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Ho scelto questo argomento per la mia tesina, perché mi affascina molto. E’ interessante come un fenomeno creato dall’ uomo e dal consumismo sia diventato incontrollabile e inevitabile ciò mi fa riflettere su come il mondo sia cambiato e osservare gli aspetti sia positivi e negativi della globalizzazione mi incuriosisce.
Nella tesina di terza media voglio mostrare come la globalizzazione non ha una definizione precisa, non c'è una spiegazione univoca che possa comprendere tutti gli aspetti di questo fenomeno econonomico-sociale. Volendo fare degli esempi concreti è globalizzazione il fatto di poter mangiare pizza e bere coca cola in tutti i paesi del mondo. O ancora che le parti di un computer vengano costruite in paesi diversi e assemblate in un altro ancora. La globalizzazione affonda le sue radici fin dall'epoca del colonialismo, nell'espansione commerciale dell'Europa verso i Paesi meno sviluppati, nelle rivoluzioni industriali, nel capitalismo e nel progresso tecnologico. E' il risultato di tutte queste cose. Dopo la fine delle guerre mondiali e soprattutto con la caduta del muro di Berlino si assiste a un progressivo avanzamento del mercato globale grazie anche alla liberalizzazione degli scambi anche con quei paesi che erano sempre stati "chiusi" (blocco sovietico). Oggi le aree economicamente più forti sono U.S.A., U.E, Giappone, mentre il Terzo mondo si trova in una condizione di sfruttamento.Le multinazionali hanno un ruolo determinante nella globalizzazione: sono infatti quelle imprese che possiedono fabbriche in diversi paesi (delocalizzazione) ma hanno le loro sedi principali nei loro paesi d'origine.Si parla di globalizzazione, riferendosi principalmente al sistema economico ma riguarda anche la cultura, l'informazione, la circolazione di persone, beni e cose. Anche la rete mondiale dei trasporti ha avuto un ruolo fondamentale nella globalizzazione ( navi per merci, aerei per persone) così come le telecomunicazioni che negli ultimi decenni si sono enormemene sviluppate. Anche quest'ultime sono gestite da grandi multinazionali che controllano l'informazione pubblica.
Italiano- Il brano sulla globalizzazione di Sergio calzone vantaggi e rischi della globalizzazione con riflessione personale.
Storia-Neocolonialismo e divisione dei mondi.
Educazione motoria- Cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi.
Arte- Il realismo dell'architettura organica e high tech.
Educazione tecnica e Scienze- Le conseguenze dell'inquinamento.
Musica- La diffusione della radio e i Queen.
Geografia- Canada.
TESINA:
Perché ho scelto questo argomento.
Ho scelto questo argomento perché mi affascina molto. E’ interessante come un fenomeno
creato dall’ uomo e dal consumismo sia diventato incontrollabile e inevitabile ciò mi fa
riflettere su come il mondo sia cambiato e osservare gli aspetti sia positivi e negativi della
globalizzazione mi incuriosisce.
Introduzione generale:
La globalizzazione non ha una definizione precisa, non c'è una spiegazione univoca che
possa comprendere tutti gli aspetti di questo fenomeno econonomico-sociale. Volendo fare
degli esempi concreti è globalizzazione il fatto di poter mangiare pizza e bere coca cola in
tutti i paesi del mondo. O ancora che le parti di un computer vengano costruite in paesi
diversi e assemblate in un altro ancora. La globalizzazione affonda le sue radici fin
dall'epoca del colonialismo, nell'espansione commerciale dell'Europa verso i paesi meno
sviluppati, nelle rivoluzioni industriali, nel capitalismo e nel progresso tecnologico. E' il
risultato di tutte queste cose. Dopo la fine delle guerre mondiali e soprattutto con la caduta
del muro di Berlino si assiste a un progressivo avanzamento del mercato globale grazie
anche alla liberalizzazione degli scambi anche con quei paesi che erano sempre stati
"chiusi" (blocco sovietico). Oggi le aree economicamente più forti sono U.S.A., U.E,
Giappone, mentre il terzo mondo si trova in una condizione di sfruttamento.Le
MULTINAZIONALI hanno un ruolo determinante nella globalizzazione: sono infatti quelle
imprese che possiedono fabbriche in diversi paesi (delocalizzazione) ma hanno le loro sedi
principali nei loro paesi d'origine.Si parla di G. riferendosi principalmente al sistema
economico ma riguarda anche la cultura, l'informazione, la circolazione di persone, beni e
cose. Anche la rete mondiale dei trasporti ha avuto un ruolo fondamentale nella G. ( navi
per merci, aerei per persone) così come le telecomunicazioni che negli ultimi decenni si
sono enormemene sviluppate. Anche quest'ultime sono gestite da grandi multinazionali
che controllano l'informazione pubblica.
Italiano:
Un testo molto interessante che abbiamo studiato riguardo alla globalizzazione è un brano
di un libro di Sergio Calzone. Lo scrittore spiega in modo oggettivo che tipo di fenomeno
sia la globalizzazione e poi ne valuta gli aspetti negativi e positivi, parla delle multinazionali
e di come siano protagoniste di questo fenomeno che ha a mio avviso contribuito alla crisi
economica oggi in atto. Spiega che questo fenomeno ha effetti comunque positivi, perché
non solo la tecnologia rende il mondo più piccolo usando i mezzi di trasporto ma lo rende
anche più unito perché in teoria ciò coinvolge tutti i paesi del mondo, chi difende la
globalizzazione pensa che grazie a questo tipo di fenomeno la povertà dovrebbe diminuire
perché chiunque con un computer può investire i propri soldi nella borsa e trarne gli
eventuali guadagni, oltretutto questo processo da via anche ad una civilizzazione dei paesi
meno sviluppati perché grazie ai mezzi di comunicazione è più difficile per un governo non
democratico tenere la popolazione all’ oscuro dell’ esistenza di nazioni con più civiltà e
giustizia. Tuttavia la globalizzazione ha moltissimi effetti negativi perché la
delocalizzazione ha fatto diminuire i posti di lavoro nei paesi più ricchi e le aziende si
trasferiscono infatti nei paesi del est Europa o sud Africa dove la mano d’ opera costa
meno, ci sono meno norme di sicurezza ambientali e dove spesso le multinazionali sono
molto più ricche dei paesi dove si stabiliscono così da sottomettere interi governi pur di
dare lavoro alla propria popolazione, e nel momento in cui si cerca un colpevole diventa
quasi impossibile perché lo stesse multinazionali spesso non hanno un vero e proprio
proprietario ma appartengono a banche e a gruppi finanziari cosicchè sia impossibile
trovare un vero e proprio colpevole .Tuttavia non c’è solo questo tipo di aspetto perché
questo fenomeno contribuisce anche alla perdita culturale di molti popoli (lingue
comprese). Inoltre le multinazionali sono spesso in concorrenza fra loro e spesso si
uniscono: oppure quella più grande acquista quella più piccola per eliminarle dal mercato,
come il caso della Nestle che ha acquistato la Perugina. In fine l’ autore fa un commento
dicendo che vale la pena parlare della globalizzazione perché nei pesi meno sviluppati ci si
limita a subirla
Storia:
Il neocolonialismo è un fenomeno nato dopo la decolonizzazione, I Paesi colonizzati
credevano che una volta indipendenti sarebbero finiti tutti i loro problemi, ma non fu così.
In questi nuovi stati mancavano infatti le condizioni essenziali per avviare un processo di
sviluppo economico: capitali, manodopera qualificata, infrastrutture (trasporti, ferrovie
ecc...).Per realizzare tali condizioni occorrevano grandi finanziamenti che potevano venire
solo dai paesi ricchi, gli stessi che prima erano colonizzatori. Si venne così a creare una
nuova forma di dipendenza che prese il nome di neocolonialismo.Con questo termine si
indicano quell'insieme di rapporti politici ed economici attraverso i quali una grande
potenza impone una politica di controllo e di sfruttamento su territori che in passato erano
sotto il suo controllo coloniale o che comunque sono in una condizione di dipendenza
economica. .Le ragioni che stanno all'origine del neocolonialismo sono varie (desiderio di
acquisire potere, prestigio, sicurezza nazionale e vantaggi diplomatici), ma la più
importante è quella economica: lo stato che opera in una prospettiva neocoloniale vuole
reperire materie prime, forza lavoro, trovare mercati per la propria produzione, imporre la
coltivazione dei prodotti che poi compera a un prezzo molto basso. Molti paesi ex
colonizzatori influenzano poi la politica economica dei nuovi stati del Terzo Mondo anche
grazie al controllo che esercitano su alcune organizzazioni internazionali come la Banca
Mondiale o il Fondo Monetario Internazionale. Le pratiche e gli effetti della politica
neocoloniale sono rilevabili attraverso parametri economici come gli investimenti; i prestiti
(che hanno poi prodotto l'enorme problema dell'indebitamento); le politiche commerciali o
manifatturiere, che spesso sono in mano alle multinazionali; i programmi di "aiuto" che
finiscono con il proteggere gli interessi degli imperialisti mantenendo deboli e dipendenti i
Paesi Poveri. Ci sono due modi per sottrarre ricchezza al Sud: il saccheggio diretto e il
saccheggio indiretto. Il saccheggio diretto avviene con le multinazionali che spesso
gestiscono le produzioni attraverso il possesso di piantagioni, miniere e industrie. In
questo modo il saccheggio avviene pagando tasse basse, dando salari miseri e pochissimi
diritti di estrazione. Il saccheggio indiretto invece avviene attraverso il meccanismo dei
prezzi: i produttori locali, che gestiscono le produzioni, commerciano solo con le grandi
multinazionali, che circa da una decina d’anni hanno abbassato i prezzi dei prodotti del Sud
mentre i prezzi dei prodotti del Nord sono saliti. Un altro elemento determinante
nell’impoverimento del Sud è legato al debito: per pagare i debiti e gli interessi il Sud
trasferisce al Nord miliardi di dollari che derivano dalle esportazioni, quindi è come se il
Sud spedisse merce senza ricevere nulla in cambio.
La divisione dei mondi:
L’ alleanza fra le due potenze che avevano sconfitto il nazismo dopo la seconda guerra si
rivelo molto fragile. Il mondo si divise in due schieramenti, quello su modello statunitense
ovvero fondato su un’ economia di mercato di libera iniziativa dei privati, la libertà dei
cittadini era garantita e il sistema politico era basato sul sistema democratico. L’ URSS di
Stalin invece si basava sul sistema politico comunista totalitario tutti i mezzi di produzione
erano dello stato e si reprimeva qualsiasi forma di opposizione politica.
Questa fu la prima grande divisione del mondo dove nel 1 mondo venivano considerati tutti
i paesi democratici con sistema commerciale liberale come su modello sovietico, mentre
con il termine 2 mondo si intendevano tutti i paesi con sistema politico- commerciale come
l’ Unione Sovietica. Quindi oggi per 1 mondo si intendono sempre le potenze con modello
USA per 2 quelle ex URSS mentre per il 3 mondo si intendono quegli stati che sono
sottosviluppati ma hanno le risorse che però sono sfruttati dai loro ex colonizzatori
(neocolonialismo), mentre poi c’è un'altra divisione detta 4 mondo dove i paesi sono
sottosviluppati e non hanno neanche le risorse.
Motoria:
Le Olimpiadi sono un evento sportivo quadriennale. Vi partecipano i migliori atleti del
mondo in quasi tutte le discipline sportive praticate nei cinque continenti. Il nome Giochi
Olimpici è stato scelto per ricordare i giochi che si svolgevano nell'antica Grecia, presso la
città di Olimpia, nei quali si confrontavano i migliori atleti greci. Fu il barone De
Coubertin alla fine XIX secolo a riportare in auge l'antica tradizione sportiva, dando inizio
alle Olimpiadi moderne. La prima Olimpiade si svolse ad Atene nel 1896. Dopo quasi
trent'anni, nel 1924, alle Olimpiadi estive si affiancarono quelle invernali, organizzate nello
stesso anno. Dal 1994 le Olimpiadi estive e invernali sono svolte in anni diversi, sfasati di
due anni l'una dall'altra. La bandiera olimpica raffigura i cinque cerchi, uno per ogni
continente. I colori dei cerchi nella bandiera olimpica sono presenti in tutte le bandiere del
mondo, a simboleggiare come l'evento sportivo sia un momento di competizione ma anche
di uguaglianza universale dei popoli. L'intreccio degli anni rappresenta l'amicizia, lo spirito
olimpico e la pace.
Cerimonia di apertura
La cerimonia di apertura un'Olimpiade comprende diversi elementi. Dopo il Conto alla
rovescia all'inizio dell'evento si comincia con le peripezie preparate dal Paese che ospita le
Olimpiadi che prevede danze, canti e coreografie ispirate al folclore e alla storia del paese
ospitante. Si continua con la sfilata dei paesi partecipanti, con gli atleti che marciano nello
stadio divisi per nazione. I paesi sfilano secondo l'ordine alfabetico della lingua del paese
ospitante con due sole eccezioni: la Grecia entra per prima (essendo la patria dei Giochi
,
dell'antichità e avendo ospitato la prima edizione di quelli moderni), mentre il paese
ospitante entra per ultimo nello stadio. Ogni delegazione nazionale è preceduta da un
alfiere con la bandiera del paese. Fare il portabandiera della propria nazione alle Olimpiadi
è considerato un grande onore, e spesso questo ruolo viene assegnato ad uno degli atleti
più rappresentativi. Al termine della sfilata, seguono i discorsi del presidente del Comitato
Organizzatore dell'edizione dei giochi e del Presidente del Comitato Olimpico
Internazionale. Quindi il capo di stato del paese organizzatore apre formalmente
l'Olimpiade .
Poi viene suonato l'inno olimpico e viene issata la bandiera olimpica vicino a quella del
Paese ospitante. Successivamente, tutti i portabandiera si riuniscono attorno ad un podio,
dove un rappresentante degli atleti e uno dei giudici di gara (entrambi del paese ospitante)
pronunciano il giuramento olimpico,impegnandosi a nome di tutti a gareggiare e a
giudicare secondo le regole che governano i Giochi Olimpici.
Infine arriva poi il momento in cui la torcia con la fiamma olimpica entra nello stadio, dopo
la lunga staffetta che nei mesi precedenti l'ha portata da Olimpia alla sede dei Giochi.
All'ultimo tedoforo (spesso un atleta famoso o una personalità del paese ospitante) spetta
il compito di accendere ilbraciere, in cui il fuoco olimpico arderà per tutta la durata dei
Giochi. Contemporaneamente liberate delle colombe, simbolo di pace.
Cerimonia di chiusura.
La cerimonia di chiusura è più semplice e meno formale di quella di apertura.
Gli atleti entrano nello stadio mescolati tra loro, senza distinzione per nazione. Vengono
issate tre bandiere coi rispettivi inni: quella del paese ospitante, quella della Grecia, quella
del paese futuro ospitante dei giochi.