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“I grandi amano le cifre.
Quando voi gli parlate
di un nuovo amico,
non si domandano
mai: "Qual è il tono
della sua voce?
Quali sono i suoi
giochi preferiti? Fa
collezione di farfalle?"
Ma vi domandano: "Che
eta' ha? Quanti
fratelli? Quanto pesa?
Quanto guadagna suo
padre?" Allora
soltanto credono di
conoscerlo.”
Antoine de Saint-
Exupéry
“Il piccolo principe”
Premessa
• Il “piccolo principe” è stato il primo libro che ho letto nella
mia vita. Ricordo che avevo solo sette anni, e mi aveva
colpito la sua grande semplicità.
• Un po’ di tempo fa me lo sono ritrovato fra le mani, e
sfogliandolo ho letto proprio questa pagina.
• È così che è nato il desiderio di capire, di riflettere sul
mondo di oggi e sui suoi valori, sull’importanza dei
numeri e sui misteri che essi nascondono.
• È stato un viaggio davvero sorprendente.
• Dicono che i numeri sono ciò che di più stabile ed
oggettivo ci possa essere, rappresentano delle certezze,
eppure dopo questo percorso sono arrivata alla
conclusione che in realtà, dentro di essi, c’è un universo
segreto, fatto di codici nascosti e tante sorprese!!
Un po’ di storia…
• La parola “numero” deriva dal
latino “ numerus”, che traduce
il concetto di numero vero e
proprio, quello di forma e
addirittura di ritmo.
• I numeri furono introdotti più o
meno consapevolmente sin
dall’antichità, ma la prima
numerazione scritta risale al
3500 a.C. presso i Sumeri, in
Mesopotamia.
• La numerazione attuale,con
nove cifre e lo zero, è nata in
India intorno al V secolo, ma il
sistema decimale non era
sconosciuto agli egiziani, ai
babilonesi e persino ai maya.
Arrivo in Europa..
• La prima esposizione
sistematica si deve al
matematico indiano
Brahmagputa nel VII secolo
d.C.
• Furono poi gli arabi, con il
matematico Muhammad ibn Al-
Khwarizimi (780/850), durante
la loro dominazione, ad usarli
(come concetto ma non come
scrittura).
• E molto più tardi,fu Leonardo
Fibonacci(1170/1230) a
diffonderli in Europa con il suo
“Liber abaci”.
Termine improprio..
• Essendo notoriamente utilizzati
dagli arabi, impropriamente si
chiamano “numeri arabi”. In realtà
la scrittura vera e propria era quella
indiana.
• Nel 810, l’arabo Muhammad ibn Al-
Khwarizimi scrisse un libro
coniando un termine che in italiano
divenne algebra.
• Oggi tutto il mondo si serve di
queste cifre.
• Ed è grazie alla combinazione dei
10 numeri indù che il progresso
tecnologico ha potuto crescere fino
all’invenzione del computer.
• Essi si servono di un sistema
binario (1 e 0).
• In realtà esistono un infinità di
sistemi: ternario, quaternario,
esadecimale ad esempio.
Successioni numeriche
• L’idea di successione
nacque dalle dita
delle mani. Un dito
viene prima dell’altro,
l’associazione dito-
unità, è quasi
scontata. Così sono
nati i concetti di
ordinale e cardinale,
inseparabili fra loro.
Come si contava?
• In passato i “conti” si
potevano fare in
tantissime maniere.
• In Persia re Dario, utilizzò
la tecnica di legare,
attraverso dei nodi, delle
cordicelle su una corda.
• In Mesopotamia, si usava
mettere, uno alla volta,
dei ciottoli (calculi)
all’interno di vasi.
• I romani, invece, si
servivano dell’abaco.
Il sistema dei numeri
Numeri reali
Non interi Interi
Irrazionali Razionali Pari
Dispari Primi
Algebrici Primi Non primi
Trascendenti Non primi
Immaginari Complessi
Reali Immaginari
+
x
√-1 Reali
I numeri perfetti
• Un numero si dice perfetto se è uguale
alla somma dei suoi divisori.
• Il più piccolo numero perfetto è il 6.
Esso, infatti, è divisibile (oltre che per
se stesso) per 1, 2 e 3. 1+2+3=6.
• Altri numeri di questo tipo sono:28,
8128,496.
• Nel medioevo gli studiosi religiosi
sostenevano che la perfezione del 6 e
del 28 si può ritrovare nella struttura
dell'universo perchè Dio creò la Terra
in 6 giorni e fece girare la Luna attorno
alla Terra in 28 giorni.
• Evidenziando le potenze di 2 che sono
presenti in ogni numero perfetto,
Eulero nel 1772 scopri che essi sono
strettamente legati ai numeri primi
dalla seguente formula :
• n=2p-1(2p-1)
• Oggi conosciamo 39 numeri perfetti.
Numeri amicabili
• "Due numeri si dicono amicabili quando
la somma dei divisori propri di uno è
uguale all'altro e viceversa" .
• Per esempio il 220 e il 284 formano una
coppia di numeri amicabili perchè il 220
è divisibile per 1, 2, 3, 5, 10, 11, 20, 22,
44, 55 e 110: la loro somma è 284;
mentre il numero 284 ha come divisori il
1, 2, 4, 71,142 e la somma è proprio
220.
• nella Bibbia ritroviamo il 220 nel numero
di pecore che Giacobbe donò a Esaù
come segno di amicizia e affetto.
• La seconda coppia più piccola venne
scoperta nel 1867, da un ragazzino di
soli sedici anni Niccolò Paganini
(omonimo del violinista). La coppia era
sempre sfuggita a tutti i matematici, il
ragazzo ci era arrivato per tentativi!!
• Oggi di numeri amicabili se ne
conoscono centinaia, ma la ricerca di
altri, continua. IL NUMERO D’ORO
• Dietro l’idea di armonia e di perfezione,
nella natura come nel mondo dell’arte, si
cela un numero trascendente,
inesprimibile in forma decimale se non
approssimato: Φ=1,61803398874989...
• la prima definizione del numero φ risale
a Euclide.
• Egli si soffermò su un particolare
rapporto di lunghezze, ottenibili
dividendo una linea secondo la sua
“proporzione estrema e media”, cioè in
due parti tali che la linea intera sta alla
parte maggiore, come quest’ultima sta
alla parte minore. La “proporzione
estrema e media” equivale a φ .
Dal numero d’oro a “phi”
• “numero aureo”, “sezione aurea” è
stato designato nell‘800, alludendo
all’oro, simbolo di nobiltà,
inalterabilità e preziosità.
• Altro termine con cui è stato
definito è “proporzione divina”,
comparso in un importante trattato
scritto e pubblicato in Italia all’inizio
del Cinquecento;
• Il nome “φ” venne introdotto solo
all’inizio del XX secolo, dall’iniziale
del grande scultore Fidia (490-430
a.C.), poiché si ritiene che lo ebbe
sempre presente nel realizzare le
sue sculture e nella costruzione del
Partenone.
Il numero d’oro in natura
• La proporzione divina, si può
trovare in ogni campo: dalla
geometria, alla musica, alla stessa
natura.
• La piramide egizia di Cheope ha
una base di 230 metri ed una
altezza di 145: il rapporto
base/altezza corrisponde a 1,58
molto vicino a 1,6.
• Nei megaliti di Stonehenge, le
superfici teoriche dei due cerchi di
pietre azzurre e di Sarsen, stanno
tra loro nel rapporto di 1,6.
Ancora phi..
• Anche nella progettazione
della Cattedrale di Notre Dame
a Parigi e del Palazzo
dell'ONU a New York sono
state utilizzate le proporzioni
del rettangolo aureo.
• Negli oggetti quotidiani,
possiamo trovare alcuni
esempi di sezione aurea:dalle
schede telefoniche alle carte di
credito e bancomat, dalle carte
SIM dei cellulari alle
musicassette: sono tutti
rettangoli aurei con un
rapporto tra base ed altezza
pari a 1,618.
Il numero d’oro nel corpo
• Phi è presente pure sul nostro corpo.
• Se moltiplichiamo per 1,618 la
distanza che in una persona adulta e
proporzionata, va dai piedi
all'ombelico, otteniamo la sua statura.
• Così la distanza dal gomito alla mano
(con le dita tese), moltiplicata per
1,618, dà la lunghezza totale del
braccio.
• La distanza che va dal ginocchio
all'anca, moltiplicata per il numero
d'oro, dà la lunghezza della gamba,
dall'anca al malleolo.
• Anche nella mano i rapporti tra le
falangi delle dita medio e anulare sono
aurei, così il volto umano è tutto
scomponibile in una griglia i cui
rettangoli hanno i lati in rapporto
aureo. Non finisce qui..
• la mirabile disposizione dei petali di
una rosa, l’armoniosa spirale di alcune
conchiglie, queste e molte altre realtà
così disparate sono accomunate dal
numero aureo.
• Ammirando un girasole, ad esempio, è
facile notare al centro
dell’infiorescenza l’insieme di spirali
orarie e antiorarie che si intersecano
con regolarità. Fenomeni che si
rifanno alla successione di Fibonacci.
Phi e il nautilo
• Questo particolare tipo
di mollusco cresce
all’interno della propria conchiglia,
costruendosi camere sempre più
spaziose e abbandonando e
sigillando quelle inutilizzabili perché
troppo piccole.
• Mentre la conchiglia si allunga, il
raggio aumenta in proporzione,
cosicché crescendo, non cambia
forma: ma questa è proprio la
proprietà fondamentale della spirale
logaritmica. Che ha un rapporto molto
stretto con phi. Phi e le galassie
• Anche la forma delle
galassie riprende quella
della spirale logaritmica.
• Il numero phi è presente
pure nei meravigliosi
brani musicali di Mozart e
Beethoven sotto forma di
sequenze di Fibonacci
nel numero di note e
battute.
La sezione aurea nell’arte
• La sezione aurea riconosciuta
come un rapporto
esteticamente piacevole è
stata usata come base per la
composizione di quadri o di
elementi architettonici.
• Gli artisti e i matematici del
Rinascimento tra cui Leonardo
da Vinci e Sandro Botticelli
rimasero affascinati e la
chiamarono divina
proporzione, la chiave mistica
dell’armonia nelle arti e nelle
scienze. Fidia e il Partenone
• La gloria di Fidia è affidata al
Partenone, il tempio di Atena.
• L'edificio ancora conserva,
nonostante le distruzioni e le
spoliazioni, tutto il fascino che gli
viene da una struttura equilibrata e
proporzionata, in un miracoloso
accordo di misure geometriche
esatte e di un'ispirazione libera da
regole fisse, viva, naturale.
• Il Partenone il più celebre
monumento dell'architettura
Ellenica contiene molti rettangoli
aurei e le stesse proporzioni auree
si riscontrano nelle statue in esso
presenti.
• Esempio significativo sono le
Korai dell'Eritteo.
Leonardo da Vinci
• In particolare Leonardo incorporò
il rapporto aureo in tre dei suoi
capolavori: La Gioconda,
L’ultima cena e L'Uomo di
Vitruvio.
• Nella Gioconda il rapporto
aureo è stato individuato:
nella disposizione del quadro
nelle dimensioni del viso
nell’area che va dal collo a
sopra le mani
in quella che va dalla scollatura
dell’abito fino a sotto le mani.
• Ne L’Ultima cena, Gesù, il solo
personaggio veramente divino,
è dipinto con le proporzioni
divine, ed è racchiuso in un
rettangolo aureo.
“L’uomo vitruviano”
• Ne L’Uomo, Leonardo studia le
proporzioni della sezione aurea
secondo i dettami del De architectura
di Vitruvio che obbediscono ai rapporti
del numero aureo. Leonardo stabilì
che le proporzioni umane sono
perfette quando l’ombelico divide
l’uomo in modo aureo.
• Vitruvio nel De Architectura scrive:
• "Il centro del corpo umano è inoltre per
natura l’ombelico; infatti, se si sdraia
un uomo sul dorso, mani e piedi
allargati, e si punta un compasso sul
suo ombelico, si toccherà
tangenzialmente, descrivendo un
cerchio, l’estremità delle dita delle sue
mani e dei suoi piedi".
La sezione aurea e Mondrian
• Anche i dipinti del pittore
ottocentesco Pierre
Mondrian,autore di
numerosi quadri astratti in
cui domina l'uso di figure
geometriche, utilizzò la
sezione aurea.
• In questo quadro è ben
visibile l'impostazione
artistica di Mondrian che
basa l'intero dipinto
sull'accostamento di
quadrati e rettangoli
aurei.
Il calcio e il numero d’oro
• I campi da calcio si
avvicinano molto ad
un rettangolo aureo,
in particolare quelli di
Piacenza e Venezia,
le cui dimensioni
105m e 65m danno
come rapporto 1,615
molto vicino a 1,618.
I numeri e la geometria della natura
• Cosa hanno in
comune :
• la distribuzione delle
galassie?
• la struttura dei
polmoni?
• le statistiche di certi
fenomeni naturali?
• ..... la geometria viene spesso definita fredda e
arida? Uno dei motivi è la sua incapacità di
descrivere la forma di una nuvola, di una
montagna, di una linea costiera, di un albero.
Osservando la natura vediamo che le montagne
non sono dei coni, le nuvole non sono delle
sfere, le coste non sono cerchi, ma sono degli
oggetti geometricamente molto complessi...
• Benoit Mandelbrot "Gli oggetti frattali"
I frattali
• I frattali sono figure geometriche
caratterizzate dal ripetersi sino
all'infinito di uno stesso motivo
su scala sempre più ridotta.
Questa è la definizione più
intuitiva che si possa dare di
figure che in natura si
presentano con una frequenza