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Storia dell'Arte - "Notte Stellata" Van Gogh
Scienze - La Luna e la conquista della Luna
Educazione Fisica - Gli effetti dello Spazio sul corpo umano
Geografia - Stati Uniti D'America
Inglese - The solar system
Storia - La seconda rivoluzione industriale e la storia del volo
Tecnologia - Il trasporto aereo
Francese - "Le Petit Prince" di Antoine de Saint-Exupéry
Musica - "Nel blu dipinto di blu" di D. Modugno
Approfondimenti: "Il gabbiano Jonathan Livingston
La notte di San Lorenzo
I voli di D'Annunzio
La
Luna
La luna è l’unico satellite della Terra ed è uno dei satelliti con massa più
grande rispetto a quella del proprio pianeta.
Ha una forma quasi sferica , il suo raggio è circa un quarto di quella terrestre,
mentre la sua massa è 81 volte più piccola di quella della terra.
Non possiede atmosfera perché la sua forza di gravità, pari a un sesto di
quella terrestre, non è sufficiente a trattenere le molecole gassose. Di
conseguenza la sua temperatura ha fortissime escursioni tra il giorno (110°C)
e la notte (-150°C), perché in assenza di atmosfera il calore si disperde
velocemente;non ci sono albe e tramonti ma il passaggio dalla luce al buio è
improvviso. Grazie all’assenza di atmosfera e alla sua vicinanza alla Terra è
ben visibile.
Sulla superficie lunare si possono distinguere regioni chiare, chiamate “terre”,
e regioni più scure, chiamate “mari”. Le terre sono costituite da pianure,
catene montuose e crateri dovuti all’impatto di meteoriti, i mari sono immensi
crateri vulcanici profondi fino a 3 km, che contengono lava scura. Sulla Luna,
alcune montagne raggiungono altezze di 9000 m, per la minore attrazione
esercitata dalla massa lunare e perché non sono sottoposte all’erosione di
nessun tipo di agente atmosferico.
Grazie alla sua visibilità dalla Terra è il corpo celeste più osservato e quindi
meglio conosciuto fin dal Cinquecento, dopo l’invenzione del cannocchiale. È il
solo corpo celeste finora raggiunto e in piccolisissima parte esplorato
direttamente dall’uomo; il primo storico sbarco avvenne il 21 luglio 1969 con
l’astronauta Neil Armstrong.
La luna compie tre moti differenti. Compie un moto di rivoluzione intorno al
nostro pianeta seguendo un’orbita ellittica, in cui la Terra occupa uno dei
fuochi; l’”apogeo” è il punto in cui si trova più lontana dalla Terra, il “perigeo”
quello in cui è più vicina. Contemporaneamente compie un moto di rotazione
intorno al proprio asse, da ovest verso est, e un moto di traslazione, seguendo
l’orbita della Terra intorno al Sole.
Il periodo in cui la Luna compie una rivoluzione completa rispetto a un punto
fisso, ad esempio una stella, è chiamato mese sidereo e dura 27 giorni, 7 ore e
43 minuti; se si prende invece come punto di riferimento un punto sulla
superficie terrestre, il periodo di rivoluzione diventa un po’ più lungo, perché
nel frattempo la Terra si è spostata nel compiere la propria orbita intorno al
Sole: viene chiamato mese sidereo e dura 29 giorni 12 ore e 44 minuti. Il suo
moto di rivoluzione ha la stessa durata del periodo di rotazione, perciò la Luna
rivolge verso la Terra sempre la stessa faccia.
Abbiamo potuto conoscere l’altra faccia solo nel 1959, quando è stata
fotografata dalla prima sonda lunare.
Le fasi lunari
La Luna non emette luce propria, ma riflette quella del Sole.
Perciò, a seconda della sua posizione rispetto alla Terra e al Sole mentre
percorre la sua orbita, la vediamo completamente, oppure in parte, oppure
non la vediamo affatto. I cambiamenti nell’aspetto della Luna durante una
rotazione completa intorno alla Terra si chiamano fasi lunari.
Quando si trova tra il Sole e la Terra, in posizione di congiunzione con il Sole e
la Terra, in posizione di congiunzione con il Sole, la Luna rivolge verso di noi
la faccia oscura. È la fase di novilunio o Luna nuova.
Man mano che la Luna prosegue la
sua orbita, il Sole ne illumina una
porzione sempre crescente della
superficie.
La vediamo come una falce sempre
più grande fino a quando la Luna non
si trova in posizione di quadratura,
disposta ad angolo ratto rispetto alla
linea Terra-Sole, dove metà faccia è
illuminata, quindi un quarto di tutta
la superficie totale e perciò detto
primo quarto.
La porzione illuminata aumenta fino
alla fase successiva, di opposizione
con il Sole, in cui la Luna si trova dalla parte
opposta della Terra rispetto al Sole e, visto che
il piano dell’orbita lunare è inclinato con un
angolo di circa 5° rispetto al piano dell’orbita
terrestre, i raggi solari raggiungono la Luna
illuminandone completamente la faccia che
rivolge verso la terra: è la fase di plenilunio o
Luna piena.
La porzione illuminata comincia a diminuire
finché la Luna non incontra un’altra posizione
di quadratura, in cui solo metà faccia è illuminata; questa fase è chiamata
ultimo quarto.
Successivamente la parte illuminata si riduce a una falce sempre più piccola,
fino a un altro novilunio.
Le eclissi
Quando due corpi sono allineati rispetto a una sorgente di luce, quello più
vicino alla luce crea un cono d’ombra che oscura totalmente o parzialmente
l’altro. Il piano dell’orbita lunare è inclinato rispetto al piano dell’eclittica,
cioè l’orbita terrestre. I due piani si incontrano solo in due punti, chiamati
nodi; quando la Luna si trova in uno dei nodi, Luna, Terra e Sole sono allineati
lungo un asse immaginaria, la linea dei nodi. In queste condizioni si può
verificare il fenomeno dell’eclissi: uno dei due corpi celesti viene
temporaneamente oscurato in parte, eclissi parziale, o del tutto, eclissi totale.
Nell’eclissi di Luna, la Luna, in fase di plenilunio, è oscurata dal cono d’ombra
proiettato dalla Terra. Nell’eclissi di Sole, la Luna, in fase di novilunio, si trova
tra la Terra e il Sole e proietta sulla Terra un cono d’ombra che copre il disco
solare. Durante l’eclissi di Luna, il nostro satellite non è completamente
invisibile, ma viene illuminato molto debolmente dai raggi solari rifratti
dall’atmosfera terrestre, assumendo una colorazione rossastra. L’eclissi di Sole
non sono mai visibili da tutta la superficie terrestre ma solo dalla zona
oscurata dall’ombra della Luna. Perciò ogni anno, in qualche parte del mondo,
si verificano almeno due eclissi di Sole e di Luna; eclissi dello stesso tipo
ricorrono ogni 18 anni circa.
Le maree
Come la Terra attrae la Luna, anche il nostro satellite esercita attrazione
gravitazionale sulla Terra che si rende visibile nelle maree, movimenti regolari
degli oceani e dei mari.
Le maree sono costituite da un alternarsi ritmico di un’elevazione del livello
marino o flusso e di un successivo abbassamento o riflusso. La massima
elevazione si chiama alta marea, la minima bassa marea. La differenza di
livello tra alta e bassa marea è l’ampiezza di mare: sulla costa italiana
l’ampiezza massima di 1 m si verifica a Trieste, mentre sulle coste oceaniche
l’ampiezza di marea raggiunge i 10-2 m in Bretagna (Francia) e i 19,6 m nella
baia di Fundi in Canada.
La Luna ritorna sullo stesso meridiano ogni 24 ore e 50 minuti; in questo
intervallo di tempo si verificano due alte maree e due basse maree.
Le maree più alte, o maree vive, avvengono quando la Luna è in posizione di
congiunzione o di opposizione rispetto al Sole. Si hanno invece maree più
basse, o maree stanche, quando la Luna si trova in posizione di quadratura
rispetto al Sole.
La
conquista
della luna
Ciò che aveva unito USA e Unione Sovietica nel corso della Seconda Guerra
Mondiale, cioè il desiderio di abbattere l'autoritarismo nazista, non fu
sostituito da un altro fine comune che potesse sostenere un'amicizia tanto
fragile. L'utilizzo delle armi atomiche e la conseguente distruzione pressoché
totale che avrebbe comportato, spinse le due superpotenze contrapposte, a
trasportare il proprio conflitto latente nella "periferia", cioè dal punto di vista
geografico in Sud America, Africa e Asia e da quello scientifico nella conquista
dello Spazio che, oltre a permettere al vincitore di poter sfoggiare la propria
supremazia tecnologica, aveva una ricaduta militare non indifferente, legata
allo sviluppo di migliori razzi vettori per le testate nucleari.
Si può quindi affermare che la paura della distruzione causata da un eventuale
guerra atomica e la necessità di costruire armi che mantenessero l'equilibrio
tra le due superpotenze, accelerò e favorì la corsa allo spazio.
Lo sviluppo dei due programmi spaziali concorrenti non fu né semplice né
veloce, nonostante la buona base di conoscenze da cui partirono.
Fu solo nel 1957 che Americani e Sovietici annunciarono di voler lanciare un
proprio satellite orbitale.
La scelta dell'anno non fu casuale, il 1957 era, infatti, l'Anno Geofisico
Internazionale, dedicato allo studio della Terra e il modo migliore di mostrare
al mondo gli enormi progressi umani in questo campo fu quello di lanciare un
satellite artificiale per studiare il nostro pianeta dallo Spazio.
Ma con incredibile stupore degli statunitensi, fu l'Unione Sovietica a vincere
Sputnik,
la prima tappa della lunga corsa inviando in orbita il satellite
nell'ottobre 1957. Dopo aver preceduto l'avversario col primo satellite,
l'Unione Sovietica volle precederlo anche nell'inviare in orbita il primo essere
vivente.
Sputnik II
Sullo trovò così posto una cagnolina.
Mentre l’ Unione Sovietica mieteva successi spaziali, il 1957 americano fu
costellato da una serie di insuccessi, con missili vettori esplosi in rampa di
lancio, dopo il decollo o con deviazioni
di rotta disastrose. Fu solo l'1 gennaio
1958 che il primo satellite statunitense,
l'Explorer I, raggiunse finalmente
l'orbita terrestre.
Di fronte all'inequivocabile perdita di
prestigio dovuta a quegli iniziali
insuccessi, nel 1958 il Congresso
Space Act,
americano votò lo con cui
North American
veniva istituita la
Space Agency (Agenzia Spaziale Nord
Americana, NASA) che garantiva la
centralizzazione delle risorse e degli
sforzi necessari a riguadagnare il terreno perduto. L'Unione Sovietica
procedette poi alla creazione di un'organizzazione simile.
Visto che la supremazia dell’ America o dell’ Unione Sovietica non poteva
essere decisa attraverso un conflitto nucleare, decisero di investire
moltissimo denaro per la conquista dello spazio. Ancora una volta, fu l'Unione
Sovietica a vincere la partita, inviando l’astronauta Yuri Gagarin in orbita nel
1961.
Il 5 maggio 1961 compì l’impresa anche il cosmonauta americano Alan
Shepard, ancora una volta l’ America era seconda, il futuro sarebbe stato
ancora ricco di sconfitte.
Finalmente, nel 1969 fu raggiunto l'obiettivo, da parte degli Stati Uniti, di
effettuare un’impresa straordinaria: lo sbarco sulla Luna.
Il volo storico dell'Apollo 11 iniziò il 16 luglio.
Dopo essere entrati in orbita lunare, Edwin Aldrin e Neil Armstrong si trasferirono
nel Lem,
il modulo per l'allunaggio, mentre il modulo di comando era affidato al pilota
Michael
Collins.
Il modulo lunare toccò la superficie del satellite il 20 luglio, nei pressi del margine
del Mare della Tranquillità e poche ore dopo Armstrong mise piede sul suolo lunare,
con le parole: "Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigante per
l'umanità".
Gli effetti
dello spazio
sul corpo
umano
L'ambiente spaziale è un luogo ostile per l'uomo, sulla Luna e nella navicella
spaziale, in condizioni di assenza di atmosfera protettiva e o in condizione di
microgravità si producono alterazioni delle funzioni corporali umane che sono
ancora in fase di studio.
Tra i fattori che agiscono sull’equilibrio psico-fisico degli astronauti
dobbiamo considerare gli effetti della microgravità sui vari organi ed
apparati. microgravità
La , cioè una situazione di gravità ridotta,
volo
rappresenta la più peculiare condizione del nello spazio ed è
caratterizzata dall'assenza dei fenomeni dovuti al peso dei corpi.
La microgravità provoca effetti fisici e fisiologici: gli effetti fisici riguardano
l'ambiente e il lavoro nel volo spaziale (i solidi e i liquidi sospesi non
sedimentano; è impossibile esercitare un'azione di trazione o di torsione se
non si è ancorati alla struttura su cui si opera, ecc); gli effetti fisiologici
riguardano, in differenti gradi, tutti gli organi e le funzioni del corpo umano.
Gli esseri umani che vivono sulla Terra sono soggetti alla forza di gravità
perché circa i due terzi delle nostre attività giornaliere consistono nello stare
in piedi o nello stare seduti. Pertanto grandi quantità dei fluidi organici come
il sangue tendono a defluire verso la parte inferiore del corpo. Il corpo umano
è dotato di vari meccanismi per opporsi