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Estratto del documento

(Apparire è la regola. Essere

è l’eccezione.)

Conti Giulia 5°C

A.s. 2008/2009

Liceo delle scienze della formazione

“G. Nolfi”

O ,

GNI UOMO MENTE MA DATEGLI UNA

. (O

MASCHERA E SARÀ SINCERO SCAR

W )

ILDE 2

Indice

PREMESSA

PSICOLOGIA-PEDAGOGIA

Mass media

Pag. 5 LETTERATURA ITALIANA

Luigi Pirandello

Vita e opere

 Pag. 7

Illusione e realtà

 Pag. 9

Uno, nessuno, centomila

 Pag. 11 STORIA

Hitler

Pag. 13

Politico

 Pag. 14

Uomo

 Pag. 15 FILOSOFIA

Arthur Schopenhauer

Vita

 Pag. 16

Il mondo come rappresentazione

 Pag. 17 INGLESE 3

Victorian age

Pag. 20

Oscar Wilde

Vita

 Pag. 21

Il ritratto di Dorian Gray

 Pag. 22 BIBLIOGRAFIA

Premessa

"Siamo ciò che sappiamo fare, ciò che diciamo,

ciò che sogniamo. Siamo un insieme di

frammenti e non sempre si sa quale ha il

maggior peso. Davvero siamo l’abito che

indossiamo, il posto in cui trascorriamo il

tempo libero? Forse c’è altro, ci sono

opportunità che superano le immagini, i

messaggi, gli slogan. E che è possibile cogliere

solo guardandoci attorno. C’è tutto il resto,

che non va inventato ma semplicemente

scoperto. Tutto il resto, c’è."

Essere e apparire sono così distanti? Uno buono e l’altro cattivo? O

forse si intrecciano in una corsa senza fiato? Così cerchiamo cose

che ci rappresentino e mettano in luce quello che altri non vedono.

C’è sempre il rischio che le nostre piume da pavone siano prese per

quelle di un fagiano. 4

Oggigiorno risulta più difficile essere che apparire, soprattutto in

situazioni pubbliche. Un individuo è condizionato dal mondo

esterno, e anche inconsciamente, deve adattarsi a varie condizioni.

La società costituisce una sorta di trappola in cui non possiamo

esprimere il nostro IO perché l’ambiente in cui viviamo è costrittivo.

Si cerca sempre di più rifugio in miti irraggiungibili, creando intorno

a sé un mondo di cristallo, così affascinante e fragile allo stesso

tempo, che permette di sognare l’impossibile e di essere per

qualche istante una persona diversa da quella che si è. Anche

Pirandello sosteneva che l’uomo non può fare a meno di una

maschera che gli doni un ruolo o un apparenza. È impossibile

mostrarsi agli altri per è, perché

quello che si quello che si, è

neanche noi stessi riusciamo a capirlo.

Rapportando Pirandello ai giorni nostri, mi sono resa conto di come i

suoi pensieri fossero moderni, in quanto egli li basava sul contrasto

tra Vita e Forma, maschera e volto, apparire ed essere, contrasto

che oggi viene accentuato dalla tecnologia che, sostituendo alla

nostra realtà un’altra virtuale ci propone una realtà fittizia che

troppo spesso prende il posto di quella reale.

La televisione, che usando unicamente immagini per proporti delle

realtà, è più facilitata ad ingannarti proponendoti personaggi che

vorresti raggiungere, oggetti che vorresti avere e situazioni in cui ti

vorresti trovare, ponendo dentro di te una bramosità di desiderio ed

aspirazione d’essere.

Non potendo realizzare questa aspirazione immaginaria l’uomo

s’accontenta d’apparire agli altri come vorrebbe essere, dando

l’impressione d’essere così , fino a quando, si decide di cambiare i

propri tratti somatici , di plasmare anche il corpo oltre al

comportamento. Ma è lo stesso bisogno che spinge l’uomo a darsi

regole sociali e morali, da rispettare come un copione dove tutti

recitano un ruolo che si acquisisce per volontà o per costrizione.

Tutti ci ritroviamo condizionati a recitare, per non stonare in un

contesto armonioso e a proporre delle apparenze che, ingannano,

ma che sono sempre più facili da sovrapporre a genuinità.

Ci vuole forza di carattere a farsi vedere per quello che si è: piccoli,

spesso spaventati dalle circostanze, insicuri, titubanti, ma anche

spontanei e a volte ingenui . 5

MASS MEDIA

I mass-media sono mezzi che consentono la diffusione di

massa di messaggi. Molti di coloro che si sono occupati

dell’ influenza dei mass-media sulla nostra società hanno cercato

di capire quali conseguenze produca la trasmissione di massa di

determinati contenuti, mentre altri studiosi hanno sostenuto che

i mass-media sono essi stessi “messaggi” in quanto il modo in cui

comunicano modifica la percezione della realtà da parte dei fruitori del

messaggio. La socializzazione resa possibile dai mass-media, può dunque

essere particolarmente potente, ma anche delicata, perchè qualora fosse mal

gestita comprometterebbe la formazione degli individui a una visione del

mondo matura, indipendente e responsabile. 6

I diversi mass-media si caratterizzano innanzitutto attraverso la specificità dei

loro linguaggi. Un esempio molto significativo di quanto la produzione di

particolari “testi” e l’uso di determinati “linguaggi” nei mass-media

contemporanei possa influenzare lo sviluppo psichico e sociale degli individui

ci viene dai videogiochi. Essi stimolano e

mantengono in esercizio competenze

cognitive fondamentali. E’ tuttavia

necessario riconoscere anche la loro

potenzialità negativa di produrre forme di

stress da sovrastimolazione e comportamenti

di isolamento e dipendenza.

La televisione è oggi il mezzo che continua

ad avere una fruizione più massiccia e

soprattutto più precoce da parte dei

bambini. La TV è una formidabile produttrice

di “storie” e stimoli sensoriali e cognitivi,

ma è anche fonte di rischi molto forti di

condizionamento negativo. Ad esempio i

bambini, si “adultizzano” precocemente; essi

inoltre si abituano a usare la TV per la

compensazione delle carenze affettive, della

mancanza di comunicazione, del vuoto

interpersonale o esperienzale. La TV è anche una

“scuola parallela” incontrollata. Infine può dare

luogo a effetti fisici negativi, come l’obesità,

oppure a difficoltà di apprendimento e

percezione, all’aumento di comportamenti

aggressivi e a un deleterio condizionamento negli

stili di vita.

L’importanza di un uso critico della TV è

particolarmente evidente nel caso degli spot

pubblicitari che raggiungono massicciamente i

bambini. I bambini tendono a memorizzare gli

spot più di qualsiasi altro messaggio televisivo; da

un punto di vista educativo questo comporta molti

rischi: una visione della realtà semplificata e

distorta, scarse capacità di concentrazione,

scarsa disponibilità a dilazionare nel tempo la

soddisfazione per il raggiungimento di un

risultato, una socializzazione troppo precoce sul modello dei comportamenti

adulti. I più piccoli dovrebbero essere limitati il più possible nella visione degli

spot. “Vorrei avere una visione chiara, distinguere i contorni delle

maschere, gli illusionisti del virtuale, i ciarlatani del reale.

Combinare i sensi per aggirare l’inganno della mente, infrangere il

miraggio e la mistificazione.

Ma qui, nella grande Rete, dove una parola è la personificazione di 7

ognuno di noi, dove ciascuno è quel che scrive, questo è il regno

dell’apparenza, non è facile valutare. L’astrazione regna sovrana, non

si possono basare importanti scelte o vitali questioni sullo scorrere

dei bites.

Si può navigare nel mare di informazioni, tenere conto di ciò che si

legge, essere consapevoli delle infinite evenienze, delle molteplici

possibilità di guardare una stessa cosa da diverse angolature.

Possiamo scegliere fra un ventaglio di probabilità, ma niente, nessuna

cosa sarà mai totalmente reale se poi non possiamo sperimentare un

confronto oltre il virtuale, nel mondo tangibile.

E’ vero ciò che possiamo conoscere, sondare, analizzare, verificare

anche al di fuori di questa scatola magica piena di bagliori, solo se la

forza di una idea, di un concetto, di una teoria sarà talmente grande

da oltrepassare la soglia virtuale per scaturire al di fuori, sgorgare

come una sorgente dalle rocce, allora sì, sarà una realtà.

Io credo a quello che posso vedere, valutare, vivere pienamente.

In mancanza di un riscontro reale, non posso sposare alcuna

astrazione, saranno sempre eventualità, probabilità, ipotesi,

possibilità.

Come distinguere la verità fra maschere ed inganni, come accertarsi

dell’autenticità di una teoria?

Dovrei credere alle parole? Ci sarà sempre chi avrà parole contrarie,

pensieri opposti.

A chi affidarsi se non a se stessi?

In Rete circolano tante interessanti idee, opinioni, supposizioni e

deduzioni.

Molte di queste mi affascinano, come mi incanterebbe un bel

romanzo, ma non potrò mai considerarle reali finchè non le avrò

provate.

La risposta è, sarà sempre, nella vita vissuta.

Nei fatti accaduti.

Tutto il resto probabilmente, pura illusione, probabilità non verificate,

strade parallele scartate.

Saremo noi a determinarlo.

Oppure, voi credete ancora che tutto sia già stabilito?” 8

LUIGI PIRANDELLO

La vita di Luigi

Pirandello è l'

«involontario

soggiorno sulla

terra» di un

«figlio del caos»,

come egli stesso,

scherzando,

amava definirsi.

Vita:

Luigi Pirandello nacque ad Agrigento nel 1867 da don Stefano e da Caterina

Ricci Gramitto. Il padre era di origine ligure, la madre era invece siciliana.

Importanti furono gli anni dell'infanzia e della giovinezza: non solo per le

prime esperienze culturali e per l'affiorare degli interessi per la letteratura e

la poesia, ma anche per le esperienze umane e sociali compiute in quei

decenni di confusione politica e morale che seguirono all'unità d'Italia. Del

1885 sono i primi versi, " Mal giocondo ", intrisi di una giovanile ed inquieta

amarezza di diciottenne. Intraprese gli studi universitari alla facoltà di lettere

di Palermo per passare poi a quella di Roma. Passò poi a studiare a Bonn,

dove si fermò due anni laureandosi nel 1891,discutendo una tesi sulla parlata

agrigentina "Voci e suoni del dialetto di Girgenti". A Bonn, città di respiro

intellettuale europeo, ebbe modo di venire a contatto con le più stimolanti

esperienze della cultura contemporanea. In quel tempo egli non aveva ancora

una chiara idea delle proprie attitudini e del proprio futuro: oscillava tra le

ambizioni della ricerca scientifica e quelle poetiche, e non era insensibile alle

tentazioni del giornalismo. Tornato a Roma tentò di inserirsi nella vivace

società letteraria che in quello scorcio di secolo illustrava la capitale.

Dominava D'Annunzio; ma Pirandello non fu sedotto dalle suggestioni del

dannunzianesimo, anche se ne risentì qualche influenza. Decisivo fu invece

l'incontro con Luigi Capuana, il teorico e maestro del verismo italiano. A

contatto con Capuana, Pirandello scopre e definisce la propria vocazione di 9

narratore; avvicinandosi alla grande esperienza del verismo. Nel 1893 scrive

il suo primo romanzo " L'esclusa " e nel 1894 pubblica il primo volume di

racconti "Amori senza amore ". Nello stesso anno sposa la bella e ricca

Antonietta Portulano. Ma la vita avrebbe riservato prove molto dure e amare

ai due coniugi: nel 1897 un grave dissesto economico costringe la famiglia

Pirandello a trasferirsi a Roma, dove Luigi insegna letteratura italiana

all'Istituto Superiore di Magistero. Nell'ambiente romano, Pirandello prende

consapevolezza del suo pensiero, soprattutto nel corso di una polemica

antidannunziana, che si svolse nelle riviste il " Marzocco " e " La nuova

antologia ".Intanto, nel 1903, cominciano ad apparire i primi sintomi del male

che avrebbe afflitto la povera consorte distruggendo la felicità della famiglia

Pirandello.Lo scoppio della grande guerra del1914-18 e la prigionia del figlio

Stefano ferito ed ammalato, avevano contribuito ad affliggere maggiormente

lo scrittore, che già attraverso l'amara esperienza del dolore aveva

consolidato la sua triste concezione del vivere nel mondo. Finita la guerra,

Pirandello si immerse in un lavoro frenetico e senza soste, spinto dall'urgenza

di insegnare agli uomini le "verità" da lui scoperte. Nascono i capolavori "Sei

personaggi in cerca d'autore" ed " Enrico IV ".Nel 1925 fonda la " Compagnia

del teatro d'arte" e intraprende il giro d'Europa e delle due Americhe, mentre

dappertutto crescono i consensi alla sua opera e la sua fama si leva altissima,

consacrata nel 1934 dal premio Nobel. Nel 1936 si ammala gravemente di

polmonite e poco dopo muore.

Opere:

Pirandello iniziò la propria attività letteraria componendo alcune interessanti

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30 pagine
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