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Tesina - Premio maturità 2008
Titolo: Il volo
Autore: Matteo Bruni
Descrizione: partendo da una generica e rapida descrizione delle nozioni di base del volo, ogni materia sarà collegata all'argomento principale
Materie trattate: fisica,italiano,inglese,arte,storia,filosofia,scienze,latino,
Area: scientifica
Sommario: Il primo aeroplano, costruito in Inghilterra dai fratelli Wright nel 1903, riuscì a volare per qualche decina di metri (più che altro si trattava di un lungo balzo). Fu in Francia che un ingegnere progettò e costruì il primo modello di aereo capace di alzarsi in volo, senza bisogno di essere catapultato. Gli studi si intensificarono soprattutto nel campo bellico e così nacquero, tra le due guerre mondiali, macchine volanti sempre più sofisticate in grado anche di bombardare. Alla fine del primo conflitto fu scoperta la doppia ala e l'aereo cominciò ad essere pensato come possibile mezzo di trasporto. Prima della seconda guerra mondiale la tecnologia aeronautica subì un forte sviluppo, gli aerei migliorarono la dinamica e le prestazioni in generale, capaci di raggiungere elevate altitudini, maggiori velocità (fino a 500 km/h) e avere una grande maneggevolezza. Verso la fine degli anni '40 una scoperta rivoluzionò il mondo del volo: il motore a getto. Esso funziona nel seguente modo: l'aria, aspirata frontalmente, entra in un compressore in grado di portarla alla pressione desiderata; a maggiori pressioni arriva nella camera di combustione dove, reagendo con il carburante che viene spruzzato da appositi "iniettori', aumentano di nuovo pressione e temperatura; la miscela ottenuta entra in una turbina, dove verrà espansa, producendo la dilatazione degli ugelli che hanno il compito di espellerla, generando la spinta necessaria. I turbo fan, particolari tipi di motori a getto, usano due flussi di aria separati, permettendo il minimo consumo e migliori prestazioni, grazie alla presenza del flusso freddo (il combustibile è miscelato al flusso caldo avendo meno fatica e maggiore spinta). La spinta è direttamente proporzionale alla velocità del getto. Nei turbo fan è stato possibile introdurre il postbruciatore: nella turbina, che espande il flusso per far muovere il compressore, il flusso ha bassa pressione e alta temperatura; iniettando carburante, queste aumentano e così si incrementa la spinta. Grazie al postbruciatore, che permette di effettuare decolli in minor spazio, si raggiungono velocità anche tre volte superiori a quella del suono. In un aereo agiscono contemporaneamente quattro forze, a due a due opposte: spinta e attrito, peso e portanza. Il decollo è possibile, oltre ad una forte spinta (con velocità intorno ai 300 km/h), grazie a delle particolari strutture, gli ipersostentatori; questi, aumentano la superficie alare esposta al flusso d'aria, modificando l'angolo di attacco che questa ha con l'aria, con un conseguente aumento di portanza. In un aereo, in particolare nell'eseguire manovre acrobatiche, si può avere un improvviso calo della portanza, lo "'stallo'': quando l'incidenza delle ali con l'aria è troppo alta, il flusso si separa dal corpo in volo senza riuscire più a sostenerlo. Se in una fase di stallo si tenta di addrizzare l'aereo tramite l'uso degli alettoni, si rischia di entrare in vite. Durante l'atterraggio, invece, serve una bassa spinta ma un'alta portanza, incrementata sempre mediante l'uso degli ipersostentatori che, aumentando questa volta di molto la superficie alare esposta al flusso, aumenteranno anche la resistenza; così l'aereo atterrerà prima con la parte posteriore (a causa del peso), poi, con quella anteriore. Infine per arrestare del tutto la spinta si attiva il "'reverse'', ovvero si inverte il senso di rotazione delle eliche all'interno dei motori.
Il primo aeroplano, costruito in Inghilterra dai fratelli Wright nel 1903, riuscì
VOLO
a volare per qualche decina di metri (più che altro si trattava di un lungo
balzo).
IL
Fu in Francia che un ingegnere progettò e costruì il primo modello di aereo capace di
alzarsi in volo, senza bisogno di essere catapultato.
Gli studi si intensificarono soprattutto nel campo bellico e così nacquero, tra le due
guerre mondiali, macchine volanti sempre più sofisticate in grado anche di bombardare.
Alla fine del primo conflitto fu scoperta la doppia ala e l’aereo cominciò ad essere
pensato come possibile mezzo di trasporto. Prima della seconda guerra mondiale la
tecnologia aeronautica subì un forte sviluppo, gli aerei migliorarono la dinamica e le
prestazioni in generale, capaci di raggiungere elevate altitudini, maggiori velocità (fino a
500 km/h) e avere una grande maneggevolezza.
Verso la fine degli anni ’40 una scoperta rivoluzionò il mondo del volo: il
VOLO
motore a getto. Esso funziona nel seguente modo: l’aria, aspirata
frontalmente, entra in un compressore in grado di portarla alla pressione
desiderata; a maggiori pressioni arriva nella camera di combustione dove,
reagendo con il carburante che viene spruzzato da appositi ‘iniettori’,
aumentano di nuovo pressione e temperatura; la miscela ottenuta entra in
una turbina, dove verrà espansa, producendo la dilatazione degli ugelli che
hanno il compito di espellerla, generando la spinta necessaria.
IL
I turbo fan, particolari tipi di motori a getto, usano due flussi di aria separati,
permettendo il minimo consumo e migliori prestazioni, grazie alla presenza del flusso
freddo (il combustibile è miscelato al flusso caldo avendo meno fatica e maggiore
spinta). La spinta è direttamente proporzionale alla velocità del getto. Nei turbo fan è
stato possibile introdurre il postbruciatore: nella turbina, che espande il flusso per far
muovere il compressore, il flusso ha bassa pressione e alta temperatura; iniettando
carburante, queste aumentano e così si incrementa la spinta. Grazie al postbruciatore,
che permette di effettuare decolli in minor spazio, si raggiungono velocità anche tre
volte superiori a quella del suono. ‘‘sonic boom’’
In un aereo agiscono contemporaneamente quattro forze, a due a due
VOLO
opposte: spinta e attrito, peso e portanza. Il decollo è possibile, oltre ad una
forte spinta (con velocità intorno ai 300 km/h), grazie a delle particolari
strutture, gli ipersostentatori; questi, aumentano la superficie alare esposta
al flusso d’aria, modificando l’angolo di attacco che questa ha con l’aria, con
un conseguente aumento di portanza. In un aereo, in particolare
nell’eseguire manovre acrobatiche, si può avere un improvviso calo della
portanza, lo ‘’stallo’’:
quando l’incidenza delle
IL ali con l’aria è troppo alta,
il flusso si separa dal
corpo in volo senza
riuscire più a sostenerlo.
Se in una fase di stallo si tenta di
addrizzare l’aereo tramite l’uso degli
alettoni, si rischia di entrare in vite.
Durante l’atterraggio, invece, serve
una bassa spinta ma un’alta
portanza, incrementata sempre
mediante l’uso degli ipersostentatori che, aumentando questa volta di molto la
superficie alare esposta al flusso, aumenteranno anche la resistenza; così l’aereo
atterrerà prima con la parte posteriore (a causa del peso), poi, con quella anteriore.
Infine per arrestare del tutto la spinta si attiva il ‘’reverse’’, ovvero si inverte il senso di
rotazione delle eliche all’interno dei motori.
Marte è uno dei nove pianeti appartenenti al sistema solare che è stato
MARTE
identificato come il più simile alla Terra; infatti, la durata del giorno è quasi
la stessa di quella terrestre (24h 40min), l’inclinazione del suo asse di
rotazione, sempre simile a quella della Terra, è tale che si abbia l’alternanza
di stagioni, con la differenza che, a causa della sua maggior distanza dal sole
(e quindi con un periodo di rivoluzione
più ampio pari a 687gg), esse durano
quasi il doppio. L’atmosfera, a
causa delle sue piccole dimensioni, è
molto rarefatta, formata in maggior
parte da anidride carbonica CO ,
2
azoto N, vapore acqueo, ossigeno O e
2
argo Ar. Ha una temperatura
variabile che in media è di Nonostante le
-55°C.
analogie con la Terra, non sono ancora state
riscontrate forme di vita. Sulla sua superficie si
trovano sia degli ampi crateri, dovuti al
bombardamento di meteoriti, sia vulcani, ormai inattivi, tra i quali il Mons Olympus, il
più grande di tutto il sistema solare, sia vari reticoli di solchi, ramificati, oggi del tutto
asciutti ma testimonianza del passaggio di H O. Al giorno d’oggi Marte è sottoposto a
2
una continua erosione da parte di venti. L’accelerazione di gravità è pari a 0,376 di quella
terrestre. Importante è il caso dell’acqua su questo pianeta. In base a degli studi condotti
grazie all’invio di sonde spaziali, sono state riscontrate quantità d’acqua sotto forma di
ghiaccio, custodite sotto la superficie a formare il permafrost; altre quantità sono
riscontrabili nelle calotte polari dove si trovano coperte da uno strato di ghiaccio secco
(anidride carbonica solida). A causa delle basse temperature tutta l’acqua quindi si trova
sotto forma di ghiaccio, ma sicuramente un tempo scorreva all’interno di solchi: ciò è
stato possibile probabilmente ad un aumento della temperatura media o a causa
dell’attività vulcanica o ancora a causa dell’impatto di un meteorite che ha portato alla
fusione del ghiaccio. Marte, per il suo caratteristico colore, viene anche identificato
come il ‘’pianeta rosso’’: questo a causa degli elementi metallici costituenti la superficie
che, reagendo con l’ossigeno, formano una sorte di ruggine. I suoi due satelliti naturali,
Phobos e
Deimos, in
italiano ‘’paura’’
e ‘’spavento’’,
impersonano gli
aspetti negativi
della guerra,
rappresentata
appunto dal dio
greco Ares,
Marte. Guernica è una delle più importanti opere di Pablo Picasso; si trova a
GUERNICA
Madrid. Il nome del quadro è dovuto all’omonima cittadina spagnola che fu
rasa al suolo da un bombardamento tedesco della legione Condor, il 26
aprile 1937, durante la guerra civile spagnola (fu la prima città della storia
ad essere distrutta da incursioni aeree). Nell’opera, comunque, non
troviamo alcun riferimento di tipo spazio-temporale né tantomeno a
Guernica
nessun bombardamento. è perlopiù una protesta dell’autore
contro la violenza e la guerra in generale. La drammaticità e il dolore ci
vengono comunicati mediante l’uso di figure che non seguono una precisa
disposizione, ma un movimento caotico, cosicché i soggetti, in maggior
parte persone, si vanno a sovrapporre gli uni sugli altri. Sulla destra
abbiamo un uomo con le mani rivolte verso il cielo in segno di disperazione;
al centro, al di sotto di una lampada, c’è una confusione di più figure tra le
quali è riconoscibile
un cavallo; sul lato
sinistro, infine, è
presente un
minotauro. L’uso di
quest’animale mitologico si può
interpretare come un richiamo al
mondo classico greco, quando,
nei frontoni dei templi, venivano
rappresentati fatti di carattere
generale, come accade in
quest’opera picassiana.
L’alternarsi di colori cupi, tristi,
spenti, quali il nero e il grigio, a
campi bianchi, accentua
nell’occhio dell’osservatore il
dinamismo delle figure. L’elevato
senso drammatico è reso
universale anche mediante le
grandi dimensioni del quadro,
Guernica
3.50 metri x 8 metri ca. è cubista perché le figure sono state oggetto di
un’attenta analisi da parte dell’autore, scomposte e successivamente ricomposte, in
modo da fornirci una visione simultanea di tutte le facce di una figura, come possiamo
notare dalla bidimensionalità e dalla disposizione degli occhi su un unico piano. Tramite
questa sintesi Picasso giunge alla comprensione delle realtà, divenendo partecipe del
dramma della guerra e trasferendo questi sentimenti nello stesso osservatore. L’opera
appartiene a quello che è stato definito il ‘’periodo nero’’ della produzione di Picasso, il
più pessimista, forse proprio a causa dell’esperienza contemporanea della guerra.
La Spagna, a partire dagli anni ’20, fu investita da una profonda crisi, sia in
SPAGNOLA campo economico, in quanto arretrata industrialmente, sia in campo
sociale, poiché la classe del proletariato era sottoposta ad un forte
sfruttamento e, per questo, opposta alle classi più alte. Tale crisi suscitò
nell’ambiente militare il desiderio di un governo solido e forte. Un primo
tentativo fu provato dal generale Primo de Rivera che, a partire dal 1923,
instaurò per breve tempo una dittatura, finché non si ebbero le elezioni, con
la scacciata del re Alfonso XIII e la proclamazione della repubblica. Una
prima repubblica si ebbe con il socialista Manuel Azaňa, il quale fece riforme
(come laicizzare lo stato e proclamare l’autonomia della Catalogna) che non
furono ben accolte dalle masse anzi, suscitarono un forte scontento, tale da
far giungere al potere i conservatori. Seguirono numerose rivolte, per la
maggior parte stroncate da truppe di colore (fu questo il cosiddetto biennio
negro, dal 1933 al 1935). Nel 1933 furono fondati due movimenti di estrema
destra: la falange e la ceda (confederazione spagnola delle destre
CIVILE autonome). Le nuove elezioni, svoltesi dopo il biennio negro, videro la
vittoria del Fronte popolare, composto da repubblicani, socialisti, comunisti
e anarchici. Al suo interno il Fronte non fu per niente omogeneo: i
repubblicani di Azaňa non avevano gli stessi obiettivi di contadini e proletari.
Si ebbero rivolte contro il mondo ecclesiastico; i falangisti scatenarono
azioni terroristiche contro i socialisti. Questi ultimi, per vendicarsi di un
assassinio, uccisero uno dei maggiori esponenti della destra spagnola,
Sotelo, il 13 luglio del 1936: fu questa la data d’inizio della guerra civile
GUERRA spagnola. Il generale Franco, che si trovava in Marocco, insorse, sbarcò nella
Spagna occidentale e fu proclamato ‘’generalissimo’’. Per non aiutare Franco
ed andare a favore della Spagna repubblicana, Inghilterra, Germania e Italia
dichiararono il non intervento nella guerra. Germania e Italia, tuttavia,
violarono l’accordo e sostennero i franchisti con l’invio di aiuti militari. Dal
canto suo, l’URSS aiutò la Spagna repubblicana. Si formarono così le brigate
internazionali e i volontari stranieri, sempre a favore della repubblica. I
comunisti iniziarono ad avere un ruolo sempre più importante, tanto che,
nel 1936, si formò un governo presieduto da Caballero. I comunisti
attaccarono gli anarchici a Barcellona ed il governo cadde. Si formò di nuovo
una breve repubblica socialista ma,
dopo la battaglia sull’Ebro del 1938 e la
vittoria dei franchisti, Stalin cessò di
inviare aiuti. Nel 1939 Barcellona
cadde, in seguito tutta la Catalogna.
Francia e Gran Bretagna riconobbero il
regime franchista che fece il suo
ingresso a Madrid il 28 marzo del 1939.
Ebbe fine così la guerra civile spagnola,
costata circa un milione di vite.
Henry Bergson, in una delle
CREATRICE sue maggiori opere,
l’Evoluzione creatrice,
introduce il concetto di
slancio vitale: una forza
originaria, spontanea,
creativa, principio
dell’evoluzione, che opera
senza sosta originando
sempre nuove creazioni. Per
farci capire meglio di cosa si
tratta, il filosofo francese
EVOLUZIONE ricorre all’immagine del volo
di un proiettile, per
rappresentare lo slancio vitale
e la sua capacità di creare. Un
proiettile, una volta lanciato, è
dotato di una forza propulsiva
che gli permette di mantenere
la sua traiettoria; dopo il suo
scoppio, ogni frammento così
originato, che contiene una parte della forza iniziale, va avanti per una
propria traiettoria fino ad una successiva esplosione, con formazione di altri
frammenti e così via, in un processo infinito. Succede però che, alcuni di
questi frammenti, perdono lo slancio cadendo verso il basso e di
ed conseguenza, viene meno la propria creatività originaria. Quindi, le nuove