Sintesi

Introduzione Tsunami giallo: Cina tesina



La tesina di maturità descrive la Cina. In questo ultimo ventennio si sta abbattendo sul mondo lo “ Tsunami Giallo “, formato da 1.400.000.000 di persone, tutti considerati lavoratori e di conseguenza anche consumatori .
Questo enorme numero di persone è distribuito in maniera non uniforme sul territorio cinese .
La parte più interna, è la zona “ agraria “ , la più densamente popolata e utilizzata dal governo come centro di produzione per prodotti primari, ed è considerata la parte più’ povera. La zona costiera, al contrario, è caratterizzata da un minor numero di abitanti, ma è anche il cuore manifatturiero e tecnologico e di conseguenza la parte relativamente più ricca ed avanzata sia culturalmente che a livello di infrastrutture. (ovviamente si tratta di una minoranza rispetto all’intera popolazione, ma il numero di abitanti può essere calcolato approssimativamente come quello della popolazione degli USA).
Il 1979 segna una svolta importante nella storia economica cinese : è in questo anno infatti che il governo cinese decide di affacciarsi sullo scenario mondiale, da una parte attirando investimenti stranieri, dall’altra immettendo i suoi prodotti nei mercati esteri.
La Cina verso gli anni ‘70 rappresentava un’economia stagnante, con una produzione agricola e industriale relativamente bassa e di scarsa qualità, disponeva di tecnologie obsolete e con un alto tasso di analfabetismo che si aggirava intorno al 28%. La Cina doveva rialzarsi e risollevare lo stato d’animo della popolazione e affrontare la cosidetta “lotta di classe “ : per realizzare tutto ciò decise di entrare nel mercato mondiale, per ottenere una solida affermazione e di conseguenza poter affrontare i problemi interni.
In sostanza la strategia del governo Cinese è stata di arricchire la sua popolazione, attraverso l’attuazione di questo processo di riforme, definito “reform and openness”, per poi attuare politiche di sviluppo del mercato interno, in seguito facilitate dalla distribuzione di ricchezza precedentemente avvenuta. Per chiudere il cerchio e concludere la sua affermazione a livello mondiale, la Cina attua una politica economica espansionistica verso gli altri continenti ( America, Africa, Europa ecc. ).
Nel 1979 venne abolito il concetto che “ lo sviluppo non viene lasciato all’iniziativa privata “, anzi venne totalmente rivoluzionato dalle riforme di Deng Xiaoping . Il tema principale di queste riforme, per quanto riguarda la popolazione rurale, consisteva nell’apertura del mercato all’iniziativa privata, riducendo l’area economica in mano al governo centrale che ne deteneva tutte le proprietà, per incrementare la libera iniziativa e le imprese individuali o collettive.
Vennero create le ZES ( Zone Economiche Speciali ) a Shenzen ( vicino ad Hong Kong ), a Zhuhai, a Shantou ed infine a Xiamen ( Fujian, di fronte all'isola di Taiwan ). Le ZES sono state create per incentivare gli investitori esteri ad investire in Cina, esse disponevano di una legislazione economica diversa da quella della Cina stessa.
In queste zone sono presenti speciali incentivi fiscali per gli investimenti esteri ( tassazione utili aziendali del 10% ) e una maggior indipendenza per le scelte di commercio internazionali. Inoltre queste zone si differenziano dalle altre per la presenza di strutture realizzate principalmente per attrarre i capitali stranieri, i prodotti sono unicamente realizzati per essere esportati all’estero e le attività economiche sono gestite dalle regole del mercato.
La seconda fase delle riforme si realizza a partire del 1984, focalizzandosi sulle zone urbane. In questo anno viene concesso agli abitanti della città ciò che venne concesso ai contadini pochi anni prima, cioè la possibilità o meglio la libertà di intraprendere le attività commerciali.
Una forte spinta per la popolazione era stata fatta, adesso il paese doveva indirizzare il suo sviluppo verso un nuovo campo, la tecnologia. Nel 1995 viene deciso di accelerare il progresso scientifico e tecnologico.
Questo rapido ed improvviso sviluppo comporta anche alcuni problemi all’interno del territorio cinese, come :
• Le conseguenze sociali e occupazionali della riforma delle imprese di Stato
• I problemi del sistema bancario e dello sviluppo di un mercato di capitali
• Il rallentamento dello sviluppo delle campagne e il problema della disoccupazione rurale
• Le disparità regionali e l’aumento della conflittualità economica fra centro e periferia e interprovinciale
• La crisi del sistema di sicurezza sociale
Questi problemi possono definirsi prevedibili per un paese di queste dimensioni. Un cambiamento così radicale non era di certo semplice da affrontare, ma per raggiungere il successo è ovvio che si debbano superare spesso numerosi ostacoli.
Nonostante i risultati delle riforme furono sbalorditivi ; i flussi commerciali della Cina con il resto del mondo crebbero in una maniera esorbitante, con un aumento del 18,2% delle esportazioni rispetto alle importazioni che si aggiravano attorno al 6,2%.
CINA – USA  Esportazioni 134 miliardi di dollari ; Importazioni 22 miliardi di dollari
CINA – GIAPPONE  Esportazioni 62 miliardi di dollari ; Importazioni 56 miliardi di dollari
CINA – EUROPA  Esportazioni 77 miliardi di dollari ; Importazioni 32 miliardi di dollari
Da questi dati si può far fronte ad un surplus tra esportazioni ed importazioni cinesi sulle più grandi potenze mondiali, soprattutto con gli USA. E’ proprio da questi dati dai quali possiamo capire l’enorme espansione del Made in China sul piano mondiale.
Gli investimenti finanziari stranieri sono stati per la Cina motivo di boom economico in senso positivo. Questa politica applicata dal popolo cinese, definita la politica della porta aperta, ha determinato un flusso enorme di capitale. Pochi paesi nel mondo hanno goduto di questo privilegio, o meglio sono riusciti a raggiungere questi risultati, solamente la Cina attraverso queste strategie e la volontà di rielaborare completamente il suo sistema di mercato sia interno che esterno è riuscita a conquistare il ruolo di protagonista assoluto sul piano del mercato mondiale.
Dopo aver attuato una politica di totale apertura verso il mercato mondiale, attraverso l’installazione delle ZES e un cambio di mentalità del governo centrale stesso, la Cina è dovuta passare alla fase successiva : essa consisteva nell’attuazione di politiche interne e lo sviluppo del mercato stesso. Praticamente con la prima fase il popolo cinese si è arricchito, data la presenza di investimenti esteri dal mondo, ed i piccoli e grandi imprenditori individuali, quindi le imprese private hanno avuto la possibilità di crescere e di affermarsi sul mercato creando nuovi posti lavoro, mentre a sua volta gli operai hanno raggiunto un modesto stile di vita, superiore a quello che avevano prima. In questa fase, quindi, al popolo stesso è stato assegnato un ruolo principale e cioè di consumatore.
La Cina durante questa fase, oltre a stimolare il consumo, ha anche cercato di combattere la disoccupazione, la quale però non può essere definita un vero e proprio problema per il sistema cinese perché quasi la totalità della popolazione – sebbene molto numerosa – ha un’occupazione. Inoltre il territorio cinese è ricco di materie prime come il petrolio, il gas naturale o il carbone che le garantiscono gli approvvigionamenti energetici. A causa di questa grande ricchezza sono presenti molte fabbriche, che hanno causato grossi consumi energetici e che potrebbero creare complicazioni negli anni futuri. Inoltre un altro problema a cui la Cina deve far fronte è l'inquinamento atmosferico, presente in grande quantità soprattutto nelle metropoli cinesi, ad esempio Shanghai, come posso testimoniare data la mia esperienza diretta. L'inquinamento atmosferico è il prodotto dei grandi siti industriali cinesi, che portano alla rovina dell'ambiente e di conseguenza alla salute delle persone.
La Cina deve iniziare un processo di miglioramento e di risanamento ambientale, che tutt'oggi non è ancora riuscita ad applicare per la salvaguardia del proprio territorio.
In questi anni di sviluppo, in Cina il PIL ha avuto un incremento del 10% annuo, con alcuni picchi ( anche del 14% annuo ) in alcune fasi .
Nel 2001 la Repubblica cinese entrò nella WTO ( World Trade Organization ), ciò significa entrare a far parte di un’organizzazione internazionale creata per controllare gli accordi commerciali tra stati membri per semplificare e stimolare gli scambi internazionali. L’entrata nel WTO è stato un vantaggio essenziale per l’espansione del mercato interno cinese e con il conseguente aumento delle importazioni . Il WTO ha permesso di eliminare o diminuire tutte quelle tasse o limitazioni, per importare o esportare con la Cina e quindi spianare la strada alla miriade di investitori esteri ed interni ad intensificare e a crescere sempre più . Fu per la Cina, e per il mondo, un risultato inaspettato, essa è riuscita dal 2001 al 2006 a raddoppiare il PIL e a sorpassare Italia, Francia e Gran Bretagna .
Il crollo de prezzo del petrolio e delle altre materie prime, precedentemente elencate, ha reso più semplice il riequilibrio dell’economia interna, e ha causato un rallentamento dell’aumento dei prezzi . Un ulteriore miglioramento interno al paese è stata la lotta contro la corruzione, che ha portato ad una forte diminuzione degli acquisti di determinati beni di lusso.
Il governo cinese è quindi passato da un inserimento nel mercato mondiale, ad un’affermazione su di esso e successivamente al miglioramento del proprio mercato interno.
Con una percentuale di circa il 92%, l’Europa ed il Sudamerica sono gli obiettivi preferiti dalle compagnie cinesi per le acquisizioni, con i settori delle materie prime e dell’energia. In tre anni la Cina è riuscita a diventare il più stretto partner commerciale dell’Africa, raddoppiando in pochi anni la cifra di investimento in questo continente : sono oltre 2000 le aziende cinesi che stanno investendo in più di 50 regioni africane.
La motivazione di questo fenomeno è da ricercarsi nel fatto che la Cina nonostante possegga un sottosuolo ricco di materie prime ed energia necessita per il suo sviluppo di una grossa quantità di risorse energetiche, pertanto si serve di questi paesi africani per garantirsi un maggior approvvigionamento di energia e risorse naturali di cui il sottosuolo di questi paesi è molto ricco. In cambio i paesi africani godono di investimenti importanti da parte di industrie cinesi, prestiti enormi e un’ampia serie di facilitazioni commerciali e industriali. Il rapporto Cina-Africa è quindi un rapporto puramente economico, diversamente dall’Europa e dagli USA che per motivi propriamente storici possiedono anche di un rapporto politico con questo continente.
La Cina non ha selezionato alcuni paesi con i quali stringere rapporti, ma ha deciso di generalizzare a tutti la sua " vicinanza economica " e di creare un mercato di entrata e uscita globale. L'Africa è uno dei molti esempi, come potrebbero essere l’Europa o gli USA, con i quali la Cina sta realizzando un processo di avvicinamento economico, nonostante lo spirito competitivo che connota questi grandi continenti.
La Cina in circa vent'anni ha subito un cambiamento radicale, ma anche repentino, è riuscita ha stravolgere il proprio assetto e a modificarlo raggiungendo l'obiettivo che tanto auspicava. Probabilmente non si aspettava tutto ciò, ma oggi risulta che la Cina sia la seconda potenza mondiale dietro gli USA ; se pensiamo che ha raggiunto questo eccezionale risultato in soli vent’anni, possiamo immaginare cosa diventerà tra un altro ventennio
Possiamo concludere che la Cina passo dopo passo sta conquistando completamento l'economia mondiale, con la forza di uno tsunami quando si abbatte sulla terra. Tutto ciò si può evincere da una delle riviste più famose al mondo, Forbes.
Su Forbes, all’interno della classifica delle 2000 aziende più proficue e potenti sul piano mondiale, troviamo le società cinesi che hanno sovrastato le altre società internazionali ( sono circa 700 le società asiatiche che sono riuscite ad entrare in classifica ),alcune delle quali inoltre, come illustra la tabella sotto riportata, occupano persino i primi tre posti.

Collegamenti


Tsunami giallo: Cina tesina



Inglese:

The China

.
Geografia:

Territorio cinese

.
Economia:

Economia cinese

.
Dettagli
Publisher