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Sintesi
Storia: La crisi del 1929

Inglese: Il Grande Gatsby
Estratto del documento

TITOLO:   The  American  Dream  

DESCRIZIONE:   Presentazione  dell’American  Dream  e  del  suo  

sviluppo.  Il  percorso  parte  dalla  nascita  del  termine  in  

sé  e  del  mito  del  Sogno  Americano  fino  ai  giorni  nostri.  

 

SCHEMA:  

L'American • Definizione e

origine del

Dream termine

La "Jazz • L'età in cui

nasce il Sogno

Age" • La storia di un

Il "Grande uomo che

vuole

Gatsby" realizzare il suo

sogno • Il crollo

Il "Grande dell'American

Dream nella

Crollo" crisi del 1929 • Cosa significa

L'American credere

nell'American

Dream oggi Dream oggi

MOTIVAZIONI:  Ho  deciso  di  affrontare  questo  argomento  non  solo  

perché  mi  interessava  approfondirlo,  ma  anche  perché  l’America  è  

un  Paese  che  mi  affascina:  è  il  Paese  degli  stereotipi  e  delle  

contraddizioni.  E  la  più  grande  delle  contraddizioni  americane  è  

proprio  l’American  Dream.  

THE AMERICAN DREAM

Definizione e origine del termine

"Se c'è qualcuno lì fuori che dubita ancora che l'America sia un luogo dove tutto è

possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri fondatori sia vivo tutt'oggi, che

ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, stanotte è la vostra

risposta".

Il 4 novembre 2008 a Chicago il neoeletto presidente Obama parla di un sogno: è

un sogno nato con 13 colonie nel 1776, ma vivo ancora oggi: è l'American Dream.

E' un sogno che ha la prima realizzazione nella Dichiarazione d'Indipendenza di

queste 13 colonie, dove Thomas Jefferson elenca i diritti inalienabili dell'uomo: il

diritto alla vita, alla libertà e la ricerca della felicità. Sulla base di questi principi il

territorio americano si carica di

sogni, ambizioni, di aspirazioni

e di promesse: gli americani

cercano la felicità spirituale,

fatta di prosperità ed equilibrio

morale, ma anche la felicità

terrena, caratterizzata da

ricchezza e benessere

economico.

Si crea così la nuova società

americana, dove ogni cittadino

lavora duramente rispettando il

prossimo e dove ognuno può

esprimere le proprie capacità e

le proprie ambizioni, ma

soprattutto dove ognuno può coltivare i propri sogni e sperare di realizzarli: Il Sogno

Americano è infatti la speranza che attraverso il duro lavoro, il coraggio e la

determinazione si possibile raggiungere un migliore tenore di vita e la prosperità

economica.

Il padre del termine è John Truslow Adams, che nel suo libro "The Epic of America"

pubblicato nel 1931 spiega che il sogno dell'America è l'ideale di un paese in cui la

vita sia migliore, più ricca, più piena per tutti e con possibilità di ascesa secondo le

proprie capacità e il merito.

Il vero fondamento del sogno è che tutti, indistintamente, siano capaci di desiderare

una vita più alta, una vita migliore che si può raggiungere attraverso il lavoro.

Adams continua dicendo che non si tratta di un puro materialismo, ma di un vero e

proprio ordine sociale: è l'aspirazione ad essere ciò che si vale, senza nessun tipo

di barriera.

Ma la nascita del mito dell'American Dream avviene negli anni '20, quando il sogno

era ancora quel materialismo che Adams criticava.

THE JAZZ AGE

L’età in cui nasce il Sogno

Gli anni '20 sono un decennio particolare, un decennio che in realtà comincia

qualche anno prima, dall'armistizio della Grande Guerra e arriva fino alla grande

crisi del 1929.

Sono gli anni del suffragio femminile, dell'automobile e della radio, e del ripudio

delle tradizioni letterarie. E' il decennio di tutte le proteste e di tutte le rivolte, delle

delusioni più spietate e delle utopie più ottimistiche.

E' il decennio della pubblicazione dei "Racconti dell'età del jazz" di Francis Scott

Fitzgerald, che daranno il nome a quest'epoca: è l'inizio della Jazz Age.

Un ottimismo diffuso travolge il popolo americano: non si vuole più parlare di guerra

e di comunismo, ma di contrabbando, di alcol e di distrazioni di qualsiasi tipo.

Si diffuse la radio e cominciarono le prime trasmissioni regolari; si diffusero lo sport

con i campionati di

baseball e il tennis e

le automobili erano

sempre più numerose.

Queste distrazioni

servivano a distogliere

l'attenzione anche dal

proibizionismo,

entrato in vigore nel

gennaio 1920 e che

provoco l'inizio dei

loschi affari dei

gangster, come Al

Capone, e

l'organizzazione di

una fitta rete di speakeasies, gli spacci clandestini di alcool. Frequentare gli

speakeasies era molto snob, o come si diceva a quel tempo, molto "sofisticato",

soprattutto per le donne. Infatti gli speakeasies non segnarono solo la frattura tra il

popolo americano e l'autorità del governo, ma segnarono anche la frattura tra la

tradizione e il nuovo costume: prima di allora le donne non potevano bere in luoghi

pubblici e non votavano. Ora invece le donne avevano il diritto di voto, potevano

allontanarsi da casa per lavorare, diventare autonome e più libere. Proprio per le

donne si sviluppò l'industria dei cibi in scatola, delle lavatrici, delle aspirapolvere e

si diffuse il costume di fare la spesa per telefono.

Le “flappers”, le maschiette, si tagliavano i capelli molto corti, si truccavano e

andavano a dare scandalo in qualche speakeasy. Queste nuove donne crearono

l'abitudine rivoluzionaria di fumare e di bere in ritrovi pubblici insieme agli uomini.

Nel 1920 anche la gioventù iniziò a cambiare: durante le petting parties le ragazze

baciavano con disinvoltura più ragazzi nella stessa serata, anche se non erano

fidanzati e il tutto succedeva all'insaputa dei genitori.

Quando nel 1920 Fitzgerald, un grande frequentatore di queste feste, scrisse "Di

qua dal paradiso", i giovani acclamarono il loro nuovo idolo, mentre gli adulti

stentavano a credere che potessero accadere cose simili e accusarono lo scrittore

di impostura. Furono la stampa e la chiesa a lanciare l'allarme e a dichiarare quelle

feste indecenti.

Nel frattempo il boom economico era scoppiato e un nuovo benessere stava

dilagando tra gli americani: furono ridotte le tasse e si alzarono le dogane,

impedendo così all'Europa di pagare i debiti di guerra con le merci. Della guerra

restava solo la delusione, da cui ci si distraeva con l'alcool, con i balli e con la

rivolta contro ogni tipo di tradizione.

Sono gli anni della rivolta contro tutto e contro tutti in nome della libertà. Si vuole la

libertà di pensiero, libertà dall'egemonia del denaro, libertà dal proibizionismo, dal

conformismo, dai rituali religiosi. Si beve e ci si gode la vita senza falsi tabù e senza

scrupoli.

Sono gli anni del rinascimento di Harlem, il nuovo movimento artistico e culturale

che nasce da un quartiere di New York. La comunità afro-americana di Harlem

rivendica la libertà di espressione e di celebrazione della cultura nera e crea una

nuova arte e un nuovo modo di fare musica: crea il Jazz.

Intanto per le strade di Chicago erano sempre più frequenti le sparatorie tra

gangster.

Al contrabbando dell'alcool avevano aggiunto anche la proficua attività del racket, il

ricatto e l'intimidazione organizzata.

Per rincorrere il proprio sogno americano, la gente cercava di guadagnare soldi in

ogni modo.

In questi anni Henry Ford, grazie alla sua dottrina dei salari alti e dei prezzi bassi

incrementa le vendite delle sue

automobili. Nella sua visione non si

deve essere ricchi per avere

un'automobile, ma basta avere

un'automobile per essere ricchi. In

quest'America non c'era posto per i

poveri, i deboli e i falliti. Chi non aveva

soldi non aveva credito e chi non aveva

credito non aveva quattrini ed era così

tagliato fuori dalla società. Si era

innescato un circolo vizioso che

modificò profondamente la vita di ogni

americano.

THE GREAT GATSBY

La storia di un uomo che vuole realizzare il suo Sogno

F.S. Fitzgerald descrive perfettamente questo circolo vizioso nel suo romanzo "The

Great Gatsby".

James Gatz è un ragazzo ambizioso, ma di umili origini, che fugge dal North

Dakota e dalla famiglia per trasformare se stesso e crearsi una nuova vita. Dopo

l'incontro con un milionario che gli offre un lavoro, James cambia nome in Jay

Gatsby e si dedica al raggiungimento della ricchezza. Jay all'età di 18 ani si

innamora di Daisy, una ragazza ricca e affascinante, che ricambia il suo amore. Ma

quando la guerra scoppia, Gatsby deve andare al fronte e Daisy gli promette di

aspettarlo. Al suo ritorno però Daisy si è sposata con un famoso giocatore di

baseball, Tom Buchanan. Decide quindi di

riconquistarla con qualsiasi mezzo e ad ogni

costo. Dopo aver costruito una fortuna grazie al

contrabbando e ad attività illecite, compra

un'enorme villa a Long Island, sulla sponda

opposta alla casa di Daisy, dove organizza

feste spettacolari con il solo scopo di farsi

notare e impressionare la sua Daisy.

Quando finalmente Gatsby e Daisy si

incontrano, i due tornano ad essere amanti e

Gatsby crede che il suo sogno si stia

finalmente realizzando.

Ma Tom capisce di essere stato tradito dalla

moglie durante una gita a New York provoca in

ogni modo Gatsby: vuole sapere da dove

arrivano i suoi soldi e cosa lui voglia da sua

moglie. Gatsby è pronto per realizzare il suo

sogno, per riprendersi Daisy, ma lei non ha il

coraggio di lasciare la vita comoda e agiata che

il marito le offre e non ammette il suo amore

per Gatsby.

Così per Gatsby inizia il crollo: dopo una lite con Tom, Daisy fugge con la macchina

di Gatsby e mentre guida turbata non si accorge di investire Myrtle, l'amante di

Tom. Wilson, il marito di Myrtle, è sconvolto e cerca di farsi giustizia da solo e Tom

identifica subito l'omicida con il gangster Gatsby. Wilson visita così Gatsby, mentre

è tranquillamente sdraiato in piscina e lo uccide con un colpo di pistola.

Al funerale di Gatsby non partecipa nessuna delle persone che prima avevano

animato le sue feste e men che meno Daisy.

Solo Nick Carraway, amico e vicino i Gatsby sarà presente. Alla fine della storia

Nick riflette sulla vicenda e capisce che così il sogno di Gatsby di Daisy è stato

corrotto dal denaro e dalla disonestà, così il Sogno Americano di felicità e

individualismo si è disintegrato in un mero perseguimento della ricchezza.

Anche se il potere di Gatsby di trasformare i suoi sogni in realtà è ciò che rende

Gatsby "grande", Nick riflette che l'epoca dei sogni, sia quello di Gatsby che quello

americano, è finita. THE BIG CRASH

Il crollo dell’American Dream con la crisi del 1929

E come il sogno di Gatsby è destinato a

morire, così l'American Dream trova la sua

fine nello sfacelo che travolse l'America nel

1929

L'economia americana di quegli anni era

basata principalmente sugli investimenti in

borsa. Wall Street era diventata la sede di

movimenti speculativi di gigantesche

dimensioni, grazie all'euforia collettiva che

aveva alimentato l'intensa crescita

dell'economia americana e sulla base del

diffuso principio che tutti possono diventare

ricchi, con un semplice investimento in

borsa. L'attività borsistica aveva determinato la diffusione di pratiche pericolose,

come l'acquisto di azioni a credito, con il risultato di alimentare la formazione di

un'economia di carta, sempre più slegata dall'economia reale.

La causa strutturale del crollo fu l'eccesso di capacità produttiva: l'indebitamento

con le banche e una profonda riorganizzazione dei sistemi produttivi basata sul

taylorismo resero possibile ingenti investimenti dei grandi monopoli, finalizzati

all'aumento di produttività.

La produzione era sostenuta da una crescita costante della domanda: le

esportazioni, specialmente in Europa, dove la guerra aveva inferto duri colpi ai

sistemi produttivi, avevano infatti un ruolo decisivo nell'economia americana.

Ma già dalla metà degli anni 20 lʼEuropa aveva ripreso la sua attività produttiva ad

ed era arrivata ad avere grandi capacità concorrenziali. L'incremento continuo della

produttività globale provocò i primi segni di squilibrio poiché il mercato era troppo

ristretto per accogliere la crescente quantità di merci prodotte.

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