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Mille Splendidi Soli
Storia: Fisica:
La condizione della Il campo
Donna Islamica e magnetico
Occidentale
Italiano: Biologia:
Introduzione
Montale e il Eredità poligenica
libro di
tema della i
“donna Khaled Hossein
salvifica” Filosofia:
Darwin e la teoria
Inglese: Scienze: dell’evoluzione
Virginia Woolf Il sole Manduca Jessica V S anno
Questo romanzo parla di due donne nascoste dietro al burqua, della vita
Mille splendidi soli
travolta dalla paura di padri e mariti padroni “dal cuore spregevole”,
dell’isolamento, della rassegnazione, ma anche dell’amore, del coraggio,
di Khaled Hosseini
persino del riscatto. Ma c’è molto di più tra queste pagine: Hosseini ci fa
precipitare tra le pieghe della storia di un paese tormentato. La storia inizia
ai tempi del re , quando, nonostante le famiglie più tradizionaliste
facessero indossare il burqua alle donne e la mentalità maschilista pashtun,
tutta “onore e orgoglio” fosse quella prevalente, c’erano la musica, i film
occidentali, i colori accesi dei mercati e per le città si potevano anche
trovare donne dal volto scoperto e con le unghie dipinte di rosso. È in
questo periodo, nel 1959, che viene al mondo Mariam, una harami, una
bastarda, nata dalla relazione tra uno degli uomini più ricchi di Herat, Jalil
Khan, e la sua serva. Le prime pagine raccontano della vita di Mariam e di
sua madre confinate in una kolba, del rifiuto sociale, dell’impossibilità di
un’educazione e di una vita “normale”. La narrazione prende una piega
diversa dopo il suicidio di Nana, la madre di Mariam: la ragazza, appena
quindicenne, viene data in sposa a Rashid, un calzolaio di Kabul. Inizia così
una nuova vita , in un paese sconosciuto, scandita dalle preghiere, dai
mullah, dal tandur, dai locali che vendono kebab e dai burqua. Anche se
Rashid all’inizio non sembra male, una serie di aborti spontanei di Mariam
dà inizio alla fine: il disprezzo, la violenza, la sofferenza.
Nella casa accanto, vivono Fariba e Hakim: lui è professore di scuola
superiore e vuole che i suoi figli abbiano la migliore istruzione – anche la
piccola Laila ne merita una, soprattutto dopo che i fratelli maggiori, Ahmad
e Nur, a seguito del colpo di stato comunista del ’78, partono con i
mujahidin di Massud. Per Laila il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini
che, nonostante abbia perso una gamba su una mina antiuomo, sa
difenderla dai dispetti dei coetanei; è il compagno di giochi che le insegna
le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi
dalla finestra.
In mezzo alla vita di queste due donne che il destino farà incontrare in un
momento drammatico, ci sono la guerra e l’occupazione sovietica, il terrore
instaurato dai signori della guerra, la legge islamica, le bombe, i talebani e
le esecuzioni pubbliche negli stadi.
Mille splendidi soli è un romanzo denso, semplice e autentico: tra le sue
pagine si svolge questa storia con descrizioni intense e toccanti. Come
quelle di Laila e Mariam che, nate a distanza di una generazione e con idee
molto diverse, sono due donne che la guerra e la morte costringono a
condividere un destino comune. Mentre affrontano i pericoli che le
circondano – sia nella loro casa che per le strade di Kabul – Mariam e Laila
La condizione della donna
Occidentale e Islamica
È tra il XIX e XX secolo ,in Inghilterra e Stati Uniti, che ebbero inizio le prime battaglie per i diritti delle donne, dove i movimenti
femminili rivendicano l’uguaglianza delle donne di fronte alla legge e la possibilità di accedere al voto. Nel 1848 si tenne a New
York la prima convenzione dei diritti della donne, che chiedeva parità di trattamento in campi diversi: matrimonio,lavoro
salariato, proprietà e custodia dei figli. Questi obiettivi non furono raggiunti che molti anni dopo. In Inghilterra la riluttanza dei
sindacati ad accettare le lavoratrici,portò queste ultime , con l’aiuto di Emma Patterson a formare dei sindacati femminili, con lo
scopo di difendere gli interessi delle lavoratrici e dirigerne le lotte e le rivendicazioni. Nel 1874 la Patterson costituì la “Women’s
Trade Union League”, che riuniva le varie associazioni e i sindacati femminili dell’ Inghilterra. Anche negli USA fu fondata la
“Women’s Trade League”, che riuniva anche lì le varie associazioni femminili nazionali.. Sempre nello stesso anno , sul versante
dell’istruzione, fu permesso alle donne l’accesso ai licei e alle università, anche se in realtà continuarono ad essere respinte le
iscrizioni femminili ai vari atenei. Nel 1900, in Italia, risultavano iscritte all’università 250 donne e circa 11 000 alle varie scuole
d’istruzione secondaria. Il titolo di studio però, non garantiva l’accesso alle professioni. Nonostante ciò , alcune donne ottennero i
primi successi personali: nel 1907 Ernestina Prola fu la prima donna a ottenere la patente, nel 1908 Emma Strada si laureò in
ingegneria e nel 1912 Teresa Labriola ottenne l’iscrizione all’albo degli avvocati.. Allo scoppio della prima guerra mondiale, in
dodici stati della confederazione americana, veniva riconosciuto alla donna il diritto politico; poco dopo lo stesso riconoscimento
veniva accordato anche nella Danimarca,Paesi Bassi, Urss e Islanda. Nel 1918 seguirà Gran Bretagna che tuttavia, riserva tale
diritto solo alla donna che ha compiuto 30 anni. Con il protrarsi della guerra , i governi fecero appello alle donne, perché
occupassero quei posti che erano stati prima degli uomini. Il fatto accelerò l’integrazione femminile nella produzione agricola e
industriale. Tuttavia, alla fine della guerra, i governi fecero pressione sulle donne affinchè lasciassero le attività e tornassero alle
loro mansioni naturali. Molte accolsero l’invito , alcune invece, lottarono per conservare le posizioni conquistate. Aumentò così il
numero delle donne iscritte ai sindacati e la loro partecipazione alle riunioni e ai congressi operai. Sempre negli anni che
succedettero la prima grande guerra, si riprese il dibattito del voto alle donne e il “neonato” Partito Popolare, appoggiava il
suffragio femminile, ma le Camere furono sciolte prima ancora che il Senato potesse approvarla. La battaglia delle suffragette
continuò e nel 1928 l’Inghilterra concesse il diritto di voto a tutte le donne maggiorenni ( in altri paesi il voto fu concesso prima,
Finlandia 1906, Olanda 1917). In Italia, nel 1923 le donne ottennero il voto alle amministrative, che tuttavia non fu applicato a
causa della riforma fascista degli enti. Con l’avvento del fascismo le donne furono spinte entro le mura di casa, e l’offensiva iniziò
nella scuola, dove fu vietato alle donne di insegnare lettere e filosofia nei licei ed alcune materie negli istituti tecnici. Inoltre, fu
vietato loro di ricoprire la carica di presidi di istituti,mentre le tasse scolastiche per le studentesse vennero raddoppiate. Sul
piano economico tutti i beni appartenevano al marito, ed in caso di morte venivano ereditati dai figli, mentre alle donne spettava
solo l’usufrutto. Neanche il codice penale fu benevolo con nei confronti delle donne: l’art. 587 di esso prevedeva la riduzione di
un terzo della pena, per chiunque uccidesse la moglie, figlia o sorella per difendere l’onore della famiglia (il famoso “delitto
d’onore”)- negli anni della seconda guerra mondiale, i paesi europei , fecero di nuovo ricorso alla manodopera femminile. La
struttura interna del lavoro femminile conobbe grossi cambiamenti, grazie al diffondersi di una nuova concezione del lavoro
Festa della donna : le origini della festa dell’ 8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando ,pochi
stesso, visto come realtà necessaria che dava dignità alla donna. La vera emancipazione femminile nel mondo occidentale è
giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per
iniziata dopo la 2° guerra mondiale. Il 1° Febbraio 1945 , su proposta di Togliatti e De Gasperi, fu concesso il voto alle donne. La
protestare contro le terribili condizioni a cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si pro trasse
Costituzione garantiva l’uguaglianza formale fra i due sessi , ma di fatto ,restavano in vigore tutte le discriminazioni legali vigenti
per alcuni giorni ,finchè l’8 Marzo il proprietario Mr Johnson , bloccò tutte le porte della fabbrica
durante il periodo precedente. Nel 1946 le donne parteciparono alle elezioni per l’Assemblea Costituente e nel 1948 alle prime
per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne dato fuoco e le 29 operaie morirono
elezioni politiche. La diffusione dei mezzi d’informazione come la radio, i giornali e soprattutto la tv, favorirono la nascita
arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta
dell’opinione pubblica in favore dell’emancipazione femminile. Una svolta importante nel processo di emancipazione femminile è
internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, in ricordo della tragedia. Con il passare
stato nel 1968, dove le donne rivendicarono il diritto di uguaglianza con gli uomini e riuscirono ad ottenerlo nella maggior parte
del tempo, la data dell’8 marzo assunse importanza mondiale diventando, grazie alle associazioni
degli stati occidentali. Tuttavia, ancora oggi nel mondo occidentale,esistono discriminazioni verso le donne ,poiché esse
femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire. Nel 1946 , UDI ( Unità
difficilmente svolgono ruoli d’altissimo prestigio o di grande responsabilità nella gestione di Stati o alla guida di grandi imperi
Donne Italiane) si pose il problema di trovare un fiore che potesse simboleggiare questa giornata.
economici. Bisogna superare antichi pregiudizi e luoghi comuni che relegano la donna a ruoli subalterni ,perché convinti della sua
Tuttavia nel mondo la condizione della donna non è omogenea. Da
anni in molti paesi guidati da regimi totalitari, il ruolo della donna è
di totale sudditanza all’uomo. In molti paesi islamici la donna è
velata, non può uscire e svolgere alcun tipo di lavoro al di fuori della
casa e dipende economicamente dal marito. La donna non può
istruirsi,mostrarsi e curare la sua persona. Dunque esiste una grande
differenza fra la condizione della donna orientale e occidentale. La
condizione della donna nell’Islam varia molto da nazione a nazione, a
seconda della rigidità con cui vengono applicate le leggi del Corano.
Il principio di superiorità maschile è infatti enunciato dal Corano: “
Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che
Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono per esse
i loro beni. Le (donne ) virtuose sono le devote, che proteggono nel
segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui
temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se
poi vi obbediscono , non fate più nulla contro di esse. Allah è
altissimo , grande”.
Così in virtù di quanto è citato nel Corano, le donne sono private
persino dei fondamentali diritti umani e civili: non godono della
libertà di spostamento, di espressione o di parola; non possono
procedere nei studi, ricoprire cariche di responsabilità in campo
politico e religioso; non possono decidere del proprio destino né di
quello dei propri figli. Sono costrette a convivere con le altre mogli
scelte dall’uomo e sono obbligate a coprire il proprio corpo e spesso
anche il viso. Nel corso degli anni , a seconda del leader spirituale
che deteneva il potere, le leggi sono state ciclicamente cambiate:
sotto la dinastia Pahlavi nel 1926 ebbero aiuto e benefici, venne
bandito il velo, aperte le università, una serie di riforme per favorire
l’emancipazione. Con l’Ayattallak Komaini negli anni 70’ ( contrario
all’occidentalizzazione) vennero rimesse misure restrittive alla
libertà di tutte le donne e coloro che si ribellavano potevano essere
torturate,violentate e uccise. Il potere decisionale spettava solo
all’uomo. Con Khatami presidente nel 1997 vennero introdotte nuove