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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: The black hole-il buco nero
Autore: Bao tram sara Tu
Descrizione: la tesina verte attorno la figura del buco nero: le sue caratteristiche,il suo fascino esoterico,i suoi significati
Materie trattate: astronomia,fisica,matematica,italiano,filosofia,storia,inglese
Area: scientifica
Sommario: Quando l'uomo si soffermò a contemplare il cielo, il suo mondo interiore di inquietudini, stupori e paure per una vita aspra e incerta si arricchì di una dimensione nuova, quella della riflessione, dell'esercizio della ragione nella consapevolezza di esistere al centro di qualcosa di arcano ma enormemente bello, che chiamò universo.Porsi delle domande è una delle prime cose da fare, la seconda invece è cercare di arrivare alle risposte senza farsi troppo condizionare dalla Società moderna per la quale le risposte sono spesso prettamente commerciali. Diversi sono gli atteggiamenti dell'uomo dei confronti della scienzaâ⬦ nonostante ciò l'uomo ha sempre cercato di scoprire il più possibile riguardo la sua esistenza, studiando dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande. For example we can see in Walt Whitman a strong refusal about science as in his "When I heard the learned astronomer" he felt tired and sick: Whitman believes that looking up at the stars teaches us more than listening to a lecture on astronomy: Nature should be appreciated spontaneously. "When I Heard the Learn'd Astronomer" is chiefly a poem about romanticism, nature, and astronomy. With its sophisticated linguistic devices and its organization that envisions an escape from a confined lecture room to the glory of the night sky, the poem contrasts the limited scientific process with a personal and romantic interaction with the stars. A visionary poem with an intimate and immediate voice, it is a brilliant example of Whitman's achievement, containing a broad and transcendental vision into a short romantic poem.Lo spazio e il tempo sono sensazioni antiche che s'accompagnano al primo istinto dell'uomo di sopravvivere alla complessità del mondo fisico. Dalle angustie di una grotta alla vastità dei mari e dei cieli,dai cambiamenti dovuti al moto dei corpi ai continui ricorsi della vita,queste sensazioni hanno da sempre condizionato il nostro modo d'intendere la natura e di sentirci partecipi dei suoi fenomeni. I problemi se l'universo abbia avuto inizio nel tempo e se sia limitato nello spazio furono esaminati diffusamente dal filosofo Immanuel Kant nella monumentale Critica della ragion pura.
Percorso di studio interdisciplinare di
Tu Bao Tram Sara
Esame di maturità - anno scolastico 2007/2008
Liceo Scientifico Statale Lorenzo Respighi (PC)
Classe 5°C
Indirizzo sperimentale biochimico
Titolo : The Black hole-il buco nero
Materie coinvolte:
Astronomia: il buco nero
Filosofia: Kant, il concetto di buco nero
Fisica: caratteristiche del buco nero
Italiano: le Cosmicomiche di Italo Calvino
Inglese: Walt Whitman
Matematica: modelli matematici del buco nero
Storia: le foibe 1
Quando l'uomo si soffermò a contemplare il cielo, il suo mondo interiore di
inquietudini, stupori e paure per una vita aspra e incerta si arricchì di una dimensione
nuova, quella della riflessione, dell'esercizio della ragione nella consapevolezza di
esistere al centro di qualcosa di arcano ma enormemente bello, che chiamò universo
.
"Due cose mi riempiono l'animo di sempre nuovo, crescente stupore e
timore reverenziale: i cieli stellati sopra di me e la legge morale
dentro di me." (I. Kant)
Porsi delle domande è una delle prime cose da fare, la seconda invece è cercare di
arrivare alle risposte senza farsi troppo condizionare dalla Società moderna per la
quale le risposte sono spesso prettamente commerciali.
Diversi sono gli atteggiamenti dell’uomo dei confronti della scienza… nonostante ciò
l’uomo ha sempre cercato di scoprire il più possibile riguardo la sua esistenza,
studiando dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande.
For example we can see in Walt Whitman a strong refusal about science as in his
“When I heard the learned astronomer” he felt tired and sick:
When I heard the learn'd astronomer,
When the proofs, the figures, were ranged in columns before me,
When I was shown the charts, the diagrams, to add, divide, and measure them, 2
When I sitting heard the learned astronomer where he lectured with much applause in the
lecture room,
How soon unaccountable I became tired and sick,
Till rising and gliding out I wander'd off by myself,
In the mystical moist night-air, and from time to time,
Look'd up in perfect silence at the stars
. Whitman believes that looking up at the stars
teaches us more than listening to a lecture on
astronomy: Nature should be appreciated
spontaneously.
“When I Heard the Learn’d Astronomer” is
chiefly a poem about romanticism, nature, and
astronomy. With its sophisticated linguistic
devices and its organization that envisions an
escape from a confined lecture room to the
glory of the night sky, the poem contrasts the
limited scientific process with a personal and
romantic interaction with the stars. A
visionary poem with an intimate and immediate
voice, it is a brilliant example of Whitman’s
achievement, containing a broad and
transcendental vision into a short romantic poem.
Lo spazio e il tempo sono sensazioni antiche che s’accompagnano al primo istinto
dell’uomo di sopravvivere alla complessità del mondo fisico. Dalle angustie di una
grotta alla vastità dei mari e dei cieli,dai cambiamenti dovuti al moto dei corpi ai
continui ricorsi della vita,queste sensazioni hanno da sempre condizionato il nostro
modo d’intendere la natura e di sentirci partecipi dei suoi fenomeni.
I problemi se l’universo abbia avuto inizio nel tempo e se sia limitato nello spazio
furono esaminati diffusamente dal filosofo Immanuel Kant nella monumentale Critica
della ragion pura
.
Una certa fama postuma venne a Kant dalla sua ipotesi cosmogonica esposta nel
1755 nell'opera Storia naturale universale e teoria dei cieli, dove propose la teoria
del collasso di una nebulosa per spiegare la formazione del Sistema solare. La
teoria venne poi ripresa e rielaborata da Laplace ed è diventata nota come ipotesi
di Kant-Laplace. Importante è il fatto che si attribuisce a Kant di aver precorso la
definizione del concetto di buco nero. Egli affermò: «Se l'attrazione agisce sola,
tutte le parti della materia dovrebbero avvicinarsi sempre più, e diminuirebbe lo
spazio che occupano le parti unite, di modo che si riunirebbero finalmente in un
solo punto matematico». 3
Nel linguaggio quotidiano, il termine "buco nero" è diventato ormai sinonimo
di "pozzo senza fondo" o addirittura di "divoratore di mondi", e chiunque ne
senta parlare è immediatamente portato a pensare ad una specie di
"strappo" nello spazio-tempo, all'interno del quale ogni cosa è destinata a
sparire senza lasciare alcuna traccia.
DEFINIZIONE:
In astrofisica si definisce buco nero un corpo celeste estremamente denso,
dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere
l'allontanamento di alcunché dalla propria superficie. Questa condizione si ottiene
quando la velocità di fuga¹ dalla sua superficie è superiore alla velocità della luce.
Un corpo celeste con questa proprietà risulterebbe invisibile e la sua presenza
potrebbe essere rilevata solo indirettamente, tramite gli effetti del suo intenso
campo gravitazionale. Fino ad oggi sono state raccolte numerose osservazioni
astrofisiche che possono essere interpretate (anche se non univocamente) come
indicazioni dell'effettiva esistenza di buchi neri nell'Universo.
Il termine “Buco nero” è metaforico all'estremo, perché poche proprietà degli oggetti
neri o del vuoto assoluto, si applicano ai buchi neri. 4
Ma vediamo come si forma un buco nero:
Una stella non è altro che una grossa nuvola di idrogeno che, grazie alla gravitazione,
tende a condensare fino a quando l'idrogeno fonde trasformandosi in elio. L'attività di
fusione genera energia, in massima parte sotto forma di radiazioni elettromagnetiche,
la quale tende a espandere la stella, compensando la gravitazione che, come detto,
tende invece a condensarla. Esaurito l'idrogeno come combustibile, comincia la fusione
dell'elio ottenuto in precedenza, con un forte aumento dell'energia emessa. Nel ciclo,
la nostra stella campione romperà l'equilibrio gravitazione-energia e si espanderà in
una gigante rossa.
A questo punto, esaurito anche l'elio, si presenteranno tre possibilità, legate alla
massa rimasta alla stella:
1. Sotto 1,2 masse solari, collasserà in una nana bianca, un astro di 5/6000 km di
3
diametro con un'altissima densità, nell'ordine delle tonnellate per cm ; 5
2. Tra 1,2 e 3,5 masse solari, si otterrà una nana bianca con una forza gravitazionale
talmente elevata da avere al proprio interno solo neutroni. Saremmo cioè di
fronte alle stelle a neutroni;
3. Oltre 3,5 masse solari, la forza gravitazionale non permetterebbe neppure la
sopravvivenza dei neutroni e si arriverebbe alla creazione dei buchi neri.
no
I so
Ci sono due categorie di buchi neri:
Buchi neri stellari (di massa tre volte circa quella del Sole)
Buchi neri galattici (di massa enorme, un milione di miliardi di miliardi di volte quella
del Sole; Si trovano al centro delle galassie)
Poiché per descrivere un buco nero sono sufficienti tre parametri: massa,
momento angolare² e carica elettrica, i modelli matematici derivabili come
soluzioni dell'equazione di campo della relatività generale si riconducono a quattro:
Tipologia dei buchi neri
1) Buchi neri di Schwarzschild
- caratterizzati solo dalla massa 6
2) Buchi neri di Reissner – Nordstrom
- con massa
- con carica elettrica
3) Buchi neri di Kerr
- con massa
- rotanti
4) Buchi neri di Kerr – Newmann o stazionari
(modello di buco nero più accreditato)
- con massa
- rotanti
- carica elettrica
Un buco nero è detto stazionario quando la geometria dello spazio-tempo e il campo
3
elettromagnetico da esso generati non variano nel tempo e sono definibili attraverso
tre unici parametri(teorema del no-hair): il momento della quantità di moto totale J, la
massa M, la carica elettrica q.
I buchi neri sono presenti nel nucleo di molte galassie e derivano talvolta
dall'esplosione di una Supernova (le stelle che esplodono in Supernova sono solo quelle
4
che hanno oltre 8 masse solari) e che superino poi il limite di Chandrasekar di 3,5
masse solari.
La densità della stella morente, diventata un buco nero, raggiunge velocemente valori
tali da creare un campo gravitazionale talmente intenso da non permettere a nulla di
sfuggire alla sua attrazione, neppure alla luce: si ha una curvatura infinita dello
spaziotempo, che può far nascere dei cunicoli all'interno di buchi neri in rotazione
hanno così
(Wormhole). Alcuni scienziati (Thibauk Daflwur e Sergey SoIodukhifi)
ipotizzato che, almeno in linea teorica, è possibile viaggiare nel passato, visto che i
cunicoli collegano due regioni diverse dello spaziotempo. Quella che un tempo 7
sembrava un'idea ai confini della realtà oggi acquista peso scientifico nuovo: usare una
particolare distorsione del tempo e dello spazio per raggiungere velocemente luoghi
dell’ Universo lontani miliardi di anni luce.
C’è da sottolineare che buco nero e wormhole non sono lo stesso oggetto cosmico: un
buco nero è un oggetto che possiede forza di gravità così intensa che nulla, neppure la
luce, può sfuggire al di là di un confine chiamato «orizzonte degli eventi>>.
Wormhole (buco di tarlo), invece, è un modo pittoresco per definire un fenomeno
fisico noto come Ponte dì Einstein-Rosen, dove condizioni particolari della materia
deformano lo spaziotempo creando una sorta di scorciatoia da un punto dell'Universo
a un altro; un qualsiasi oggetto che entrasse nel cunicolo potrebbe spostarsi tra due
luoghi dello spazio in un tempo molto inferiore a quello che la luce impiegherebbe
attraverso lo Spazio normale.
Secondo alcune ipotesi, i wormhole verrebbero prodotti da materia esotica (particelle
subatomiche); secondo altre teorie, anche la materia normale potrebbe portare alla
loro formazione.
Ogni corpo celeste può essere paragonato ad una pallina su un lenzuolo. Maggiore è il
peso e la densità della stessa, maggiore sarà la deformazione che essa provoca nello
spazio circostante . 8
Vi è il caso-limite del buco nero: sotto la sua gravità, le pareti tendono ad essere
parallele e nemmeno la luce può sfuggire ad esso.
Quindi nella Teoria della Relatività Generale, la gravità è descritta come una
deformazione dello spazio-tempo. Un corpo dotato di massa non farebbe altro che
"piegare" lo spazio-tempo attorno a sé .
Pertanto una linea retta non è necessariamente la distanza minore fra due punti. 9
Il tempo rallenta in un campo gravitazionale!
All'interno del buco nero si ha una deformazione dello spazio-tempo: quindi, in teoria,
nella regione detta orizzonte degli eventi il tempo si dovrebbe fermare e nella regione
più interna dovrebbe scorrere all’indietro. Infatti il tempo non ha una direzione
privilegiata, privilegiata è solo la sequenza di azioni in cui si ha una probabilità
crescente che avvengano. Lo scorrere del tempo in avanti sarebbe dunque una
"illusione" dovuta al fatto che certi eventi sono molto più probabili di altri. Un
eventuale osservatore esterno potrebbe vedere le lancette dell'orologio di colui che
cade in un buco nero rallentare sempre di più, sino addirittura fermarsi quando lo
sfortunato viaggiatore superasse il c.d. orizzonte degli eventi; o, più correttamente,
potrebbe vedere quest'ultimo raggiungere tale "orizzonte" solo attendendo un tempo
infinito.
Anche la luce dell'eventuale viaggiatore apparirà ad un osservatore esterno di
frequenza sempre minore, sempre più debole a causa del restringimento del cono del
buco nero e sempre più rossa per la dilatazione temporale.
A causa delle loro caratteristiche, i buchi neri non possono essere "visti"
direttamente ma la loro presenza può essere ipotizzata a causa degli effetti di
attrazione gravitazionale che esercitano nei confronti della materia vicina e della
radiazione luminosa in transito nei paraggi o "in caduta" sul buco.
Esistono anche altri scenari che possono portare alla formazione di un buco nero.
In particolare una stella di neutroni in un sistema binario può rubare massa alla sua
vicina fino a superare la massa di Chandrasekhar e collassare. Alcuni indizi
suggeriscono che questo meccanismo di formazione sia più frequente di quello
"diretto.
Un altro scenario permette la formazione di buchi neri con massa inferiore alla massa