Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il legame tra sport e politica nel XX secolo è stato molto stretto. I primi a sfruttare lo sport come strumento per pubblicizzare il proprio potere furono i nazisti e i fascisti. Questa strumentalizzazione si mantenne anche per tutto il dopoguerra e durante la guerra fredda dove, attraverso le olimpiadi, si fronteggiarono i filoamericani e i filosovietici.
Tifo calcistico e politica
La connotazione estremista (destra o sinistra che sia)
è l'elemento caratterizzante delle curve politicizzate,
talvolta viste e strumentalizzate come bacino
elettorale.
Diverso è il fenomeno degli hooligans, meno legato
alla politica, quanto all'appartenenza alla squadra o a
“radici comuni” (es tifosi di origine ebraica del
Tottenham, il blau y grana dell' FC Barcelona,
tentativo di riscatto catalano contro il
franchismo).Tuttavia esistono fazioni schierate
politicamente, o che comunque sembrano avere un
qualche legame con l'ambiente politico, come nel
caso della Serbia. Serbia
Le tifoserie più violente e note sono quelle
del Partizan e della Stella Rossa entrambe
di Belgrado,ma non vanno dimenticati i
supporters del Rad noti per le loro simpatie
neonaziste.
A partire dagli anni 90 gli hooligans sono
stati coinvolti nelle vicende politiche della
dissoluzione della Jugoslavia
Milosevic
Milosevic, salito al potere alla morte di
Tito (maggio 1980) fece in modo di avere il
controllo della tifoseria del Partizan
Belgrado, anti-titoista e nazionalista, nota per la
violenza delle proprie azioni, affidata alla guida
di Raznatovic, detto Arkan.
Arkan vietò agli hooligans della Stella
Rossa l’alcool e bandì piccole violenze e
vandalismi. In cambio li addestrò e cambiò il
loro nome da “zingari” a Delije , “eroi”,
rendendoli una vera e propria formazione
paramilitare, capace di creare seri disordini
Nelle partite contro il Partizan e la Dinamo
Zagabria.
Croazia-Serbia Si dice che il primo atto
di guerra fu il calcio dato
da Zvonomir Boban a un
poliziotto,simbolo del
potere serbo,per
difendere i tifosi croati
durante la
partita(peraltro mai
giocata) tra Dinamo
Zagabria e Stella Rossa
di Belgrado il 13 maggio
1990.
Le due squadre erano
ormai simbolo due
un'identità nazionale.
Le Tigri di Arkan
Durante la partita per la prima volta si assistette alla
guerriglia programmata che avvenne tra i Bad Blue
Boys della Dinamo e i Dellje.
Successivamente i Dellje si arruolarono nella GVS
dove presero il nome di Tigri di Arkan, partecipando
da protagoniste alle guerre che portarono alla
dissoluzione jugoslava in Croazia, Bosnia e Kosovo.
Durante gli scontri divennero noti per le violenze
delle loro azioni: furono i primi artefici (carnefici) dei
crimini di guerra per cui lo stesso Milosevic sarà
condannato dal tribunale dell'AIA.
Ancora gli hooligans protagonisti
Il gruppo paramilitare della tifoseria serba
tanto voluto da Milosevic come strumento del
proprio regime si rese protagonista delle
rivolte contro il presidente proprio al
Marakana lo stadio dove Arkan lo aveva fatto
sorgere con slogan del tipo ”Slobo fai un
piacere alla Serbia: suicidati!”
Inoltre gli hooligans furono in prima linea
nella manifestazione che portò alla caduta di
Milosevic nell'ottobre 2000 dopo che
quest'ultimo rifiutò di lasciare il potere
nonostante la sconfitta elettorale.
Le Olimpiadi
Berlino 1936
I giochi di Berlino del
1936 furono i primi a
trasformare le
Olimpiadi in uno
spettacolo di massa e
strumento di
battaglia ideologica.
Durante il loro
svolgimento fu
largamente impiegato
un rituale atto a
celebrare il regime
nazista e il Hitler.
La diffidenza internazionale
Dal 1 aprile 1933 la politica antisemitica venne
applicata anche negli ambiti sportivi.
Le conseguenza di questa politica vennero
notate all'estero dove i critici della nuova
Germania affermavano che il
nazionalsocialismo non fosse in sintonia con
la ''idea olimpica'' di pacifico altruismo.
I socialisti stavano progettando delle
alternative “olimpiadi del popolo” per
protesta, che avrebbero dovuto svolgersi a
Barcellona. Progetto non realizzato per via
della guerra civile spagnola.
Le rassicurazioni tedesche
Theodor Lewald assicurò ai funzionari sportivi che le
notizie circa la persecuzioni ebraiche erano
esagerazioni, che i giochi sarebbero stati estranei a
qualsiasi interferenza politica.
Fu iscritta alla squadra olimpica tedesca anche una
mezza ebrea Helena Mayer.
Tutti accettato le assicurazioni della Germania.
L'obiettivo principale di Italia, Giappone, GB e USA
era di dimostrare, attraverso il vigore dei loro atleti,
quello dei loro governi di fronte alla depressione e
disillusione mondiale.
Gli obiettivi del regime
L'obiettivo principale di Hitler era,
sull'esempio di quanto aveva già fatto
Mussolini, trasformare i giochi in macchina di
propaganda.
Si tentò di rendere l'evento una festa pubblica
a cui avrebbero dovuto partecipare tutti i
tedeschi, in modo da ispirare in essi ottimismo
e fede nei confronti del regime.
Per ottenere i risultati sperati Hitler si impegnò nella
realizzazione di uno spettacolo grandioso. Ne è un
esempio il villaggio olimpico creato in una zona
verde con cottages in muratura, ristoranti, sale di
ricreazioni in una concezione di grandezza
architettonica riscontrabile anche nello stadio.
La grandiosità dell'evento venne inoltre celebrata dal
film Olympia di Leni Riefenstahl
Viaggiarono per tutte le campagne tedesche camion e
rimorchi che trasportavano immagini di propaganda
(dalla rappresentazione di atleti tedeschi in pose
dell'antica grecia a quelle di battaglioni ordinati e
l'immancabile bandiera nazista onnipresente)
La torcia olimpica
Altro strumento volto all'esaltazione della
razza ariana era la corsa della torcia olimpica,
introdotta per la prima volta in questa
edizione delle olimpiadi.
La torcia passò attraverso Paesi partendo dalla
Grecia e giungendo a Berlino. Le staffette che
le trasportarono furono oggetto d'interesse e di
suggestive cerimonie seguite da milioni di
persone.
L'ultimo tedoforo era un biondo berlinese
vestito di bianco
Risultato
Benchè non fosse né atleta né tifoso risultò a
tutti che il vincitore delle Olimpiadi fu Hitler
portando la Germania ad ottenere un trionfo
sia all'interno che in politica estera.
Unico neo alla propaganda nazista fu lo
strapotere del velocista americano di colore
Jesse Owens. Con cui Hitler evitò di
complimentarsi abbandonando la stadio in
anticipo.
I giochi olimpici raggiunsero la loro forma
matura: strumento finanziato dagli Stati per
portare avanti la propria politica interna ed
estera.
Helsinki '52 Prima partecipazione
URSS: lo scontro tra i
due blocchi invade
anche la scena sportiva.
Stalin, tenta di imitare
quanto fatto da Hitler e
Mussolini. Per essere
sicuro della vittoria non
partecipò a Londra '48,
ma mandò degli
osservatori a spiare gli
avversari in modo da
potersi preparare per
l'edizione successiva.
La cortina di ferro
La cortina di ferro separava URSS e USA
anche nella concezione dell'atleta:
Gli atleti a Mosca erano accolti come eroi ed
erano spinti da motivi morali, come il fatto di
essere il simbolo della propria nazione;
Negli USA ciò non avveniva e le motivazioni
non erano ideologiche, ma fama e denaro.
Nell'URSS lo sport veniva supportato dallo
Stato, negli USA l'iniziativa era lasciata in
mano ai college e all'iniziativa privata.
URSS-Jugoslavia
L' evento degno di nota, al di là del primato
sovietico nel medagliere, è la bruciante sconfitta
patita dagli uomini di Stalin nella finale di calcio
contro la rappresentativa jugoslava.
Stalin voleva fortemente che la sua Nazionale
battesse quella di Tito, per via dei recenti attriti,
ponendo sotto un eccessivo stress giocatori e ct che
alla fine del primo tempo perdevano 5-1, riuscendo
nel secondo tempo nell'impresa, spinti dall'orgoglio o
dalla paura, di agguantare il pari. Nonostante ciò
nella partita di tre giorni dopo, nonostante l'illusorio
vantaggio di Bobrov, dovettero arrendersi e perdere
3-1.
Stalin andò su tutte le furie e sciolse il corpo
d'armata da cui proveniva la squadra e solo la morte
di Stalin il 5 marzo 1953 evitò loro una pena peggiore.
Città del Messico '68
I l '68 fu un anno ricco di
avvenimenti: guerra nel
Vietnam, Maggio
francese, gli assassinii di
Martin Luther King e di
Robert Kennedy e delle
tensioni politico-sociali
molto forti che
influirono sule
Olimpiadi.
Nel febbraio gli USA
avevano votato a favore Smith e Carlos
della partecipazione del
Sudafrica razzista ai
giochi suscitando le
polemiche degli atleti
neri.
I velocisti Smith e Carlos
sul podio a piedi
salgono
scalzi (povertà), con il
capo chino, i pugni
chiusi e la mano
guantata di nero (Black
Panters). Gli atleti
vengono cacciati dalla
manifestazione, ma
ricevono la solidarietà di
molti atleti bianchi.
Monaco '72
Questa edizione fu
segnata dall'attacco
terroristico del
''Settembre Nero”;
mentre sul lato
sportivo si assistette a
uno scontro
ideologico acceso fra
le due superpotenze
nella finale di basket.
L'attacco terroristico
Il 5 settembre un commando di guerriglieri
palestinesi del ''Settembre Nero” fece irruzione
nella palazzina del villaggio olimpico della
delegazione israeliana uccidendo due atleti e
prendendone in ostaggio nove per scambiarli
con la liberazione di 243 terroristi in arresto.
Tutto ciò era stato facilitato dalla
sottovalutazione del problema della sicurezza,
volta anche ad evitare paragoni con il passato
hitleriano.
Le trattative e il blitz
Il Cancelliere Brandt contattò il Primo Ministro
israeliano Meir che rifiutò di trattare coi terroristi.
Il commando ottenne l'arrivo di un aereo che li
avrebbe portati al Cairo dove sarebbero continuate le
trattative.
All'aeroporto di Fűrstenfeldbruck entrarono in
azione 5 tiratori scelti tedeschi, il blitz risultò però
male organizzato e portò alla morte di 5 fedayyin, un
agente e tutti gli ostaggi.
Il comitato olimpico, nonostante le richieste di
sospensione da parte delle delegazioni, decise che lo
spettacolo doveva andare avanti.
Per rendere omaggio alle vittime venne organizzata
una maldestra cerimonia
La finale di basket
In una contestatissima partita i
sovietici si imposero sulla
squadra americana che rifiutò di
accettare l'argento.
RJ Paul (Comitato Olimpico US ):
''Eravamo sopra di un punto a 3
secondi dalla fine, ma quel
maledetto arbitro diede tre chance
ai sovietici resettando ogni volta
il cronometro. L'appello alla
giuria fu inutile in quanto
composto per tre quinti da paesi
dell'Est” Quel qualcosa in più...
A fare la differenza fu la spinta ideologica
forte come non mai che animava la
rappresentativa sovietica; infatti per l'autorità
russe vincere a Monaco, dove era nato il
nazismo, era di assoluta importanza.
Gomelesky allenatore della squadra:
''Avevamo paura di perdere perché sapevamo
che se avessimo perso saremmo stati puniti o
comunque avremmo perso i nostri privilegi”
Montreal '76
Ricordate come le
''Olimpiadi senz'anima''.
Gli eventi principali
furono la mancata
partecipazione di quasi
tutti gli Stati africani,
mentre partecipò per la
prima volta la Cina
comunista;
l'affermazione di una
terza potenza sportiva:
la DDR.
La mancata partecipazione della
delegazione africana
Le nazioni africane chiesero l'esclusione dai
giochi della Nuova Zelanda per via dei
rapporti sportivi che intratteneva con il
Sudafrica, già fuori dai giochi.
Il comitato olimpico si oppose a tale richiesta,
perciò in segno di protesta tutte i Paesi
africani, eccezion fatta per Senegal e Costa
d'Avorio, non parteciparono ai giochi.
L'affermazione della DDR
La DDR si piazza
seconda nel
medagliere davanti
agli USA
Le atlete venivano
dopate
sistematicamente, i
risultati erano
evidenti nei tratti
mascolini di molte di
esse. La scelta della DDR
I leader della DDR, visti gli insuccessi sul
piano diplomatico, scelsero di utilizzare le
federazioni sportive per vedersi riconosciuti i
diritti di quel piccolo paese come avere un
inno nazionale, una bandiera e una propria
identità.
Decisero perciò di creare degli atleti ''in
laboratorio” per assicurarsi ottime prestazione
e garantirsi un posto nell'elite sportiva.
Un piccolo excursus:sport e
apartheid
Come visto la questione del Sudafrica influì
sui giochi olimpici sia nel '68 che nel '76, ma la
storia dell'apartheid e dello sport si
intrecciarono anche al di fuori delle
Olimpiadi.
Gli eventi principali da ricordare sono:
Le partite di rugby con gli All Blacks del 1960
e del 1967 e il ricatto alla squadra di cricket
inglese;
E l'evento conclusivo: l'incontro Mandela-