Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 19
The Black Album: Viaggio per passione, dovere ed evasione - Tesina per Istituto tecnico per il turismo Pag. 1 The Black Album: Viaggio per passione, dovere ed evasione - Tesina per Istituto tecnico per il turismo Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The Black Album: Viaggio per passione, dovere ed evasione - Tesina per Istituto tecnico per il turismo Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The Black Album: Viaggio per passione, dovere ed evasione - Tesina per Istituto tecnico per il turismo Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
The Black Album: Viaggio per passione, dovere ed evasione - Tesina per Istituto tecnico per il turismo Pag. 16
1 su 19
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Italiano: Giuseppe Ungaretti

Arte: Gauguin

Discipline turistiche: Viaggi a domanda
Estratto del documento

Metallica è l’album del gruppo che ha venduto più copie nella

storia della loro carriera. Proprio quest’anno è in corso un tour

in occasione del ventennale dell’album, 2012

European Black Album Tour,

in cui verrà suonato per la prima volta

interamente in tutti i concerti

Per l’album, è stato scelto un titolo

semplice e coinciso destinato a colpire,

come dichiara la band «abbiamo voluto

optare per la semplicità». La copertina

dell'album presenta il logo della band, e

un serpente attorcigliato (derivato dalla

bandiera Gadsden, una delle prime

bandiere americane) in una tonalità

scura di grigio in modo da essere poco

visibile nello sfondo nero; proprio per

questo i fan hanno iniziato a chiamarlo

«The Black Album ». Hetfield dichiara

che non c’era un tema preciso , la

copertina era tutta nera per non

distrarre l’ascoltatore dalla musica

Il 28 settembre del 1991 una data del

tour promozionale fu a Mosca; l’evento è

descritto come il primo concerto rock

gratuito all'aperto in occidente nella

storia sovietica in cui si stima vi furono

500,000 persone.

Il primo tour di supporto dell’album fu

Wherever I May Roam, titolo di una

Viaggio per passione

La vita del tour è uno dei momenti più significativi di una famosa band. Il live è l’aspetto più

amato dai fans ma anche il più faticoso per un gruppo. La vita da nomade per mesi e mesi costa

molti sacrifici: lontananza dalla famiglia, spostamenti lampo nel giro di poche ore, prove, concerti

e fatica. Proprio di questo ci parla il brano «Wherever I May Roam», in cui il cantante esprime il

suo vivere girovagando, quasi come un vagabondo. Le parole del testo parlano di uno "spirito

libero" che racconta il suo vagabondare tra le strade del mondo.

Ma questo girovagare è passione, è musica, è vita.

...And the earth becomes my throne

Wherever I May Roam

I adapt to the unknown

Under wandering stars I've grown

...And the road becomes my By myself but not alone

bride I ask no one

I have stripped of all but

pride ...And my ties are severed clean

So in her I do confide The less I have, the more I gain

And she keeps me satisfied Off the beaten path I reign

Gives me all I need Rover, wanderer

...And with dust in throat I Nomad, vagabond

crave Call me what you will

Only knowledge will I save

To the game you stay a slave But I'll take my time anywhere

I'm free to speak my mind anywhere

Rover, wanderer And I'll never mind anywhere

Nomad, vagabond

Call me what you will I'm free to speak my mind

And I'll take my find anywhere

But I'll take my time

anywhere Carved upon my stone

Free to speak my mind My body lie, but still I roam

anywhere Wherever I may roam

And I'll redefine anywhere

«OVUNQUE IO VAGHI»

La strada diventa come la sposa del protagonista, perché si sente un tutt’uno con essa. Egli si è

spogliato di tutto per dedicarvisi (ha lasciato la sua vita da ragazzo comune per donarsi

interamente alla musica), tranne dell’orgoglio, che dev’essere sempre presente nella carriera di

un artista e di un uomo. E così egli confida in quella strada, in quello che ha da offrigli giorno

per giorno, provvedendo ai suoi bisogni e dandogli tutto ciò che possa servire per affrontare

quella vita da vagabondo.

L’unica cosa importante è la "conoscenza": sapere di che “gioco” e vita l’artista è schiavo,

questa è l'unica cosa che conta davvero, ed egli la desidera fortemente per non sentirsi

spaesato. Si definisce girovago, vagabondo, nomade e giramondo, “Chiamatemi come vi pare”

dice, “Ma io mi prenderò il mio tempo ovunque vada, sarò libero di dire ciò che penso ovunque

vada, e di reinventarmi ovunque”. Egli è disposto a modellarsi, ed adattarsi ai posti dove si

troverà, spinto solo dalla passione per la sua musica. In qualunque posto egli si troverà

fisicamente e mentalmente, lì sarà la sua casa, anche se temporanea, saprà apprezzarla.

E la terra diventa come un trono, il suo, dove egli si adatta e si sente importante (sostegno dei

fans) anche se spesso si trova nell’ignoto (in quanto non sempre conosce le culture e i luoghi

che lo ospitano), ed è cresciuto in questo modo, sotto un cielo di stelle vagabonde, come se

anch’esse non avessero casa e lo seguissero ovunque.

Cresciuto per conto suo, ma non da solo, insieme ai suoi compagni musicisti, senza però

chiedere nulla a nessuno (riferito alla perdita precoce dei genitori).

Hetfield introduce l’aspetto negativo della vita in tour, parlando dei suoi legami che vengono

come tagliati ogni volta che riparte. Anche se i suoi affetti si riducono ad ogni partenza, come

effetto direttamente proporzionale cresce il numero dei fan e dei successi, ottenendo così

sempre di più nella carriera personale.

Noncurante di dove andrà viene ripetuto il concetto di libertà che rimane vivo nell’animo del

cantante. Libero di dire e pensare ciò che gli pare.

E in un domani, quando la morte arriverà, e il suo nome sarà scolpito su una lapide, allora la

Written By: Hetfield/Ulrich

sua anima sarà ancora in viaggio e vagherà ovunque, mentre il suo corpo giacerà.

First Release: Metallica

Times Played: 723

First Played: October 12, 1991 - Oakland, CA

Italiano

Viaggio per dovere

C’è chi viaggia dunque per la propria passione come i Metallica, ma c’è

Giuseppe

anche chi ha viaggiato per dovere, e per la patria come

Ungaretti , e proprio come

James Hetfield, il poeta si è sentito girovago e vagabondo…

…ma certamente in un modo differente…

PE UNGARETTI

PE FONDAMENTALI DI UNA VITA SEGNATA DALLA GUER

Giuseppe Ungaretti nasce l’8 Febbraio 1888 ad Alessandria d’Egitto da genitori lucchesi. Il padre morirà molto

presto, mentre il poeta compirà nella città africana i primi studi, mostrando la sua passione per la letteratura.

A 24 anni parte per Parigi. Qui ha modo di approfondire la poeta decadente e simbolista di Baudelaire, e

conoscere i maggiori esponenti dell’ambiente culturale francese. Nel 1914 , scoppiata la Prima Guerra

Mondiale, rientra in Italia, e si arruola volontario, combattendo come fante sul Carso contro gli austriaci. E’

proprio qui che prendono forma le inconfondibili liriche di guerra. Alla fine del conflitto torna a Parigi dove sposa

Jeanne Dupoix. Dopo poco si trasferì a Roma dove aderirà al fascismo e collaborò con i più prestigiosi periodici

italiani. Diventa uno dei più importanti letterati italiani, e viene chiamato a San Paolo, in Brasile, per ricoprire la

cattedra di letteratura italiana. Tornato in Italia, nel 1942, inizia ad insegnare all’Università di Roma. Le vicende

della Seconda Guerra Mondiale lo segnano nuovamente, e una serie di lutti familiari (perde il fratello e il figlio

di soli nove anni) lo addolorano fortemente. Mentre la sua fama cresceva notevolmente tra il grande pubblico,

fu pubblicato «Vita d’un uomo», nel 1969, che raccoglieva l’intera sua produzione. Morì a Milano nel 1970.

LA POESIA IN GUERRA

Fu un ufficiale ad accorgersi che quel soldato portava con sé, alla rinfusa, un manipolo di proprie poesie; erano

state scritte quasi tutte in trincea e annotate su pezzi di carta qualunque, anche sui margini di vecchi giornali.

Queste furono pubblicate a Udine nel 1916 in una piccola raccolta chiamata «Il porto sepolto», che

successivamente divenne parte di una più ampia raccolta, intitolata «Allegria di naufragi». Questo nuovo titolo

sottolinea che, sia nell’esperienza di guerra, sia, più in generale, nella condizione umana, gli estremi (vita,

morte, felicità e dramma) si toccano e s’intrecciano. Lavorando sui medesimi testi, Ungaretti, approdò infine ad

una terza versione dell’opera, pubblicata a Milano nel 1931, col titolo «L’Allegria». Tutte le poesie di questa

raccolta sono datate e recano la segnalazione del luogo di composizione, costituendo così una sorta di diario

autobiografico di un periodo particolare della sua vita.

UNA POETICA «PURA ED ESSENZIALE»

Come lo stesso Ungaretti dichiarò, fu la guerra a rivelargli il linguaggio poetico: doveva condensare le

impressioni, perché non c’era tempo; doveva dire pochissime parole decise, assolute, solo quelle necessarie,

per esprimere la riflessione sulla precarietà della vita, sulla sofferenza e sulla drammaticità della guerra. Egli

rinuncia quasi del tutto alla punteggiatura e alle rime, per mettere in evidenza i singoli vocaboli scarnificati e

ridotti all’osso, scanditi e isolati graficamente. I suoi versi liberi sono brevissimi e spezzati dalle pause che

equivalgono a pause, silenzi che donano una carica emotiva struggente. Tutto ciò comunica il disordine e lo

sconcerto della guerra; la poesia deve rappresentare le cose essenziali, quelle che contano davvero

nell’umanità, proprio per questo la poesia di Ungaretti viene denominata «pura e autentica».

ANALISI E COMMENTO:

GIROVAGO, Giuseppe

Ungaretti In questa poesia Ungaretti esprime tutta l'ansia di trovare un paese che

Campo di Mailly maggio 1918 non abbia visto la distruzione e vissuto il dolore della guerra. Ha visitato

In nessuna diversi luoghi ma in nessuno di essi si è più sentito a casa propria. Dopo

Parte aver respirato climi, luoghi e paesi diversi, si ritrova sempre insofferente

e nostalgico per l'impossibilità di ambientarsi. Lui, reduce come di

Di terra epoche lontane, cerca la vita di “prima” che ricorda in origine

Mi posso «innocente», nel senso di “non in grado di nuocere”, ovvero di non aver

Accasare conosciuto uno stato di belligeranza che ha interessato tutto il mondo.

A ogni Esprime il desiderio di essere anche per un solo minuto in un paese che

non abbia commesso il peccato della guerra. Il titolo allude alla

Nuovo condizione esistenziale del poeta che è privo di radici e non riesce a

Clima trovare un punto stabile di riferimento, un luogo sicuro che lo accolga.

Che incontro Le prime tre strofe contengono in forma autobiografica le dichiarazioni

Mi trovo di sradicamento dello stato d’animo del poeta che lo porta alla ricerca

Languente inappagata della perduta identità. Il termine «accasare» nasconde

Che implicitamente la mancanza dei legami affettivi. Il poeta è «languente»

Una volta cioè estenuato ed indebolito, ciò si oppone al termine «assuefatto» che

Già gli ero stato indica, invece, la piena corrispondenza tra l’individuo e l’ambiente in cui

Assuefatto vive. Dunque ogni luogo gli appare come vecchio, perché ognuno di

questi è accumunato ad un altro dalla guerra che rende simili tutti i

E me ne stacco sempre territori che tocca. Elementi fondamentali sono il distacco e la

Straniero condizione spirituale di non appartenenza e il simbolico esilio reso

attraverso il termine “Straniero”, emblematicamente isolato dal

Nascendo contesto. Il carattere sofferto e faticoso di quest’esperienza è reso con

epoche troppo

Tornato da grade forza ed efficacia dalla costruzione sintattica contorta e faticosa

Vissute basata sull’anacoluto (figura retorica che in cui non è rispettata

volutamente la coesione tra le varie parti della frase. È quindi una

Godere un solo rottura della regolarità sintattica della frase) inoltre i versi sono

Minuto di vita brevissimi e vi sono numerosi enjambements. Le «epoche troppo

Iniziale vissute» di cui ci parla sono quelle della guerra, che sono intense e

Cerco un paese quasi come consumate. A questo stato d’animo confusionale si

Innocente contrappone un momento dell’esistenza breve ed autentico capace di

Storia dell’arte

Viaggio per evasione

Infine c’è stato chi ha viaggiato per evadere, per ricercare qualcosa di

profondo, incontaminato, ed esotico.

Qualcuno che si è chiesto qual è il senso della nostra esistenza,

ricercandolo

lontano da casa, nelle bellezze esotiche, e nei paesaggi incontaminati della

Polinesia….

…Tutto ciò Gauguin l’ha racchiuso nella sua arte…sintetica, simbolica ed

evasiva.

Gauguin: l’evasione e la ricerca dell’incontaminato

Paul Gauguin (1848-1903), francese di nascita, esordì come pittore

impressionista, ma sentì ben presto l’esigenza di allontanarsi dalle

mode parigine per cercare un ambiente primitivo, esotico e

incontaminato dalla civiltà, dove poter trovare ispirazione per la

Dettagli
19 pagine
13 download