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Sintesi
Sintesi Tesina terza media sulla Guerra


In questa tesina di terza media viene analizzato il tema della guerra, con vari collegamenti multidisciplinari. In ambito letterario viene analizzata la nascita del futurismo avvenuta nel 1900 con Tommaso Marinetti, colui che ha realizzato il Manifesto del Futurismo. In Storia invece vengono ripercorse le tappe principali della Seconda Rivoluzione Industriale, la quale ha permesso la diffusione di varie innovazioni tecnologiche.
In Scienze invece, in connessione ai progressi ottenuti grazie alla Seconda Rivoluzione industriale, viene esaminata l'invenzione effettuata da Meucci: il telefono.
La tesina prosegue analizzando la figura di Thomas Edison in lingua inglese e l'invenzione delle centrali idroelettriche in Tecnologia. In Geografia invece è effettuato un collegamento sul Canada, descritto anche dal punto di vista fisico; in correlazione alla descrizione del Canada invece viene analizzata in lingua francese la regione del Québec, dove molto diffuso è il francese nel parlato. In Arte viene analizzata la corrente artistico-letteraria del futurismo, mentre in Musica viene dato risalto alla musica novecentesca, caratterizzata soprattutto dai rumori della società moderna. Infine la tesina analizza una manifestazione sportiva che appassiona molte persone nel mondo, ovvero le Olimpiadi moderne, viste come luogo d'incontro dei popoli mondiali e come momento di pacificazione tra gli Stati.


Collegamenti

Tesina terza media sulla guerra


Italiano: Futurismo, F.T.Marinetti - Manifesto del Futurismo.
Storia: La Seconda rivoluzione industriale.
Scienze: Meucci e il telefono.
Inglese: Thomas Edison.
Tecnologia: Le centrali idroelettriche.
Geografia: Il Canada.
Francese: Il Québec.
Arte: L'arte futurista.
Musica: Musica del 900 e il Futurismo.
Educazione Fisica: Le Olimpiadi moderne.
Estratto del documento

1

Italiano: Futurismo, Marinetti e Manifesto Futurista

a

Storia: La 2 Rivoluzione Industriale

Scienze: Antonio Meucci e il Telefono

Inglese: Thomas Edison

Tecnologia: Le centrali idroelettriche

Geografia: Il Canada

Francese: Québec

Arte: Pittura Futurista

Musica: Verso il 900 e il Futurismo

Ed.Fisica: Le Olimpiadi Moderne

2

Italiano

3

Italiano

Il Futurismo

Il futurismo nacque a Parigi nel 1909 con la pubblicazione, sul quotidiano "Le Figaro", del

Manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti. I futuristi rifiutano nettamente il passato

tanto da proporre la distruzione delle biblioteche, accademie e mu-

sei definiti tutti come cimiteri di sforzi vani. Nasce inoltre in loro una

nuova concezione violenta (spesso praticata nelle feste futuriste)

della vita e della storia, che esalta la guerra a scapito della pace, e

disprezza le fasce deboli della società in particolar modo la donna.

Questo disprezzo è da intendersi come una condanna non della don-

na in sé ma del romanticismo datole dalla letteratura dell'epoca.

Il creatore principale del Futurismo è stato Filippo Tommaso Mari-

netti. Vengono definiti dai giornalisti portatori di una visione moder-

na della vita. Questo movimento coinvolge tutti i campi della vita e

della cultura. Per questo motivo i futuristi aderiscono alle nuove tec-

niche note in quel periodo come il cinema, la fotografia e vogliono

provare tutte quelle sensazioni prodotte da tutti i nuovi mezzi

espressivi estranei all'arte, come abbigliamento, arredamento e alimentazione.

I futuristi vogliono operare un rinnovamento totale ed il loro entusiasmo che nasce per il fu-

turo è dato in realtà dall'angoscia del tempo che scorre, la fretta di vivere che hanno portato

ad una esaltazione della macchina, della velocità e del dinamismo. Vanno per questo contro

il passato e assumono spesso un atteggiamento violento valorizzando la guerra a scapito del-

la pace e andando contro le fasce deboli della società come

la donna. Dopo tre anni dalla nascita del Manifesto Futuri-

sta, Marinetti crea il Manifesto tecnico della letteratura fu-

turista.

L'artista va contro la vecchia "poetica" infatti inserisce im-

magini che si sostituiscono alle parole le quali vengono

"montate" sulla pagina così come nascono nella mente del-

lo scrittore prendendo il nome di parole in libertà. Il brano

quindi risulterà ricco di analogie e di immaginazione senza

fili, che associano tra loro le sensazioni visive, uditive, tattili

e olfattive. Viene inoltre distrutta la sintassi, abolita la pun-

teggiatura, l'aggettivo e l'avverbio. L'uso del verbo all'infini-

to, inoltre, viene utilizzato per una maggiore sensazione

della realtà. Il testo risulta privo dell' "io" letterario portan-

do ad una mancanza di soggettività dell'autore.

Secondo Marinetti ogni sostantivo deve avere il suo doppio cioè il sostantivo, senza congiun-

zione, deve essere seguito dal sostantivo cui è legato per analogia.

4

Italiano

Filippo Tommaso Marinetti

Marinetti, Filippo Tommaso (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio, Como 1944), nasce da una

ricca famiglia italiana, frequentò le scuole francesi e si diplomò a Parigi. Continuò gli studi pri-

ma a Pavia e poi a Genova, dove si laureò in legge. Nel 1909 pubblicò sul quotidiano "Le Figa-

ro" il "Manifesto del futurismo", nel quale coniò il termine che

dette poi vita al vero e proprio movimento artistico; tre anni dopo,

con il "Manifesto tecnico della letteratura futurista" tracciò le linee

essenziali dell'estetica.

Dopo essersi recato in Libia nel 1911 come corrispondente di guer-

ra, Marinetti si rivelò nel 1915 un acceso interventista ("la guerra è

la sola igiene del mondo"), intanto la notorietà del movimento futu-

rista si era estesa rapidamente, fino ad arrivare a una dimensione

europea grazie anche a un'ampia attività pubblicitaria e diffusione

promozionale delle idee. Si parlò di loro, da parte dei giornali, non

soltanto come di poeti, ma anche come portatori di una visione di

vita moderna.

Questo risultato rientrava nelle intenzioni di Marinetti di integrazione dell'arte nella vita quoti-

diana, facendogli perdere le sue tradizionali caratteristiche elitarie e trasformandola in pro-

dotto di largo consumo, fruibile da chiunque. Il presente industriale, con i suoi miti produttivi-

stici, venne contrapposto al passato, visto come portatore di forme di vita superate.

Di qui l'adozione di tecniche letterarie e artistiche rivoluzionarie: il testo "parolibero" parole

in libertà), aderente alla realtà mediante le analogie (immaginazione senza fili), la distruzione

dell'io letterario e lo sconvolgimento della sintassi (abolizione della pun-

teggiatura, dell'aggettivo e dell'avverbio, uso del verbo all'infinito) trova-

va il suo corrispondente nel quadro di Boccioni, che sconvolgevano le

norme tradizionali della prospettiva.

Nel dopoguerra Marinetti divento un esponente ufficiale della cultura

fascista. Anche il Futurismo fini come avanguardia; sopravvisse come

letteratura ufficiale del nuovo regime, ma privata di quell'anticonformi-

smo che ne aveva caratterizzato il senso innovativo. Lo scrittore morì a

Bellagio (Como) nel 1944 dopo una discussa collaborazione culturale con

la Repubblica di Salò. 5

Italiano

Il Manifesto Futurista

In questo scritto, dopo una parte introduttiva, Marinetti sintetizza in undici punti i principi del

nuovo movimento.

Si rivolgeva a tutte le arti, comprendendo sia poeti che

pittori, scultori, musicisti, e così via, proponendo in so-

stanza un nuovo atteggiamento nei confronti del concetto

stesso d’arte. L’adesione al futurismo coinvolse molte del-

le giovani leve d’artisti, tra cui numerosi pittori che crearo-

no nel giro di pochi anni uno stile futurista ben chiaro e

preciso. Tra essi, il maggior protagonista fu Umberto Boc-

cioni al quale si affiancarono Giacomo Balla, Gino Severini,

Luigi Russolo e Carlo Carrà.

Il movimento ebbe due fasi, separate dalla prima guerra mondiale. Lo scoppio della guerra

disperse molti degli artisti protagonisti della prima fase del futurismo. Boccioni morì nel 1916

in guerra. Carrà, dopo aver incontrato De Chirico, si rivolse alla pittura metafisica e come lui,

altri giovani pittori, quali Mario Sironi e Giorgio Morandi, i cui esordi erano stati da pittori fu-

turisti.

Nel dopoguerra il carattere di virile forza di questo movimento finì per farlo integrare nell’i-

deologia del fascismo, esaurendo così la sua spinta rinnovatrice e finire paradossalmente as-

sorbito negli schemi di una cultura ufficiale e reazionaria. Il futurismo, tuttavia, nonostante il

suo limite di essere un movimento solo italiano, e non internazionale, ha esercitato notevole

influenza nel dibattito artistico di quegli anni, contribuendo in maniera determinante alla na-

scita delle avanguardie russe, quali il Cubofuturismo, il Suprematismo e il Costruttivismo

In sostanza il futurismo si connota già al suo nascere come un movimento che ha due caratte-

ri fondamentali:

 L’esaltazione alla modernità;

 L’impeto irruento del fare artistico. 6

Storia

7

Storia

a

La 2 Rivoluzione Industriale

a

Nella 2 metà dell’800 il mondo visse una seconda

crisi economica che coinvolse l’Europa centro

settentrionale e gli USA. Il settore tessile lasciò il

primato di espansione a quello siderurgico-

meccanico; si produceva particolarmente un mate-

riale ferroviario che prevedeva inizialmente l’utiliz-

zo di ferro e ghisa sostituiti in seguito dall’acciaio:

una lega di ferro e carbonio molto resistente, mal-

leabile e leggera. a

Iniziava così l’età dell’acciaio che dava il via alla 2

Rivoluzione Industriale. Fino ad allora tutti i macchinari erano alimentati dal vapore, nella

seconda metà dell’800, importanti invenzioni aprirono la strada a due potenti fonti di ener-

gia: petrolio ed elettricità, già da tempo noti ma non utilizzati a causa delle problematiche

legate all’estrazione. Il primo pozzo petrolifero fu aperto nel 1859 negli USA, il petrolio fu

usato per l’illuminazione e il riscaldamento.

Decisiva fu l’invenzione della lampadina elettrica da parte di Thomas Edison, in seguito si

creò la prima centrale elettrica a Londra e la seconda a New York. Nel 1891, presso le Casca-

re del Niagara, fu costruita la prima centrale idroelettrica.

Le industrie crescevano e di conseguenza aumentò il ruolo

delle banche che divennero casse di risparmio, ovvero uti-

lizzavano i soldi dei risparmiatori per finanziare le attività

industriali e in cambio un piccola percentuale di interesse.

Furono create le società per azioni che prevedevano la divi-

sione del capitale in quote, dette azioni, che venivano mes-

se in vendita; coloro che le acquistavano venivano chiamati

azionisti e partecipavano alla divisione degli utili.

Le città cominciavano a cambiare aspetto: furono costruiti edifici in cemento armato e i pri-

mi grattacieli, favoriti dall’invenzione dell’ascensore. Nacquero ponti, come quello di Broo-

klyn, metropolitane (la prima a Londra, nel 1863), il tram che poi divenne il filo-bus. Grande

espansione ebbero le ferrovie, la prima di 13Km, collegò l’Italia con la Francia; fu inventata

la dinamite, grazie ad Alfred Nobel. 8

Storia

Furono realizzate vetture letto e vetture ristorante per rende-

re i viaggi in treno più piacevoli. Le navi si modernizzarono: le

parti in legno furono sostituite da quelle in acciaio e furono

inserite le turbine a vapore. Anche sulla strada ci fu una vera

rivoluzione, nel 1885 nacque la bicicletta simile a quella mo-

derna, nel 1886 fu brevettata la prima automobile a 3 ruote,

mossa da motore a scoppio, nel 1899 fu fondata la Fiat.

Il mondo delle comunicazioni fece grandi passi avanti grazie al

telefono, costruito inizialmente da Antonio Meucci il quale

però non ebbe abbastanza denaro per brevettarlo, cosa che

invece fece, dopo 16 anni (1876) Alexander Bell. L’invenzione più grande fu la radio realiz-

zata da Guglielmo Marconi nel 1899.

Nacque l’ industria, chimica e furono nuovi messi sul mercato nuovi prodotti: fertilizzanti,

esplosivi, farmaci e saponi.

Grazie a queste scoperte migliorò la qualità della vita, il sapone

favorì l’igiene, i farmaci, come l’aspirina, tutelarono la vita. Con

i microscopi furono scoperti i batteri di malattie gravissime co-

me la tubercolosi, di conseguenza furono effettuate le vaccina-

zioni, così la mortalità diminuì e la popolazione aumentò, favo-

rendo la crescita delle città che si industrializzavano sempre

più. Naturalmente i quartieri erano differenti: nei quartieri cen-

trali c’erano le banche, gli uffici postali, i teatri, i caffè ed erano

destinati agli affari; nei quartieri residenziali, abitati dai ricchi,

c’erano parchi e grandi strade; i quartieri operai invece erano

poveri e senza nemmeno le strutture di prima necessità.

9

Scienze

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Scienze

Antonio Meucci

Antonio Meucci nasce a San Frediano, il quartiere popolare della città di Firenze, il 13 aprile

1808. La sua è una famiglia povera: non può completare gli studi presso l'Accademia di Belle

Arti e inizia a lavorare molto giovane; svolge varie professioni, da quella di impiegato doganie-

re, a quella di meccanico di teatro. Nell'ambiente teatrale incontra

Ester Mochi, sarta, che diventerà sua moglie.

Antonio Meucci si appassiona fin da giovane all'elettricità fisiologica e

animale. Segue anche la politica: è coinvolto nei moti rivoluzionari del

1831 e, a causa delle sue convinzioni politiche per le sue idee liberali

e repubblicane, sarà costretto a lasciare il granducato di Toscana. Nel

1850 si trasferisce negli Stati Uniti, stabilendosi nella città di New

York.

A New York Meucci apre una fabbrica di candele. Qui incon-

tra Giuseppe Garibaldi, il quale lavorerà per lui: tra i due nasce un'im-

portante amicizia. La collaborazione dei due illustri italiani è testimo-

niata ancora oggi dal Museo newyorchese "Garibaldi - Meucci".

Meucci porta avanti i suoi studi sull'apparecchio telefonico già da tempo, ma è nel 1856 che

l'invenzione viene completata con la realizzazione di un primo modello: l'esigenza è quella di

mettere in comunicazione il suo ufficio con la camera da letto della moglie, dove è costretta da

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