da elementi culturali o mentali più complessi, come il pensiero razionale o il linguaggio verbale umano.
Il mio pensiero, che ho voluto esprimere anche nella mia tesina, quindi è accumunato a quello di molti naturalisti e zoologi, secondo i quali anche gli animali provano emozioni seppure in forma diversa dalla nostra. Ad esempio, noi umani abbiamo sviluppato una cultura che ci impedisce di guardarci pubblicamente “in cagnesco”, mentre così diciamo dei cani, che al contrario non hanno alcuna inibizione a dimostrare ostilità, eccitazione o rabbia. I cani manifestano perciò le stesse emozioni che noi abbiamo imparato a nascondere, e non a caso dei cani si dice che “non sanno mentire”.
Ho scelto di trattare questo argomento perché il mondo degli animali mi affascina e ho sempre lottato a favore della tesi secondo la quale anch’essi possiedono un’anima. Inoltre il mio lavoro vuole evidenziare l’importanza che hanno gli animali nella vita dell’uomo. La compagnia di un cane infatti ci aiuta a ridurre lo stress derivante dalla vita frenetica, dal lavoro, dallo studio; per i bambini autistici la compagnia di un cane è un buon antidoto contro l’ansia e li aiuta ad aprirsi e a instaurare rapporti con gli altri. La presenza di un cane in famiglia contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna e quindi a combattere l’ipertensione; per chi ha un cane, il rischio di infarto diminuisce del 30%, il rischio di ictus del 40%. E’ sufficiente la sua presenza per abbassare il battito cardiaco e rallentare la respirazione. Per di più il cane è più efficace della palestra, perché costringe l’uomo a passeggiate giornaliere regolari. Ancora, il cane ci aiuta a combattere la solitudine e la depressione, intervenendo positivamente sul livello di autoconsiderazione. Il rapporto esclusivo che si instaura con il cane fornisce stimoli alle attività, alla creatività, motiva a prendersi cura di sé ed è una valida occasione per aumentare i contatti sociali, inducendo il desiderio di conoscere, parlare, condividere.
Dopo una breve introduzione sul passato dell’uomo a contatto con il cane, proseguo la mia tesina interdisciplinare con la definizione di emozione in psicologia; in biologia mi soffermo sui “centri emotivi”del cervello; in filosofia riprendo il pensiero di alcuni filosofi riguardante le emozioni e la razionalità, ho ritenuto poi opportuno soffermarmi su Charles Darwin, il quale fu il primo a parlare di emozioni degli animali. Inoltre ho deciso anche di riprendere il pensiero di Shopenhauer e in particolar modo di approfondire il rapporto che aveva instaurato con il suo cane, Atma, e a questo proposito analizzo alcuni autori decadenti della letteratura italiana che possedevano dei cani, parlerò quindi di Gabriele D’annunzio e dei suoi levrieri, di Giovanni Pascoli e la sua cara Gulì prendendo in esame la poesia “La cavalla storna”; riguardo alla pedagogia tratto il concetto di apprendimento negli animali, facendo opportuni riferimenti al lavoro di Thorndike per gli studi sul condizionamento operante e di Kohler per quanto riguarda l’insight o apprendimento per ragionamento. In storia esamino il ruolo che hanno avuto i cani nella Prima guerra mondiale; proseguo in inglese parlando del capolavoro di Charles Dickens: Oliver Twist nella quale storia c’è la presenza fondamentale di un cane, un bulldog americano di nome Bullo. Riguardo alla storia dell’arte prendo in riferimento un dipinto di Giacomo Balla: “Dinamismo di un cane al guinzaglio”. In educazione fisica analizzo i benefici dell’ippoterapia. Concluderò poi il mio lavoro parlando di come alcune volte gli animali vengono sfruttati dall’uomo solo per fini economici e delle leggi che negli ultimi anni sono state emanate per limitare lo sfruttamento e il maltrattamento degli animali.


Collegamenti

Uomo e Animali tesina


Psicologia - Le emozioni.
Biologia - Il ruolo dell'amigdala.
Filosofia- Schopenhauer e Atma; Darwin e l'evoluzionismo.
Pedagogia- L'apprendimento negli animali.
Italiano- Il rapporto D'annunzio-levrieri; Pascoli-Gulì.
Storia - I cani soldato nella Prima guerra mondiale.
Educazione fisica- L'ippoterapia.
Inglese- Charles Dickens, Oliver Twist.
Latino- Fedro.
Storia dell'arte- Balla, dinamismo di un cane al guinzaglio.
Diritto- Il maltrattamento e il quadro legislativo in merito.
Estratto del documento

LA SCINTILLA DELLA VITA I cani non mentono su ciò

che provano, perché non possono mentire

sulle emozioni. Nessuno ha mai visto

un cane triste Che fingesse

di essere felice.

[ Jeffrey M. Masson ]

Che cosa sono davvero le emozioni?

L’evidenza immediata della nostra esperienza personale e

l’etimologia della parola stessa, indicano che le emozioni sono ciò

moveo

che “muove l’animo”. La parola emozione viene dal latino 6

(muovere) con il prefisso e- (movimento da): il significato è che ogni

emozione è uno stato psicofisico che ha effetti immediati sulle

nostre azioni. Ad esempio, l’imbarazzo causa rossore al viso, la

paura provoca la fuga, la gioia fa sorridere, il dolore fa piangere.

L’emozione è quindi un fenomeno “naturale” ma evoluto, che

appartiene solo a noi umani e agli animali cosiddetti “superiori”, fra

cui i cani, e la sua importanza diventa così evidente da spingere la

scienza a occuparsene per comprenderne meglio la natura e i

meccanismi.

In psicologia, le emozioni sono considerate parte della nostra sfera

mentale, che comprende anche il pensiero razionale (cognizione),

l’informazione che proviene dai sensi (percezione), le informazioni

che abbiamo registrato (memoria), e altro ancora (immaginazione,

percezione di sé). Diverse sono le possibili definizioni di emozione

da parte degli studiosi, tuttavia esse concordano su un punto: sono

dei “sistemi di reazione” di cui disponiamo per vivere, e in cui sono

compresenti molti elementi quale la valutazione degli stimoli, i

mutamenti fisiologici, le risposte comportamentali, le risonanze

affettive e i sentimenti a cui legano, le risonanze cognitive ovvero il

contributo di conoscenza che ci donano.

Le emozioni vanno distinte dai sentimenti, le quali non dipendono

da stimoli esterni, ma sono reazioni interiori soggettive. I sentimenti

risvegliano emozioni ma sono influenzati dalle aspettative, da

interessi e valori, dal contesto culturale, dalle concezioni del

mondo; sono stati d’animo più complessi, che persistono nel tempo

indipendentemente dal fatto che sia presente quello che attira o

respinge.

L’emozione invece è una sorta di segnale d’allarme o di allerta che

induce ad agire senza esitazione; è uno stratagemma evolutivo, che

permette di reagire velocemente ed efficacemente a situazioni

pericolose per la sopravvivenza, o comunque quando è necessaria o

utile una risposta immediata, senza necessità di attivare processi

cognitivi ed elaborazione cosciente.

Le emozioni hanno anche altre due funzioni: una relazionale e una

di autoregolazione. La prima funzione è quella di comunicare agli

altri come ci sentiamo in modo molto più chiaro rispetto al

linguaggio verbale; la seconda è di aiutare a comprendere quello

che avviene in noi sul piano psichico e fisiologico. 7

Naturalmente alcune emozioni che in origine erano utili alla

sopravvivenza della nostra specie, possono in seguito smettere di

funzionare in modo adeguato e diventare delle vere e proprie

patologie. L’ansia e la rabbia, ad esempio, possono portare alcuni a

disturbi gravi come la depressione e la violenza; alcune delle

emozioni che noi umani ancora oggi proviamo, non corrispondono

più a minacce reali provenienti dal mondo esterno, ma sono rimaste

inscritte nella nostra psiche a causa di traumi e pesanti

condizionamenti subiti nel passato, anche a livello di specie. In

questo modo le paure diventano effettivamente dannose al

carattere e allo sviluppo personale, ci bloccano e paralizzano,

impedendoci di prendere iniziative e di reagire. In casi estremi, si

può arrivare all’angoscia, alla “paura di avere paura” o

all’ipocondria (la malattia di chi ha paura di ammalarsi).

L’emozione può manifestarsi in vari modi: nel linguaggio,

semplicemente quando diciamo di essere emozionati; nel

comportamento, con l’avvicinarsi o l’evitare qualcuno, con l’attacco

e la fuga, le modificazioni dell’atteggiamento posturale e

dell’espressione facciale; nelle modificazioni fisiologiche e fisiche

suscitate dal sistema nervoso autonomo: può cambiare la frequenza

del battito del cuore, il ritmo respiratorio e la pressione arteriosa,

l’irrorazione vascolare facciale (arrossimento) e la sudorazione delle

mani. Le emozioni si possono leggere sul corpo: fronte corrugata,

voce alta e stridula o tremolante, respiro affannato, mani sudate;

queste possono essere colte ancor meglio negli animali, che non

sono capaci come noi umani di controllarle o dissimularle.

I NUOVI STUDI La compassione e l’empatia per il più piccolo

degli animali è una delle più nobili virtù

che un uomo possa ricevere in dono

[Charles Darwin]

8

Le emozioni? Intelligenza pura… e veloce

Fra le ricerche sulle emozioni, le più interessanti sono senz’altro

quelle di Daniel Goleman, psicologo di Harvard e autore del noto

libro “L’intelligenza emotiva”, che con i suoi studi ha introdotto un

modo nuovo di considerare l’intelligenza. Prima del Quoziente

Emotivo (Q.E.) proposto da Goleman, in campo scientifico e

accademico era considerato importante solo il Quoziente Intellettivo

(Q.I.), misurato secondo standard ben definiti, ma basato

esclusivamente sulla parte logico-matematica, razionale e operativa

della mente.

La parte emotiva della mente è quella più veloce, ma bisogna

saperla indirizzare e padroneggiare. In ogni caso per Goleman è più

forte l’intelligenza emotiva rispetto a quella razionale, non a caso si

usa dire “ ci ha preso l’emozione” quando quest’ultima prevale sulla

capacità di ragionare. E questo non è un evento raro, anzi accade

spesso perché la nostra “sentinella” emotiva, l’amigdala, “devia” lo

stimolo evitando di farlo passare dalle parte razionale del cervello e

della mente, per farci invece agire d’istinto. Normalmente, quando

vediamo qualcosa, il segnale visivo giunge direttamente al talamo,

la centralina al centro del cervello, che a sua volta lo invia alla parte

posteriore della corteccia, deputata all’identificazione dei segnali

visivi. Quando ciò che vediamo risveglia un forte contenuto

emotivo, il talamo invia il messaggio direttamente all’amigdala,

saltando il passaggio alla corteccia posteriore, spingendoci così ad

agire d’istinto.

Il ruolo dell’amigdala è stato scoperto da Joseph LeDoux, ricercatore

del Centro di Neuroscienze presso l’Università di New York. Invece di

passare per i “centri razionali”, perdendo così pochi millesimi di

secondo per stimolare la reazione, i “centri emotivi”, attivati

dall’amigdala permettono all’uomo di agire in metà del tempo. I

centri emozionali elaborano l’informazione ricevuta prima dei centri

corticali, saltando immediatamente all’azione. In realtà, non sono

solo alcune ben definite aree cerebrali a essere coinvolte dalle

emozioni: il cervello si attiva come un’orchestra in zone diverse.

Negli ultimi trent’anni le ricerche e le nuove tecniche di rilevamento

grafico dell’attività cerebrale hanno permesso di visualizzare

l’attivazione delle aree cerebrali in alcune particolari situazioni nelle

quali si registrano un afflusso di sangue e l’aumento di calore del

9

corpo: nel caso delle emozioni, è stato rivelato come esse non siano

solo confinate in alcune parti del cervello, ma lo interessino un po’

tutto, comprese le aree corticali. Se in passato pensavano che nel

cervello vi fosse un unico “centro delle emozioni”, oggi invece

sappiamo che ve ne sono diversi. Ad esempio, il piacere si

manifesta con modificazioni delle cellule nervose del cervelletto e

dell’amigdala; le sensazioni spiacevoli si manifestano

nell’ippocampo e nel cingolo, la fascia che unisce il lobo frontale e

quello temporale del cervello.

In seguito a queste scoperte nel campo della neurobiologia, si sono

moltiplicati gli studi sulle emozioni e sulla loro relazione con il resto

dell’attività psichica. A questo proposito sono molto interessanti le

ricerche di Robert Plutchik, docente presso l’Albert Einstein College

of Medicine di New York, negli Stati Uniti. Secondo Plutchik ogni

emozione risponde a uno scopo concreto e vitale: la paura permette

di evitare i pericoli; l’impulso sessuale favorisce l’accoppiamento;

l’interesse e la curiosità motivano a conoscere; la tristezza porta a

cercare aiuto dagli altri; in pratica si tratta di un vero e proprio

sistema di comunicazione, fondamentale e insostituibile.

Alcune emozioni nascono in seguito ad esperienze precise, altre

sono innate, come già rilevava Darwin studiando le espressioni

facciali. Darwin osservò come alcune espressioni emotive fossero

proprie anche dei bambini ciechi, così come dei bambini dotati di

vista: questi ultimi potevano aver imparato sull’esempio di altri, ma

non i ciechi, e dovevano essere dunque emozioni innate. Inoltre

Darwin notò che si manifestavano le stesse espressioni emotive

nella medesima forma anche in razze e gruppi umani pur molto

diversi fra loro.

La comunicazione è in gran parte non verbale, anche negli esseri

umani; prima che sul linguaggio codificato è basato sulle sensazioni

che danno la lettura delle posture, dei gesti, dei movimenti, degli

atteggiamenti, dei toni e del timbro della voce,degli odori, dei

colori, del contatto fisico e molto altro. Possiamo comprenderci

meglio fra esseri umani anche grazie a questa forma di

“comunicazione emotiva”, che aiuta a sentire il corpo e l’animo

degli altri prima dei loro pensieri o delle loro parole. Questo scambio

di informazioni e segnali non fa parte della sfera razionale ma di

quella psichico-emozionale: questi canali di comunicazione, diversi

10

dal linguaggio, permettono di partecipare ai moti dell’animo di

persone che parlano una lingua diversa, o non parlano affatto.

SCHOPENHAUER E ATMA: filosofia e amore per

il proprio cane

Anche Arthur Schopenhauer aveva ben inteso l’importanza di un

cane e dell’amore che sa dare. È suo, infatti, l’aforisma che recita:

“Chi non ha mai posseduto un cane non sa cosa significa essere

amato”

E’ davvero interessante apprendere che il grande filosofo tedesco,

Arthur Schopenhauer (Danzica 1788 – Francoforte sul Meno 1860),

del suo cane, che aveva chiamato “Atma” (parola che in sanscrito

significa “anima del mondo”) amasse e ammirasse proprio

la trasparenza. Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer è

infatti il principio che ciò che a noi sembra essere “la realtà” sia

soltanto un sogno, solo un’apparenza coperta dal “Velo di Maya”, un

velo illusorio che nasconde l’essenza delle cose, la “vera realtà”, la

cosiddetta “cosa in sé”. Se ne deduce che il suo cane per lui, in un

certo senso, si sottraeva al fondamento stesso della sua filosofia: se

era “trasparente come un vetro”, vuol dire che non era coperto da

nessun velo illusorio che potesse celare in lui la “vera realtà”.

I colloqui con Schopenhauer

Ne di Julius Frauenstadt, l’autore parla

di questo rapporto tra il filosofo ed il cane:

“Il cane”, disse Schopenhauer, “è propriamente e originariamente

un animale rapace. L’uomo se l’è poi coltivato e ne ha fatto quello

che è, un docile animale domestico. Se non ci fossero i cani –

aggiunse – io non vorrei vivere.”

disse: “Ciò che mi rende così piacevole la compagnia del

Una volta

mio cane - e qui lo accarezzò e lo guardò amichevolmente negli

occhi - è la trasparenza della sua natura. Il mio cane è trasparente

come un vetro.” 11

ANCHE IL CANE HA IL TUFFO AL CUORE

Gli animali non

solo provano affetto,

ma

desiderano essere amati.

[Charles Darwin]

Charles Darwin aveva parlato delle emozioni

degli animali nel libro “L’espressione delle

emozioni negli uomini e negli animali (1872),

con intuizioni che hanno gettato le basi per le

ricerche di molti studiosi. Per Darwin, gli

animali possiedono circuiti neurali e reazioni comportamentali simili

a quelli umani, e le loro modificazioni psicofisiologiche, causate

dalle emozioni, hanno la medesima funzione che hanno negli

uomini.

Darwin portò il tema delle emozioni dal campo filosofico a quello

scientifico: per comprendere questo passaggio, è opportuno tornare

Dettagli
Publisher
39 pagine
144 download