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Sintesi
Introduzione Tesina sul Superuomo


La mia tesina di maturità prende in analisi la figura del superuomo. Io penso che la vita non possa essere una condizione di assoluta infelicità, per questo attraverso gli autori e filosofi studiati quest’anno ho cercato di “dare” una sorta di soluzione al pessimismo presente in alcuni di essi. Ho preso in considerazione due degli autori che mi sono sembrati rappresentare meglio il pessimismo sia nelle opere, che nella vita: Joyce e Leopardi. Sapendo poi che Nietzsche stesso fa un riferimento a Un canto notturno di un pastore errante dell’Asia per presentare la figura del superuomo, l’ho presa in considerazione per far notare che il superuomo è la soluzione per la vita infelice. La mia tesina quindi permette di analizzare la figura del superuomo attraverso un percorso interdisciplinare.

Collegamenti

Tesina sul Superuomo


Italiano- Giacomo Leopardi.
Inglese- James Joyce.
Filosofia- Friedrich Nietzsche.
Estratto del documento

Il superuomo come soluzione per al vita

infelice

Io penso che la vita non possa essere una condizione di assoluta infelicità, per

questo attraverso gli autori e filosofi studiati quest’anno ho cercato di “dare”

una sorta di soluzione al pessimismo presente in alcuni di essi. Ho preso in

considerazione due degli autori che mi sono sembrati rappresentare meglio il

pessimismo sia nelle opere, che nella vita: Joyce e Leopardi. Sapendo poi che

Un canto notturno di un pastore errante

Nietzsche stesso fa un riferimento a

dell’Asia per presentare la figura del superuomo, l’ho presa in considerazione

per far notare che il superuomo è la soluzione per la vita infelice.

«A painful case » è l'undicesimo racconto di Gente di Dublino, e l'ultimo della

fase della "maturità". Scritto intorno al 1905 e più volte revisionato prima della

pubblicazione in volume, «Un caso pietoso» prende spunto da alcune

annotazioni del diario del fratello di Joyce, Stanislaus, che sarebbe servito

anche come parziale modello del mediocre e meschino intellettuale James

Duffy. L'uso di precisi riferimenti geografici a località di Dublino, come

Chapelizod, la descrizione minuziosa della Biblioteca di Mr Duffy, l'inserimento

nel testo di un articolo di giornale rivelano l'impianto ancora realistico del

racconto, ma la conclusione che contrappone un "non evento" (il rifiuto di Duffy

di farsi coinvolgere emotivamente dall'amicizia con Mrs Sinico) a un evento

tragico seppure misterioso (la morte della donna sotto le ruote del treno) si

carica di più sottili implicazioni simboliche. «Nessuno lo voleva: era escluso dal

banchetto della vita». La consapevolezza, da parte del protagonista, del proprio

fallimento sentimentale e della propria solitudine egoistica rimane sospesa

nell'atmosfera impalpabile di un `epifania", allusiva e insondabile quanto il

destino di Mr Duffy.

Mr. Duffy, a middle-aged bank cashier, deliberately lives in an isolated suburb

of Dublin. He is characterized as very meticulous and ordered and has little

social contact. At a concert one night, Duffy makes the acquaintance of Mrs.

Emily Sinico, a married mother. They start up a relationship that is innocent

enough to be condoned by Mrs. Sinico’s husband, who believes the two's

discussions revolve mostly around his daughter and the possibility of a

relationship between her and Duffy. The two draw closer together, and one

night Mrs. Sinico impulsively takes his hand and presses it to her cheek, but

Duffy is not pleased at the development and ends their meetings. Four years

later, he reads that Mrs. Sinico has been struck by a train and killed. The

newspaper article, the title of which provides the title of the story, contains an

account by her husband, who states that she began drinking two years ago.

The details of the accident suggest that she may have committed suicide. He

reacts at first with revulsion, concluding that some inherent weakness led to

her drinking and the accident, but he slowly comes to believe that it was his

rejection that condemned her to solitude and death. He reflects on his own

loneliness: "No one wanted him; he was outcast from life's feast." The story

ends with Duffy listening to the silence of the surrounding night atop a hill

overlooking Dublin where he and Sinico used to sit down and talk, where he

realizes just how lonely he really is.

A Painful Case («Un caso pietoso») sviluppa il motivo della "paralisi",che è la

tipica condizione dell'uomo moderno nelle metropoli, della sua incapacità di

trovare una via d'uscita all'infermità fisica, morale, d'azione, politica e religiosa,

nelle sue implicazioni pubbliche e private e utilizza una tecnica narrativa che

passa dal realismo ottocentesco alla più secca struttura verbale suggerita dall'

"epifania" cioè l'improvvisa rivelazione di una verità emblematica o della

realtà interiore delle cose, che si può manifestare in un frammento di dialogo,

nella descrizione di un oggetto comune o in una situazione insolita. Se

vogliamo esaminare alcuni livelli di lettura, possiamo individuare:

1) Il motivo autobiografico. James Duffy, sterile intellettuale dublinese

egocentrico e libresco, è una proiezione dello stesso Joyce o del fratello

Stanislaus. Altri frammenti autobiografici, legati alla topografia di Dublino e a

personaggi conosciuti dallo scrittore, si intrufolano nella tessitura del racconto.

il cognome del personaggio femminile, Sinico, ad esempio, rinvia alla figura di

Giuseppe Sinico, compositore e maestro di bel canto a Trieste.

2) Il motivo "irlandese". La squallida vicenda di Duffy, «escluso dal banchetto

della vita», si confonde con la degradazione dell'intera città, dove sembra

destinata al fallimento ogni speranza di redenzione politica, oltre che di

solidarietà umana. La compagnia ferroviaria è esclusivamente preoccupata di

salvaguardare il proprio buon nome in occasione della morte della signora

Sinico, che il marito e la figlia descrivono senza pietà come un'alcolizzata.

3) Il motivo della solitudine. L'impossibilità di amare (o la riduzione del

sentimento ad «amori venali e furtivi») diviene paradigma di una condizione

universale di desolazione e di follia. La solitudine del protagonista scaturisce

dal senso di colpa per aver rifiutato le profferte d'amore della signora Sinico,

ma, nel silenzio notturno, diventa percezione acutissima di un vuoto che

abbraccia tutto l'universo.

4) Il motivo della crisi dell'intellettuale. L'esistenza fallimentare di Duffy, la sua

impossibilità di amare, il suo intellettualismo arido e privo di ideali collocano il

protagonista di « Un caso pietoso» in quella schiera di personaggi europei

dell'epoca che comprende il Prufrock de «La canzone d'amore di J. Alfred

Prufrock» di T.S. Eliot, gli ambigui anarchici de L'agente segreto di Conrad, lo

Zeno Cosini de La coscienza di Zeno di Italo Svevo, che di Joyce fu amico e, in

qualche modo, discepolo. La frequentazione della poesia del romantico

Wordsworth o la scoperta delle teorie superomistiche di Nietzsche non salvano

certo Duffy dalla sua mediocrità, ma, anzi, ribadiscono ironicamente il distacco

tra la letteratura e l'esperienza.

Nei personaggi di Joyce vi è sempre un momento epifanico, che si pensa possa

portare a una sorta di liberazione dalla paralisi che lo caratterizza. In «Un caso

pietoso», l'epifania joyciana si manifesta attraverso una serie di "rivelazioni"

casuali dalla lettura dell'articolo di giornale che riferisce della morte della

signora Sinico all'ascolto del «cadenzato rumore» del treno notturno che si

dilatano, a poco a poco, nella coscienza del protagonista, fino a metterlo in

contatto, quasi, con la donna morta: «sembrava essergli vicina nell'oscurità. In

certi momenti gli pareva di sentirne la voce all'orecchio, di avvertirne il tocco

della mano nella sua». Commenta A. Brilli: «La sensazione auditiva e quella

tattile, che furono i tratti di congiunzione e di disgiunzione con la signora

Sinico, tornano ossessivi come presenza di fantasma». La seconda parte del

racconto joyciano ancora la sequenza temporale alla sera in cui Duffy legge la

notizia della morte dell'ex amica, dopo un salto di quattro anni, e scatena il

meccanismo epifanico dando il senso di una "improvvisa rivelazione" alle

percezioni del personaggio. In questo contesto, anche i dettagli materiali, a cui

Joyce è sempre molto attento, acquistano una risonanza simbolica. Così,

mentre Duffy legge e rilegge la notizia del "caso pietoso" davanti a un piatto di

carne di bue in scatola e di cavoli, « il cavolo cominciava a depositare un

grasso freddo e biancastro», come la coscienza in putrefazione del"'eroe"

joyciano.

Si capisce che alla fine l’epifania non porta alcun risultato, infatti se potessimo

dividere il racconto in tre sezioni e identificarne ognuna con le cantiche della

“Divina commedia”, troviamo che l’inferno è l’iniziale momento di paralisi, il

purgatorio è il momento in cui viene , e il paradiso , in cui dovremmo vedere

un a vera e propria rinascita del protagonista, non esiste, è un finto paradiso.

Mr duffy non arriva a compiere un cambiamento psicologico che lo porti a

vivere una condizione migliore, rimane ad un punto fermo perché incapace di

andare oltre.

La condizione infelice la troviamo ben rappresentata nella figura di Leopardi

che vive un periodo di crisi (tra il 1817-1819) in quanto trova una difficoltà

sempre maggiore nel vivere con la famiglia nel paesino Recanati che considera

“soffocante”. Inizia così ad elaborare il suo pensiero che esprime attraverso la

poesia e lo Zibaldone. In questo periodo elabora un pensiero pessimista detto

Pessimismo storico: l’uomo è infelice perché si è allontanato dallo stato di

natura, ma trova conforto nell’immaginazione data all’uomo dalla natura

madre. Questa immaginazione è vista come tensione infinita verso il piacere e

che è messa in moto da tutto ciò che è vago ed indefinito, questa

immaginazione caratterizza la poesia lirica.

Leopardi rifiuta la cultura famigliare e abbraccia una concezione materialistica

e meccanicistica che lo porta a scoprire il vero. Il vero è quindi rivelato dalla

ragione, e essendo “brutto” non può essere oggetto della letteratura

(diversamente da Manzoni). In questo periodo Leopardi compone i Piccoli Idilli.

Tra il 1823- 1824 Leopardi entra in crisi profonda che potrebbe derivare dal

precedente viaggio a Roma in quanto la città non è vista come sede di attività

culturale profonda. La crisi si manifesta attraverso la perdita dell’ispirazione

poetica infatti abbandona l’idillio e con il passaggio dal pessimismo storico a

quello cosmico. Il pessimismo cosmico è una visione materialistica della

realtà, dove la natura diventa matrigna perché non ha alcun interesse per

l’uomo. In oltre Leopardi sostiene che l’uomo e la formica vivano nella stessa

condizione, ma l’uomo essendone consapevole vive una condizione di assoluta

infelicità.

Circa nel 1828, dopo essersi occupato delle Operette morali (brevi racconti),

ritorna alla poesia senza cambiare idea sul pessimismo cosmico, ma ritrovando

semplicemente l’ispirazione nella natura e nella rimembranza.

Nel 1829 scrive il CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA.

Suddividiamo il canto in quattro parti Tema centrale:

È funesto a chi nasce il dì natale

Tematica della vita umana e della vita cosmica

1° parte Rapporto uomo- Questi 38 versi possono essere divisi

Vv 1-38 in due distinte parti: la prima che ha

luna come centro la luna e la seconda che

Luna immortale

 ha come centro l’uomo. Abbiamo

in quindi nella prima parte la tematica

contrapposizione della vita cosmica e nella seconda la

con uomo tematica della vita umana. Le

mortale domande che il poeta si pone sono di

Definizione della

 tipo retorico, cioè non hanno in sé

vita umana l’esigenza della risposta. L’esigenza è

nell’uomo e il bisogno nasce da una

dissacrazione religiosa e dal contatto

diretto con la realtà. Una tematica

dominata dal contrasto fra natura e

ragione, un contrasto che è la prima

fonte dell’infelicità umana. La

tematica della vita umana sfocia in

quella della vita cosmica perché

l’uomo nella natura non trova più

alcuna dolcezza, alcun sollievo, perché

anche la natura è dominata da quella

condizione di amarezza e di infelicità

che domina l’uomo: è il pessimismo

cosmico nel quale tutto è avvolto

senza soluzione.

2°parte Perché l’uomo Anche questa seconda parte per

Vv 39-60 comodità è divisibile in due, entrambe

continua a basate sulla tematica della vita

procreare umana. La prima (vv 39-51) contiene

Descrizione della

 la descrizione dell’esistenza

vita dal soprattutto nei momenti che seguono

nascimento la nascita: la prima manifestazione di

vita è il pianto e il primo atto d’amore

nei suoi confronti è rappresentato

dalla consolazione che i genitori

rivolgono al neonato.

La seconda(vv 52-60) contiene una

serie di domande retoriche dal tono

profondamente drammatico in cui il

poeta si chiede come mai l’uomo

continua a procreare sapendo che per

tutti la vita è una sventura. La

chiusura contiene il paragone fra la

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